Titolo originale | Shahed |
Titolo internazionale | The Witness |
Anno | 2024 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Germania, Austria |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Nader Saeivar |
Attori | Maryam Boobani, Nader Naderpour, Abbas Imani, Ghazal Shojaei, Hana Kamkar Maryam Boubani, Farid Eshaghi. |
Uscita | giovedì 31 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
MYmonetro | 3,77 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 ottobre 2024
Co-scritto e montato da Jafar Panahi, il dramma di una donna coraggiosa che sfida il potere. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office La testimone - Shahed ha incassato 31,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Tarlan è un'anziana insegnante e sindacalista che ha adottato, quando era ancora una bambina, Zara. Ora costei è una donna che ha una scuola di danza, attività che il marito ritiene disonorevole. Un giorno Zara viene uccisa e Tarlan sa che l'assassino è il marito. Ha infatti visto ciò che non doveva vedere e questo la rende una testimone che va tacitata.
Jafar Panahi, qui co-sceneggiatore e montatore, dà ancora una volta il suo contributo ad un grido di rivolta contro un regime pervasivo ed oppressivo.
Occorre attendere i titoli di coda per verificare come la finzione narrativa tragga purtroppo spunto da una tragica realtà. Prima abbiamo assistito a un progressivo avvilupparsi dei tentacoli di un potere maschilista che riesce a sottomettere anche chi dovrebbe opporglisi ma che non può soffocare totalmente le grida che chiedono le libertà più elementari.
C'è una scena nel film che non è fondamentale per lo sviluppo del plot ma che si rivela come estremamente indicativa. Zara, ferma in auto, ha i capelli non coperti dal velo. Una passante se ne accorge e la riprende con fermezza ricordandole che deve essere seducente per il marito e non per gli altri uomini. Aggiungendo che se la incontrerà di nuovo in quelle condizioni la denuncerà. In pochissimi minuti Nader Saeivar ci mostra come uno stato teocratico possa penetrare nelle coscienze delle proprie vittime convincendole a passare dalla sua parte.
È quanto i maschi già fanno: per convinzione alcuni, per opportunismo e carrierismo altri, per paura altri ancora.
Il cinema iraniano, quando lo abbiamo visto e scoperto sui nostri schermi, aveva in Kiarostami, Panahi e Makhmalbaf registi che spesso utilizzavano i bambini per far esprimere loro concetti che sulla bocca degli adulti sarebbero stati sottoposti a censura. In questo film è una donna anziana a testimoniare in favore di una gioventù al femminile a cui viene imposto di obbedire oppure di perdere la vita magari con il possibile appellarsi al delitto d'onore che il codice di quel Paese ancora prevede per i maschi.
Sviluppando una trama che potrebbe, in altri contesti, finire con il limitarsi al genere del cosiddetto giallo qui veniamo portati oltre. Le minacce, più o meno velate, la consapevolezza dell'impunità, un universo femminile che cerca, nonostante tutto, una solidarietà che si tenta costantemente di dissolvere. Tutto questo e anche di più emerge grazie ad una scrittura solida e ad una recitazione, quella di Maryam Gobani nel ruolo di Tarlan, che ci offre, spesso anche solo con sguardi e silenzi, tutta la drammaticità di una società in cui le donne hanno solo i diritti che gli uomini 'magnanimamente' concedono loro.
Ci sono dei film importanti per qualit? filmiche e sociali, che giornali e tivv? dovrebbero segnalare adeguatamente. Sono, invece, lasciati nelle zone d?ombra, per una ragione banale: sono poveri. Film di qualit?, ma prodotti, distribuiti e pubblicizzati in economia, che hanno estrema difficolt? a raggiungere un pubblico pi? ampio, perch? sono pellicole che non si prostituiscono e perch? la [...] Vai alla recensione »
Un film straordinario che racconta la rivoluzione "Donna Vita Libertà" in Iran e la lotta delle donne Iraniane in un linguaggio artistico e pieno di ritmo. Ogni scena, ogni sguardo, ogni dialogo è stato scelto all'opera d'arte. Il tocco di Jafar Panahi, grande regista iraniano (in questo film gestisce il montaggio) si nota. La parte finale del fim è la cigliegina sulla torta.
Penso che questo film sia un’opera da vedere perché è girata in maniera delicata pur affrontando un tema molto duro in un qual modo insieme alla musica molto bella diventa poesia!!!
Con coraggio disarmante, il cinema iraniano continua a sussurrare al mondo che la propaganda statale non è veritiera, che le voci critiche esistono, eccome se esistono, anche se faticano a farsi sentire, mentre il dissenso viene represso nel sangue. Ma comunque non tacciono, queste voci prevalentemente femminili, ed è il cinema che le diffonde e alimenta forse più di ogni altro mezzo, smentendo di [...] Vai alla recensione »
Potente e libero, a dispetto della censura del regime teocratico: non per caso, «La testimone» porta il sigillo dell'iraniano Jafar Panahi, cineasta più volte imprigionato per reati di opinione, che stavolta non firma la regia (lo fa il suo assistente, Nader Saeivar), bensì la sceneggiatura e il montaggio. Al centro c'è Tarlan (Maryam Bobani), volto grifagno che pare scolpito nel legno e carattere [...] Vai alla recensione »
Tarlan (Maryam Bobani), un'insegnante di danza in pensione, assiste all'omicidio della sua amica Rana (Hana Kamkar) da parte del marito, un importante membro del governo. Quando la polizia si rifiuta di indagare, Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o mettere a rischio la reputazione e il sostentamento per cercare giustizia. Scritto dal regista Nader Saeivar (No End) e da Jafar [...] Vai alla recensione »
Tarlan, insegnante iraniana in pensione, è molto impegnata nella lotta contro l'oppressione e la discriminazione di genere. Dopo la scomparsa della figlia adottiva, Zara, insegnante di danza che non indossa il velo, Tarlan sospetta del marito di lei, importante uomo d'affari legato al governo. Leone degli Spettatori nella sezione Orizzonti Extra dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia, La testimone, [...] Vai alla recensione »
L'insegnante in pensione ed ex sindacalista Tarlan (Maryam Bobani) assiste all'omicidio della figlia adotti- va Zara a opera del marito, un uomo che ha contatti molto influenti nel governo. Anche se il suo passato di attivista politica viene usato contro di lei, Tarlan rifiuta di farsi inti- midire e di restare in silenzio. Nader Saeivar e il co-sceneg- giatore del film Jafar Panahi non hanno bisogno [...] Vai alla recensione »
Sceneggiato (e montato) da Jafar Panahi assieme alla regista Nader Saeivar, presentato in Orizzonti Extra all'ultima Mostra di Venezia 81, "La testimone" mette a nudo uno dei problemi più oscuri e violenti della società iraniana, quella che obbliga le donne a una vita da fantasmi, costrette e velate da leggi inique e spesso eliminate anche fisicamente oltre che moralmente.
Tarlan (Maryam Boobani) è un'insegnante in pensione molto impegnata nella lotta contro l'oppressione e la discriminazione di genere. Dopo la scomparsa della figlia adottiva, Zara, insegnante di danza che non indossa il velo, Tarlan sospetta il marito Solat, un importante uomo d'affari. La polizia si rifiuta di indagare e Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o mettere a rischio la [...] Vai alla recensione »
La centralità dell'Iran nel panorama internazionale, tra la guerra con Israele, l'appoggio a vari movimenti armati e la condizione dittatoriale imposta internamente soprattutto alle donne, ha portato i festival e i distributori internazionali a distribuire molti film da quel paese, un numero decisamente maggiore rispetto a tutte le altre cinematografie della zona.
A distanza di tempo e soprattutto di parecchi chilometri accade che alcune scene di un film ci facciano ripiombare nella realtà più atroce, conosciuta attraverso reportage, dettagli di cronaca, avvenimenti e tragedie. La storia di Mahsa Amini, la ragazza assassinata in Iran nel 2022 dalle forze dell'ordine morale islamico perché non indossava correttamente il velo, è diventata il simbolo di una rivolta, [...] Vai alla recensione »
Un'anziana madre, una figlia adottiva e una nipote. Un marito misogino e violento. Uno Stato repressivo e complice. Un femminicidio irrisolto e insabbiato. È la Teheran secondo Nader Saeivar, che dopo The Alien, scrive a quattro mani con Jafar Panahi (che firma anche il montaggio) La testimone - Shahed. Rigoroso nell'impianto formale - dominano gli interni, simbolicamente bruniti, fotografati da Rouzbeh [...] Vai alla recensione »
Il cinema di denuncia. Che con Nader Saeivar iraniano 49enne di Tabriz alla quarta regia dopo Dooman, Namo e No End - diventa cinema politico e sociale, dunque militante, qua con il grande Jafar Panahi quale co-sceneggiatore e montatore. Insomma una garanzia d'impegno e di inevitabile stimolo all'indignazione per ciò che, secondo gli intellettuali e tanta dissidenza, accade in Iran: non solo nella [...] Vai alla recensione »
Il 16 settembre 2022 Mahsa Amini veniva assassinata. La "colpa": non aver indossato correttamente l'hijab. Quel giorno fu l'innesco di un'ondata di proteste nelle strade iraniane. Un movimento di ribellione contro la Polizia Morale condotto con il coraggio dei ragazzi e soprattutto delle ragazze. Le giovani si sono tagliate i capelli in pubblico e hanno danzato nelle strade.
Una donna sola contro il potere, l'ingiustizia, la sopraffazione. Una donna testimone di un omicidio e di una rivoluzione. Shahed, o The Witness, cioè il testimone, è un film iraniano presentato alla Mostra del Cinema di Venezia di straordinaria potenza. Diretto da Nader Saeivar è stato presentato nella sezione Orizzonti Extra della Mostra del Cinema di Venezia.
In Iran, l'insegnante di danza in pensione Tarlan assiste all'omicidio della sua amica Rana da parte del marito, che è un'importante figura del governo. Quando la polizia si rifiuta di indagare, Tarlan deve decidere se piegarsi alle pressioni politiche o rischiare la sua reputazione e il suo sostentamento alla ricerca della giustizia. Shahed riflette la situazione attuale della società iraniana, [...] Vai alla recensione »