johnny1988
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mercoledì 12 marzo 2025
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da non perdere, sulla scia di don''t look up
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MICKEY 17 (B.J.Hoo, 2025) ***
Lo sfigatissimo Mickey Barnes (R.Pattinson) vive perseguitato, insieme al socio in affari, dagli strozzini e per sfuggire ai creditori, si rifugia, volontario insieme al compagno, su una missione spaziale alla volta della colonizzazione di nuovi pianeti.
Casualmente Mickey viene selezionato in un programma sperimentale innovativo: il team di ricerca dell'equipaggio potrà condurre dei test sul ragazzo e, ogni volta che questi trapassa, potrà prontamente rigenerarne corpo e memoria, accuratamente salvata in backup in un disco di memoria esterno sempre pronto all'uso. Questo spiega il numero 17, ossia il numero di cavie che la stampante clona. Non sembra più esserci scopo alternativo nell'esistenza di Mickey. Eppure, in avanscoperta sul pianeta su cui l'astronave attracca, l'uomo viene apparentemente assalito da una colonia indigena di tardigradi, che invece di lasciarlo morire in mezzo al ghiaccio, lo restituisce sano e salvo alla sua navicella. Qui, nel frattempo, dove si dà per scontato il decesso del numero 17, viene stampata la diciottesima replica. Ma il governo non consente la convivenza di "multipli" e questo spinge i due cloni a una lotta all'ultimo sangue per la sopravvivenza e per mantenere esclusiva la relazione sentimentale con un'agente di guardia a bordo. Solo l'intervento inaspettato di Kenneth Marshall (M.Ruffalo), un deputato fallito ed esaltato da mire espansionistiche, a capo della spedizione, ribalterà le sorti e spingerà i due multipli a fare squadra per salvarsi la pelle e restituire un cucciolo di "strisciante" alla sua famiglia, che minaccia di sterminare gli astronauti.
Non bastano poche righe per spiegare la sinossi dell'ultimo film di Bong Joon-ho, reduce del successo globale di "Parasite" del 2019.
Il film, la cui produzione è durata relativamente poco (mezzo anno fra riprese e montaggio) ma la cui distribuzione vede la luce solo nel 2025, trae spunto dal romanzo omonimo di Edward Ashton ed è una commedia paradossale sulla pusillanimità dell'essere umano, figlia di una politica sovranista, qui portata agli eccessi della megalomania e del narcisismo (M.Ruffalo, estremamente iconico, riproduce senza tanti veli tutta la coglionaggine di Donald Trump) e sulla sussistenza, ora passiva ora attivissima. Se quello della prima parte della storia è un confronto tragicomico e sofisticato con il tormento interiore - morale e filosofico - dell'uomo che deve scegliere fra rendersi padrone del suo arbitrio, e della sua anima, o azzerbinarsi a una condizione di rassegnazione e di sudditanza agli autarchi, la seconda solleva il confronto al problema secolare della conquista dei confini e dell'immigrazione: l'essere umano, come giustamente fa notare Nasha in uno sfogo di magistrale prosaicismo, è l'alieno invasore, mentre gli striscianti sono le "vittime" prescelte per la sostituzione "etnica".
La pellicola purtroppo non sta godendo dello stesso successo dei precedenti lavori di Hoo, malgrado l'autore mantenga inalterata l'asticella della satira politica e sociale della sua filmografia, con particolare attenzione alla direzione artistica (Robert Pattinson forse non si è mai visto così stranamente bello e bravo prima di questa performance) e a una messinscena che confluisce fumetto, ideologie marxiste e letteratura distopica. Con una formula che invece di declinare o ripetersi come ci si potrebbe aspettare da un autore che fa degli stessi contenuti il fil rouge del suo pensiero, non esaurisce le idee e assicura, invece, un grado di divertimento contagioso e irresistibile.
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[+] tra satira distopica e riflessione esistenziale
(di antonio montefalcone)
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lu pichi
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sabato 22 marzo 2025
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troppe aspettative per un film coreano
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Non è un film che consiglierei perché non è il tipo di fantascienza che amo ma non posso dire che è brutto, è un film lineare con una sua logica comprensiva, Mark Buffalo fa n pò il verso all'eccentrico Musk, Pattinson nel ruolo di un'imbranato e la cosa più brutta che si possa vedere, è come mettere George Clooney a fare Mister Bean, forse era meglio metterci un attore coreano di quelli che fanno gli stupidi anche perché il film ha attori occidentali ma è in tutto un film Coreano, gli attori famosi servono a dare aspettative e secondo me ə questo l'errore di questo film, doveva rimanere in tutto e x tutto un film coreano così non ti aspettavi un film di Hollywood ti aspettavi un film coreano e forse lo apprezzava di più.
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Non è un film che consiglierei perché non è il tipo di fantascienza che amo ma non posso dire che è brutto, è un film lineare con una sua logica comprensiva, Mark Buffalo fa n pò il verso all'eccentrico Musk, Pattinson nel ruolo di un'imbranato e la cosa più brutta che si possa vedere, è come mettere George Clooney a fare Mister Bean, forse era meglio metterci un attore coreano di quelli che fanno gli stupidi anche perché il film ha attori occidentali ma è in tutto un film Coreano, gli attori famosi servono a dare aspettative e secondo me ə questo l'errore di questo film, doveva rimanere in tutto e x tutto un film coreano così non ti aspettavi un film di Hollywood ti aspettavi un film coreano e forse lo apprezzava di più. L'ho visto in due volte.
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[+] pattinson
(di pirafjem)
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imperior max
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lunedì 17 marzo 2025
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vivere, morire e rinascere per un (cazzone) bene superiore...!
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MICKEY 17.
Bong Joon-ho non ha bisogno di presentazioni. Bastano come biglietto da visita i suoi Memorie di un assassino, Madre, Snowpiercer e Parasite. Anche gli altri meritano non poco. E con il suo ultimo film si dimostra un?altra volta capace di creare un?opera s? fatta con attori britannici (anche se Ruffalo ? USA e Collette ? australiana), s? con soldi e mezzi americani, ma per il resto ? un film coreano al 100%.
In un futuro distopico Mickey e il suo socio, schiacciati dai debiti con un mafioso usuraio, decidono di lasciare la Terra (ormai devastata da cataclismi ambientali e crisi sociali) e di far parte di un programma spaziale di colonizzazione sul pianeta Niflheim, presieduto dal tirannico ed esaltato Kenneth Marshall.
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MICKEY 17.
Bong Joon-ho non ha bisogno di presentazioni. Bastano come biglietto da visita i suoi Memorie di un assassino, Madre, Snowpiercer e Parasite. Anche gli altri meritano non poco. E con il suo ultimo film si dimostra un?altra volta capace di creare un?opera s? fatta con attori britannici (anche se Ruffalo ? USA e Collette ? australiana), s? con soldi e mezzi americani, ma per il resto ? un film coreano al 100%.
In un futuro distopico Mickey e il suo socio, schiacciati dai debiti con un mafioso usuraio, decidono di lasciare la Terra (ormai devastata da cataclismi ambientali e crisi sociali) e di far parte di un programma spaziale di colonizzazione sul pianeta Niflheim, presieduto dal tirannico ed esaltato Kenneth Marshall. Mickey diventa suo malgrado un sacrificabile e avr? il compito di finire in situazioni estreme soprattutto come cavia da laboratorio e di viaggi di sola andata e dunque di morire per poi essere clonato con tutti i suoi ricordi precedenti tramite stampante 3D e un nucleo di memoria. Tutto questo per la ?bellezza? di diciassette volte. La svolta arriva quando Mickey 17 viene dato per morto, ma lui sopravvive inaspettatamente, ritorna in branda nella nave madre e si imbatte faccia a faccia con il n.18. Da l? in poi le cose divamperanno in situazioni grottesche, rivelatorie e rivoluzionarie. Il tutto con l?aggiunta di mostroni molto particolari e cazzoni al potere.
Mickey 17 ? la summa di tutto il cinema di Joon-ho, dalle scenografie di Snowpiercer alle creature di The Host e Okja e dalle tematiche socio-politiche di Parasite e Memorie di un assassino. Senza contare dei tocchi di ironia e humour nero dove stavolta sono molto pi? a denti stretti del solito e con delle satire veramente azzeccate. La regia ? impeccabile con la solita fluidit? tipica coreana (come quasi tutto il cinema orientale), unita da un montaggio bello ritmato, una fotografia e delle musiche soavi. Effetti speciali molto ben fatti con una cgi praticamente invisibile tra sfondi e creature aliene. Interpretazioni dei nostri veramente lodevoli. Un Robert Pattinson in un bel doppio ruolo dove alterna bene il bravo ragazzo ingenuo e il tenebroso cinico, un Mark Ruffalo s? sopra le righe, ma perfetto per il suo personaggio, una Toni Collette da perfetta spalla autonoma per Mark e dei buoni Naomi Ackie e Steven Yeun.
Tra storia, personaggi e argomenti, direi che il film ne ? bello pieno. Vengono ridicolizzati i potenti come dei dittatori capitalisti come Marshall, tanto belli, magnanimi e solenni davanti al popolo quanto cazzoni, piccoli e disumani nel privato. Stavolta spalleggiato dalla moglie che ne veicola gli intenti e le parole. Non a caso ? l?immagine di tanti capi stato dittatoriali e che (magari fortuitamente) riconducibili a Trump e Musk. Viene ridicolizzato il sistema che vuole l?individuo come carne da macello e quasi del tutto incurante del pensiero e della sua vita, vedendo il ruolo di Mickey 17. Al contempo per? viene anche proposto come attuare una rivoluzione con Mickey 18 come metafora dell?insurrezione dopo svariate soppressioni e dunque il voler imporsi in quanto memore di tali atrocit?. Curioso poi il ruolo dei Tardigradi del pianeta Niflheim che, rispetto agli umani, viene ribaltato nella prospettiva di ?esseri alieni? ed ?esseri civili? e di vita intelligente. Per non parlare poi della collettivit? combaciata con l?individualismo nei loro valori guardando le due specie e come le vivono. Inutile dire che il tutto ? contornato da momenti riflessivi seri e ironici ben equilibrati con sprazzi di sangue e violenza qua e l? trattati elegantemente e un pizzico di erotismo.
Insomma un?opera sicuramente ben riuscita, sicuramente non perfetta dove non tutte le tematiche sono trattate nella stessa misura, ma che certamente portano in auge quelle due o tre importanti e pi? amate dal regista, ossia una forma di pace per tutti e nel rispetto per tutti, persino per i nemici in un certo senso.
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