Anno | 2025 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Greta Scarano |
Attori | Matilda De Angelis, Yuri Tuci, Maria Amelia Monti, Ariella Reggio, Gloria Cocco Paolo Hendel, Adriano Pantaleo, Christian Ginepro, Lorenzo Gioielli. |
Uscita | giovedì 3 aprile 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,52 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 1 aprile 2025
Dal romanzo Mia sorella mi rompe le balle di Damiano e Margherita Tercon. Ha vinto 2 Nastri d'Argento, La vita da grandi è 111° in classifica al Box Office. domenica 22 giugno ha incassato € 52,00 e registrato 120.558 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
|
Irene sta per comprare un appartamento a Roma con il suo compagno, ma viene richiamata nella sua città natale, Rimini, per occuparsi del fratello maggiore Omar. Sua madre deve partire per approfondire delle analisi mediche, suo padre l'accompagnerà e occorre prendersi cura di un fratello autistico che ha sogni ambiziosi. Per realizzarli la sorella prova a fargli un "corso intensivo per diventare adulti" che include la scelta di salire o meno sul palco di un talent show a esibirsi e coronare così il desiderio di una vita. Nel frattempo, grazie a Omar, sarà la stessa Irene a capire molto di se stessa e di cosa voglia veramente dalla vita.
È una tenera commedia di formazione emotiva a due teste, il film che segna il debutto alla regia dell'attrice Greta Scarano.
Nel suo La vita da grandi mette tutto il suo cuore, la dolcezza e quell'approccio irriverente al mondo che restituisce sullo schermo attraverso la figura di Irene, interpretata al meglio da Matilda De Angelis. Una ragazza carismatica, dallo spirito rock e dalla battuta pronta, che ha scelto un compagno protettivo (Adriano Pantaleo) e una vita lontana dalla famiglia. Ma il nòstos, Omero insegna, è un viaggio inevitabile e pieno di peripezie da cui non si può che tornare cambiati. Specie se si ritorna nella casa abitata da un fratello speciale come Omar. Lo interpreta l'ottimo Yuri Tuci, attore autistico scovato per caso in rete grazie al trailer del suo spettacolo Out is me. Il ritorno di Irene nella sua vita cambierà entrambi, tutti e due dovranno crescere e confrontarsi con "la vita da grandi" del titolo. Ne sintetizza bene il senso Scarano che cofirma anche la sceneggiatura, l'adultità è la capacità di fare delle scelte. Anche sbagliate.
Folgorata dal libro di Damiano e Margherita Tercon (i Terconauti) "Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale", Scarano firma una commedia garbata che parla di sogni, legami familiari, inclusione, ma anche chiassose cene familiari davanti al televisore, tra racconti, incomprensioni e recriminazioni (spicca la performance di Maria Amelia Monti, nel ruolo della madre legittimamente apprensiva). Al suo debutto nel lungometraggio la neoregista dimostra di avere già uno stile definito - chi aveva avuto modo di vedere il suo corto Feliz Navidad lo sapeva - e di non aver paura di osare una storia e un tema su cui era facile schiantarsi, sprofondando nella retorica o nel ricatto morale. Questo film riesce a evitare entrambi, puntando tutto sull'ironia e la verosimiglianza della messa in scena (finalmente un cinema italiano lontano dagli agi ostentati dell'alta borghesia, che mostra la quotidianità di famiglie "normali"), rendendo perdonabile a chi guarda qualche ingenuità di scrittura. Tanto è coinvolgente il racconto del legame che si rinsalda tra i due protagonisti, tra conflitti, risate, paure e speranze condivise. Affronteranno anche il tema cruciale per tutti i fratelli del mondo - specie per chi ha sorelle/fratelli con handicap - del "cosa fare dopo la morte dei genitori".
Più vicino alla commedia di formazione che al dramma esistenzialista, l'opera fluisce con un buon ritmo senza mai dimenticare il binomio efficace di cuore e umorismo, profondità e leggerezza, neanche nella scena del reality show, dove spuntano Mara Maionchi, Ferzan Ozpetek, Valerio Lundini e Malika Ayane. Oltre a sensibilizzare su temi importanti come autismo, inclusione sociale e autodeterminazione delle persone con disabilità, invitando con scanzonata leggerezza a oltrepassare ogni pregiudizio, etichetta e stereotipo di sorta, Scarano ricorda a chi guarda che la fratellanza non è un legame scontato. Si costruisce giorno dopo giorno concentrandosi sulle potenzialità dell'altro, più che sui limiti o difetti, impegnandosi reciprocamente a supportare più che a sopportare.
Un film ben scritto e toccante, che racconta in modo non retorico la vera storia dei Terconauti
Ho visto" la vita da grandi ": opera prima di Greta Scarano che esordisce alla regia con una commedia garbata e gradevole . Tratto da un romanzo autobiografico , affronta il tema dell autismo con delicatezza , ironia e tenerezza , senza pietismi e retorica . Film lieve ma per nulla superficiale esplora questa “ particolare condizione della mente “ come la definisce [...] Vai alla recensione »
Film onesto e tenero, ha un buon ritmo. La storia è interessante, la recitazione è convincente. Si fanno riflessioni non forzate ma davvero importanti.
Felice debutto alla regia di Luca Zingaretti con "La casa degli sguardi" liberamente ispirato al romanzo dallo stesso titolo di Daniele Mencarelli. Gli sguardi sono quelli eloquenti fra padre e figlio in un appartamento romano con terrazza. La madre di Marco morta, il ragazzo smarrito si butta su alcool e droga. Ritmo un po' lento abbastanza giustificato.
Per la sua prima regia Luca Zingaretti sceglie l'omonimo romanzo di Mencarelli e si addentrar nell'anima buia e autodistruttiva di un ventenne, Marco, (il bravo Franchini) fragile e fin troppo sensibile che sogna la poesia, la libertà e la leggerezza ma fatica a uscire dalla propria rabbia. II padre tramviere (Zingaretti) lo segue con attenzione ma si sente impotente.
In sala dal 3 aprile con 01 Distribution, La vita da grandi è il primo lungometraggio diretto da Greta Scarano, che lo ha anche scritto insieme a Sofia Assirelli e Tieta Madia ispirandosi alla storia vera di Margherita e Damiano Tercon raccontata nel libro "Mia sorella mi rompe le balle". Nel cast, Matilda De Angelis, Yuri Tuci, Maria Amelia Monti, Paolo Hendel, Adriano Pantaleo, Christian Ginepro, [...] Vai alla recensione »
È una trasposizione puntuale di «Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale», autobiografia a quattro mani dei fratelli Damiano e Margherita Tercon (i «Terconauti» di web e teatro), il film con cui Greta Scarano, nota come interprete di tv e cinema, debutta in regia. Lieve nell'approccio e nel tocco, rivela misura nel raccontare, con stile semplice ma solido, una vicenda a forte rischio [...] Vai alla recensione »
Il disagio mentale al cinema è una brutta bestia, anche se a volte fa addirittura vincere gli Oscar (pensate a Rain Man, o al più recente A real pain ). Ecco, se La vita da grandi fosse un film americano - uno di quei piccoli film indipendenti che si vedono al Sundance - l'attore Yuri Tuci sarebbe un ovvio candidato al premio Oscar nel 2026. Invece siamo a Rimini, non in America: Irene (Matilda De [...] Vai alla recensione »
Se avete letto il libro, mettetelo da parte. Perché la trasposizione cinematografica del primo romanzo di Daniele Mencarelli La casa degli sguardi , diretta da Luca Zingaretti, alla sua prima regia, non segue del tutto il racconto scritto. Soprattutto manca una figura che nel romanzo è essenziale: la mamma del giovane protagonista. Nel film, dal 10 aprile nelle sale, è presente solo il padre, interpretato [...] Vai alla recensione »
Irene (Matilda De Angelis) lavora senza troppe soddisfazioni in un'azienda romana di pannelli solari e sta per acquistare un appartamento con il compagno Ugo quando, per una necessità famigliare, deve tornare alla natia Rimini. Lì, tra le odiate mura domestiche («c'ho messo una vita a venir via da qui»), è costretta ad accudire il fratello maggiore Omar, ragazzo autistico e all'apparenza scontroso [...] Vai alla recensione »
Costretta per qualche giorno a occuparsi del fratello maggiore autistico, Irene scopre che Omar ha le idee chiarissime sul proprio futuro: vuole sposarsi, fare tre figli e diventare un cantante rap famoso. Ma prima di tutto deve diventare autonomo. Esordio alla regia di un lungometraggio per l'attrice Greta Scarano, La vita da grandi ci immerge nell'intricato ginepraio di relazioni famigliari che, [...] Vai alla recensione »
Irene ha grandi ambizioni, ma la vita le ridimensiona e, quando fa visita ai genitori, scopre di doversi occupare del fratello autistico. Brillante commedia sulla difficoltà di diventare grandi, comune a chi è affetto da patologie e a chi non ne ha. Plasmato sulla vicenda vera di Margherita e Damiano Tercon, il film è amabile, godibile e tenero al punto giusto.
Per capire un po' meglio il mondo delle persone con disturbo dello spettro autistico, l'opera prima di Greta Scarano è un affondo notevole, un mix di grazia e drammatica ironia. Prodotto da RAI Cinema, Groenlandia e Halong, in collaborazione con Netflix, La vita da grandi trova forza nell'intesa sul set da "siblings" tra Yuri Tuci e Matilda De Angelis, i due fratelli Omar e Irene che imparano a conoscersi [...] Vai alla recensione »
Omar Nanni ha 39 anni, è autistico, vive a Rimini con i genitori, una nonna e una zia, ma preferirebbe abitare a Senigallia, 67 chilometri più in giù, perché lì è nato Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra, il suo idolo. La sorella Irene ha qualche anno in meno, vive a Roma col suo fidanzato salernitano, fa la pubblicitaria e sembra aver tagliato i ponti con la famiglia romagnola.
Omar non soffre né è affetto da autismo. Perché l'autismo non è una malattia ma una condizione diversa della propria mente. E ogni persona autistica si esprime in modo diverso. Nel primo film da regista di Greta Scarano, "La vita da grandi", è Yuri Tuci a puntualizzarlo. Perché l'attore pratese - esattamente come Omar, il personaggio che interpreta - vive per davvero quella condizione.
I campioni d'incassi saranno pure uomini (Genovese, Sorrentino, Ozpetek), ma c'è un fermento nella cinematografia femminile che il cinema italiano non dovrebbe ignorare. E non dovrebbe ignorare soprattutto chi al cinema ci va, ovvero il pubblico pagante. Inutile forse ricordare il successo di C'è ancora domani che, dopo aver conquistato il mercato internazionale occidentale, è sbarcato in Cina riscuotendo [...] Vai alla recensione »
Chi l'avrebbe mai detto che Greta Scarano, dietro quello sguardo così spesso in noir come interprete (Suburra e, più nascosto ma non meno bello, Senza nessuna pietà) nascondesse i colori pastello di La vita da grandi ? Liberamente ispirato alla storia vera dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, il suo esordio da regista abbraccia il filone scivolosissimo dei film sull'autismo, rimanendo sempre felicement [...] Vai alla recensione »
Il primo lungometraggio da regista di Greta Scarano, che arriva dopo il premiato corto Feliz Navidad, ha un titolo giusto, preciso: La vita da grandi mette a fuoco lo spirito (l'avventura della crescita che trascende l'anagrafe), inquadra il tema sociale senza diventarne ostaggio (il "dopo di noi", angoscia massima dei genitori di persone con una qualche disabilità), suggerisce un côté malinconico [...] Vai alla recensione »