fil_ippo
|
venerdì 31 agosto 2012
|
capolavoro
|
|
|
|
Darei 4 stelle ++ . Spettacolare questo film. Dovrebbero trasmetterlo anche nelle scuole. Non dico altro. Un tema del genere trattato in questo modo non l'avevo mai visto Complimenti A tutto il Cast. Dei grandi ! Veramente ! E poi l'idea , che è stata messa in atto nel film , a dir poco sensazionale.
|
|
[+] lascia un commento a fil_ippo »
[ - ] lascia un commento a fil_ippo »
|
|
d'accordo? |
|
francescoambrosino
|
lunedì 19 marzo 2012
|
un bel film su un tema mai obsoleto
|
|
|
|
E' possibile oggi ricreare le condizioni per l'instaurazione di un regime dittatoriale? Parte da questo quesito l'inquietante film “L' Onda ”, diretto dal regista tedesco Dennis Gansel. Ambientato in una cittadina tedesca, il film narra le vicende di un professore di educazione fisica, Rainer Wenger, allenatore della squadra di pallavolo con un passato da anarchico.
[+]
E' possibile oggi ricreare le condizioni per l'instaurazione di un regime dittatoriale? Parte da questo quesito l'inquietante film “L' Onda ”, diretto dal regista tedesco Dennis Gansel. Ambientato in una cittadina tedesca, il film narra le vicende di un professore di educazione fisica, Rainer Wenger, allenatore della squadra di pallavolo con un passato da anarchico. Durante la settimana di lezioni a tema (esperimento da inserire anche nelle nostre scuole), vengono organizzati due corsi su argomenti opposti: Anarchia e Autarchia. Nonostante le insistenze, al prof. Wenger viene assegnato il corso sull'autarchia. Durante la prima lezione, il dibattito spinge i ragazzi a dichiarare l'impossibilità dell'instaurazione di un nuovo regime autoritario, visti gli effetti prodotti dal nazismo. Allora, il prof. Wenger li convince a prendere parte ad un esperimento: costruire dal basso un movimento autarchico. Disciplina, regole, solidarietà, simboli. Sono questi gli elementi principali. Inizia così il percorso de “L' Onda ”. Prima mossa: scegliere il leader. La scelta è scontata: il prof. Wenger, ora “Herr Wenger”. Secondo punto: la divisa. Un abbigliamento comune identifica un gruppo. Camicia bianca e jeans. Ad un vero movimento, poi, non può mancare un simbolo: l'onda, appunto. All'inizio è solo un gioco, un esperimento. Ma, in poco tempo, diventa un fenomeno sociale. I membri de “L' Onda” si lasciano prendere un po' troppo la mano. Tappezzano la città di graffiti ed adesivi con il logo del movimento, organizzano feste alla quali possono partecipare solo i “soci”, impediscono l'ingresso in palestra agli studenti. Se un ragazzo viene deriso da altri studenti, i membri lo difendono. Ora sono un gruppo. Tutti sono importanti e nessuno è solo. Ma non basta. In poco tempo, complici i social network e internet, “L' Onda ”cresce sempre di più, per travolgere tutto.
Ovviamente, come in ogni storia che si rispetti, la trama si complica. Uno dei ragazzi, frustrato e mentalmente deviato, prende un po' troppo seriamente l'esperimento. Gira armato, indossa mimetiche e si auto-nomina guardia del corpo di “Herr Wenger”. Ma il prof. non si preoccupa più di tanto. Ha fiducia nei suoi ragazzi. Infondo è solo un esperimento.
Purtroppo, le cose non saranno così semplici. “L' Onda ” ormai è diventata un vero “cavallone”, e rischia davvero di travolgere tutto. Se ne accorgono due studentesse. Ma i loro sforzi sono inutili.
La tensione sale, fino ad esplodere con violenza durante una partita di pallanuoto. E' arrivato il momento di fermare l'esperimento. Ma, ormai, è troppo tardi.
“L' Onda ” ci mostra che ogni movimento estremista parte dal basso, dal disagio sociale, dalla crisi economica, dalla paura, dalla solitudine, che ci si unisce per essere più forti e che l'indottrinamento di un popolo non è impossibile. La storia, infondo, insegna.
www.francescoambrosino.blogspot.com
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francescoambrosino »
[ - ] lascia un commento a francescoambrosino »
|
|
d'accordo? |
|
erfrate
|
giovedì 22 dicembre 2011
|
finale da riscrivere
|
|
|
|
Il senso del film è ottimo ed educativo ma l'autore si è perso sul finale in quanto smonta il senso di "gruppo".
Non per forza il gruppo e le regole creano una dittatura, anzi fuori chi si monta la testa e chi ne vuol trarre vantaggio psicologico, dentro a chi crede che l'unione fa la forza e che le cose possono migliorare senza danneggiare nessuno.
In Italia ci vuole una dittatura creata dal popolo contro istituzioni politiche corrotte dalla mafia e dai soldi e se si creasse un gruppo forte e deciso tra i cittadini cambierebbe tutto ma in troppi facciamo finta di non vedere.
Es. Nuovo governo Monti... persino un bimbo delle elementari sa che alzando il prezzo della benzina si incassa di più per non parlare del resto.
[+]
Il senso del film è ottimo ed educativo ma l'autore si è perso sul finale in quanto smonta il senso di "gruppo".
Non per forza il gruppo e le regole creano una dittatura, anzi fuori chi si monta la testa e chi ne vuol trarre vantaggio psicologico, dentro a chi crede che l'unione fa la forza e che le cose possono migliorare senza danneggiare nessuno.
In Italia ci vuole una dittatura creata dal popolo contro istituzioni politiche corrotte dalla mafia e dai soldi e se si creasse un gruppo forte e deciso tra i cittadini cambierebbe tutto ma in troppi facciamo finta di non vedere.
Es. Nuovo governo Monti... persino un bimbo delle elementari sa che alzando il prezzo della benzina si incassa di più per non parlare del resto.
Con un gruppo ben selezionato si potrebbe far cadere il governo e riprenderci la nostra vita finora gestita da dittatori chiamati leeder o premier.
Comunque da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a erfrate »
[ - ] lascia un commento a erfrate »
|
|
d'accordo? |
|
breveecirconciso
|
giovedì 10 marzo 2011
|
sarò breve e circonciso
|
|
|
|
L'Onda trascina, coinvolge, travolge. Il film mostra le meccaniche della formazione di una dittatura in maniera precisa ed efficace, coinvolgendo gradualmente anche lo spettatore. Difficile non entusiasmarsi inizialmente, nel momento in cui i ragazzi iniziano a collaborare efficacemente per una causa comune, superando le differenze e le barriere che sempre li avevano tenuti divisi nella vita scolastica. Ma poi, poco a poco, l'onda diverrà tsunami, fuoriuscendo al controllo di tutto e tutti, e mostrandosi progressivamente in tutta la sua pericolosità.
Film da vedere, coinvolgente sul piano emotivo, e per certi versi inquietante. Apparentemente difetta di una certa superficialità nell'inquadrare le figure giovanili, banalizzandole, assottiliandole, rendendole quasi più simili ad automi; effetto probabilmente cercato, ai fini di enfatizzare i risultati del "regime scolastico".
[+]
L'Onda trascina, coinvolge, travolge. Il film mostra le meccaniche della formazione di una dittatura in maniera precisa ed efficace, coinvolgendo gradualmente anche lo spettatore. Difficile non entusiasmarsi inizialmente, nel momento in cui i ragazzi iniziano a collaborare efficacemente per una causa comune, superando le differenze e le barriere che sempre li avevano tenuti divisi nella vita scolastica. Ma poi, poco a poco, l'onda diverrà tsunami, fuoriuscendo al controllo di tutto e tutti, e mostrandosi progressivamente in tutta la sua pericolosità.
Film da vedere, coinvolgente sul piano emotivo, e per certi versi inquietante. Apparentemente difetta di una certa superficialità nell'inquadrare le figure giovanili, banalizzandole, assottiliandole, rendendole quasi più simili ad automi; effetto probabilmente cercato, ai fini di enfatizzare i risultati del "regime scolastico". In maniera piacevole invece, mostra trasversalmente come nel totalitarismo non sia concesso spazio all'amore. In una pennellata finale poi, giusto prima di porre la firma sul dipinto ultimato, sembra quasi volerci mostrare i giovani in grado di risollevarsi, di ritrovarsi uniti dopo la fine, di proseguire seppur feriti; al contrario degli adulti, soli, disperati, incapaci di rialzarsi e a malapena di guardarsi. Forse una fotografia della Germania del dopo-guerra?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a breveecirconciso »
[ - ] lascia un commento a breveecirconciso »
|
|
d'accordo? |
|
rescart
|
domenica 9 gennaio 2011
|
perché in italia non si fanno film così?
|
|
|
|
Il film parte dall’idea, suscitata dal normale desiderio di un docente e della sua classe di creare motivazione alla partecipazione scolastica e interesse a seguire attivamente la lezione, di applicare il metodo scientifico sperimentale ad una affermazione (oggi in Germania il nazismo non potrebbe più tornare) nel tentativo di “falsificarla, cerando cioè di fare letteralmente di tutto per dimostrare che tale affermazione potrebbe essere falsa, arrivando alla conclusione che sì, forse il nazismo, almeno a breve termine, non potrebbe ritornare, ma il fascismo è sempre dietro l’angolo. Come lo fu in Italia dopo la fine della I guerra mondiale è lo è tutt'oggi ad ogni piè sospinto. A differenza del nazismo infatti il fascismo può essere fatto risorgere in qualsiasi momento, non necessita di una profonda crisi economica e sociale ma solo del suo spauracchio, il ripetere continuamente che una società potrebbe soccombere se se non si chiude a riccio e non espunge dai ranghi della sua classe dirigente è obnubilato da ideologie neo-giacobine ed eterodirette.
[+]
Il film parte dall’idea, suscitata dal normale desiderio di un docente e della sua classe di creare motivazione alla partecipazione scolastica e interesse a seguire attivamente la lezione, di applicare il metodo scientifico sperimentale ad una affermazione (oggi in Germania il nazismo non potrebbe più tornare) nel tentativo di “falsificarla, cerando cioè di fare letteralmente di tutto per dimostrare che tale affermazione potrebbe essere falsa, arrivando alla conclusione che sì, forse il nazismo, almeno a breve termine, non potrebbe ritornare, ma il fascismo è sempre dietro l’angolo. Come lo fu in Italia dopo la fine della I guerra mondiale è lo è tutt'oggi ad ogni piè sospinto. A differenza del nazismo infatti il fascismo può essere fatto risorgere in qualsiasi momento, non necessita di una profonda crisi economica e sociale ma solo del suo spauracchio, il ripetere continuamente che una società potrebbe soccombere se se non si chiude a riccio e non espunge dai ranghi della sua classe dirigente è obnubilato da ideologie neo-giacobine ed eterodirette. Da noi il fascismo c’è veramente stato e continua ad essere una minaccia proprio nella scuola. Mussolini fu un burattino in mano alla classe borghese dirigente italiana (ma forse non solo) degli anni ’20 e ’30, come il nostro professore di educazione fisica, nonché allenatore di pallanuoto, viene apertamente sostenuto dal preside della scuola. Ma tutto questo, che è veramente accaduto in una scuola degli Stati Uniti negli anni ’60 (anche se lì la domanda di partenza fu: “com’è stato possibile che milioni di tedeschi non si accorgessero del genocidio che si stava perpetrando sotto i loro nasi?”) e che il regista considera plausibile possa avvenire in una scuola tedesca dei nostri giorni, non potrebbe mai avvenire in una scuola italiana dove un Preside è già di regola una sorta di controllore (o se si preferisce di dittatore) che bloccherebbe sul nascere qualunque tentativo di fare bizzarri esperimenti da parte di un professore. Come è avvenuto per quel professore recentemente licenziato per aver scannato davanti ai suoi studenti un paio di coniglietti ottimi da fare in salmì. In Italia i docenti sono fra i meno pagati dell’occidente e il loro uno dei lavori più bistrattati ad ogni livello scolastico. Eppure è stato anche merito degli insegnanti se l’Italia è diventata una potenza economica mondiale nel secondo dopoguerra. La società italiana è sempre stata, e lo è anche oggi, a rischio di fascismo, senza dovere aspettare una nuova grande depressione, come è successo in Germania dopo la crisi economica mondiale del ’29. A proposito infine della domanda che ha innescato nella realtà l’esperimento del professore statunitense, personalmente penso che io, che pure sono insegnante, invece di fare l’esperimento avrei risposto che questo piano malvagio di sterminare tutta la razza ebraica fosse sin dall’inizio della mente di Hitler, il quale per realizzarlo iniziò coll’eliminare sistematicamente altre tipologie di persone (zingari, testimoni di Geova, disabili mentali, omosessuali, oppositori del regime) riguardo i quali era facile ottenere il consenso sulla loro soppressione, quasi fosse una sorta di eutanasia., mentre non sarebbe stato possibile neppure ad un personaggio carismatico come Hitler realizzare sin dall’inizio la shoah perché gli ebrei non rappresentavano una catehoria di persone particolarmente fastidiosa o imbarazzante per la gente comune.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rescart »
[ - ] lascia un commento a rescart »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
martedì 14 settembre 2010
|
film o documentario? né l'uno né l'altro
|
|
|
|
Qualunque giudizio si esprima su questo film , i riferimenti sono almeno due: snza coinvolgere il nostro "Mary per sempre",L'"Attimo fuggente", che risale a ormai vent'anni fa,ed "Elephant", che nel 2003 a Cannes vinse la Palma d'Oro(Cinque anni dopo ha fatto il "bis" un film che non ho ancora visto, "La classe").
Alcune voci dizzenzienti, proprio rispetto a "Elephant", accusavano Van Sant, che forse acquisì la patente di "autore" proprio grazie a questo film, di essersi limitato a "Documentare" senza capire. Consiglierei a Cherchi Usai, direttore di "Segnocinema", di vedere questo film , nel caso non l'abbia ancora fatto.
L'inizio, per quanto "Sfilacciato",potrebbe essere ancora promettente: un docente lancia delle provocazioni in una classe su concetti come autocrazia e totalitarismo, domandandosi su quest'ultimo se un fenomeno simile non potrebbe ripetersi nella Germania di un imprecisato "Oggi": facile, forse troppo,vedrlo come un "Alter-ego" del regista, che intende provocatoriamente stimolare il pubblico.
[+]
Qualunque giudizio si esprima su questo film , i riferimenti sono almeno due: snza coinvolgere il nostro "Mary per sempre",L'"Attimo fuggente", che risale a ormai vent'anni fa,ed "Elephant", che nel 2003 a Cannes vinse la Palma d'Oro(Cinque anni dopo ha fatto il "bis" un film che non ho ancora visto, "La classe").
Alcune voci dizzenzienti, proprio rispetto a "Elephant", accusavano Van Sant, che forse acquisì la patente di "autore" proprio grazie a questo film, di essersi limitato a "Documentare" senza capire. Consiglierei a Cherchi Usai, direttore di "Segnocinema", di vedere questo film , nel caso non l'abbia ancora fatto.
L'inizio, per quanto "Sfilacciato",potrebbe essere ancora promettente: un docente lancia delle provocazioni in una classe su concetti come autocrazia e totalitarismo, domandandosi su quest'ultimo se un fenomeno simile non potrebbe ripetersi nella Germania di un imprecisato "Oggi": facile, forse troppo,vedrlo come un "Alter-ego" del regista, che intende provocatoriamente stimolare il pubblico. E'una storia -Pare-realmente accaduta, quindi letture del genere appaiono abbastanza dietrologiche.
A questo punto, però, che appaiono le differenze tra Van Sant ed un Dennis Gansel: anziché tratteggiare, con delicatezza ma senza toni edulcorati, Gansel cade -Spiace dirlo- nella trappola di tutti i mediocri: calcare eccessivamente, e allo stesso tempo usare uno stile anonimo. I giovani appaiono caricature pessime, bozzetti quasi "Schizzati", e contemporaneamente la psicologia(?) dei personaggi e delle loro famiglie è la stessa, insipida,del "Grande sogno" di Placido: genitori che non capiscono, e figli che si autocoinvolgono in cose più grandi di loro.
Le emozioni scarseggiano sempre più, tranne una scena in cui una ragazza che cerca di capire di più sulla piega che sta prendendo "L'onda" è vittima o forse no di gente che la insegue. Veniamo a sapere di una presunta pistola a salve, e assistiamo agli scontri che ormai coinvolgono i ragazzi stessi-Ma perché?. Appaiono ormai "travolti" dall'esperimento del professore, hanno perso le regole della democrazia non nel senso politicamente corretto, ma in quello di rispetto per gli altri; il docente, del resto, era passato da un estremo all'altro, dall'atteggiamento "comunista" di chi rmope gli schemi (Arriva a farsi dare del "Tu")a quello fascista (Ordine, disciplina militaresca). I colleghi non ne avevano considerazione, il matrimonio non sembrava andare benissimo, ed era come se volesse dimostrare a sé stesso come i valori della destra (Ordine, autoritarismo), non potessero che essere perdenti rispetto a quelli di sinistra (Uguaglianza, anche troppa, rispetto per gli altri, a volte magari troppo anche quello).
Nel finale plateale quanto inverosimile (secondo me: i ragazzi dapprima lo applaudono quando finge di continuare, poi appaiono appoggiarlo anche quando dice "Basta"), non manca il colpo basso che richiama proprio il citato film di Weir. La storia non ci insegna nulla, - come gruppi e come singoli, in questo caso- , ci illudiamo che determinate esperienze appartengano esclusivamente al passato. Ma anche Gansel sembra avere imparato pochissimo dal menzionato Van Sant, come dalla docufiction- Faziosa, d'accordo- di Michael Moore. E' l'inconsistenza di questo nuovo(?) cinema tedesco, da "Quattro minuti" alle "Vite deglia ltrI2, che ricama sul già visto o, in questo caso, usa fatti realmente accaduti per proporci un cimema videoclip e dal finale strappalacrime.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
doni64
|
mercoledì 4 agosto 2010
|
film...prova dittatoriale
|
|
|
|
Film particolare sulla politica dittatoriale inscenata in una scuola da un professore.La trama e' piu' che discreta come lo e' l'intero film che a mio parere non compisce.Voto 6+
|
|
[+] lascia un commento a doni64 »
[ - ] lascia un commento a doni64 »
|
|
d'accordo? |
|
lucido71
|
domenica 11 aprile 2010
|
idealismo utopico realizzabile solo con un... onda
|
|
|
|
Veramente un gran bel film - e di una produzione tedesca! - che merita di esser visto. Pellicola x tutte le età, soprattutto x le + giovanili: + giuste 3,5 stellettone. Anch'io mi accodo a tutti gli altri del forum, dove la visione di questa perla, dovrebbe esser didattica! Buona la trama che va a ricalcare un soft Fight Club; ottimi (e pericolosi) i dialoghi; ottima anche la prova degli attori; cosiccome la regia, veramente impeccabile sotto tutti i punti di vista. X aprire la mente, suggerisco: V X VENDETTA, MANCHURIAN CANDIDATE, FIGHT CLUB...
|
|
[+] lascia un commento a lucido71 »
[ - ] lascia un commento a lucido71 »
|
|
d'accordo? |
|
dario29
|
lunedì 5 aprile 2010
|
l'onda è d'urto
|
|
|
|
Questo è un film che dovrebbe girare nelle scuole e dovrebbero mandarlo anche in tv...a tutte le ore in cui le italiche donne si lasciano implotonare dalle telenovele alla beautifull e alla cento vetrine....o da programmi tipo nemici o il grande randello...usare il proprio cervello è sempre meglio....film da vedere assolutamente
[+] film
(di ultimo 90)
[ - ] film
|
|
[+] lascia un commento a dario29 »
[ - ] lascia un commento a dario29 »
|
|
d'accordo? |
|
miss_manson
|
mercoledì 31 marzo 2010
|
la dittatura in pugno
|
|
|
|
Il film inizia e ti sembra un film per adoloscenti,insegnante rockettaro,studenti sgangherati ecc.Ma una settimana a tema è alle porte!!! I ragazzi devono scegliere due corsi! Tra Anarchia e Aristocrazia. Naturalmente i ragazzi scelgono di stare con il Prof rockettaro..cioè Anarchia! I ragazzi non ci credono,pensano sia una cosa impossibile che oggi succeda. Così il Prof le mette alla prova,non facendo sembrare ciò che lui ha in mente. Casini su casini alla fine succede che l'anarchia regna la classe...con il nome L'onda! Film che fa pensare...molto bello! Ve lo consiglio!
[+] ops...
(di miss_manson)
[ - ] ops...
[+] autocrazia e...
(di miss_manson)
[ - ] autocrazia e...
|
|
[+] lascia un commento a miss_manson »
[ - ] lascia un commento a miss_manson »
|
|
d'accordo? |
|
|