Titolo originale | The Adventures of Baron Münchausen |
Anno | 1989 |
Genere | Avventura |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Terry Gilliam |
Attori | John Neville, Uma Thurman, Eric Idle, Oliver Reed, Jonathan Pryce, Robin Williams Bill Paterson, Sarah Polley, Jack Purvis, Winston Dennis, Sting, Valentina Cortese, Charles McKeown, Peter Jeffrey, Alison Steadman, Ray Cooper, Don Henderson, Mohammed Badr Salem, Kiran Shah, Franco Adducci, Ettore Martini, Antonio Pistillo. |
Tag | Da vedere 1989 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 gennaio 2012
Il leggendario barone di Munchausen annuncia che salverà una città assediata dai turchi. La sua riscossa si farà attendere un bel po'. Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, ha vinto 3 Nastri d'Argento,
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CONSIGLIATO SÌ
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Il leggendario barone di Munchausen annuncia che salverà una città assediata dai turchi. La sua riscossa si farà attendere un bel po' (fa prima un giro sulla luna e cade dentro un vulcano) ma la promessa sarà mantenuta. Kolossal messo su con molti mezzi e non troppe idee da Terry Gilliam del gruppo Monty Python.
Il film di Gilliam deve essere comparato alle due opere che narrano le storie del barone di Münchausen. Una è Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del barone di Münchausen, scritta in inglese da R.H. Raspe e pubblicata anonima nel 1785. L’altra è Meravigliosi viaggi per terra e per mare, guerre e divertenti avventure del barone di Münchausen, di G.A. Bürger, pubblicata nel 1788, riscrittura in tedesco della prima opera. Il protagonista, realmente esistito, è Karl Friedrich Hieronymus barone di Münchhausen (1720-97). Egli combatté al fianco dei Russi contro i Turchi tra il 1740 e il ’41; poi si stabilì a Hannover, dove usava raccontare ai suoi ospiti inverosimili avventure di guerra, viaggio, caccia. Raspe raccolse e ordinò i racconti del barone, Burger rielaborò l’opera di Raspe aggiungendovi satira e poesia. Il fulcro del film di Gilliam è in una libera, estrema assurdità che innalza la bugia fanfarona all’altezza del meraviglioso, dell’onirico, della pura, iperbolica fantasticheria. A ciò si sommano un umorismo bizzarro, una goliardica buffoneria, il riferimento alla tradizione della letteratura cavalleresca, il ricordo dell’Orlando Furioso, con la molteplicità di personaggi ed episodi e il manifestarsi di una debordante fantasia. Le storie di M. si basano sull’opposizione tra l’immaginazione, aperta, creativa, allegra, luminosa, e la realtà (la Storia), chiusa, distruttiva, tragica, oscura. Centrale è la figura della bambina: Sally può essere vista come la creatrice del barone di M., figura portatrice dei valori e delle funzioni dell’immaginazione. Questa creazione tende a fuggire al controllo della bambina. Il desiderio della bambina è la trasformazione della realtà attraverso l’immaginazione. Secondo Sally, l’immaginazione (M.) deve agire direttamente sulla realtà per cambiarla, migliorarla, illuminarla. Invece M. si libera dai desideri di Sally, rifiuta la realtà, preferisce rifugiarsi in un altro mondo. Perciò nel film, quando M. si smarrisce beato nei voli pindarici della fantasia, Sally tenta di riportarlo coi piedi per terra, non per affermare il dominio della realtà, ma per far sì che l’immaginazione possa intervenire sulla realtà e modificarla.
Terzo film per Gilliam dopo lo scioglimento dei Monthy Python,un discreto fantasy dagli effetti speciali ancora oggi godibili,molte trovate suggestive e qualche attimo di bella comicità.Ma se il regista sa il fatto suo per quanto riguarda il lato visionario,la storia manca di compattezza.E delle varie peripezie alcune singole idee e le fughe dei protagonisti sono più riuscite di tutto [...] Vai alla recensione »
Un film straordinario per le avventure d’un personaggio fanfarone, iperbolico e irresistibile realmente esistito: il barone di Miinchhausen, nato nel 1720, ufficiale di cavalleria nell’esercito di Federico il Grande, combatté contro i turchi e si ritirò nella sua città natale, Bodenwerder frastornando i concittadini con il racconto mirabolante delle sue prodezze belliche.
Andare sulla luna? Vincere una guerra contro un intero esercito nemico con l’aiuto soltanto di quattro - anche se portentosi - collaboratori? Sfuggire da una città assediata a bordo di una mongolfiera realizzata con le sottovesti delle innamorate? Tutti giochi da ragazzi per lo straordinario barone di Munchhausen, già protagonista dei sogni della nostra infanzia e ora adeguatamente ripreso dalla sproporzion [...] Vai alla recensione »
Da grande mentitore, il barone di Munchausen protesta a gran voce la propria sincerità. Perciò, il "suo" libro inizia con una dichiarazione giurata di Gulliver, Sindibad e Aladino: "Noi sottoscritti (...) affermiamo nel modo più solenne che tutte le avventure del nostro amico (...), in qualunque paese accadano (in whatever country they may lie: e si potrebbe tradurre: in qualunque paese mentano), sono [...] Vai alla recensione »