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martedì 3 marzo 2009
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brian77
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martedì 3 marzo 2009
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... e adesso tutti nelle ronde!
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pietro berti
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martedì 3 marzo 2009
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l'onda
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L’onda (Die Welle, Germania 2008)
Durata 101 minuti; Distribuzione BIM; Genere drammatico; Regia Dennis Gansel; con J. Vogel, F. Lau, M. Riemelt, J. Ulrich, C. Paul.
Questo film è vivamente consigliato a tutti coloro che non abbiamo ancora ben definita nella loro mente quello che significa “il terminare una parola con -ismo” . Un insegnante di storia, R. Jones, al Cubberley High School di Palo Alto in California nel 1967 ha tentato realmente un esperimento scolastico da cui è stato estratto il best-seller “The Whave” di M. Ruhe, a sua volte base del film. Si tratta del tedesco “L’onda”, diretto da D. Gansel, che si è rivelato un grandissimo successo in patria e ha raccolto riconoscimenti in tutti i Festival cinematografici europei.
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L’onda (Die Welle, Germania 2008)
Durata 101 minuti; Distribuzione BIM; Genere drammatico; Regia Dennis Gansel; con J. Vogel, F. Lau, M. Riemelt, J. Ulrich, C. Paul.
Questo film è vivamente consigliato a tutti coloro che non abbiamo ancora ben definita nella loro mente quello che significa “il terminare una parola con -ismo” . Un insegnante di storia, R. Jones, al Cubberley High School di Palo Alto in California nel 1967 ha tentato realmente un esperimento scolastico da cui è stato estratto il best-seller “The Whave” di M. Ruhe, a sua volte base del film. Si tratta del tedesco “L’onda”, diretto da D. Gansel, che si è rivelato un grandissimo successo in patria e ha raccolto riconoscimenti in tutti i Festival cinematografici europei. L’opera ha intenzione di suscitare domande sulla concreta possibilità di rinascita di regimi totalitari come il nazismo ed il comunismo nel mondo di oggi, ed il conseguente – da parte di entrambi i sistemi - antisemitismo. Il regista sostiene che la tendenza all’individualismo e una totale frammentazione della società in piccoli gruppi non è altro che una scatola cinese; non può continuare all’infinito. Prima o poi si creerà un enorme vuoto, ed in quel momento il pericolo è che spunti fuori un “-ismo” capace di riempirlo.Storia. Preambolo. Un professore di liceo propone ai suoi alunni un singolare esperimento per rendere loro intellegibile il funzionamento di un governo totalitario e di come sia stato possibile che il nazismo ed il comunismo perpetrassero orribili crimini senza che la popolazione si ribellasse. Germania 2009. L’insegnante di liceo, R. Wenger, nel periodo designato alle esercitazioni decide, ai fini di far capire i meccanismi e i rischi dell’autoritarismo, di stimolare i suoi studenti a promuovere codici collettivi di disciplina, di riconoscimento, di autostima. Da parte sua il professore si fingerà “un capo”; gli studenti coinvolti lo chiameranno Sig. Wenger e dovranno alzarsi in piedi ogni qualvolta abbiano qualcosa da dire. Il professore renderà possibile l’annullamento delle differenze sociali tra studenti facendogli indossare una sorta di divisa ed adotteranno una sorta di saluto che ricorda in maniera vaga quello nazionalsocialista. In poche settimane quella che era cominciata come un’innocua illustrazione di concetti, come rigore e continuità diventa un vero e proprio movimento denominato “l’onda” (the whave). Subito gli e le studenti inizieranno a minacciare gli altri da questi esperimenti esclusi. L’occasione per l’esplosione del conflitto in tutta la sua violenza avviene durante una partita scolastica di pallanuoto. In quel momento il professore decide di interrompere immediatamente la sperimentazione. E’ tardi. L’onda è sfuggita al suo controllo. Pietro Berti
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paapla
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lunedì 2 marzo 2009
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l'esperienza vissuta
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Uno dei grandi interpreti della modernità, Walter Benjamin, ha scritto - Erlebnis - significa l'«esperienza vissuta» nel senso del mero percepire le cose, oppure qualcosa di sensazionale, come un'avventura. Il bellissimo film L’Onda, di Dennis Gansel, racconta un fatto di cronaca realmente accaduto in una scuola in Germania. Un’esperienza scolastica di una settimana si trasforma in un’avventura e poi in tragedia. Un film da non trascurare, consigliato a quanti hanno contatto con il mondo degli adolescenti e non solo.
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paapla
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domenica 1 marzo 2009
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erlebnis «esperienza vissuta»
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Uno dei grandi interpreti della modernità, Walter Benjamin, ha scritto - Erlebnis - significa l'«esperienza vissuta» nel senso del mero percepire le cose, oppure qualcosa di sensazionale, come un'avventura. Il bellissimo film L’Onda, di Dennis Gansel, racconta un fatto di cronaca realmente accaduto in una scuola in Germania. Un’esperienza scolastica di una settimana si trasforma in un’avventura e poi in tragedia. Un film da non trascurare, consigliato a quanti hanno contatto con il mondo degli adolescenti e non solo.
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madda
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domenica 1 marzo 2009
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un pericolo reale
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Sono appena tornata dal cinema, questo film non è stato un semplice svago domenicale, è stata una presa di coscienza, uno schiaffo violento che mi ha aperto gli occhi.
Tutto inizia con una domanda, posta da un prof a una classe liceale: "secondo voi sarebbe possibile una dittatura oggi?" la risposta è unanime: ovviamente no, il mondo moderno conosce le conseguenze di una dittatura, non vi ricadrebbe mai...
Ed è quello che in fondo pensiamo tutti noi... ci sentiamo sicuri, ormai la libertà non ci verrà più negata.
Ma non si tratta di sottomertersi, una dittatura non ha bisogno di schiavi, una dittatura affascina, rende partecipi e tutti uguali, non ci si rende neanche conto che è una dittatura.
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Sono appena tornata dal cinema, questo film non è stato un semplice svago domenicale, è stata una presa di coscienza, uno schiaffo violento che mi ha aperto gli occhi.
Tutto inizia con una domanda, posta da un prof a una classe liceale: "secondo voi sarebbe possibile una dittatura oggi?" la risposta è unanime: ovviamente no, il mondo moderno conosce le conseguenze di una dittatura, non vi ricadrebbe mai...
Ed è quello che in fondo pensiamo tutti noi... ci sentiamo sicuri, ormai la libertà non ci verrà più negata.
Ma non si tratta di sottomertersi, una dittatura non ha bisogno di schiavi, una dittatura affascina, rende partecipi e tutti uguali, non ci si rende neanche conto che è una dittatura.
Ed è per questo che ritengo che tutti debbano vedere questo film, perchè il pericolo è reale.... questo film ve lo dimostrerà.
non vi sto consigliando un film, vi sto invitando a prendere coscienza a svegliarvi da questo torpore che non lascia respirare, nè pensare.
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spoerri
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domenica 1 marzo 2009
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bello ed educativo
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Film molto bello, forte, teso e potente. Descrive molto bene il meccanismo autocratico, la sua forza e tutto il suo pericoloso, terribile e a volte irresistibile fascino, capace di trasformare gli individui in meri ingranaggi senza più un senso critico e all’occorrenza in macchine da guerra. Descrive la semplicità e la facilità di un movimento autocratico, rischio che abbiamo sempre dietro l’angolo. A volte può sembrare semplicistico e troppo facile ma tenete presente che deve rimanere dentro i confini rigidi di un film di neanche 2 ore. Il finale dall’adunata in poi è perfetto. Importante per il nostro attuale momento sociale, ad esempio quando verso l’inizio illustrando le caratteristiche che possono dar vita a movimenti del genere si fa cenno all’inflazione e alla mancanza di certezze (non sembra una cosa familiare?).
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Film molto bello, forte, teso e potente. Descrive molto bene il meccanismo autocratico, la sua forza e tutto il suo pericoloso, terribile e a volte irresistibile fascino, capace di trasformare gli individui in meri ingranaggi senza più un senso critico e all’occorrenza in macchine da guerra. Descrive la semplicità e la facilità di un movimento autocratico, rischio che abbiamo sempre dietro l’angolo. A volte può sembrare semplicistico e troppo facile ma tenete presente che deve rimanere dentro i confini rigidi di un film di neanche 2 ore. Il finale dall’adunata in poi è perfetto. Importante per il nostro attuale momento sociale, ad esempio quando verso l’inizio illustrando le caratteristiche che possono dar vita a movimenti del genere si fa cenno all’inflazione e alla mancanza di certezze (non sembra una cosa familiare?).
Un monito per le nostra società.
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[+] una agghiacciante verità
(di gaber_el)
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onda
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sabato 28 febbraio 2009
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specchio dell'autoarchia dell'era berlusconi
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film da vedere assolutamente, ho vissuto nella definizione di autoarchia che il prof da ai ragazzi, il nostro momento critico politico e le possibilità propabili di dove possa portare una governabilità basata sulla paura dell'altre etnie, sulla nn informazione, sulla censura, sulla violenza x il più debole,sulla crisi econ0mica , sulla disoccupazione , sulla giustizia, sulla sanità, sulla scuola..
LA fragilità della società più giovane ne risente e si può ricreare facilmewnte quella dittatura fascista.
uN film che fa pensare.
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nick_maverick90
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sabato 28 febbraio 2009
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l'onda
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Bel film!Non noioso e interessante,mostra come sia possibile una dittatura anche ai giorni nostri.
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giacomo
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lunedì 23 febbraio 2009
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scegliere da che parte stare
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Oggi è ancora possibile una dittatura? Questo è ciò che si chiede Rainer Wenger, professore del Liceo tedesco Marie Curie, e che propone come argomento della “settimana a tema” organizzata dalla scuola. La risposta degli studenti è tuttavia svogliata: essi escludono tale possibilità perché “se ne conoscono già le conseguenze”. Dopo Hitler – affermano - nessuno accetterebbe più un regime autocratico. Rainer allora, un po’ per gioco, un po’ (forse) anche per scommessa con se stesso, decide di instaurare lui stesso una dittatura “in piccolo” nella sua classe. Inizia con l’imporre poche semplici regole che richiamano alla scuola di una volta: chiamare “signore” l’insegnante, alzarsi in piedi quando si parla, parlare solo se interpellati, stare seduti composti.
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Oggi è ancora possibile una dittatura? Questo è ciò che si chiede Rainer Wenger, professore del Liceo tedesco Marie Curie, e che propone come argomento della “settimana a tema” organizzata dalla scuola. La risposta degli studenti è tuttavia svogliata: essi escludono tale possibilità perché “se ne conoscono già le conseguenze”. Dopo Hitler – affermano - nessuno accetterebbe più un regime autocratico. Rainer allora, un po’ per gioco, un po’ (forse) anche per scommessa con se stesso, decide di instaurare lui stesso una dittatura “in piccolo” nella sua classe. Inizia con l’imporre poche semplici regole che richiamano alla scuola di una volta: chiamare “signore” l’insegnante, alzarsi in piedi quando si parla, parlare solo se interpellati, stare seduti composti. D’altro canto, cerca di compattare il gruppo di studenti, invitandoli a cooperare come un solo corpo. La risposta degli studenti è entusiasta, la classe è più unita, il gruppo sportivo parallelamente gestito da Wenger si risolleva grazie ad un nuovo spirito di squadra. Gli studenti stessi iniziano a proporre nuove regole a questo nuovo “gioco”: ideano un’uniforme (camicia bianca e blue jeans), un nome (L’Onda, appunto), un saluto comune.
Wenger non sa ancora di aver messo in moto un meccanismo che, autoalimentandosi, lentamente ma inesorabilmente, come l’onda di uno tsunami finirà non potrà più essere contenuta, nemmeno dalle mura dell’edificio scolastico… E quando se ne accorgerà, non avrà più molto tempo per porvi rimedio.
Scritto e diretto da Dennis Gansel, regista tedesco poco conosciuto sulla scena internazionale, L’Onda arriva in una stagione cinematografica che ha già visto l’uscita di La Classe e che all’improvviso pare molto interessata a ciò che accade “entre les murs” delle scuole. Ma L’Onda non è solo questo: l’ambiente scolastico non è che la guaina all’interno della quale è racchiusa un’interessantissima indagine sulla socialità umana e sui suoi lati più oscuri e affascinanti quali l’aggregazione, l’istituzione del “gruppo”, la violenza. Un’opera che quindi si avvicina molto di più a William Golding, autore de Il Signore delle Mosche, che a François Bégaudeau e alla sua Classe. Un film che prende ispirazione da un esperimento simile realmente avvenuto in una scuola statunitense degli anni Sessanta e che il regista traspone nella Germania di oggi, ambientazione di massima attualità (Dennis Gansel è tedesco). Non sarà un capolavoro sul piano tecnico, ma L’Onda è un film affascinante e terribile (come una dittatura?), sicuramente un film su cui riflettere a lungo, in cui lo stesso spettatore vive il dissidio interiore tra l’istinto a seguire il Signor Wenger e il pensiero delle implicazioni e delle conseguenze di ciò che sta accadendo. Ciò che Gansel porta sullo schermo pare infatti accettabilissimo, forse addirittura positivo. Chi non è rimasto affascinato dal discorso finale di Wenger? La verità è che oggi una dittatura è possibile, e più di quanto possiamo immaginare. Il problema, sembra dirci Gansel, è decidere cosa vogliamo fare noi: se aggregarci o se difendere la nostra individualità. E la scelta non risulta poi così scontata.
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[+] fascino del discorso finale??!!
(di mary)
[ - ] fascino del discorso finale??!!
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