steffa
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venerdì 28 giugno 2024
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polpettone
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un sequel commerciale inutile, c'è soltanto fotografia ed ambientazione, manca Marlon Brando che da solo ha reso un capolavoro il primo film, quasi metà film è in siciliano e non se ne capisce nulla, la regia è ridondante fino alla nausea, la musichetta del tema diventa quasi una tortura, per essere una storia di fantasia è abbastanza sterile, manca del tutto quell'alone di commedia che rendeva interessante il primo film, nel complesso un mattone, Al Pacino mono espressivo, molto meglio De Niro
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gsilecchia
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mercoledì 29 maggio 2024
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un dipinto di autorità e inganno
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Quando ripenso a "Il Padrino - Parte II", mi trovo catapultato in un viaggio avvincente attraverso il tempo, immerso nelle intricate dinamiche del potere. Il film di Francis Ford Coppola, diretto da lui stesso, supera il concetto tradizionale di sequel e si immerge nella narrazione del primo capitolo in modo ancora più dettagliato ed esteso. "È difficile che un sequel riesca a eguagliare o superare il suo predecessore, ma "Il Padrino - Parte II" lo fa con una maestria quasi senza confronti." Questo film si distingue per la sua struttura narrativa bifronte. Da un lato, abbiamo la possibilità di seguire la storia di Michael Corleone, il cui ruolo viene interpretato magistralmente da Al Pacino, e che ora si trova a essere il leader indiscusso della famiglia.
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Quando ripenso a "Il Padrino - Parte II", mi trovo catapultato in un viaggio avvincente attraverso il tempo, immerso nelle intricate dinamiche del potere. Il film di Francis Ford Coppola, diretto da lui stesso, supera il concetto tradizionale di sequel e si immerge nella narrazione del primo capitolo in modo ancora più dettagliato ed esteso. "È difficile che un sequel riesca a eguagliare o superare il suo predecessore, ma "Il Padrino - Parte II" lo fa con una maestria quasi senza confronti." Questo film si distingue per la sua struttura narrativa bifronte. Da un lato, abbiamo la possibilità di seguire la storia di Michael Corleone, il cui ruolo viene interpretato magistralmente da Al Pacino, e che ora si trova a essere il leader indiscusso della famiglia. Michael sta cercando di ampliare e stabilizzare il suo dominio, affrontando avversari sia da fuori che da dentro. Invece, il film ci catapulta indietro nel tempo per farci conoscere le radici di Vito Corleone, incarnato da un giovane ma talentuoso Robert De Niro. Gli spettatori rimangono incantati da come queste due storie parallele si srotolano in un balletto emozionante di potere, tradimento e redenzione. Al Pacino ha una performance eccezionale. In "Il Padrino - Parte II," Michael Corleone si trasforma in un personaggio ancor più intricato, uno che è inghiottito dal potere e tormentato dalla paranoia. La sua trasformazione si può percepire in ogni scena, dalla freddezza del suo sguardo all'aumento della distanza emotiva che prova nei confronti della famiglia. La scena in cui Vito si vendica per l'uccisione della sua famiglia in Sicilia è così intensa da trasmettere tutto il suo codice d'onore e la brutalità che segneranno il corso della sua esistenza. Come al solito, l'impeccabile regia di Coppola non delude mai. Ogni scena è attentamente preparata, curando ogni aspetto fino al minimo dettaglio, in modo che contribuisca a creare un affresco di straordinaria bellezza. L'atmosfera di tensione e intimità è costruita attraverso l'utilizzo delle luci e delle ombre, le inquadrature lunghe e i primi piani intensi. Nonostante la complessità della trama, Coppola riesce ad equilibrare perfettamente i due archi narrativi mantenendo una narrazione fluida e senza mai perdere il ritmo. L'aggiunta di Carmine Coppola alla colonna sonora di Nino Rota è un ulteriore elemento che valorizza il film. I temi musicali della famiglia Corleone sono sia epici che malinconici, creando l'atmosfera ideale per narrare le loro storie. Le melodie enfatizzano l'emozione delle scene, dandoci una sensazione ancora più indelebile ad ogni istante. Ciò che mi ha sempre impressionato in particolare riguardo a "Il Padrino - Parte II" è la sua profondità tematica. Il film affronta in modo unico e riuscito le origini del potere, gli intrecci familiari e le conseguenze della tradizione come poche altre opere sono capaci di fare. Ciascun personaggio presenta una profondità tridimensionale, grazie alle sue motivazioni e conflitti interni che arricchiscono la trama con ulteriori strati di complessità. Nella scena del processo a Michael, in cui Pentangeli testimonia, si può apprezzare come il film riesca ad amalgamare abilmente la politica e gli intrecci personali all'interno di una trama avvincente. "Il Padrino - Parte II" è un film che non esita a rappresentare la crudezza della vita mafiosa, ma lo fa con una raffinatezza così elevata da far sembrare la violenza quasi poetica. Ogni volta che c'è una morte o un tradimento, questi eventi sono intrisi di significato, donando alla visione un'impressione intensa e coinvolgente. La decisione di Michael di eliminare tutti i suoi avversari, incluso il traditore Hyman Roth, porta a una serie di omicidi accuratamente pianificati che mostrano chiaramente la sua totale presa del potere ma anche la sua completa disumanizzazione. Non ci sarebbe alcun dubbio nel dare un 10 a "Il Padrino - Parte II", se dovessi votarlo. Il film non solo è all'altezza del suo predecessore, ma in molti aspetti lo supera. Questa pellicola è una vera e propria opera d'arte del cinema, che riesce a combinare in modo eccellente la regia, le performance degli attori, la sceneggiatura e la colonna sonora. In particolare, il film va a toccare corde profonde esplorando temi universali attraverso la lente di una storia molto specifica. Come già evidenziato in precedenza, "Il Padrino - Parte II" non è semplicemente un sequel, ma piuttosto una potentissima evoluzione di una saga che ha stabilito gli standard del genere. La storia è un viaggio intrapreso tra le profonde ombre dell'animo umano, narrato con tale abilità che lascia il fiato sospeso. Ogni volta che lo guardi, il film ti svela nuove sfumature e spunti di riflessione, lasciando un'impronta indelebile nella tua mente ancora molto tempo dopo la fine dei titoli di coda. Se non lo hai ancora provato, è un'esperienza che vale la pena vivere completamente. Se l'hai già visto, saprai che è un capolavoro al quale si torna sempre con piacere rinnovato.
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fabio 3121
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domenica 7 marzo 2021
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al pacino e robert de niro attori straordinari!
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il film si svolge su 2 piani temporali: nel 1901 a Corleone il ragazzino Vito Andolini vede uccidere i suoi genitori dal boss Don Ciccio quindi scappa emigrando a New York dove inizia a lavorare come garzone in una salumeria a Little Italy. Sposatosi e con 3 figli - Santino, Fedro e Michael - don Vito Corleone (Robert De Niro) uccide il boss del quartiere Don Fanucci diventando egli stesso un rispettato boss per poi tornare a Corleone a vendicarsi dei genitori uccidendo l'anziano Don Ciccio. Nel 1958 in Nevada Michael Corleone (Al Pacino) già gestore di 2 hotel a Las Vegas vuole aumentare il giro d'affari illegali legati al gioco d'azzardo sia con l'acquisizione di un terzo hotel sia cercando legami con le famiglie malavitose a Cuba.
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il film si svolge su 2 piani temporali: nel 1901 a Corleone il ragazzino Vito Andolini vede uccidere i suoi genitori dal boss Don Ciccio quindi scappa emigrando a New York dove inizia a lavorare come garzone in una salumeria a Little Italy. Sposatosi e con 3 figli - Santino, Fedro e Michael - don Vito Corleone (Robert De Niro) uccide il boss del quartiere Don Fanucci diventando egli stesso un rispettato boss per poi tornare a Corleone a vendicarsi dei genitori uccidendo l'anziano Don Ciccio. Nel 1958 in Nevada Michael Corleone (Al Pacino) già gestore di 2 hotel a Las Vegas vuole aumentare il giro d'affari illegali legati al gioco d'azzardo sia con l'acquisizione di un terzo hotel sia cercando legami con le famiglie malavitose a Cuba. I suoi piani di espansione gestiti dal fratello avvovato Tom Hagen (Robert Duvall) sono però ostacolati da Hyman Roth e Frank Pentangeli a capo di rispettive organizzazioni criminali che attentano, senza riuscirci, alla vita di Michael inconsapevolmente tradito dal fratello Fredo. Una volta uscito pulito dall'inchiesta del Senato americano che tenta, invano, di accusare Michael Corleone di essere a capo di una potente famiglia mafiosa con il nome di "Padrino", Mike risolverà alla sua maniera tutti i problemi facendo assassinare Hyman Roth, Fedro - solo dopo la morte naturale della loro madre - ed inducendo al suicidio Frank Pentangeli. In tutta questa storia il rapporto con la moglie Kay andrà in crisi al punto che la stessa, giá madre di 2 bambini, abortirà per evitare ad un terzo figlio un futuro da criminale. La sceneggiatura della pellicola, come per il Padrino - parte 1, è anche qui frutto della collaborazione tra lo scrittore del romanzo Mario Puzo ed il regista Francis Ford Coppola. Si rivedono anche in questo secondo capitolo della saga un'ottima scenografia e fotografia. Bellissima la colonna sonora che accompagna l'intero film e che è davvero potente in diverse scene prive di dialoghi. Rispetto al primo capitolo, qui le scene d'azione sono davvero minime in quanto prevalgono i dialoghi e in essi la performance attoriale di Al Pacino è davvero straordinaria. Notevole e di assoluta qualità la prova di Robert De Niro che per prepararsi al film si recò 6 mesi a Corleone per imparare il siciliano. Infatti tutte le scene, in formato flashback rispetto alla trama principale, ambientate in un'incredibile ricostruzione di Little Italy, sono state girate in italiano/siciliano e quindi ne consiglio la visione di queste in lingua originale per apprezzare maggiormente l'interpretazione di Robert De Niro. A mio avviso, stante la lunghezza un tantino eccessiva del film (3 ore e mezza) con alcune parti - sicuramente volute dal regista - dal ritmo un pò lento, il Padrino parte II non raggiunge le vette del capolavoro del Padrino parte I, ma comunque, per la eccezionale presenza di Al Pacino e Robert De Niro, va assolutamente visto. Voto: 9/10.
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alejazz
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martedì 19 febbraio 2019
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prosegue la storia dei corleone: da vito a michael
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Continua l'emozionante gangster-storia dei Corleone.
Con il Padrino (II parte) il regista, Coppola, decide di procedere in parallelo tra la vita corrente (anni'50) di Michael e quella del padre, Vito Ardolini (convenzionato dalla polizia americana poi con Corleone), giunto a New York negli anni '20 quando era appena un ragazzino.
Michael in ogni sua mossa, in ogni suo momento, rivive i momenti vissuti dal padre e si può pertanto intravedere una certa analogia ricercata da chi ha curato il soggetto.
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Continua l'emozionante gangster-storia dei Corleone.
Con il Padrino (II parte) il regista, Coppola, decide di procedere in parallelo tra la vita corrente (anni'50) di Michael e quella del padre, Vito Ardolini (convenzionato dalla polizia americana poi con Corleone), giunto a New York negli anni '20 quando era appena un ragazzino.
Michael in ogni sua mossa, in ogni suo momento, rivive i momenti vissuti dal padre e si può pertanto intravedere una certa analogia ricercata da chi ha curato il soggetto.
Michael è un uomo molto più istintivo e violento del padre: non risparmia nessuno. Nemmeno i familiari più stretti come il fratello Fredo che pur di trovarsi uno spazio d'ambizione tradisce il fratello che intanto è diventato il nuovo Padrino.
Il personaggio di Michael, interpretato da Al Pacino, continua a crescere e ad evolversi. Ancora una volta il film piace e convince sia alla critica che al pubblico. Merito anche della new entry Robert De Niro che in questa parte veste i panni di Don Vito da giovane.
Buona anche la scelta del doppiaggio. Alcuni personaggi ricevono la voce siciliana e napoletana proprio per identificare la loro origine e provenienza; sebbene gli attori recitino in americano, la pellicola sembra non esser stata doppiata. E tra tutti i doppiatori, particolare stima va a Ferruccio Amendola che ha dato la voce ad Al Pacino ed è stato molto bravo a dargli toni ed espressioni in base a vari momenti della storia.
Anche questo prosieguo è stato campione di incassi ed è riuscito ad ottenere diversi premi Oscar come miglior regia, miglior film , miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora e miglior attore
Consigliato: Sì a un pubblico +14
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dqitos
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sabato 22 agosto 2015
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racconti che,non si sa se ci sia fantasia... però.
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un film direi formidabile, oggi se il cofanetto del padrino è molto
quotato, è merito anche di coppola..., non appagato ne
fiacco ha portato avanti una saga a
dispetto dei temi, un must dello spettacolo, tra le tante
sfumataure e anedoti, provoca divertimento quando Michael fa
un viaggetto d'affari e trovando nello sfarzo
fredo la, che ballava scomposto in una specie di
festino, dopo aver spento la radio dice,
'fredo', cos' hai combinato? un mito di film, ottimi attori, col sound
noto e melanconico da colonna sonora, quantomeno di genere il migliore.
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stefano bruzzone
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sabato 11 luglio 2015
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seconda parte, secondo capolavoro....
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Una seconda parte era necessaria per poter comprendere al meglio la complessa vicenda della famiglia Corleone dalla sua nascita sino al culmine dell'attività criminale di quel periodo. Un "secondo tempo" molto rischioso visto il capolavoro che fu il Padrino part. I, ma Coppola sforna 3 ore di pellicola che apparentemente sembrerebbero un'eternità al cinema ma che in realtà si rivelano emozionanti e necessarie per la riuscita di un secondo capolavoro assoluto della storia del cinema.
Voto: 10 e lode.-
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tomdoniphon
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lunedì 26 maggio 2014
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l'inscindibile legame tra mafia e politica
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Il film è contemporanamente un sequel ed un prequel de "il Padrino". In parallelo, vengono infatti raccontate le storie di don Vito Corleone, scappato bambino dalla Sicilia per sottrarsi ad una faida, e di suo figlio Micheal, che ristruttura gli affari di famiglia ed uccide il fratello traditore Fredo. Coppola, definitivamente affermato dopo il successo di "il Padrino" e la Palma d'oro a Cannes per il film "la Conversazione", cancella qualsiasi ambivalenza nella rappresentazione della Mafia, lasciandoci, al contrario, una delle più agghiaccianti rappresentazioni dell'inscindibile rapporto che lega la Mafia ed il potere politico ("Nella vita una sola cosa è certa: è che si può uccidere chiunque").
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Il film è contemporanamente un sequel ed un prequel de "il Padrino". In parallelo, vengono infatti raccontate le storie di don Vito Corleone, scappato bambino dalla Sicilia per sottrarsi ad una faida, e di suo figlio Micheal, che ristruttura gli affari di famiglia ed uccide il fratello traditore Fredo. Coppola, definitivamente affermato dopo il successo di "il Padrino" e la Palma d'oro a Cannes per il film "la Conversazione", cancella qualsiasi ambivalenza nella rappresentazione della Mafia, lasciandoci, al contrario, una delle più agghiaccianti rappresentazioni dell'inscindibile rapporto che lega la Mafia ed il potere politico ("Nella vita una sola cosa è certa: è che si può uccidere chiunque"). Una lucidità di analisi impensabile per il cinema americano classico; uno dei pochi film a sapere rileborare in chiave originale (e spettacolare) la lezione di "Salvatore Giuliano" di Francesco Rosi. Ma il film non è importante soltanto per l'aspetto politico: al centro del capolavoro di Coppola c'è anche (se non soprattutto) la rappresentazione tragica di un uomo (Michael) che fin da ragazzo avrebbe voluto vivere una vita diversa, ma che invece rimarrà condannato ad una vita di solitudine e di rimpianti (come dimostra la scena finale del film, che mette davvero i brividi). Coppola, tuttavia, evita che per il suo personaggio lo spettatore possa provare qualsiasi commiserazione, lasciando che le sue (terribili) scelte parlino da sole. Il film (al pari del successivo "Apocalypse now") consacra Coppola come uno dei più grandi registi della Storia del Cinema.
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luca brasi
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martedì 26 giugno 2012
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il padrino specchio della vita
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Erroneamente scambiato per un gangster movie, il Padrino, in tutta la sua serie, e' in realtà' la piu' lucida rappresentazione cinematografica del dramma della vita contemporanea. Nel racconto della storia della famiglia Corleone infatti, troviamo tute le paure e tutti i desideri che condizionano la vita dell' uomo moderno.Il retaggio famigliare, da cui sembra impossibile, e in ogni caso, rendersi indipendenti,il rapporto uomo donna che, nonostante le apparenze,non riesce a completare un reale progresso , ma piu' di ogni altra cosa descrive i rapporti sociali del' uomo, quasi sempre conflittuali,destinati quasi nella loro interezza a trasformarsi in una continua lotta .La storia che qui viene rappresentata, tra l'altro, vede come protagonista un uomo di talento,di grande intelligenza e con mezzi pressoché' illimitati,.
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Erroneamente scambiato per un gangster movie, il Padrino, in tutta la sua serie, e' in realtà' la piu' lucida rappresentazione cinematografica del dramma della vita contemporanea. Nel racconto della storia della famiglia Corleone infatti, troviamo tute le paure e tutti i desideri che condizionano la vita dell' uomo moderno.Il retaggio famigliare, da cui sembra impossibile, e in ogni caso, rendersi indipendenti,il rapporto uomo donna che, nonostante le apparenze,non riesce a completare un reale progresso , ma piu' di ogni altra cosa descrive i rapporti sociali del' uomo, quasi sempre conflittuali,destinati quasi nella loro interezza a trasformarsi in una continua lotta .La storia che qui viene rappresentata, tra l'altro, vede come protagonista un uomo di talento,di grande intelligenza e con mezzi pressoché' illimitati,.Michael Corleone in realta',e contrariamente a quanto si possa credere , non ha alcun interesse verso il denaro, l' unica cosa che veramente gli interessa e' il potere.Riuscire a spiegare il perché' di questa ossessione non e' nelle facoltà' di chi scrive, certamente il nostro personaggio cerca di colmare in questo modo i vuoti che ha dentro di s'è,costruendosi una megalomania che per molto tempo ,nella sua vita, non c'era neppure.Tali atteggiamenti ,nella vita,possono avere naturalmente i piu' diversi epiloghi,ma, nel caso del nostro protagonista,il prezzo da pagare per la sua dissoluta condotta sara' altissimo.Paradossalmente,Michael perderà' tutto quello per cui credeva di vivere, famiglia in testa.O non era quello per cui viveva?
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seansea
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giovedì 10 maggio 2012
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sequel all'altezza del primo capolavoro
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Dopo Il Padrino del 1972, arriva il sequel. Di solito i seguiti sono nettamente inferiori ai film che li precedono, ma in questo caso non si può dire cosi. Se si considera che il precedente capitolo rappresenta l'apice del cinema, non si può non dire che questo film è un capolavoro. Questo film ha una struttura molto bella, piena di flashback che secondo me lo rendono molto più scorrevole del primo, che invece è lineare. Contemporaneamente continua la storia iniziata nel primo e ripercorre la vita di Don Vito Corleone, che nel primo capitolo era stata poco mostrata. Il tutto con due dei più grandi attori viventi, Robert DeNiro e Al Pacino (il terzo è Jack Nicholson, che sfortunatamente non vi ha partecipato).
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Dopo Il Padrino del 1972, arriva il sequel. Di solito i seguiti sono nettamente inferiori ai film che li precedono, ma in questo caso non si può dire cosi. Se si considera che il precedente capitolo rappresenta l'apice del cinema, non si può non dire che questo film è un capolavoro. Questo film ha una struttura molto bella, piena di flashback che secondo me lo rendono molto più scorrevole del primo, che invece è lineare. Contemporaneamente continua la storia iniziata nel primo e ripercorre la vita di Don Vito Corleone, che nel primo capitolo era stata poco mostrata. Il tutto con due dei più grandi attori viventi, Robert DeNiro e Al Pacino (il terzo è Jack Nicholson, che sfortunatamente non vi ha partecipato). Interessante anche il cameo di Marlon Brando alla fine. Premi vinti meritatissimi.
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alex41
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domenica 13 marzo 2011
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il miglior sequel della storia del cinema
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In questo secondo Padrino molte cose sono cambiate: Michael (Al Pacino) è diventato il nuovo boss Corleone dopo che suo padre Don Vito è morto nel primo capitolo. Convive con la moglie Kay (Diane Keaton) e nei suoi affari lavora sempre con il suo fidato avvocato Tom Hagen (Robert Duvall). In questo capitolo, Michael Corleone sarà alle prese con un azionista ebreo a Miami impegnato in vari investimenti illegali, che intende eliminarlo. Inoltre, questo film mostra anche la genesi di Don Vito Corleone (Robert De Niro) dal suo arrivo a New York fino alla sua salita al potere. Il risultato è un film straordinario, un sequel degno di un grandioso film che ha fatto epoca, comandato da un cast d'eccellenza: uno strepitoso Al Pacino, un grandioso Robert De Niro agli inizi e già agli Oscar, e bravissimi anche Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire e John Cazale.
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In questo secondo Padrino molte cose sono cambiate: Michael (Al Pacino) è diventato il nuovo boss Corleone dopo che suo padre Don Vito è morto nel primo capitolo. Convive con la moglie Kay (Diane Keaton) e nei suoi affari lavora sempre con il suo fidato avvocato Tom Hagen (Robert Duvall). In questo capitolo, Michael Corleone sarà alle prese con un azionista ebreo a Miami impegnato in vari investimenti illegali, che intende eliminarlo. Inoltre, questo film mostra anche la genesi di Don Vito Corleone (Robert De Niro) dal suo arrivo a New York fino alla sua salita al potere. Il risultato è un film straordinario, un sequel degno di un grandioso film che ha fatto epoca, comandato da un cast d'eccellenza: uno strepitoso Al Pacino, un grandioso Robert De Niro agli inizi e già agli Oscar, e bravissimi anche Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire e John Cazale. Coppola (finalmente vincitore dell'Oscar) crea il capitolo forse più completo della saga dove si mostra il vero volto di Michael e la storia di suo padre raccontata in modo stupefacente. Consigliato a tutti.
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