Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Alessandro Grande (II) |
Attori | Francesco Montanari, Ginevra Francesconi, Barbara Giordano, Max Mazzotta . |
Uscita | giovedì 27 maggio 2021 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,01 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 maggio 2021
La storia di Regina e di suo padre. E della loro vita fino al giorno in cui cambierà tutto. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Regina ha incassato 4,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Luigi è rimasto da solo a crescere sua figlia Regina da quando la moglie è venuta a mancare. Per questo ha abbandonato il sogno di una carriera artistica come bassista, e riversa le sue speranze sulla figlia 15enne che ha un talento canoro meritevole di un palcoscenico adeguato. Il legame fra Luigi e Regina è intenso e paritario: lui le tinge i capelli, lei gli pratica le iniezioni necessarie per attutire il dolore che prova alla schiena - segno tangibile della sua fatica a sostenere il peso del (suo) mondo. E c'è già qualcosa di impropriamente allineato in quella simmetria, giacché un padre dovrebbe essere più un genitore che un compagno di giochi. E quando i due restano coinvolti in un incidente del quale condividono la responsabilità le loro strade cominciano a dividersi: Regina, schiacciata dal senso di colpa, va alla ricerca di una redenzione, Luigi invece ignora i propri obblighi e si rifugia in un diniego sistematico.
Il tema di Regina, esordio al lungometraggio di Alessandro Grande dopo il David di Donatello per il corto Bismillah, è davvero importante e necessario: piacerebbe ai fratelli Dardenne, questa parabola su come si debba imparare ad essere uomini e padri invece di continuare a "fare cazzate". Il film affronta di petto la difficoltà che molti genitori contemporanei hanno nel dimostrarsi all'altezza del proprio compito e del proprio ruolo nei confronti dei figli, che dunque si ritrovano privati dei punti di riferimento fondamentali. Quella della giovane protagonista è dunque una peregrinazione in cerca della consapevolezza che manca a suo padre, mentre il traccheggiare ostinato di Luigi è in essenza il rifiuto di confrontarsi con la realtà.
Nel cinema però oltre al cosa conta il come: e Regina sceglie la strada della messinscena convenzionale di stampo televisivo. Di conseguenza la verità interna al tema viene tradita dall'artificiosità delle interpretazioni, dei confronti fra i personaggi e delle azioni. È un peccato perché la giovane protagonista, Ginevra Francesconi, si impegna a reggere sulle spalle quasi tutta la storia e ha un istinto di verità che la confezione non riesce a nascondere. Molto più manierato Francesco Montannari nel ruolo di Luigi, che invece avrebbe potuto essere un bellissimo banco di prova attoriale. Regina parte da ottime intenzioni (e intuizioni) ma manca di quella sottigliezza "dardenniana" e di quella capacità di lasciare al non detto il compito di veicolare il sottotesto profondo di una storia di formazione che, per una volta, vede il personaggio adulto più bisognoso di diventare grande di quello adolescente. E lascia il dispiacere di un'occasione in parte mancata.
Una quindicenne, orfana di mamma e in idilliaco rapporto col padre, sogna di affermarsi nel mondo della musica. Il padre la asseconda e la sostiene con convinzione, procurandole spettacoli anche importanti. La ragazzina, di nome Regina, si trova però all'improvviso protagonista di una immensa tragedia: l'omicidio, seppur involontario, di un uomo, durante un'escursione al lago con [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo piccolo gioiello in occasione del Festival di Torino e me ne sono innamorato. Sono un grandissimo appassionato del festival e non vedevo un film italiano così bello dai tempi de La bocca del lupo. Quello era un documentario eccezionale, questo un film di finzione fresco e profondo. Una regia fatta di tutti pianisequenza affidati all'interpretazione di una giovane ragazza [...] Vai alla recensione »
Per la sua opera prima, il regista, già pluripremiato per i suoi corti, avrebbe potuto scegliere strade ben più ruffiane. E invece, sulla strada già tracciata dai suoi corti, sceglie di mettere in scena una storia da un punto di vista non convenzionale. Un legame padre/figlia non ortodosso, ma forte, che verrà minato da un episodio che scuoterà le loro coscienze. [...] Vai alla recensione »
E arriviamo al podio, dopo Botox e Moving on, uno dei miei film preferiti di questo TFF è Regina... Curiosa del fatto che fosse l'unico italiano in gara, sono andata a spulciare la filmografia del regista e ho scoperto due corti meravigliosi, Margherita e Bismillah, toccanti e delicatii, rispettosi nei confronti delle tematiche complcate trattate, così come lo è anche Regina. [...] Vai alla recensione »
E' palese che questo film sia stato preso di mira da qualcuno... forse da qualche attrice accanita che non è stata presa o da qualche regista invidioso che avrebbe voluto il proprio film al posto di quello di Grande. Resteremo sempre e solo il paese frustrato che anzichè guardare il bello, lo distrugge. Il film è a parer mio e della redazione un piccolo gioiello, una ventata [...] Vai alla recensione »
Grazie per averci regalato una Calabria così incredibilmente bella e originale, ne avevamo davvero bisogno. Grazie anche a mymovies per averci fatto vedere questo capolavoro.
il film mi ha preso dall'inizio alla fine. Grande sensibilità e grande prova attoriale. Uno stile moderno ed efficace. Bravi! Consiglio a tutti di vederlo su questo sito in occasione del TFF
Che film meraviglioso e delicato! Considerando che è il primo film del regista è sicuramente un grande risultato. Sicuramente avrà la strada spianata per il futuro, al di la di quelli che saranno i riconoscimenti, ho letto diversi articoli su questo film. Sono tantissimi i giornali che ne parlano bene, finalmente la Calabria può andare fiera per qualcosa.
Ho trovato che l'opera prima di Alessandro Grande sia un piccolo grande capolavoro. Il suo punto di forza è la sensibilità con cui si toccano le corde dell'emotivita dei due personaggi. Fa mantenere l'attenzione alta per tutto il film ed è commuovente sul finale.
Mi è piaciuto tantissimo, per niente d'accordo con i commenti negativi. Si evince davvero qualcosa di strano nei voti. Il film scorre, è stato il rappresentante dell'Italia al festival di Torino, con grande merito. Coraggioso, tensivo, delicato con bravi attori. Una regia disciplinata e al servizio della storia, il tempo passa velocemente e vorresti che non finisse mai. Vai alla recensione »
D'accordo con i commenti positivi e d'accordo con Cinemaniaco.... Mi hanno detto che c'è un'attricetta in Calabria che si spaccia come grande diva, quando in realtà è zero. Mi ha detto mio cugino che sta provando ad entrare in politica locale e che commenta tutti i personaggi illustri della Calabria che non l'hanno fatta recitare nei film.
Incantato! UN FILM ITALIANO DA PROIETTARE NELLE SCUOLE....
Grazie per averci regalato una Calabria così incredibilmente bella e originale, ne avevamo tutti bisogno. Ne sentivamo davvero la mancanza. Grazie anche a mymovies per averci regalato questo piccolo gioiello.
Un film d'autore che mi ha emozionato e mi ha lasciato con il fiato sospeso per tutto il film. BELLO BELLO BELLO, sicuramente da rivedere
Opera prima interessante e con ambientazioni suggestive, merita una visione
Non ci sono parole, un film che arriva dritto al cuore. La macchina da presa si muove con maestria, una crescente tensione fino al finale, poi una liberazione e ho pianto. Film stupendo
Il film mi ha catturato subito, il fatto che la protagonista sia quasi sempre in scena mi è piaciuto molto, anche perchè la sua interpretazione mi ha emozionato. Davvero Brava! un film che consiglio!!!
Ma questa Sara Valentini che continua a votare e dire sempre le stesse cose chi è realmente? Chi si nasconde dietro questo finto profilo? Guarda che la verità prima o poi viene a galla eh! Il film è un piccolo capolavoro. Merita di essere visto e di essere considerata un'opera prima, non un colossal. Nella sua genuinità, è stupendo!
Ho scoperto questa pellicola per caso, leggendo un'intervista di Francesco Montanari. Collaboro all'organizzazione di un festival e ho chiesto subito la copia lavoro, vedendolo anche con un po' di scetticismo, malgrado il regista sia un David di Donatello e malgrado sia stato l'unico film a rappresentare l'Italia al festival di Torino.
Film che va visto in sala, magari sul grande schermo. Lo stiamo aspettando tutti con ansia per poterlo rivedere in massa e assembrati. Perchè il cinema è condivisione delle emozioni e questo film emoziona parecchio. I protagonisti sono affiatati, la regia è pulita e coraggiosa, la Calabria è inedita, finalmente un sacco di volti nuovi.
Questa Sara Valentini continua a commentare? E noi lo faremo di più, alla fine sarà solo una grande pubblicità al film :) alla faccia di chi si nasconde dietro questo profilo e rosica! Forza Regina, forza Ginevra! Diventerai una star del cinema italiano, la tua interpretazione in questo film è pazzesca. Canti, suoni e reciti da paura.
Non vediamo l'ora che questo film esca al cinema. Lo abbiamo visto a Torino e oggi l'intervista di Sky è stata ricca di nozioni interessanti. Il film merita di essere visto sul grande schermo e diffidate dalla gente che si nasconde dietro un falso profilo. L'invidia è una brutta bestia. Forza Regina, forza Ginevra, orgoglio ciociaro!
Sono assolutamente sempre più convinto. Noi sosterremo questo film e a chi brucia dovrà farsene una ragione. Anzi, da oggi, lo sosterremo con ancora più forza. Viva Regina, viva la Calabria bella come quella che è presente in questo film!
Questo film mi ha stupito moltissimo, devo dire che è tra i prodotti più meritevoli dell'intero Festival di Torino. L'unico italiano ad entrare nei 12 finalisti, merita di essere visto. Vi consiglio di vedere anche i lavori precedenti del regista, sono cortometraggi molto delicati e sensibili e possono aiutare ad entrare nella visione di Regina.
Consigliamo questo film e speriamo di averlo nel nostro programma non appena potremmo ripartire. Al nostro pubblico piacerà moltissimo, è un film poetico, i personaggi sono costruiti in maniera eccezionale e ben interpretati. E' un'opera prima che lascia ben sperare per il futuro e per il cinema italiano.
Il film mi è piaciuto moltissimo. Lo abbiamo selezionato anche al nostro festival e sarà in programma prossimamente, non appena si potrà tornare in sala. Davvero notevole, tra le opere prime più interessanti dell'anno. Vi consigliamo di recuperarlo o di vederlo al cinema o in streaming, insomma non perdetelo!!!
Mi è piaciuto moltissimo questo piccolo grande film. Interprato magistralmente da una giovane attrice promettente e da Francesco Montanari, che ho apprezzato moltissimo ne Il Cacciatore. Il film è delicato, succede un incidente e da quel momento in poi il rapporto tra i due protagonisti cambia. La progressione degli eventi è coraggiosa e il finale è riflessivo.
Mi spiace dover condividere un giudizio simile, ma devo dire che è assolutamente un film mediocre. Non c'è niente, anche a provare a trovare qualcosa diventa una storia senza nè capo, nè coda dal rpimo secondo all'ultimo. Senza dubbio il peggiore film visto in questo ultimo anno. E nonostante le chiusure delle sale ne abbiamo visti tanti. Un film in cui manca completamente il plot, una struttura [...] Vai alla recensione »
Nel film si capisce veramente poco, ma forse è davvero meglio perché mi sembra così misero che magari un po' di mistero gli ha fatto bene. assolutamente sconsigliato comunque
Un film davvero noioso! Si fa fatica a vedere, è prevedibile, recitato male, con delle battute che fanno cadere le...orecchie. Se questo è il nuovo cinema italiano...poveri noi! Manco in tv su rete 4 si vedono cose così brutte!
Incredibile che fosse in concorso a torino! Film davvero mediocre, storia scadente e poco originale, con delle recitazioni a volte imbarazzanti (tranne la protagonista). Sconsigliato
il film più scadente di torino 2020. noioso, pieno di scene senza ritmo, gli attori sembrano ingessati, sembra una fiction (di quelle più banali). cosa si salva? bho! forse qualche immagine qua e là
Scrivo questo commento più che altro perché basita dai commenti precedenti? Ma che film avete visto? Mi vien da pensare che siano tutti commenti pilotati. Raramente ho visto un film così povero a un festival come torino. Povero di intenti, povero di idee registiche, povero di capacità interpretative. Si salva qualche bel paesaggio, un paio di scene.
E' sul viatico del saggio di Recalcati Il complesso di Telemaco che l' esordiente Alessandro Grande dice di aver realizzato Regina, unica pellicola italiana in concorso al Tff38, ambientata nella natia Calabria; è Sulle tracce di Goethe in Sicilia, ovvero sul viatico di Viaggio in Italia del poeta di Weimar, che il regista teatrale Peter Stein è approdato in Trinacria.
Già piuttosto noto nel campo dei corti (il suo Bismillah, del 2018, ha ottenuto il David di Donatello), Alessandro Grande esordisce nel lungometraggio con questo Regina, presentato in concorso al Torino Film Festival. E si tratta di un esordio interessante, atipico nel cinema italiano in quanto racconta un dramma familiare che tocca i temi della morte, della colpa e della redenzione, territori poco [...] Vai alla recensione »
Nei pressi di un grosso lago artificiale della Sila un padre vedovo e sua figlia adolescente, Regina, resistono al freddo, all'asprezza del luogo e alla scomparsa della moglie e madre che li ha lasciati lì con i loro sogni e il dolore. Il senso di Regina per la musica, anche grazie a una bellissima voce, è spiccato, forse le si apre una possibilità di carriera.
Tra padre e figlia la complicità è di quelle tipiche di due amici. La morte della madre di Regina e moglie di Luigi è un peso immenso per lui, costretto a crescere quella ragazza che non a caso cerca di alleviare i suoi dolori alla schiena. All' improvviso il destino si mette di mezzo e in un segreto drammatico unirà i due, che reagiranno in modo diverso.
Racconta l'esperienza traumatica della quindicenne Regina (Ginevra Francesconi-The Nest), che cambierà la sua vita, il rapporto con se stessa e quello simbiotico con il padre, Luigi (Francesco Montanari-La settima onda). Da lui, musicista che ha abbandonato il palcoscenico, e che ora proietta tutti i suoi desideri sulla figlia, viene incoraggiata nella passione per il canto.
Dopo alcuni fortunati corti, al suo debutto nel lungometraggio non sembra che il regista catanzarese Alessandro Grande abbia centrato in pieno il suo obbiettivo: la storia di Regina (Ginevra Francesconi), aspirante cantante di appena quindici anni, e di suo padre Luigi (Francesco Montanari), un eterno Peter Pan, ci è apparsa sostanzialmente come una bozza ancora incompiuta.
Da Bismillah a Regina per Alessandro Grande. Bismillah è stato un corto di quattordici minuti apprezzato in tutto il mondo (da noi ha vinto il David di Donatello nel 2018), Regina invece rappresenta il suo esordio nel lungometraggio. Ancora una volta Grande tocca il tema della famiglia. In Bismillah al centro c'erano i migranti, una bambina della Tunisia che doveva occuparsi del fratello malato mentre [...] Vai alla recensione »
La parola chiave è "intersezionalità": da Kimberlé Crenshaw passando per Reni Eddo-Lodge, il razzismo non è solo il razzismo. Le forme di esclusione non agiscono indipendentemente ma sono interconnesse e creano un sistema di oppressione che riflette l'intersecarsi di molte forme di disparità. Veronica Henley (Janelle Monáe) è un'autrice che teorizza il "disfarsi della maschera che permette agli afroamerican [...] Vai alla recensione »
Difficile affrontare i propri fantasmi e fare i conti con la propria coscienza. Gli errori del passato ritornano e le debolezze uno se le porta sempre addosso, come uno stigma. Il peggio che si possa fare è tacere, mentire, isolarsi, nascondersi: i fantasmi arrivano lo stesso e non si può fingere che vada tutto bene. Nascondersi significa anche distruggere i rapporti con le persone che più si amano [...] Vai alla recensione »
Luigi è rimasto vedovo, perdendo la voglia di continuare a esibirsi come bassista con il suo gruppo, riversando ora le speranze musicali sull'adolescente figlia Regina, che non manca di talento. I due sono molto legati, in un modo affettivo anche esuberante per un padre e una figlia, ma durante un'uscita con la barca sul lago delle vicinanze, un incidente blocca il motore.
L'esordio di Alessandro Grande nel lungometraggio ha un battesimo di notevole prestigio facendo parte della selezione ufficiale del Concorso all'edizione in corso del festival torinese. Avevamo apprezzato il cinema breve di Alessandro Grande in Bismillah cortometraggio, denso e ricco di efficacia narrativa, oltre che carico di una straordinaria umanità che legava la storia.