raskolnikov
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giovedì 2 luglio 2009
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l'onda travolgerà tutti...
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Germania 2008; eppure l'aria che si respira nel film l'Onda di Gensel è quella degli anni 30/40, gli anni della crisi, degli anni bui, quegli anni in cui istaurare una dittatura era davvero semplice.
Tratto da una storia vera dell'America anni60.Nella settimana a tema il professore Rainer Wenger ha come compito spiegare agli studenti il concetto di autocrazia e decide di farlo mettendolo in pratica,dato che gli studenti sono convinti che dopo l'esperienza del Nazismo in Germania sarebbe impossibile un'altra dittatura.
Uniformi,saluto,violenza e tutti gli ingredienti necessari,ma soprattutto disciplina.L'esperimento riesce,anche troppo bene,così bene che il professore non riesce più a controllarlo,l'onda esce dalla scuola e come un'onda travolge tutto.
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Germania 2008; eppure l'aria che si respira nel film l'Onda di Gensel è quella degli anni 30/40, gli anni della crisi, degli anni bui, quegli anni in cui istaurare una dittatura era davvero semplice.
Tratto da una storia vera dell'America anni60.Nella settimana a tema il professore Rainer Wenger ha come compito spiegare agli studenti il concetto di autocrazia e decide di farlo mettendolo in pratica,dato che gli studenti sono convinti che dopo l'esperienza del Nazismo in Germania sarebbe impossibile un'altra dittatura.
Uniformi,saluto,violenza e tutti gli ingredienti necessari,ma soprattutto disciplina.L'esperimento riesce,anche troppo bene,così bene che il professore non riesce più a controllarlo,l'onda esce dalla scuola e come un'onda travolge tutto.Iniziano ad essere esclusi e isolati gli studenti che non si sono uniformati al gruppo,la città inizia ad essere imbrattata con i loro simboli,fino ad un tragico epilogo.Non c'è un personaggio che prevale sull'altro,ma è la massa la protagonista,la stessa massa facile da controllare e manipolare.
La tensione si accumula durante il film,preannunciandoci la degenerazione dell'esperimento e i tempi si dilatano nel finale per portare lo spettatore alla riflessione,come nel miglior cinema Europeo.
Un film di una spaventosa attualità,che dovrebbe tenerci in allerta e far pensare che i tempi sono dei piu fecondi per una minaccia alla democrazia.
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august robert fogelbergrota
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mercoledì 1 luglio 2009
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un film che tutti dovrebebro vedere
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L’entrata del male
Tra i misteri che riguardano il cinema mondiale c’è il mancato Oscar nel 2008 coem migliore film straniero a e nel 2005 a Sophie Schioll di Marc Rothemund ma soprattutto che il film di Dennis Gansel l’onda. L’inizio con un’automobile che corre ad altissimo volume con la musica di Rock and Roll high school del gruppo punk rock ramones e di per se stesso strabiliante. L’attempato ed apparentemente simpatico Rainer Wenger (magistralmente interpretato dall’attore Jürgen Vogel che sembra unire la capacità istrionica di John Malkovich e il carisma di Al pacino) ha avuto il compito di motivare una classe di mollacioni tutti spinelli e play station a seguire un corso sull’autocratia.
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L’entrata del male
Tra i misteri che riguardano il cinema mondiale c’è il mancato Oscar nel 2008 coem migliore film straniero a e nel 2005 a Sophie Schioll di Marc Rothemund ma soprattutto che il film di Dennis Gansel l’onda. L’inizio con un’automobile che corre ad altissimo volume con la musica di Rock and Roll high school del gruppo punk rock ramones e di per se stesso strabiliante. L’attempato ed apparentemente simpatico Rainer Wenger (magistralmente interpretato dall’attore Jürgen Vogel che sembra unire la capacità istrionica di John Malkovich e il carisma di Al pacino) ha avuto il compito di motivare una classe di mollacioni tutti spinelli e play station a seguire un corso sull’autocratia. Ci vengono presentati i principali elementi della classe da Tim (un bravissimo Frederick Lau) rgazzo ritardato e spacciatore per caso con una famiglia fredda e distaccata a Marco (che ha il simpatico volto di Max Riemelt) ragazzo diligente e sportivo che è insieme a karo (Jennifer Ulrich) reginetta di bellezza della scuola acida ed anche antipatica. Mentre la famiglia di marco è solo composta da una madre che ha rapporti occasionali con gli laici del figlio quella di Karo ha due genitori ex contestatori molto affittati ed un fratellino pestifero che sotto l’aspetto da angioletto nasconde una carica di aggressività da teppistello. la presenza di un ragazzo d’origine straniera ormai completamente tedestificato sia nel portamento fisico che nelle idee Sinan (Elyas M'Barek) ed anche la dolce lisa (Cristina do Rego) ragazzina timida ed introversa. A poco a poco senza gesti eclatanti e con l’instaurazione di un mimino disciplina scolastica che troviamo in tutti i paesi dell’unione europea senza cambiamenti apparenti a parte l’uso di una graziosa camicetta bianca i ragazzi soprattutto gli ultimi della classe cambiano ed iniziano a diventare più attivi attenti un vero gruppo. L’uniformità senza nessun apparente cambiamento né d’abbigliamento e d’aspetto il manesco Bomber (l’americanizzato Maximilian Vollmar) porta sempre e comunque un capellino da basket e non si lava i lunghi capelli raggiunge tutti i giovani che prendono maggior fiducia in se stessi Niente di speciale che rende ancora piú terribili alcuni segni coem la scorribanda notturna dove il simbolo dell’onda viene attaccato da per tutto anche sulle automobili della polizia ( alle risse con i punk a bestia presentati come individui sporchi ed abietti dove spuntano le pistole. Mentre tutto si fa più cupo ed il montaggio : Peter Thorwarth sempre piú veloce le uniche che sembrano resistere alla forza dell’Onda son Karo e mona che non sono personaggi simpatici . la peripatia finale quando il film perderà i momenti di comicità spesso sofisticata che sembrano uan rilettura moderna della commedie di Ernst Lubitsch con il loro malizioso gioco erotico per trasformarsi in una tragedia di stampo greco quando Reinar Weger terrà un discorso con un minimodi programma politico che avrà sia idee d’estrema destra che di estrema sinistra. Sarà a sconfessarlo . la struttura del film è perfetta cristallina come un vetro di murano intensi gli interpreti che uniscono aspetti di recitazione naturalistica alla Stanislaskij con altri simili all’espressionismo e tutto molto bello. Uno studio che ci fa comprendere la dinamica del gruppo e del fondamentalismo.
Robert Fogelberg Rota
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melania
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sabato 13 giugno 2009
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film interessante
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E'un film molto interessante che fa riflettere quanto la sete di potere sia connaturata nell'uomo e quanto una personalità carismatica,come quella del professore,riesca a monopolizzare la mente dei ragazzi.Il corso sull'autocrazia va forse oltre le intenzioni del prof.che ad un certo punto perde le redini e non riesce più a contenere il gioco.Il film finisce drammaticamente.Bello,comunque!
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sinkro
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venerdì 12 giugno 2009
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già visto. ed era pure meglio
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Bello il tema ma trattato con troppa faciloneria.
Lo stile teenager (molto alla "Elephant" di Gus Van Sant) cona la telecamera a mano in presa diretta funziona a volte. Peccato. Tutto si propaga così, senza spiegazione. Abbozza tante storie e non le conclude.
Poi, il discorso finale... Vi dico che è bianco [Standing Ovation] no, è nero [Standing Ovation]. Sono così senza personalità questi ragazzi ma capiscono nel giro di 15 secondi i loro sbagli... Dopo una settimana si ravvedono in un attimo tranne il debole che non riesce ad accettarlo. Poi la polizia... ma fate vedere anche il processo dove verrebbe rilasciato e ritenuto innocente...
Ribadisco il tema interessante che alza la media
5.
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Bello il tema ma trattato con troppa faciloneria.
Lo stile teenager (molto alla "Elephant" di Gus Van Sant) cona la telecamera a mano in presa diretta funziona a volte. Peccato. Tutto si propaga così, senza spiegazione. Abbozza tante storie e non le conclude.
Poi, il discorso finale... Vi dico che è bianco [Standing Ovation] no, è nero [Standing Ovation]. Sono così senza personalità questi ragazzi ma capiscono nel giro di 15 secondi i loro sbagli... Dopo una settimana si ravvedono in un attimo tranne il debole che non riesce ad accettarlo. Poi la polizia... ma fate vedere anche il processo dove verrebbe rilasciato e ritenuto innocente...
Ribadisco il tema interessante che alza la media
5.5
Ricalca "The Experiment" produzione sempre germanica del 2001.
Sicuramente più complesso, meglio strutturato e più emozionante.
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farfettola
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domenica 31 maggio 2009
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in generale
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film didattico, chiaro nel suo intento, se riflettiamo sul fatto che è tratto da una storia realmente accaduta diviene pure drammaticamente e discretamente pauroso.
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vittorio
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mercoledì 20 maggio 2009
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bello e particolare!!
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Film originale, con una storia mai banale, pungente e tagliente, riesce con una storia intrigante a farti riflettere. Ottime le interpretazioni!!
Dai tedeschi una denuncia sui tedeschi stessi e sul mondo.....la fobia è dentro di noi??
Da vedere....
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noxaro
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venerdì 17 aprile 2009
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realistico
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E' nella natura umana seguire il più influente, basta guardare per strada la gente si veste come i grandi del cinema, in un gruppo è il più carismatico ad essere seguito e tutti vanno a ruota a seguire la massa. Non potete accusare questo film di legittimare il fascimo semplicemente descrive la nostra natura,cercare una guida che non per forza deve essere un personaggio autoritario o quasivoglia negativo.
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(di mary22)
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merilois
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venerdì 10 aprile 2009
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gioco si trasforma in tragedia
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Ho avuto la sensazione che inizialmente i ragazzi aderissero quasi per gioco all'idea del prof. La divisa, il saluto, lo spirito di corpo, quasi come un gruppo di scouts. Poi però il prof. non si rende conto che per i ragazzi a volte fragili lasciati spesso soli dai genitori, il gioco si fa serio e nasce lo spirito di corpo e di appartenenza. La ragazzina che si ribella alla divisa e di appartenere a questo gruppo dell'Onda viene isolata, è una diversa una dissidente. Stampa dei volantini di critica e cerca di far capire al prof. che la situazione gli è sfuggita di mano. Il prof., ex contestatore di sinistra e metallaro, oltre che insegnante di pallanuoto, dimostra di essere lui per primo vittima del gioco che ha avviato.
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Ho avuto la sensazione che inizialmente i ragazzi aderissero quasi per gioco all'idea del prof. La divisa, il saluto, lo spirito di corpo, quasi come un gruppo di scouts. Poi però il prof. non si rende conto che per i ragazzi a volte fragili lasciati spesso soli dai genitori, il gioco si fa serio e nasce lo spirito di corpo e di appartenenza. La ragazzina che si ribella alla divisa e di appartenere a questo gruppo dell'Onda viene isolata, è una diversa una dissidente. Stampa dei volantini di critica e cerca di far capire al prof. che la situazione gli è sfuggita di mano. Il prof., ex contestatore di sinistra e metallaro, oltre che insegnante di pallanuoto, dimostra di essere lui per primo vittima del gioco che ha avviato. Questo sta a significare che con i giovani non si può avviare un gioco di ruoli sull'autoritarismo senza farsi prendere la mano. Il responsabile del gioco finito in tragedia è proprio il prof. perchè manipola gli studenti forte del suo ruolo di adulto che pensa di aver capito tutto ed invece non ha capito niente.
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carlosesto
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domenica 5 aprile 2009
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un film attuale
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Un film attuale che descrive in modo incisivo la genesi di un gruppo autocratico tra i giovani di una scuola superiore. Il gruppo nasce come esperimento didattico, proposto e gestito dal professor Wenger, proprio allo scopo di capire se sia possibile che un fenomeno come il nazismo si possa ripetere ai nostri giorni. I giovani seguono in modo acritico le regole proposte dal capo Wenger: marciano, si identificano nel gruppo, portano la divisa e si salutano con un gesto della mano. Si percepisce nel racconto come le diverse personalità dei ragazzi influiscano nel loro atteggiamento a questa nuova esperienza. Tim, sicuramente il più fragile e il più bisognoso di una presenza rassicurante come quella del capo, manifesta da subito il suo apprezzamento alla subordinazione e si sottomette pienamente alle regole proposte.
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Un film attuale che descrive in modo incisivo la genesi di un gruppo autocratico tra i giovani di una scuola superiore. Il gruppo nasce come esperimento didattico, proposto e gestito dal professor Wenger, proprio allo scopo di capire se sia possibile che un fenomeno come il nazismo si possa ripetere ai nostri giorni. I giovani seguono in modo acritico le regole proposte dal capo Wenger: marciano, si identificano nel gruppo, portano la divisa e si salutano con un gesto della mano. Si percepisce nel racconto come le diverse personalità dei ragazzi influiscano nel loro atteggiamento a questa nuova esperienza. Tim, sicuramente il più fragile e il più bisognoso di una presenza rassicurante come quella del capo, manifesta da subito il suo apprezzamento alla subordinazione e si sottomette pienamente alle regole proposte. Marco si lascia plagiare dalla filosofia del gruppo non perdendo però la sua autonomia intellettuale che alla fine sarà riscattata. Karo, sicuramente la più matura del gruppo, riesce a vedere la pericolosità della situazione e, non solo rifiuta di partecipare all’esperimento, ma si oppone anche con attività di boicottaggio. Il film viene proiettato in un periodo di crisi profonda della globalizzazione dove vengono messe in discussione le certezze di benessere che ci hanno accompagnato negli ultimi anni, e sono proprio le stesse certezze che nella genesi dell’onda vengono identificate dai ragazzi come elementi “scatenanti” quando vengono a mancare. Nel riconoscere l’attualità del film viene spontaneo pensare alle recenti proposte del governo italiano sull’immigrazione e sulla sicurezza.
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(di mary22)
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manolo perkins
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sabato 4 aprile 2009
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fascismo connaturato nell'uomo?
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Questo film sembra far passare il concetto che basti un corso di una settimana per diventare fascisti, perché il fascismo è talmente connaturato nell'uomo che basta stimolarlo un po' per farlo venire a galla.
Ho dato un giudizio mediocre per segnalare la mia disapprovazione assoluta di operazioni propagandistiche di questo tipo ma devo dire che leggendo molti dei commenti di questo forum pare che questo debba essere considerato un film capolavoro, per le tematiche che ha sviluppato in modo così efficace.
Non faccio commenti tecnici perché sarebbe ridicolo trattandosi di un film di propaganda ma anche lì ci sarebbe da dire parecchio.
Da vedere per capire come si può legittimare il fascismo facendo finta di stigmatizzarlo.
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(di mary22)
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(di manolo perkins)
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