Anno | 2025 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Portogallo |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Sandro Aguilar |
Attori | Albano Jerónimo, Isabel Abreu . |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 febbraio 2025
Una coppia si trova a mettere in discussione la relazione e il rapporto con il figlio.
CONSIGLIATO SÌ
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Mateus e Irene sono sposati da vent'anni, e insieme hanno un figlio adolescente dai comportamenti singolari. Per festeggiare la ricorrenza del loro matrimonio, decidono di partire per un viaggio, da soli, con destinazione un paradiso tropicale. Prima della partenza però saranno costretti a separarsi, avvertendo gli effetti dei vaccini a cui si sono sottoposti per il viaggio e trascorrendo una notte anomala che lascerà il segno sulla coppia.
Il matrimonio è un enigma surrealista nel nuovo film di Sandro Aguilar, che immagina la celebrazione di un anniversario come un percorso di auto-indagine esistenzialista e psichedelico.
Senza nessuna pretesa di verosimiglianza e drammaturgia convenzionale, il regista portoghese mette in scena un'opera disturbante e caustica, che lavora per metafore e per immagini pregne di suggestioni. Il tutto è in linea con il percorso di Aguilar, affacciatosi sulla scena festivaliera ormai nel lontano 2008 con il primo lungometraggio (A zona). Da allora però il regista ha preferito rimanere nel mondo che conosceva bene, quello dei tanti e celebrati cortometraggi, con la sola eccezione del successivo lungometraggio Mariphasa. Altri sette anni sono trascorsi fino a questo Primeira pessoa do plural, che mantiene un certo interesse autoriale per il mondo notturno come regno del destabilizzante, in cui le strutture sociali si sciolgono nell'oscurità e il reale si mescola con l'onirico.
Come risarcimento per la frustrazione a cui andrà incontro chi nel film dovesse cercare una narrativa coesa e soddisfacente, Aguilar offre una serie di composizioni e motivi ricorrenti di assoluto pregio, come la sottile ibridazione tra spazio domestico e naturale attraverso le piante, unendo gli antipodi di questo particolare universo, oppure la tragica ricerca di uno sguardo sempre offuscato, con maschere, mani e altri impedimenti che di continuo vanno a creare interferenza nel contatto visivo e nell'atto del vedere l'altro. La sequenza stessa che apre il film, con Albano Jerónimo (in una prova attoriale che tormenta a lungo le coscienze anche dopo la visione) che si muove nell'appartamento indossando una maschera bianca, contiene già tutti gli indicatori di un'opera originale e sovversiva.
Mateus e Irene progettano di festeggiare il loro anniversario di matrimonio in un rifugio tropicale, ma vengono separati alla vigilia della partenza e costretti a mettere in discussione la loro relazione e il loro rapporto con il figlio problematico.