Titolo originale | Buried |
Anno | 2010 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Spagna |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Rodrigo Cortés |
Attori | Ryan Reynolds, Robert Paterson (II), José Luis García Pérez, Stephen Tobolowsky, Samantha Mathis, Warner Loughlin, Ivana Miño Erik Palladino, Heath Centazzo, Joe Guarneri, Anne Lockhart, Tess Harper, Abdelilah Ben Massou, Juan Hidalgo, Michalla Petersen, Robert Clotworthy, Kirk Baily, Mary Songbird, Cade Dundish, Chris William Martin, Kali Rocha. |
Uscita | venerdì 15 ottobre 2010 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Moviemax |
MYmonetro | 3,28 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 dicembre 2010
Paul, trovandosi sepolto vivo all'interno di una cassa di legno, dovrà trovare il modo di fuggire prima che sia troppo tardi. In Italia al Box Office Buried - Sepolto ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 761 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Un uomo si sveglia in una bara, una cassa di legno grezzo. Ha le mani legate ed un bavaglio alla bocca, inoltre ha anche diversi oggetti nella bara, messi lì dalle stesse persone che lo hanno chiuso e seppellitto sottoterra, tra i quali un telefono cellulare, unico mezzo per comunicare con l'esterno. E comunicare con l'esterno è esattamente quello che deve fare secondo i suoi aguzzini: l'idea è infatti che il povero camionista, sepolto non si sa dove nel deserto dell'Iraq, convinca governo o ambasciata a pagare un riscatto per la sua libertà. E soprattutto che lo faccia prima che finisca l'aria.
Tutto in una bara. Violenza cerebrale perpetrata a mezzo telefonino, martellamento psicologico da incompetenza da call center, assenza di campo, jingle di attesa, segreterie telefoniche, esaurimento della batteria che fa da contraltare alla violenza fisica da assenza d'aria, serpenti nei pantaloni e strettoie claustrofobiche. I fautori del cinema plausibile al 100% avranno da ridire (ma quanto dura quella batteria? Perchè non finisce l'aria? Come mai la bara è così larga?), tutti gli altri si possono godere 90 minuti colmi di invenzioni, sia visive che di sceneggiatura, funzionali a tenere alta la tensione e raccontare la storia, la vita e il sentire di un uomo normale, mediamente umile, prigioniero senza colpa, espiatore come molti dei peccati del suo paese.
L'esordiente Cortés non risparmia colpi bassi al suo protagonista (nè all'America) e con pochissimi dialoghi dà spessore, forza e dignità anche a quelli che a tutti gli effetti sono i "cattivi" del suo film. È difficile infatti non rimanere conquistati dal gioco ad alta difficoltà che il regista si impone, come è difficile non rimanere avvinti dal dramma dell'uomo di fronte all'imminenza della propria morte e condannato a lottare per scamparla. Come il Sidney Lumet di La parola ai giurati anche Cortés riprende il suo film in tempo reale con tali e tante idee di regia che lo spazio angusto e limitato della bara sembra sempre diverso. Una regia molto calibrata e poco vanesia, studiata per asfissiare prima, rilassare poi e asfissiare nuovamente lo spettatore, guidandone la tensione in armonia con la percezione delle dimensioni dello spazio.
E incurante dei propri limiti non si fa mancare nulla Buried. Carrelli, primi e primissimi piani, pianisequenza e arditi zoom sia in avanti che (sorprendentemente) indietro. Tutto intorno ad un Ryan Reynolds inusualmente bravo e misurato. Sarebbe stato facile esagerare con la performance e cercare il centro della scena, ancora di più di quanto non la si abbia in un film centrato su di sè, invece Reynolds si concede un paio di momenti di isterismo e un paio di pianti (comprensibili vista la trama) e per il resto lavora solo con i piani d'ascolto, plasmati su quello che ci si immagina accadere dall'altra parte del telefono o fuori dalla bara, con espressioni d'ansia controllate e soprattutto spasmi di dolore e paura involontari sul volto proprio là dove solitamente si vedono smorfie che ammiccano al pubblico.
Paul Conroy è un povero camionista che si risveglia sepolto vivo in una bara di legno sotto terra con attorno a se un cellullare, un accendino e pochi altri oggetti. Girato interamente nella stessa medesima bara, con pochissimo budget, zero location, con praticamente un unico attore il film lascia basiti solo i primi minuti. Lo spettatore giura di non poter sopportare 90 minuti a fissare [...] Vai alla recensione »
Dunque ho visto questo film tanto Acclamato e pubblicizzato ,come un capolavoro della cinematografia internazionale, del regista Rodrigo Cortés suo primo film e spero anche ultimo,forse lo scopo di questo film e' quello di impressionare il pubblico in modo diverso con una storia tanto diversa quanto originale?, per me questo film rasenta la noia mortale, e' un film con una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
Buried è cinema. Buried è cinema in quanto coinvolge in “soli” 90 minuti lo spettatore (medio?) rendendolo partecipe di una storia innovativa, genuina e tremendamente rapitrice. Come ci riesce? Beh con un solo (bravo!) attore, una sola (fin troppo!) claustrofobica location ed una regia che stupisce per come riesce a non apparire mai ripetitiva nonostante gli ovvi limiti della “cassa”.
"Ho pensato. Qual'è il film più economico che posso fare con il minor numero possibile di attori e solo una location?" - così il regista Rodrigo Cortés spiegava, allo scorso "Sundance Festival", la nascita di "Buried". Il protagonista è soltanto uno e la location è una bara.
E’ un film-scommessa? Certamente. Un’opera "minimalista"? Ovviamente. Quello che però questo Buried di Rodrigo Cortés assolutamente non è, è un film che sia valido a vedersi. Certo, già dalla premessa dividerà il pubblico fra chi ne è incuriosito e chi, invece, naturalmente respinto, ma andando infine a vederlo, si finirà [...] Vai alla recensione »
Una cassa di legno, un uomo, un cellulare e pochissimi altri accessori, è il claustrofobico “Buried” (sepolto), il film che ha riscosso curiosità in milioni di telespettatori ma che, alla fine, ad alcuni è risultato perfino noioso. Riprese in tempo reale, luce alterna ed un unico protagonista che porta con sé le sue speranze e paure.
Un ottimo lavoro utilizzando poco materiale e ottenendo un buon risultato, questa è la tecnica economica e di ottimale successo per un film; bisogna, poi, aggiungerci una buona dose di qualità. 95 minuti che tengono fermo lo spettatore con gli occhi ben fissati sullo schermo. Il tutto si svolge in una bara sotterrata in un punto sperduto del deserto, in cui l'umile camionista (Ryan Reynolds) ci si [...] Vai alla recensione »
Il film all'inizio lascia ben sperare, grazie ad una sceneggiatura serrata e dalle pretese kafikiane, e ad un lavoro di regia che riesce a fare di uno spazio claustrofobico uno spazio di cui esplorare le potenzialità estetiche. Ciò nonostante, le aspettative non fanno in tempo a formarsi, che sono subito deluse dal ricorso ad espedienti che non riescono a colmare la mancanza di un'idea a strutturare [...] Vai alla recensione »
Rodrigo Cortes alla sua prima regia fa' centro, portando sullo schermo un thriller atipico. Dopo un ottimo successo di pubblico al Sundance, arriva in italia dove sicuramente trovera' pareri discordanti. Perche' ,la pellicola di Cortes, spiazzera' gli amanti del thriller all'americana, cioe' movimentato e veloce( quasi action), ma allo stesso tempo trovera' gli applausi di chi apprezzera' l'originalita' [...] Vai alla recensione »
Nello stesso periodo in cui in Italia esce Inception (niente da togliere al film di Nolan), in cui gli effetti speciali sono completamente indispensabili, le location cambiano continuamente e il cast è impeccabile, nelle sale esce anche Buried: un'unica location, un solo attore e zero effetti speciali, ma il film non delude affatto, anzi! Sfido chiunque a realizzare un film del genere, in [...] Vai alla recensione »
Iraq post 11 Settembre, gruppi di terroristi sequestrano gli occupanti di alcuni convogli per spillare soldi al governo americano. Chi semina vento raccoglie tempesta, sembra il filo conduttore di un film altamente claustrofobico che mescola fobie ancestrali e politica internazionale utilizzando un set di soli 2 mq. Difficile e coraggiosa l’intera messa in scena in una bara eppure i risultati [...] Vai alla recensione »
La prima cosa che uno pensa prima di vedere un film su una persona che rimane per un'ora e mezza rinchiuso in una bara è che sia un film noioso. In verità l'opera di Rodrigo Cortes riesce a tenerti incollato allo schermo e con il fiato sospeso per tutta la durata del film realizzando un ottimo thriller drammatico con una grande interpretazione da parte di Ryan Reynolds.
certo per concupire una simile trama (sebbene epsodi realmente accaduti vi assomiglino), ma soprattutto un simile finale, bisogna aver subito qualcosa di brutto. il film era davvero be fatto Ryan Reynolds ha fatto un'interpretazione fenomenale pensando a quanto devono essere state difficili le persone. ma il problema è perchè? perchè fare un simile film dove nulla, [...] Vai alla recensione »
C'era grande curiosità intorno a questo Buried, film che si svolge per intero all'interno di una bara e che ha come UNICO attore il più che convincente Ryan Reynolds, veramente (e scomodamente) rinchiuso in una cassa durante le riprese del film. Idea stramba e rischiosa, che poteva facilmente partorire una pellicola noiosa e ridicola e che invece ci regala uno dei migliori film dell'anno.
Fare un film a zero budget,con una sola location di 2 metri quadrati e con un solo personaggio ! Questa era la sfida (riuscita) che si è imposto il nuovo regista esordiente Rodrigo Cortes che per 95 minuti riesce a far mantenere alta la tensione,con una serie di idee geniali e ingegnose.Un cellulare,uno zippo e una matita : gli unici oggetti per salvarsi da una morte già annunciata [...] Vai alla recensione »
Alla luce, per esempio, di film come "Orphanage" ed "Apri gli occhi", si riconosce al cinema spagnolo ciò che, forse, si riconosceva venti-trent'anni fa a quello transalpino: essere moderno o addirittura postmoderno (Termine oggi un pò disprezzato), ed essere non troppo "Colto" né al contempo troppo "Popolare". Anche questo film vorrebbe inserirsi in questo filone, ma dopo un inizio che lascia scossi, [...] Vai alla recensione »
Buried - Sepolto è un thriller particolare e a suo modo molto avvincente. Cortés, regista all'inizio della sua carriera, riesce con la sua ottima regia e i suoi primi piani quasi Leoneschi a rendere questo film un ottimo prodotto per un grande cinema d'intrattenimento. Non si risparmia frecciate all'america ("A voi non interessa niente di me, volete soltanto che la storia [...] Vai alla recensione »
Girato con un budget assolutamente risicato e autore di una (meritata) performance al botteghino, Buried è un vero e proprio thriller claustrofobico e coinvolgente. Un autista di camion in Iraq si risveglia all'interno di una bara dove ha a disposizione un cellulare in lingua araba, una matita e un accendino. Da questo momento ha pochissimo tempo a sua disposizione prima che finisca [...] Vai alla recensione »
Bell'esempio di cinema indipendente.Presentato al Sundance Film Festival nel 2010, ottenne da subito l'interesse del pubblico e della critica. La scommessa del regista spagnolo Rodrigo Cortés, alla sua prima produzione, di far rimane al loro posto gli spettatori proponendo una storia "al limite", ha funzionato. Grazie ad una sceneggiatura che ha reso "dinamico" lo [...] Vai alla recensione »
Cosa siamo noi? Niente!! Dei semplici esseri viventi, per lo stato siamo solo persone che pagano le tasse. Eppure ce ne sono tante di persone che le pagano, per cui viene da pensare che siamo solo numeri, ecco SOLO NUMERI!!! La vita di una persona intrappolata in una bara dispersa non si sa bene dove in Iraq è legata a quella di un’altra persona comodamente seduta dall’altra parte [...] Vai alla recensione »
Un'ora e mezza in una bara, senza vedere altro che Ryan Reynolds alle prese con una lunga sequenza di scene a tratti assolutamente inverosimili ambientate nel circoscritto spazio di quelle quattro travi di legno. Un rimando annacquato ad una scena di Tarantino che non vale il prezzo del biglietto... Trama (comingsoon): "Paul (Ryan Reynolds) si ritrova rinchiuso in una cassa di legno a 3 metri [...] Vai alla recensione »
Uno spunto molto interessante che poteva essere sviluppato decisamente meglio. La brillante idea di un thriller vissuto dal punto di vista (claustrofobico) della vittima e non di quello esterno del detective viene sminuita da un livello di tensione troppo basso per la categoria, dovuto al susseguirsi di momenti di noia e di situazioni paradossali che spazientiscono lo spettatore.
Buio, un respiro sempre più ansimante, sempre più inquietante, sempre più disperato.. cosa sta accadendo? Un uomo è rinchiuso dentro un bara, sepolto vivo sottoterra. Un cellulare e uno zippo sono gli unici oggetti che gli consentiranno di lottare per uscire dalla più terrificante delle situazioni che possano mai capitare ad un essere vivente.
Non l'ho trovato molto coinvolgente, ma non posso ignorarne l'intelligenza e non condividerne il messaggio. "Buried" è innanzitutto un film contro la guerra che mette in evidenza il cinismo degli stati e delle organizzazioni nei confronti degli individui. Memorabli le conversazioni con il capo del dipartimento della sicurezza e, soprattutto, quella col direttore del personale. [...] Vai alla recensione »
Ci lascia un po' strani, questo film, all'uscita dalla sala. S'è parlato tanto di originalità della storia, ma la stampa lo sappiamo che è spiritosa quindi, sorvoliamo... Il film sicuramente non ha il suo punto forte nella storia, approfondita laddove non c'era necessità e lasciata sola a se stessa dove più aveva bisogno (ad esempio, con la questione [...] Vai alla recensione »
Se mi avessero detto che era possibile fare un film (buono) in una location con un attore e solo tre oggetti di uso quotidiano,avrei pensato a una presa in giro. Mi devo ricredere dunque. Incerto se visionare o meno il film per le critiche negative,ho voluto lo stesso dare un tentativo,con ottimi risultati. La storia è semplice ma allo stesso tempo per strutturata: Un uomo in medio oriente [...] Vai alla recensione »
Film fatto molto bene. Film, trama e finale per niente scontati. Idea molto interessante: un unico personaggio e un'unica ambientazione uniti nel dare forte tensione che rimane durante tutto il film e che si esalta nel finale. 90 minuti che scorrono velocemente e senza alcun momento di noia raccontano la guerra vista da un punto di vista differente e in maniera non convenzionale! Veramente molto [...] Vai alla recensione »
La visione di questo film è stata sicuramente una bella sorpresa: non mi aspettavo un risultato del genere visti il luogo in cui si ambientava e la presenza di un solo attore!Già dalle prime scene il film si fa davvero interessante; ci viene presentata una situazione assurda: un uomo che si sveglia imbavagliato e sepolto vivo, con le mani legate, che ha per volontà degli [...] Vai alla recensione »
Questo film inizia con un alone buio e tetro quasi come se volesse spiegare la trama in un'unica immagine:quella dello smarrimento e della solitudine che schiaccia e opprime l'essere umano. Buried è un thriller psicologico interiore che parla della sopravvivenza, della speranza, dell'istinto di sopravvivere e infine dell'ultimo sguardo nel vuoto e nell'oscurità in [...] Vai alla recensione »
Il film di Rodrigo Cortés è sicuramente uno dei più innovativi degli ultimi tempi: una sola location,un solo attore e una trama davvero particolare.E' gia perchè ,come dal titolo Buried-Sepolto,si svolge interamente all' interno di una bara dove è stato sepolto appunto, il povero Paul (Ryan Reynolds) per qualche sconosciuto motivo.
L'idea (seppur già sviluppata da altri grandi autori) è avvincente. Bisogna riflettere se un lungometraggio non pesi troppo al pubblico, che è vero che viene trascinato in un'ambiente claustrofobico e ne risente, ma è alresì vero che forse qualche ripresa d'esterno avrebbe giovato al film anche perché a parte il co-protagonista blackberry il film pecca di qualche dilungamento.
questo buried è un film di tensione che però in particolari momenti denuncia dei cali che non riescono a far decollare totalmente il film. reynolds è un punto sicuramente positivo,bravo praticamente in ogni circostanza a far capire il suo disagio,la sua ansia. il finale tanto esaltato da alcuni quotidiani e/o mensili è prevedibile ma non scontato.
Da sempre il thriller è il mezzo con cui il cinema elabora e media le paure dell'uomo singolo all'interno della società. Donne sgozzate, serial killer nascosti, cannibali intellettuali sono i prodotti del subconscio collettivo, ogni epoca trova i suoi mostri e ogni arte individua, racconta ed elabora questi mostri al fine di una migliore comprensione delle nostre paure, delle nostre angosce.
Buried, a dispetto delle positive impressioni della critica, delude le aspettative. Non Ryan Reynolds, la cui interpretazione è forse l'unico elemento che alimenta la credibilità di un film svuotata di contro dallo stesso svolgersi degli eventi. Buried è il tragico epilogo di un autista che, vittima di un terribile agguato, si risveglia rinchiuso in una cassa di legno sepolta [...] Vai alla recensione »
"L'Arte proletaria, socialista, deve illuminare al Popolo e educarlo alla verità". Questa "verità" si supponeva detenuta da intellettuali e politici di professione autoproclamati "vanguardia" della Storia". Dai tempi del consolidamento dello stalinismo nell’ex URSS, questo slogan zdanoviano dominò per decadi il lavoro di numerosi [...] Vai alla recensione »
Paul Conroy è un camionista che lavora in Iraq per un'azienda di trasporti americana.Dopo un imboscata da parte di alcuni terroristi perde conoscenza e quando si sveglia si ritrova chiuso in una bara,sepolto insieme ad alcuni oggetti tra cui un telefonino che Paul userà per cercare di salvarsi.Buried è un buon thriller che fa vivere uno dei peggiori incubi,ovvero [...] Vai alla recensione »
90 minuti d'aria, un telefono cellulare, una biro e una domanda nella testa: "perchè a me?" Così si presenta Buried, film acclamato dalla critica che mostra notevole originalità a livello registico. Film certamente estremo, poichè ambientato all'interno di una bara di legno, i cui limiti vengono modificati durante il film dalla buona regia di Cortes.
Curiosa pellicola che ci propone un unico attore ed un'unica ambientazione. Nonostante ciò, posso assicurare che la stessa non risulta per nulla monotona. Lo spettatore si immedesima molto facilmente con la vittima del sequestro, condividendone le emozioni. La società internazionale che viene proposta in questo film è semplicemente fonte di disgusto e di nervi.
passato il disagio iniziale il film si sviluppa mostrando quelle che sono le dinamiche dei contractors in un paese straniero. Il numero da chiamare in caso di necessità, i rimbalzi di linea, le promesse mai mantenute, la formazione del personale da parte delle aziende le, la firma apposta su documenti i quali prevedono clausole che non sono altro che vere e proprie trappole mortali.
Sono proprio contento. Quando ci si trova di fronte ad un lavoro, nuovo, rischioso e senza troppe premesse allettanti è sempre facile criticare e sfogarsi il più possibile. Meno facile è prenderne le difese. Ma è quasi un’eccezione risultarne pienamente soddisfatti. Bè, quest’ultima casistica mi ha colto piacevolmente dopo la visione del film Buried.
E' difficile decrivere la sensazione che ho provato quando sono uscito dalla sala...forse voglia di piangere sommata ad un pugno nello stomaco...dopo quasi 80 anni sembrano state rimesse completamente in atto le teorie del "cine-pugno". Rodrigo Cortés, regista al suo film d'esordio ci stupisce con Buried, un film girato con pochi mezzi e molta creatività.
Burried è un ritorno alle origini per il cinema Thriller/Horror, e gli ingredienti sono pochi ma tutti buoni ed essenziali : una cassa, un buon attore, e pochissimo spazio vitale, questi sono gli unici punti focali del film, che per un ora e mezza molestano la mente dello spettatore con un altissimo tasso di adrenalina, e claustrofobia; ammetto che in molte occasioni alla visione di certe scene mi [...] Vai alla recensione »
un film interessante da diversi punti di vista e ammirevole la tecnica registica, ma cosa rimane? nulla. Il film è vuoto sotto l'aspetto sostanziale e anzi inutile. Non lo consiglierei se non a chi vuole scoprire la possibilità di fare film a basso costo. Ma tanto vale vedersi la finestra sul cortile di Hitck o un condannato a morte è fuggito di Bresson. Ma siamo su un altro pianeta.
Incredibile, un film che si svolge nella sua interezza in una bara, con un un uomo che per tutta la durata del film accende il suo Zippo, telefona al cellulare, si arrabbia, manda a quel paese tutte le persone con cui parla. Film decisamente mediocre nonostante la buona idea del regista, dopo averlo visto mi ha lasciato una domanda nella testa...8 Euro per un film di questo genere? neanche gratis vi [...] Vai alla recensione »
Far diventare questo fiom un capolavoro è una cosa che mi fa rizzare i capelli, Thriller? mah, horror? Nemmeno per sbaglio, la scena clou (intendo quella più caxxara) è la lotta col biscione, ma per favore..e poi come direbbe la Gialappa's che colponi di scena...lasciate stare, soldi buttati, andate a vedere Inception o The town.
Ragazzi non nascondiamoci dietro critiche che per forza vanno alla ricerca di elementi positivi. Di nuovo non c'è niente. Si tratta di un film che sconsiglierei a tutti. Non vale neanche la pena di vederlo comodi a casa. Non esiste una trama,un'evoluzione e un finale adeguato (oltre alla presenza di scene ed evoluzioni surreali, che stenterei a credere possibili).
E si, la funzione # del cellulare non la sapevo, molto utile (chi di voi non ha provato eh eh eh). Tornando al film, son troppe le cose che non tornano dalla storia in se per se inverosimile alla telefonata del suo superiore (che definirla ridicola è un complimento). Ci si aspettava un qualcosa di speciale ed invece l'amaro in bocca è così tanto che purtroppo non raggiunge [...] Vai alla recensione »
PER FAVORE....NON ANDATE A VEDERE QUESTA GRANDE BOIATA, è SOLO UNA PRESA IN GIRO. ORIGINALITA' PARI A ZERO, LENTO, NOISOSO, DIALOGHI AL DI FUORI DELLA REALTA'..... TUTTO QUELLO CHE IL REGISTA HA RISPARMIATO PER ATTORI, SCENOGRAFIA ECC ECC L'HA SPESO PER PAGARE I GIORNALI PER FARGLI FARE BELLE RECENSIONI...E CI SONO RIUSCITI VISTO CHE HA ATTIRATO PARECCHIA GENTE.
A me non è piaciuto, non mi ha scatenato nessuna adrenalina, ma un rilassamento e quasi di assopimento. Mi dispiace. Gabri
Rodrigo Cortés ha un unico grande faro di cui parla sempre: Hitchcock. Come sir Alfred è rigoroso ed inventivo all'interno dei meccanismi precisi di Buried, tutto girato in una cassa, e come lui è una persona amabile, dallo humor sferzante, che non sembra prendere nulla sul serio. Poi però, quando si stimolano in lui certi nervi, certe corde da appassionato di cinema prima ancora che da regista, esce fuori un mondo di idee profonde e radicate, assieme a una grande paura.
Si può girare un thriller in 2 metri per uno? Ci aveva provato il Leone d'oro 2009 Lebanon, in uno spazio un po' più grande, un carro armato. C'era riuscito a metà, forse schiacciato dal sovratesto politico. Rodrigo Cortès, che ospite alla Nuct (Scuola internazionale di Cinema e Televisione) la settimana scorsa ha ispirato e conquistato molti studenti di cinema, ci è riuscito con Buried.
Che cosa abbiamo visto finora al cinema della guerra in Iraq? Non moltissimo. Film d'azione troppo di genere per essere all'altezza (The Green Zone di Paul Greengrass). Storie postume molto "scritte" e tutte ambientate negli Usa (Nella Valle di Elah di Paul Haggis, ma anche The Messenger-Oltre le regole di Oren Moverman). Pallide imitazioni di grandi film di guerra passati (Jarhead di Sam Mendes). Vai alla recensione »
A una matita, un cellulare, un accendino è affidata la salvezza di un lavoratore civile americano in Iraq, un autotrasportatore rapito e nascosto, in attesa del riscatto, in una cassa di legno seppellita sotto la sabbia del deserto. Il film, tutto girato nella cassa quasi in tempo reale, è una vera sfida: ben riuscita, di gran tensione sino al colpo di scena finale.
D'accordo, un'ora e mezzo sottoterra è roba da ridere in confronto ai due mesi e passa dei trentatré minatori cileni. Ma per lo spettatore basta e avanza. Già che ci siamo è meglio dirlo subito: chi va nel panico se l'ascensore non parte al volo è meglio che non entri in sala. Perché l'inizio, forse i primi cinque minuti, ti dà davvero un senso di soffocamento, poi piano piano ci si abitua a guardare [...] Vai alla recensione »
Avant tout, Buried peut se prévaloir d'un record mondial, celui du huis clos le plus exigu. En entrant dans la salle, vous vous engagez à passer quatre-vingt-dix minutes dans un cercueil. Vous y partagerez le triste sort de Paul Conroy (Ryan Reynolds), un camionneur américain qui a eu la mauvaise idée de partir en Irak chercher sinon fortune du moins une paie moins modeste.
Nel tarantiniano Kill Bill, la sepolta-viva Uma Thurman ci procurò crisi di claustrofobia. Lì erano minuti; che dire allora di un film rinchiuso in una bara per un' ora e trentacinque, assieme al contractor americano in Iraq Paul Conroy, uno Zippo e un telefonino? Versione spagnola e cellulare del classico Il terrore corre sul filo (all' epoca c' erano solo i telefoni fissi) che gioca sadicamente sia [...] Vai alla recensione »