Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Michael Hoffman |
Attori | Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Tom Courtenay, Stanley Tucci, Cloris Leachman Julian Rhind-Tutt, Pip Torrens, Anna Skellern, Togo Igawa. |
Uscita | giovedì 21 febbraio 2013 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,43 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 marzo 2013
Un intrigo misterioso incentrato sulle armi seduttive delle donne. In Italia al Box Office Gambit ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,2 milioni di euro e 601 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Harry Deane è un curatore d'aste trattato come un travet dal suo capo arrogante ed è in cerca del colpo della vita più per vendetta che per avidità. Con l'aiuto del Maggiore mette su un'abile truffa fondata sull'incompetenza dei potenti e sul talento misconosciuto dei più deboli. Harry deve vendere a Lionel Shaband un falso Monet e portare a casa una dozzina di milioni di sterline. E non solo, forse.
Se siete scacchisti o comunque giocatori "strateghi", saprete che il gambit è una mossa a sorpresa che favorisce l'avversario sul breve termine perché poi si possa avere un vantaggio tattico sullo stesso nei momenti decisivi della partita. E questo valeva per il ladro gentiluomo Michael Caine nel film originale del 1966, molto meno in questo remake al limite del demenziale con Colin Firth.
Il punto, però, è che Michael Hoffman - già autore del faticoso The Last Station - si ritrova per le mani la sceneggiatura dei fratelli Coen che da un po' di tempo a questa parte si producono in esercizi di stile, percorrendo generi vari. In questo caso più del thriller truffaldino, dell'heist movie, quindi, viene approfondita la parte della commedia. Il regista è versatile e solido, il protagonista ha un talento e un aplomb che gli permette di percorrere ogni sentiero interpretativo (il monarca goffo e determinato de Il discorso del re, l'uomo senza qualità e irrisolto di A single man, il guitto elegante di questo film), la sceneggiatura è furba e con momenti molto divertenti. Ne esce fuori una pellicola discontinua che migliora nella seconda parte e che per catturare lo spettatore usa ogni mezzo: persino il peto di un'anziana signora e il rutto di una donna delle pulizie, abbastanza gratuiti entrambi. A questi ingredienti, infine, aggiungete Cameron Diaz, qui campionessa di rodeo texana che entra nella buona società londinese, con mise inadatte ma mozzafiato, il solito fascino da ragazzaccia e la sensualità da splendida quarantenne che combatte con ogni mezzo la vecchiaia. Per ora sconfiggendola alla grande. La sua verve da spalla comica ormai collaudata qui viene sfruttata il giusto, persino in un personaggio fin troppo bidimensionale. E c'è anche il comprimario giusto al posto giusto: Stanley Tucci, rivale di Deane e cialtrone colto e stolto.
Tutti bravi, ma anche tutti che vanno sul sicuro: massimo risultato con il minimo sforzo. Perché in questo Gambit la particolarità è che la riuscita del film e l'efficacia sullo spettatore è sicuramente superiore al suo effettivo valore artistico, decisamente marginale. Il momento creativo più alto sembrano essere i titoli di testa, con un'animazione discreta a catturare l'attenzione.
Nessuno, dal regista agli sceneggiatori fino agli attori, sembra realmente impegnarsi troppo, ma i 90 minuti scivolano via con gusto. Tutto è stato già visto, quasi ogni mossa è prevedibile con largo anticipo, il momento neriparentiano dell'Hotel Savoy è esilarante ma facilotto.
In due parole, puro intrattenimento.
Leggero, leggerissimo, ma anche molto ben recitato, molto divertente e molto centrato questo remake del "Gambit" con Michael Caine cui Colin Firth rende omaggio nella montatura degli occhiali, nella pettinatura e finanche in alcune espressioni. La trama, semplice e classica in un film del genere vede Harry Dean, esperto d'arte vessato da Lionel Shaband, eccentrico miliardario [...] Vai alla recensione »
Ma che ci fanno attori tanto bravi e famosi in un film così mediocre? A volte non lo si riesce proprio a capire. Rifacimento leggero come l'aria di una pellicola del 1966, questo Gambit riesce a non lasciar traccia di sè all'uscita dalla sala. A parte la scena ambientata in hotel che è alquanto divertente, il resto del film offre scarsissimi spunti di interesse: l'ingui [...] Vai alla recensione »
Un'oretta e mezza al cinema in completo relax, cos’altro desiderare di più? Ecco allora che Hollywood ci viene incontro con l’ennesimo remake questa volta incentrato sul mondo della truffe d’arte dall’evocativo titolo: Gambit con l'affermata coppia Firth e Diaz rifacimento dell'oramai classica pellicola di metà anni '60 di Caine.
Remake dell'omonimo film del 1966 (interpretato allora da Michael Caine e Shirley Mac Laine) in cui si narra di una truffa intorno ad un dipinto di Monet architettata da un curatore d'aste ed intenditore di opere d'arte e da una ragazza squattrinata ai danni del ricco ed arrogante capo del primo, collezionista di capolavori artistici.
Una simpatica commedia diretta da Michael Hoffmann che ha avuto la fortuna di avvalersi di un cast straordinario, Cameron Diaz, Colin Firth e Alan Rickman e della scrittura, niente di meno che dei fratelli Coen. Un film di intrattenimento puro, come detto una commedia e niente di più, ma una commedia carina. Il protagonista è un colto conoscitore dell’arte, costretto dalla necessit&agrav [...] Vai alla recensione »
"Ganbit"(MIchael Hoffman, screenplay di Ehoan e Joel Coen, dal soggetto si SIdney Carroll, dato che questo e'un remake del vecchio"Gambit"di Ronald Neame del 1966)parla della truffa ordita da un grande esperto d'arte britannico e dal suo collaboratore, the mahjor, anziano quanto abile falsario, ai danni del suo insopportabile datore di lavoro, il miliardario [...] Vai alla recensione »
Un curatore d'arte un po' nerd decide di truffare un ricchissimo quanto diabolico e dispotico collezionista, vendendogli un Monet rigorosamente falso. Per portare a termine il suo piano si serve di una sciantosa da rodeo americana che si finge ingenua proprietaria del quadro. I Coen, ormai esperti di remake, curano la sceneggiatura rivisitando un classico del cinema di truffa, lasciando la direzione [...] Vai alla recensione »
SULLA SCENEGGIATURA: Remake di un film del 1966, dove il protagonista era interpretato dal grande Michael Caine. L’idea di base è una ripicca del protagonista Harry Deane, nei confronti del capo Lionel Shabandar, con l’aiuto di PJ Puznowski e del maggiore. In realtà la trama è più articolata di così, ma resta semplice e leggera, permettendo allo spettatore [...] Vai alla recensione »
Una truffa con colpo di scena finale, commedia piacevole senza tante pretese! Un buon film per farsi qualche risata e rilassarsi un po'. Il cast di attori è impressionante, e tutti ovviamente molto bravi! Sono rimasta impressionata dal fisico della Diaz, complimenti!
Mi aspettavo tantissimo da questo remake anche perchè il Trailer prometteva benissimo. La lista degli attori era anch'essa azzeccata e molto interessante ma il film è tutt'altra cosa. Sfilacciato e lungo nella prima parte tanto che ,onestamente, volevo andarmene al momento dell'intervallo. Fortunatamente nel secondo tempo le cose migliorano, c'è un po' più di ritmo anche se le incongruenze aumentano [...] Vai alla recensione »
E' un film leggero e divertente. Stimo i Coen perchè riescono a cimentarsi in ogni genere di film. 90 minuti scorrono velocemente. Molte gag sono divertenti, tipo la scena all'hotel con Colin Firth in mutande che passa dal cornicione ad ogni stanza e l'addetto dell'hotel lo crede un donnaiolo di alta qualità. Il finale mi è piaciuto molto.
il film è risultato piuttosto noioso (che per un film che vuole essere una commedia comica non è certo un ottima qualità)e alcuni punti della trama erano del tutto innaturali (basti pensare per chi lo ha visto quando il protagonista scappa dalla finestra e sotto non se ne accorge nessuno oppure il fatto che in una collezione di quadri di altissimo valore come guardia viene messo un leone).
Sicuramente preferisco Colin Firth nei ruoli drammatici. Riesce comunque ad essere affascinante anche in questo genere di film. Camerun Diaz esilarante. Film leggero per trascorrere un'ora e mezzo in modo rilassante e divertente.
Commedia dalla trama collaudata, riproposta con un ottimo cast ma senza alcuna innovazione che, invece, sarebbe potuta essere utile a dare nuovo slancio al prodotto finale. In ogni caso Gambit diverte e presenta scene veramente esilaranti. Da vedere.
Nel complesso una commedia godibile. Buoni attori, buona scorrevolezza, qualche battuta. 4 stelle forse sono esagerate, ma viste le commedie Made In Italy che ci propinano ultimamente, è oro colato.
Come troppo spesso accade con queste tipologie di film, le scene più divertenti sono quelle del trailer. Il film in se fa appena sorridere.
Un'altra delusione di film..neppure divertente x i ragazzi. Attori di un certo calibro sprecati.
Noia, banalità, tristezza: le caratteristiche di questo film in cui non mi addentro più di tanto nella descrizione perchè non ce n'è bisogno, la trama semplice ma non da buttare è tuttavia uccisa da gag tristi e scialbe a livelli di bassezza cui neanche i vari natale al/in si attesterebbero, la scena madre nella testa del regista credo sia quella dell'anziana che scorreggia, probabilmente una platea [...] Vai alla recensione »
Si sente la mano dei Coen (sceneggiatori) in questa commedia deliziosa e ben interpretata (specie da Rickman). Storia esile e scontata, ma ben diretta da un regista che si mette al servizio della stessa.
La sceneggiatura è dei fratelli Coen, due mostri sacri del cinema internazionale che piacciono a Cannes, piacciono a Hollywood, piacciono agli amici del bar ... insomma sono proprio bravi. Il protagonista è Colin Firth, premio oscar, grande attore. La protagonista femminile è Cameron Diaz che in queste commedie ha sempre funzionato e che in ogni caso soddisfa l'occhio (che [...] Vai alla recensione »
Un remake poco ben riuscito. La sceneggiatura scritta dai fratelli Cohen a tratti è divertente e si nota la loro "mano" sul prodotto, ma per il resto si perde in una delle solite e ripetitive commedie. Sono tante le scene in cui gli stereotipi forzati la fanno da padroni, e la mia sensazione era di aver appena sprecato 5 euro (per fortuna ho una promozione) che avrei potuto spendere [...] Vai alla recensione »
Mediocre commedia che la sceneggiatura dei Coen non è in grado di accendere e che si regge solo sulla buona prova attoriale. Sagra del già visto (e non solo perché siamo di fronte ad un remake), con tanto di uomo in mutande sul cornicione di un palazzo (quanti ne abbiamo già visti?) e personaggi stereotipati come il tipico inglese messo più volte in situazioni imbarazzant [...] Vai alla recensione »
Una mezza delusione questo Gambit, che si basa su di un piano di vendetta da parte dell'assistente frustrato del plurimilionario (e piuttosto odioso!) personaggio interpretato da Rickman. Il piano consiste nell'appioppare all'eccentrico riccone, un falso quadro di Monet (la sua ossessione!) facendoselo pagare fior di quattrini (Sterline in questo caso!) con l'aiuto di una complice, [...] Vai alla recensione »
Film leggero e veloce. Forse è proprio quest'ultimo aspetto il suo pezzo forte, almeno non annoia troppo..... Dialoghi scadenti, ironia di bassissimo livello e basata su stereotipi oramai consumati, fotografia di basso livello. Il momento più basso si raggiunge al momento della scenza del leone che difende i quadri.....
Una bella commedia con qualche spunto geniale... per una serata spensierata. Si ricorderanno le scene in mutande di Colin Firth e gli occhi azzurri di Cameron Diaz.
Un remake ben fatto e perfettamente adeguato ai nostri giorni
Shirley MacLaine non parlava per i primi 29 minuti nell'originale. Cameron Diaz, ci mette di meno. E quando pronuncia le prime parole in un devastante texano (al doppiaggio italiano si perderà tutto, ahinoi), l'inglese altezzoso Colin Firth rimane di stucco. Il remake di Gambit firmato alla sceneggiatura dai fratelli Coen farà storcere il naso a qualche purista snob ma in realtà è nettamente superiore [...] Vai alla recensione »
Remake di un film del '66, anche se cambia l'oggetto della truffa. Un intenditore d'arte (Colin Firth) vuole gabbare il ricco datore di lavoro, con l'aiuto di un falsario. I due cercano di rifilare al mecenate un Monet falso ma per farlo hanno bisogno di una carnpionessa di rodeo (Cameron Diaz con gamhe sempre in bella vista). Buono il piano? Mica tanto.
Genere giallo-rosa, il più difficile su piazza. Così i rari quanto fulgidi cult, capeggiati dalla serie «La pantera rosa» e contrassegnati dal genio di Peter Sellers, gratificano solo repliche all'altezza. Nelle quali non rientra, purtroppo, «Gambit» sceneggiato dai fratelli Coen come una moderna versione dell'omonimo film di Ronald Neame e con Michael Caine del '66: nonostante l'intreccio si confermi [...] Vai alla recensione »
Ci sono film i cui progetti vengono da lontano, e forse lontano dovevano rimanere. «Gambit» è uno di questi. Da tempo il produttore Mike Lobell voleva realizzare il remake del Gambitcon Michael Caine e Shirley Maclaine, nei panni di uno scaltro truffatore, il primo, e della sua improbabile esca, la seconda, colti a destreggiarsi con il furto di una scultura di grande valore.
L'esperto d'arte Harry Deane concepisce un piano per gabbare il suo capo: un riccone irascibile e tirannico con l'idea fissa dei dipinti di Monet. La chiave della macchinazione è la texana P. J., bellezza un po' sboccata che nelle feste si esibisce come reginetta del rodeo; e che dovrebbe essere in possesso di un quadro del pittore. Rifacimento di una commedia del 1966 con Michael Caine e Shirley Maclaine, [...] Vai alla recensione »
Al posto di una buffa Shirley MacLainc con gli occhi a mandorla e movenza geisha, c'è la plateale Diaz con gli stivali da cowboy e il lazzo. L'estrosa seduttività della ragazza è decisiva in un colpo grosso d'arte (qui un Monet, là una statuctta cinese) a un arrogante magnate con cui si vendica un dipendente vessato. Le idee finiscono un po' qui. Dalla commedia sixties di Neame, i fratelli Coen hanno [...] Vai alla recensione »
Era il 1966 quando Ronald Neame firmò Gambit che in Italia aggiunse il sottotitolo Grande furto al Semiramis. Michael Caine giovanissimo, Shirley MacLaine improbabilmente asiatica, ma storia intrigante e piuttosto originale che veniva pubblicizzata dicendo di raccontare pure agli amici come andava a finire ma di non rivelare l'inizio della vicenda e otteneva tre candidature all'Oscar.