Anno | 1998 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Jason Freeland |
Attori | Michael Rooker, Jack Wallace, Will Sasso, Selma Blair, Harold Gould, Brion James Kevin Corrigan, Big Daddy Wayne. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 maggio 2011
L'ispettore Brown viene ingaggiato per pedinare una giovane ragazza. Un apparente caso di ordinaria amministrazione, ma dietro c'è molto di più.
CONSIGLIATO NÌ
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L'ex poliziotto Fritz Brown, per sbarcare il lunario è costretto a recuperare auto rubate e, parallelamente, gestisce uno studio da investigatore privato. Un giorno viene ingaggiato da un curioso personaggio per pedinare la sorella, coinvolta in una ambigua relazione con un anziano benestante. Non solo Brown realizza di essere coinvolto in un caso di denaro sporco, ma scopre che a capo dell'organizzazione c'è un poliziotto corrotto: lo stesso che lo espulse dal corpo di polizia di Los Angeles.
La sana ingenuità che ha caratterizzato noir e polizieschi dei tempi in cui bianco e nero erano gli unici colori presenti sulla tavolozza dei registi, ci manca. Ci manca soprattutto quando si assiste ai tentativi moderni di riesumare il genere, mantenendo sì quella ingenuità, ma dimenticandosi l'elemento più importante: l'atmosfera. Un mood espressionistico di derivazione teutonica tra luci e ombre, sicuramente figlio del bicromatismo, ma non impossibile da tradurre - qualcuno si ricorda di Chinatown di un certo Polanski? - a colori.
Senza voler scomodare cotanto esempio, dato che Brown's Requiem non si può non rilevare una miseria creativa che non è figlia del budget ridotto, ma della mediocrità che sta alla base del soggetto, della sceneggiatura, dei dialoghi. Che, purtroppo, ha alle spalle il primo romanzo di James Ellroy che qui viene decisamente maltrattato.
Il noir che goffamente si cerca di evocare è in realtà vilipeso con citazioni e cliché puerili la cui pole position spetta alla voce narrante dell'ispettore. Didascalica e didattica, le chicche di questa voce in prima persona sono nelle frasi ad effetto come: "una bambola bionda così dolce da far venire il diabete".
Per non parlare del vizio del bere che ossessiona il protagonista, o della tecnica con cui interroga gli informatori a suon di banconote da cento. Unica trovata rilevante la rievocazione della sequenza d'apertura in chiusura di pellicola.