Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Ferzan Ozpetek |
Attori | Luisa Ranieri, Greta Scarano, Giancarlo Commare, Damiano Gavino, Andrea Di Luigi Aurora Giovinazzo, Eugenio di Fraia, Gianluca D'Ercole, Federico Mancini, Annandrea Vitrano, Giacomo Colavito. |
MYmonetro | 3,17 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 9 aprile 2024
Enea e Pietro si innamorano. La loro relazione subisce battuta d'arresto. Da allora nel corso di quasi quarant'anni riemergerà in loro rimpianto e rimorso.
CONSIGLIATO SÌ
|
1 novembre 1978. Il 25enne Enea Monti è uno studente di cinema che sogna di diventare regista e lavora come volontario sui set della Capitale. Fra i curiosi intorno vede Pietro Gherardi, e fra i due c'è subito un'intesa silenziosa fatta di sguardi. Più tardi Enea ritrova Pietro al Nuovo Olimpo, un cinema d'essai che è anche un luogo di incontro per omosessuali. I due si appartano in bagno, ma Pietro non vuole un rapporto casuale consumato di fretta e di nascosto: ed Enea lo asseconda, fissando con lui un appuntamento in una casa temporaneamente vuota. Lì inizia la loro storia d'amore intensa e passionale, che però subirà una brusca e inaspettata battuta d'arresto. Da allora, attraverso quattro primi di novembre nel corso di quasi quarant'anni, il ricordo e il rimpianto di quei momenti iniziali di intimità e di tenerezza rimarranno permanentemente nel cuore di Pietro ed Enea, nonostante le loro vite siano in apparenza consolidate con compagni e carriere professionali diverse.
Nuovo Olimpo unisce due passioni di Ferzan Ozpetek: quella per il cinema (inteso anche come luogo fisico) e quella per i sentimenti, dei quali i cinema, come si dice anche nel film, non ci si deve vergognare.
Ma questa volta la sceneggiatura, coscritta con il sodale di sempre Gianni Romoli, comporta sospensioni di incredulità davvero difficili da accettare. La storia del cinema è costellata di film che hanno saputo trattare magistralmente il tema delle relazioni interrotte o ostacolate, e del desiderio sospeso che ne deriva: due esempi per tutti, per restare nel registro melò a cui si ascrive anche Nuovo Olimpo, sono Un amore splendido e I segreti di Brokeback Mountain. Per parafrasare il personaggio più saggio di questa storia, che afferma che "non è il quanto, è il come", mai come in questo ambito narrativo a contare non è il cosa - ovvero la tematica del "fuoco che hai acceso e che non spegni più", come canta da Mina sui titoli di coda - quanto il modo in cui questa tematica viene sviluppata. Desiderio e rimpianto sono materia incandescente e fortemente evocativa e vanno gestite con grande delicatezza narrativa, e ancor più grande capacità interpretativa. Nuovo Olimpo invece, dopo un promettente inizio fatto di pathos e sensualità - diretto con maestria registica da Ozpetek, montato in modo interessante da Pietro Morana, e reso convincente grazie alla sensualità dei corpi in scena - vede accadere eventi davvero poco credibili che non dettagliamo solo per non fare spoiler, ma che sembrano ignorare la conoscenza del pubblico non solo dei grandi film sopra citati, ma anche delle serie televisive e persino delle soap opera.
Ed è proprio nei cliché di queste ultime che Nuovo Olimpo rischia di cadere, anche a causa dell'interpretazione legnosa di Andrea Di Luigi nei panni di Pietro, e di dialoghi che appaiono più letterari che sentiti. E il personaggio di Giovanni che comparirà più avanti, il giocatore di pallanuoto laureato in ingegneria meccanica "ridotto a governante" interpretato dall'ex rugbista Alvise Rigo, è quasi involontariamente camp. La narrazione si solleva quando entrano in campo interpreti come Luisa Ranieri, che ha il bel ruolo della cassiera del Nuovo Olimpo truccata come Mina, e Aurora Giovinazzo, che riesce a gestire bene le nuance del complesso personaggio di Alice: entrambe rappresentano quel femminile autonomo ma mai egoriferito tanto caro ad Ozpetek, ed è a loro che il film è dedicato. Ma anche Giancarlo Commare, che appare nel breve cammeo di Molotov, lascia il segno e conquista il suo spazio. Più interessante è la storia d'amore di Ozpetek per il cinema, soprattutto quello classico italiano - citati in Nuovo Olimpo sono Mamma Roma e Nella città l'inferno, dominati dalla personalità magnetica di Anna Magnani - e per quelle sale con gli orari fissi e l'intervallo, la possibilità di recuperare i primi minuti persi se si arrivava in ritardo e l'addetto allo strappo dei biglietti: una ritualità da tempio sacro, sempre uguale e infinitamente rassicurante. Non è un caso che il film stesso si chiami come il luogo della nascita di due passioni - quella fra Enea e Pietro, ma anche quella fra ognuno di loro e il cinema- e che porti in sé l'eco di Nuovo Cinema Paradiso, quando celebrava la sala come baluardo di una memoria collettiva a rischio obsolescenza.
Imbarazzante prodottino da supermercato destinato a glorificare ed a commemorare le sale cinematografiche (in diverse direzioni) e nello stesso tempo a finire però in streaming televisivo. Non è un film d'essai o di impegno ma piuttosto un fotoromanzo classico, raffazzonato attorno ad un teorema trito e ritrito e realizzato in modo davvero maldestro.
Film bellissimo, delicato ma profondo. L'amore tra 2 persone è amore tra 2 persone.I due protagonisti bravissimi, Luisa Ranieri perfetta, il tutto in una Roma meravigliosa.
In un film pieno di Eros, in cui i sentimenti vengono dichiarati continuamente, si riesce nell’impresa, purtroppo, di non far emozionare lo spettatore.Probabilmente a causa anche di alcuni passaggi poco credibili che fanno staccare la presa emotiva dello spettatore.
L'amore concretizzato ma non realizzato che diventa ingombrante assenza, lo scorrere del tempo che tutto impolvera, la memoria delle cose, ciò che rimane, il cinema come punto fermo delle nostre vite. Sono questi alcuni degli elementi che si intrecciano nel nuovo film di Ferzan Özpetek, claudicante ma in grado di regalare suggestioni. Il racconto comincia negli anni '70 all'interno di un cinema, in [...] Vai alla recensione »
È quasi un paradosso che l'ultimo film di Ozpetek, "Nuovo Olimpo", esca direttamente su una piattaforma televisiva, per il pubblico del divano e non per quello della sala, perché la storia che ci viene raccontata ricorda con grande nostalgia quel cinemino d'essai vicino a via del Corso, un luogo dove tanti ragazzi hanno imparato ad amare i grandi registi e i loro capolavori.
Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Nuovo Olimpo è l'ultimo film del regista turco, ormai italianizzato, Ferzan Özpetek. Sebbene sia uscita direttamente sulla piattaforma Netflix, l'opera è molte cose tra cui un omaggio alla sala cinematografica, intesa come luogo fisico. Lì nasce infatti la storia d'amore senza tempo al centro della narrazione.
Alla fine degli anni Settanta Enea, studente di cinema e aspirante regista, e Pietro, che frequenta la facoltà di medicina, si incontrano per caso e si innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa. Ma si amano ancora e per trent'anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi. II quattordicesimo film di Ferzan Ozpetek, che segna la sua prima collaborazione con Netflix e sceglie [...] Vai alla recensione »
Film numero 14 di Ferzan Özpetek, tra i suoi più autobiografici, Nuovo Olimpo racconta la storia d'amore di due ragazzi, interrotta alla fine degli anni '70 per poi riprendere 30 anni dopo. Il suo solito melodramma con musica è stavolta, grazie a Netflix, più spinto sulla rappresentazione dell'amore omosessuale, ma anche più chiuso nel raccontare il contesto, solo evocato.
Dopo il remake in forma seriale di Le fate ignoranti, realizzato lo scorso anno per Disney+, Ferzan Ozpetek sceglie di nuovo una piattaforma come destinazione del suo nuovo lungometraggio, stavolta affidato a Netflix e presentato in anteprima nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma. Una scelta curiosa, questa, per un regista per cui gli incassi non sono mai mancati (anche nelle opere [...] Vai alla recensione »
Roma, dal 1978 (Moro, Kappler in fuga...) al centro storico gentrificato di oggi, riconquistato dai ricchi, come Pietro, chirurgo goloso, e Enea, cineasta di successo. Si sono amati alla follia da studenti e poi perduti per 40 anni (colpa del Settantasette?). Una nuova vita, senza film d'essai e amici col diavolo in corpo. La casa chic prestatagli allora sui Fori imperiali, spazio della più inebriante [...] Vai alla recensione »
Nuovo Olimpo. Nome di cinema, e cinema di fatto - ma con una tremenda contraddizione, ovvero destinazione d'uso. Tutto il resto è amore: si può imputare a Ferzan Ozpetek la prepotenza di credere, ancora, a un film sull'amore, e forse persino d'amore. Peccato che al cinema l'abbiamo visto noi stampa e il pubblico della XVIII festa del Cinema di Roma, perché dal 1° novembre sarà disponibile solo su Netflix. [...] Vai alla recensione »
Il primo di Novembre è la data simbolica attorno a cui ruota Nuovo Olimpo. Scandisce i tre atti della sceneggiatura scritta insieme al regista da Gianni Romoli, come già avvenuto per Le fate ignoranti e Allacciate le cinture, e ripercorre tre fasi della vita di un amore. L'inizio è ambientato nel 1978, il periodo in cui Enea e Pietro si conoscono frequentando lo stesso cinema, quello del titolo, gestito [...] Vai alla recensione »
Ferzan Ozpetek approda su Netflix, dove il suo Nuovo Olimpo sarà disponibile dal 1 novembre, ma soprattutto si presenta alla Festa del Cinema di Roma 2023 con tutto il suo cast per accompagnare la proiezione di gala del film. Uno dei più personali del regista di origine turca, che qui ci riporta alla Roma che fu per raccontare una storia non priva di colpi di scena e momenti intensi.
Nuovo Olimpo, ultima fatica di Ferzan Ozpetek, è un film drammatico, tratto da una storia vera ed autobiografica, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Nella Roma fine anni '70, commistione di eterna bellezza e accese proteste socio-politiche, uno studente di medicina marchigiano, Pietro (Andrea Di Luigi), conosce l'aspirante regista Enea (Damiano Gavino).