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La dolce vita
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Un film di Federico Fellini. Con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux.
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Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 173 min. - Italia, Francia 1960. - Cineteca di Bologna uscita lunedì 7 ottobre 2024. MYMONETRO La dolce vita * * * * 1/2 valutazione media: 4,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
paolo pacitti venerdì 11 ottobre 2024
un allucinante viaggio nella notte... ma al mattino torna sempre l'alba (e un raggio di sole) Valutazione 5 stelle su cinque
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Anche per la sua novità di un linguaggio a blocchi narrativi, il film conserva ancora oggi una potenza sconcertante.Esso trova nutrimento sia formale che contenutistico nei rotocalchi d'epoca di cui Fellini intendeva dare una versione cinematografica. Forse il meno sorpreso dell'inaspettato successo planetario (per tacere delle violente polemiche) fu proprio Mastroianni che fin dalla scena del primo nightclub - dove la magia di Fellini e dei suoi collaboratori trasfigura, come farà per tutto il film, il reale in fantastico - dimostra dagli sguardi di avere capito perfettamente il personaggio e, di conseguenza, tutto il film. Genialmente Fellini individua nel cronista mondano con i paparazzi al suo seguito il protagonista (e mediatore per il pubblico) emblematico del film, cosciente intellettualmente della vita che testimonia, di cui egli stesso fa parte, sctittore mancato che si perde da ogni parte in una città tentacolare dove paure e angosce di un mondo disorientato in fase di trasformazione vengono spente nell'ozio (e vizi connessi, in certi momenti sembra di essere nell'antica Roma in decadenza) e nella pigrizia ma la speranza, anche essa presente, materializzandosi agli occhi (solo ad essi) di Marcello nel finale getta una luce positiva su tutti gli episodi, per quanto apparentemente fallimentari, del film: la porta non è mai completamente chiusa (la Grazia, per chi è cattolico, l'equivalene per gli altri, ci aspetterà sempre e non ha paura del pesce che sta morendo putrefatto). [+]

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amomino mercoledì 22 novembre 2023
un film che non c''è Valutazione 1 stelle su cinque
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Capolavoro di tecnica e nient'altro. Trama inesistente e consequenziale a un girato di 174 bellissimi minuti di nulla. Un film che non c'è... indigeribile, schifosamente sopravvalutato oltre ogni pur minimo accenno di perplessità. Desolante constatare che ci siano tanti estimatori di sta roba che non è altro che una confezione di lusso contenente aria. Per varie ragioni (neppure inerenti al film in se) ha avuto in altri anni la sua fetta di popolarità ma il tempo pian piano farà giustizia degli autorevoli quanto ruffiani scribacchini di film destinando tal inanità al suo più confacente allocamento: il dimenticatoio. [+]

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giovanni morandi sabato 8 ottobre 2022
la dolce vita di una roma,decadente giovanni moran Valutazione 5 stelle su cinque
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ellini aveva già fatto tre grandi film, I Vitelloni, La Strada e le Notti di Cabiria, che rientravano però in un tipo di narrazione lineare , anche se con uno stile un po' onirico, che pur appartenente al neorealismo, avevano fatto conoscere lo stile di Federico, uno stile unico, come non si era ancora visto sullo schermo. Nel 1960, in Francia, nasceva la Nouvelle Vague, dove nei film nasceva un modo di far cinema "anti-narrativo".
Fellini, forse subì l'influenza di quella tendenza quando gli venne in mente questa opera, dove non c'è una storia ben definita, anzi, il film originariamente durava tre ore ed era concepito da una serie di storie apparentemente slegate tra loro. [+]

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giovanni morandi sabato 8 ottobre 2022
la dolce vita di una roma,decadente giovanni moran Valutazione 5 stelle su cinque
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ellini aveva già fatto tre grandi film, I Vitelloni, La Strada e le Notti di Cabiria, che rientravano però in un tipo di narrazione lineare , anche se con uno stile un po' onirico, che pur appartenente al neorealismo, avevano fatto conoscere lo stile di Federico, uno stile unico, come non si era ancora visto sullo schermo. Nel 1960, in Francia, nasceva la Nouvelle Vague, dove nei film nasceva un modo di far cinema "anti-narrativo".
Fellini, forse subì l'influenza di quella tendenza quando gli venne in mente questa opera, dove non c'è una storia ben definita, anzi, il film originariamente durava tre ore ed era concepito da una serie di storie apparentemente slegate tra loro. [+]

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pacittipaolo venerdì 10 aprile 2020
fellini apre la strada al cinema moderno Valutazione 5 stelle su cinque
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Nella sua convinzione che la realtà esista nel rapporto personale, individuale con la stessa, i film di Fellini sono insieme un diario intimo e pubblico. Partendo dalle abitudini mondane di una grande città, di cui il protagonista è cronista con al suo seguito i fotoreporter ("paparazzi")  il film si allarga in un vasto affresco con una personale riflessione dell'autore sulla condizione umana contemporanea. Preceduto da un attesa altettanto abnorme e dilatata, il film ebbe un emorme, inaspettato successo internazionale considerando la sua originalità formale e la sua spregiudicatezza contenutistica. In futuro Fellini accentuerà la sua maniera di procedere per potenti visioni, che qui appaiono legate nel loro insieme da personaggi e luoghi ricorrenti e dallo scandire giorno/notte/mattino: albeggia sette volte e le sette sequenze intorno alle quali è costruito il film si verificano tutte di notte o in gran parte di notte. [+]

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angelocorsi giovedì 9 aprile 2020
fellini è di quelli che ha dato lustro all'italia Valutazione 5 stelle su cinque
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Non so se c'è ancora qualcuno che non è d'accordo (uno, satireggiato da Fellini in “Boccaccio '70”, è diventato Presidente della Repubblica). Dopo la seconda guerra mondiale l'Italia non aveva affatto nel mondo una grande fama. Il nostro grande cinema ci ha aiutato a riconquistarla. Formatosi nel neorealismo, Fellini - da esso stesso allora incompreso - lo ha superato. Quello che è stato definito in questo film la ricerca di un nuovo linguaggio cinematografico corrisponde alla sua tecnica di mettere insieme delle sequenze senza una vera e propria storia per fare un film. [+]

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angelo umana mercoledì 22 gennaio 2020
fellini precursore a 100 anni dalla nascita Valutazione 4 stelle su cinque
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 Martin Scorsese disse che La Dolce Vita è un film che ha cambiato tutte le regole. I film si dividono in quelli che vengono prima e quelli che vengono dopo. Ha portato un cambiamento nella società e nel cinema. Chissà se nella società almeno italiana davvero abbia portato un cambiamento, può essere, ma solo in parte. Fellini fu un rivoluzionario, dissacrante e controcorrente, fantasioso nel cinema e nella società suggeritore del "sovvertimento dell'ordine costituito", delle credenze comuni, su come ad esempio vivessero "bene" i partecipanti al bel mondo, o alla vita dolce, con tutte le star, divi dive e primattori, ma anche rincalzi e poveretti che a quei personaggi si avvicinavano per guadagnarne o goderne, e i "paparazzi" consacrati in quel film (l'attore Enzo Cerusico interpreta uno di questi). [+]

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stefanocapasso domenica 23 settembre 2018
quando l'umanita perde se stessa Valutazione 4 stelle su cinque
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Marcello è un aspirante scrittore che passa le giornate ciondolando per le strade di Roma, trovando il punto centrale di raccolta in Via Veneto dove incontra paparazzi e personaggi più o meno importanti. Consuma una quantità di flirt senza che lascino alcun segno nella sua vita, mentre porta avanti un rapporto burrascoso con una fidanzata gelosa che poco condivide il suo stile di vita.
Fellini entra appieno nella modernità costruendo il carrozzone di personaggi variopinti che di lì in poi lo accompagneranno nei suoi lavori. Dipinge un’umanità, borghese che è alle prese con problemi nuovi, non più quelli della ricostruzione di uno stato, ma della costruzione di individui. [+]

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parsifal lunedì 11 dicembre 2017
edonismo e maliconia Valutazione 5 stelle su cinque
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Fellini, artefice del cinema onirico e visionario, nel 1960 , con l'ausilio di Flaiano , Pinelli, Rondi e Pasolini ( pur se non accreditato) al suo più grande capolavoro. IL più discusso, il più amato , il più odiato, il più visto, il più osteggiato, il più osannato. Ambientato nella Città eterna, nei confronti della quale il  Maestro ha sempre provato forti sentimenti , molto contrastanti tra di loro, narra delle vicende alterne di Marcello Rubini, giovane ed affascinante cronista rosa, dalla vita assai movimentata, sia a causa dell'indole che della professione svolta. Ciò diventa il pretesto per squarciare il velo sugli eterni altarini nascosti dell'Urbe, con tutto il suo fascino decadente, i lustrini e le paillettes che infiocchettano ed addobbano le poche virtù ed i molti vizi delle persone che fanno parte, per  una notte o per la vita, della frastagliata esistenza di Marcello. [+]

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howlingfantod martedì 18 aprile 2017
la dolce bellezza Valutazione 5 stelle su cinque
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 Entrando in un film di Fellini, perché di questo si tratta, si ha sempre l’impressione di fare ingresso in un sogno, che poi tutti i suoi film sono fondamentalmente senza trama o dove questa sembra essere presente appare solo un pretesto perché lui possa parlarci dei suoi di sogni, della sua infanzia, delle sue ossessioni, delle sue visioni, così anche alla fine della visione “Dolce vita”, il titolo stesso neologismo felliniano come “paparazzo”, ci si può domandare a che cosa abbiamo assistito durante quelle tre ore.
Un Mastroianni all’apice del suo splendore, alter ego da qui in avanti del genio riminese in tutta la sua filmografia, ci guida come un Virgilio dantesco in un universo onirico che è la “buona società” romana, quella dei salotti letterari ed artistici, quella della ricca borghesia, i cosiddetti padroni del vapore per esteso dell’ Italia tutta in quel 1960 che lungi da essere il punto più altro del miracolo economico, mostra le crepe di una vacuità ed un lato clownesco che la stessa borghesia non avrebbe mai potuto ammettere. [+]

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