Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Philippe Lioret |
Attori | Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard Mehmet Selim Akgul, Firat Celik, Murat Subasi, Olivier Rabourdin, Yannick Renier, Mouafaq Rushdie, Behi Djanati Atai, Patrick Ligardes, Jean-Pol Brissart, Blandine Pélissier. |
Uscita | venerdì 11 dicembre 2009 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | Teodora Film |
MYmonetro | 3,64 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 novembre 2020
Per impressionare sua moglie e poterla così riconquistare, Simon, maestro di nuoto in una piscina di Calais, decide di arrischiarsi ad aiutare clandestinamente un giovane rifugiat curdo che ha attraversato la Manica a nuoto. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, 10 candidature a Cesar, In Italia al Box Office Welcome ha incassato 946 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Bilal, giovane curdo, ha lasciato il suo paese alla volta di Calais, dove sogna e spera di imbarcarsi per l'Inghilterra. Dall'altra parte della Manica lo attende un'adolescente che il padre ha promesso in sposa a un ricco cugino. Fallito il tentativo di salire clandestinamente su un traghetto, Bilal è deciso ad attraversare la Manica a nuoto. Recatosi presso una piscina comunale incontra Simon, un istruttore di nuoto di mezza età prossimo alla separazione dalla moglie, amata ancora enormemente e in segreto. Colpito dall'ostinazione e dal sentimento del ragazzo, Simon lo allenerà e lo incoraggerà a non cedere mai ai marosi della vita. A sua volta Bilal aprirà nel cuore infranto di Simon una breccia in cui accoglierlo. Ma il mondo fuori è avverso e inospitale e l'uomo dovrà sfidare le delazioni dei vicini di casa e la legge sull'immigrazione che condanna i cittadini troppo umani e "intraprendenti" col prossimo.
Premiato dal pubblico a Berlino e campione di incassi in Francia, Welcome è un racconto morale che si interroga sul concetto di alterità e in cui è facile riconoscere i canoni dell'attualità. Polemizzando con la legge sull'immigrazione voluta da Sarkozy, che infligge sanzioni severe ai residenti colpevoli di cuore con la straniero, Philippe Lioret mette al centro del suo film l'Altro, un corpo estraneo da sfruttare o da espellere, senza una vera possibilità di integrazione. Come aveva già fatto con Tombés du ciel, film d'esordio del 1994, il regista francese riconferma la sua attenzione per la mercificazione delle vite nel complessivo processo di disumanizzazione dell'Europa contemporanea. Welcome, storia d'amore e di amicizia tra un uomo e un ragazzo, affronta con lirismo la realtà nelle sue manifestazioni più crude, disumane e inaccettabili. La sopraffazione del più debole è analoga a tutte le latitudini, compresa la democratica e "rivoluzionaria" Francia che "ospita" una teoria di convivenze rese difficili dai codici sociali e da paure ingiustificate. La coscienza collettiva è assente o rallentata da egoismi, bassezze e diffidenze, che sono l'humus in cui cresce e prospera l'intolleranza di una comunità verso una minoranza. Il coraggio del singolo, incarnato e interpretato da un intenso e dolente Vincent Lindon, sembra allora essere l'unica speranza contro la violenza delle istituzioni, raccontata non come attrito deflagrante ma come forza di inerzia, attraverso un logorio costante tra i personaggi.
Nella livida immobilità di fondo entrano in contatto e dialogano un uomo e un ragazzo, suggerendo un movimento paterno dell'uno verso l'altro e diminuendo "a bracciate" le distanze tra le parti. Il punto di incontro tra Simon e Bilal è rappresentato dall'acqua, elemento primitivo che innesca autentiche dinamiche relazionali e allo stesso tempo attende e accoglie la risoluzione del dramma. Il giovane curdo, in cerca di una patria e di un amore, è per il francese l'annuncio di una possibilità, la possibilità di ogni essere umano di ritrovare se stesso e l'altro.
La vicenda tragica del piccolo Bilal si ripete, più o meno simile, ogni giorno sulle coste più meridionali dell'Europa, perché tutti i governi si sono affrettati a darsi leggi sufficientemente restrittive e disumane per tranquillizzare le pavide coscienze dei nostri pavidissimi concittadini. Il fatto è che voltarci dall'altra parte per [...] Vai alla recensione »
Un film che parte come una denuncia sociale alla Ken Loach per assumere la forma del cinema intimista tipicamente francese. Da un lato il racconto delle condizioni di vita disumane dei migranti braccati anche nella laica e democratica Francia da una legislazione discriminante. Dall'altro la storia commovente di uomini che crescono e cambiano quando scoprono l'altro [...] Vai alla recensione »
Bilal e Simon. Il primo è un giovane curdo diciassettenne che ha percorso 4000km a piedi prima di giungere al confine con la "civilta" per inseguire i suoi sogni ed il suo amore, il secondo è un uomo di mezza età con un compassato dolore negli occhi che non è stato capace di attraversare la strada per giungere al cuore della moglie da cui si è appena separato.
Un mare gonfio di acque scure, una striscia di sabbia che si protrae all'infinito sotto lo sgaurdo ceruleo di una nebbia di confine, questa è Calais, ultima spiaggia prima della felicità. Lui è un ragazzo iracheno, neanche 18 anni, gli occhi tristi di chi non ha mia visto un cielo azzurro, braccia forti e tanta disperata testardaggine, quella che lo porterà ad attravesare la manica a nuoto.
Opera complessa e scabra questa di Philippe Lioret che alla denuncia gridata sostituisce la scelta di far parlare i fatti e le immagini, sottolineati da una colonna sonora che è graffiante rumore o musica sentimentale quando il discorso tocca emozioni rattenute ma profonde. Due i nuclei della riflessione che il regista propone. Primo, la xenofobia, la durezza dei controlli per impedire a [...] Vai alla recensione »
Mi è piaciuto del film il ritratto dell'audace ragazzino, puro di cuore ma anche a malincuore consapevole della realtà che lo circonda. La sua freschezza e il suo progetto sanno di voglia di libertà in un contesto dove è proprio questa ad essere preclusa. Non vende l'anello per pagare un trafficante, come il suo compagno che ruba per farlo. Non regge un viaggio in camion respirando da un sacchetto [...] Vai alla recensione »
Un film assolutamente indimenticabile ed emozionante. Una dura denuncia contro le leggi sull'immigrazione introdotte da Sarkozy, dove nel nord della Francia si diventa criminali se si aiuta un clandestino ad avere una vita decente. Interpretazione toccante di Lindon e cinema francese sempre più su!
Confesso la mia ignoranza: non immaginavo che la vita di un clandestino in Francia fosse così disperata e che gli aiuti dei volontari per offrire loro un pasto caldo ed un sorriso fosse...fuori legge! Questo è un film che attraverso le immagini crude e realistiche ti fa vergognare delle tue lamentele quotidiane quando valori essenziali, quali il cibo, la pulizia, un tetto sotto cui dormire, ma soprattutto [...] Vai alla recensione »
Bilal (Ayverdi) è un ragazzo di diciassette anni, è arrivato in Francia a piedi dall'Iraq ed adesso non può andare in Inghilterra perchè è un clandestino e i controlli particolarmente restrittivi glielo impediscono. Bilal in Inghilterra ha Mina, la ragazza che ama e che lo aspetta; non ha quindi tempo da perdere.
Bilal, 17enne curdo arriva a Calais dopo un viaggio di 3 mesi per raggiungere la sua ragazza Mina a Londra, curda pure lei. A Calais realizza che sia le autorità francesi sia quelle del Regno Unito ostacolano con ogni mezzo la traversata ai "sans papières" (senza documenti) anche perseguendo chi cerca di aiutarli; non vede altro mezzo che raggiungere la meta a nuoto.
Ottimo film sul grande tema dell'amore e la gestione dei rifugiati, un Vincent Lindon a 4 stelle protagonista, suo malgrado, nell'aiutare un giovane curdo nel nuoto desideroso di raggiungere in tempo la sua ragazza, la disperazione del giovane porterà al tentativo di attraversare La Manica fuori stagione e per questo pagherà con la vita , [...] Vai alla recensione »
Storia particolare quella di Welcome, storia di un amore irrangiungibile, storia di clandestinità, di sofferenza ma anche di forza, coraggio e incoscienza. Bilal, giovane curdo appena diciassettenne, tenta di raggiungere, clandestinamente, l'Inghilterra, terra dove risiede la ragazza che ama. La cosa non sara' facile e, dopo un fallito tentativo di varcare la frontiera, il ragazzo, incurante del pericolo, [...] Vai alla recensione »
“Welcome” è un film del 2009 diretto da Philippe Lioret. Bilal Kayani, detto Badza, è un giovane ragazzo iracheno che è stato costretto a fuggire dal suo paese d'origine a causa della sanguinosa guerra in corso. Dopo tre mesi di viaggio raggiunge la Francia e, assieme ad altri immigrati, riesce ad intrufolarsi clandestinamente all'interno di un camion diretto [...] Vai alla recensione »
Guardare questo film fa bene all'anima. Probabilmente è una di quelle pellicole che dovrebbero obbligatoriamente proiettare nelle scuole per insegnare ai ragazzi cosa sono il rispetto, la tolleranza, la compassione l'amicizia e l'amore. Welcome punta il dito contro il razzismo e lo fa con una storia struggente che critica pesantemente e in modo diretto le leggi francesi sull'immigrazi [...] Vai alla recensione »
Avendo appena finito di vedere questo film, vorrei fare delle osservazioni a caldo e quindi puntare l’attenzione su due tematiche fondamentali: uno, il cinismo di chi sta meglio; due, lo streben e il titanismo del giovane protagonista. Per quanto riguarda il primo argomento, è sconfortante vedere che, da parte dei cittadini e delle autorità, i migranti sono visti [...] Vai alla recensione »
Soprattutto il mare, un mare grigio e periglioso; le navi enormi che solcano il canale della manica; un Europa che ti scaccia, che punisce i suoi cittadini che aiutano i bisognosi; tanta gente giovane e straniera allo sbando; tanti europei ormai maturi, ma anche loro allo sbando; occidentali che non sanno più amare il prossimo, europei che non sanno più come amarsi...
“WELCOME” di PHILIPPE LIORET; FRA,09. A Calais, la “porta francese all’Inghilterra”, il 17enne kurdo Bilal per passare la Manica a nuoto prende lezioni. Fa amicizia col trainer, Simon, che per lui, in base alla nuove Leggi Antimmigrati, rischia grosso. E’ decisamente un film che si schiera sul fronte dei diritti umani; ed è anche riuscito. Le motivazioni che spingono Simon a spendersi per questo ragazzo [...] Vai alla recensione »
Ottimo film su problematiche all'ordine del giorno,non solo nel nostro paese ma sopratutto in Europa. La sceneggiatura è tutto sommato ben confezionata ed impreziosita da una storia d'amore. In più i due protagonisti fanno gran simpatia ed entrano ben presto nelle grazie degli spettatori, personalmente ho trovato Simon il personaggio più riuscito ed emozionante.
Calais. Un insegnante di nuoto sta vivendo un periodo difficile a causa della separazione dalla moglie. Un giorno alla sua piscina si presenta un giovane iracheno desideroso di ricevere lezioni di nuoto; il suo intento è quello di raggiungere l'Inghilterra e la ragazza che ama attraversando la Manica a nuoto. Un vero e proprio film meraviglioso e lirico quello diretto da Philippe Lioret. [...] Vai alla recensione »
Per prima cosa, Welcome ci mostra come e con che difficoltà gli immigrati arrivano dai loro paesi e soprattutto come vivono nell’attesa di raggiungere la meta sperata. Raccontando la storia di Bilal, un ragazzo diciassettenne che l’anagrafe ci rivela essere nato nel (recente) 1991, il regista Philippe Lioret dipinge le tinte scure di un viaggio animato dalle più luminose [...] Vai alla recensione »
Arrivato in Francia dopo un lunghissimo e pericoloso viaggio clandestino dall'Irak, il giovane Bilal si propone di attraversare a nuoto la Manica per raggiungere la sua ragazza, già da tempo immigrata con la famiglia in Inghilterra. Gli sarà d'aiuto l'amicizia con l'istruttore di nuoto della piscina dove va ad allenarsi, un ex campione di nuoto in rotta con la moglie. Da [...] Vai alla recensione »
Welcome è un film a favore dell'immigrazione che però ha il grande pregio di far vedere un aspetto che normalmente non viene affrontato in film del genere, e cioè che esiste una "legge della giungla" dove i più forti se la prendono con i più deboli non solo tra gli europei verso gli immigrati, ma anche tra gli stessi immigrati. Vedi gli immigrati che minacciano il povero Bilan per avere indietro i [...] Vai alla recensione »
Film facente parte del filone buonista "accogliamoli tutti", che replica tutti gli stereotipi necessari per essere apprezzato a livello ideologico da chi crede in queste idee. C'è il poliziotto volgare e cattivo, i vicini di casa malvagi e spioni, la donna forte che porta lei i pantaloni, ci si inventa pure un'inesistente omofobìa, tanto per mettercela. [...] Vai alla recensione »
Bilal è scappato dall’inferno iracheno per raggiungere la sua amata a Londra ma è bloccato al di qua della Manica, a Calais. Con lo status di rifugiato politico non è perseguibile, come gli altri clandestini, ma legalmente non potrà mai approdare sulle coste dell’Inghilterra, le cui bianche scogliere di Dover stanno là, visibili a occhio nudo… Il “welcome” inglese come titolo di un film francese lascia [...] Vai alla recensione »
Tremendo e magnifico come recita il giornalista di Ciack. Il recupero del coraggio di lottare per una cosa importante attraverso l'aiuto al ragazzo curdo. In questo film c'è tutto: fallimento, fragilità, solitudine, coraggio, amore, paura. Grande umanità. E' tutto vero e senza retorica. Incredibilmente intenso.
Il soggetto del film nasce da una contingenza francese, ma la tematica è universale e capace di toccare le corde d'ognuno ... forse perfino dei leghisti italiani. Si potrebbe riassumere questo grande melodramma con una sola immagine: il protagonista, solo, che nuota disperatamente tra le onde impetuose della manica all'inseguimento di un sogno d'amore. Vai alla recensione »
Lo consiglio di cuore senza più aggiungere altro. Bello che ognuno si goda un buon film senza avere letto altrui opinioni e commenti che lasciano solo il tempo che trovano e anticipano comunque qualcosa sulla storia o sui significati. Buona visione!
a ME è PIACITO E LO CONSIGLIO!!!
assoluto . totalmente centrato Vincent Lindon. "se è cosa nuova allora dalle il benvenuto , così come si fa con gli stranieri" Amleto W.S.
Davvero una bella recensione quella di Marzia Gandolfi ad un ottimo film sia per i contentuti trattati, l'Integrazione razziale e l'Immigrazione nell'Europa di oggi, sia per come vengono trattati una autentica fotografia quasi un documentario della realtà odierna, sia infine per la drammatica conclusione della storia così lontana dalle conclusioni a lieto fine che [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo iracheno di 17 anni ha attraversato tutto il Medioriente e l'Europa, per poter riconginungere con la sua fidanzata che si trova in Inghilterra, ma le leggi inglesi sono molto restrittive nei confronti degli immigrati, quindi Kaleb, questo è il nome del ragazzo, si trova fermo a Cales, citta francese da dove si imbarcano i camion nei traghetti per raggiungere le coste inglesi.
Toccante, reale, intenso: Un giovane curdo arriva a Calais per imbarcarsi per l'Inghilterra. Incontra Simon, un istruttore di nuoto al quale chiederà di allenarlo per attraversare la Manica. Bravissimo Lindon!
Bianco e nero.Non è solo il titolo di un recente film italiano(che affronta, non a caso, il tema dell'immigrazione che io sappia), ma anche la contrapposizione tra il NERO della vita del protagonista e il BIANCO che distingue due scene del film. La prima è quella in cui il ragazzo sbarca sulle coste del paese che dovrebbe ospitarlo;il bianco del porto potrebbe simboleggiare una realtà che lui percepisce [...] Vai alla recensione »
Film raro per sensibilità e intelligenza. Un Vincent Lindon bravissimo, insuperabile e una regia controllata, essenziale, efficace. Non una sbavatura, non un'incertezza, non un orpello. Sceneggiatura all'osso, attenta, seria, concentrata sulla storia, che è esile, assurda e commovente - senza svenevolezze - sino all'estremo. Realismo asciutto, secco, implacabile in contrasto con le ambizioni umane [...] Vai alla recensione »
Noto che questo film ha acceso sul forum e nelle recensioni il dibattito politico sull'immigrazione e sul ruolo e i mezzi che gli Stati europei mettono in atto per risolvere il "problema". Sono convinto che questo era l'obiettivo che si proponeva il regista e che questo prima di tutto sia un film politico. Un racconto per immagini che ha lo scopo di trasformare i numeri che ci vengono [...] Vai alla recensione »
Film toccante, ben girato e recitato....storia che emoziona, diverte e fa riflettere..... Piccolo capolavoro!! Da non perdere!!!
Un film molto intenso e drammatico,comunque molto bello,da vedere... Per chi desideri vedere film riguardanti lo stesso tema,consiglio Crossing Over,e La Misma Luna
Il film si situa nel filone buonista e politicamente corretto, oggi imperanti nella cultura italiana ed internazionale, per gli ovvi motivi che si evincono dalla sceneggiatura, dai dialoghi e dalla storia nel suo complesso conformista. Con ciò non si vuole banalizzare un tema importante quale quello dell'immigrazione, dei suoi innegabili risvolti umanitaristici e personali che muovono le [...] Vai alla recensione »
Il film raccont d 1 17iracheno,k voleva raggiunger la sua fidanzat in Ingh.Qst raga girò x tt l’E clandestinamente eora si trovava inFranc,in 1 paes vicin alle cost dll Manica.L’obiettiv dl raga era qll di raggiungere la sponda inglese,attraversand il canale dll Manica il protag 1volta trovatosi là,voleva cercare la sua raga.Leisi era trasferita a Dover.
Un imbolsito Vincent Lindon,nel pieno di una crisi affettiva,viene travolto dall'arrivo in città di un giovanissimo immigrato clandestino. Coraggioso,ostinato ed incoscente,il minorenne iracheno diventa per il maestro di nuoto un figlio da proteggere. Epilogo tragico,ma ineluttabile. Film bello e credibile,almeno per chi,come me,non conosce le scure acque de La Manica
Tutte le speculazioni sentimentali sull'immigrazione si basano sul trucco di porre il problema dal punto di vista del dramma individuale di alcuni immigrati (dico “alcuni” perché molti di loro sono tra i "benestanti" nel proprio paese, e hanno i soldi per arrivare in Europa). Ma se per l’Europa l'immigrazione è un problema (mentre non lo era per le condizioni dell’America di un secolo e roti fa) [...] Vai alla recensione »
frutto di un certo cinema, alla dardenne, che vuole essere realista e poetico al tempo stesso, non rl iesce in nessuno dei due sensi. non emoziona, troppo asettico, troppo distante, a differenza ad esempio, dal nostro neorealismo, dove il dramma è davvero vissuto, in questo caso il regista non pare coinvolto del tutto,forse neppure convinto, schiacciato tra un clichè buonista e [...] Vai alla recensione »
Benvenuto Welcome. Arriva in Italia un film terribilmente bello, vincitore a Berlino, campione d'incassi in Francia, dove ha influenzato il dibattito politico sull'immigrazione clandestina. E difficile che da noi provochi le stesse conseguenze. Non soltanto perché non si tratta di una nostra storia d'immigrazione. Magari. Chissà quando il cinema italiano riuscirà a produrre un'opera altrettanto matura [...] Vai alla recensione »
Qual è l'accoglienza riservata agli immigrati in Europa? Qual è il senso e il valore della parola «welcome» in un paese come la Francia? E in Italia, in Ighilterra? Il regista francese Philippe Lioret se lo è chiesto per davvero e ne ha fatto un film con l'omonimo titolo, provocatoriamente lasciato in inglese. Philippe Lioret ha fatto un viaggio nella cosiddetta «giungla» di Calais, sulla costa nord [...] Vai alla recensione »
Per passare la frontiera ci vogliono polmoni d'acciaio. Letteralmente. Se ti nascondi in un Tir la polizia introduce sottili cannule sotto il tendone per captare il respiro. L'unica è infilare la testa in un sacchetto di plastica e trattenere il fiato. È un'immagine devastante e una metafora naturale di rara potenza. Tanti clandestini stipati in un Tir con la testa in una busta di quelle in cui mettiamo [...] Vai alla recensione »
Nubi, grigio, oceano. Il canale della Manica visto dalla Francia è una brutta bestia. Soprattutto quando la stagione si fa invernale. Bilal (Firat Ayverdi) ha 17 anni e la faccetta implume. Nel paese curdo-afgano da dove è partito lo chiamano Bazda, il corridore. Fiato e prestanza fisica non gli mancano. Di là dal canale c'è Cristiano Ronaldo (ancora al Manchester United), l'idolo calcistico da emulare; [...] Vai alla recensione »
Basato su un libro-inchiesta di Olivier Adam, Welcome (titolo di brechtiana ironia) potrebbe essere definito un film a tema e in certo modo lo è, tanto che in patria ha provocato un acceso dibattito. È accaduto infatti che il regista Philippe Lioret, presentando la pellicola, abbia definito degna di Vichy la legge promulgata dal ministro Eric Besson che affibbia cinque anni di galera a chiunque faciliti [...] Vai alla recensione »
Un road movie eccellente, e ancora più ostinato e tragico, nonostante una intrecciata storia d'amore quasi a happy end, Welcome, del francese Philippe Lioret (nelle sale distribuito da Teodora). Un diciassettenne curdo, già torturato dai turchi, si fa 4000 km a piedi per sposare la donna che ama, esule a Londra con la famiglia (patriarcale). Ma tra Calais e Dover il viaggio si interrompe.
Dopo un viaggio terribile, Bilal, curdo iracheno 17enne, arriva a Calais, la porta francese per la Gran Bretagna. E' una porta chiusa. La presenza di centinaia di clandestini ha trasformato la cittadina sulla Manica in una giungla di azzardi e disperazione. I volontari fanno qualcosa per loro, la polizia fa qualcos'altro: fornire qualsiasi forma di aiuto è un reato severamente punito, a dispetto della [...] Vai alla recensione »
"Welcome": le maître-nageur dans le grand bain des migrants Un autre beau film de Michael Winterbottom racontait l'odyssée d'un adolescent fuyant la guerre pour l'Angleterre, il s'appelait In this World, "dans ce monde". Ce beau film-là, réalisé par Philippe Lioret, pourrait s'appeler "dans ce pays". Lioret a porté son regard sur la dernière étape des clandestins qui veulent gagner Londres et s'entassent [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto arriva sui nostri grandi schermi un film che intercetta un'aberrazione del nostro tempo e riesce a raccontarla in modo non retorico e non stereotipato. È il caso di Welcome del regista francese Philippe Lioret, che narra le vicende di un immigrato clandestino curdo in attesa di attraversare la Manica per raggiungere la sua fidanzatina, già legalmente inserita con tutta la sua famiglia nella [...] Vai alla recensione »
Due autori, due solitudini. Da una parte c'è Simon, insegnante di nuoto a Calais, affranto all'idea che la moglie, cui è molto legato, voglia divorziare. Dall'altra, Bilal, curdo di diciassette anni che, in fuga dall'Irak, ci ha messo tre mesi per arrivare a Calais da cui spera di raggiungere in Inghilterra la ragazza di cui è innamorato, là emigrata con tutti i suoi.
Certo il regista, Philippe Lioret, non va giù leggero. Azzarda che nella Calais odierna «aiutare un clandestino è come nascondere un ebreo nel 1943». Sarà anche per questo che Welcome, titolo ironico-brechtiano da prendere per antifrasi, è diventato un caso politico e commerciale in Francia, incassando 10 milioni di euro. Certo ciò che si vede fa impressione.
Per terra le cose sono più semplici: a piedi, mimetizzati tra gli scatoloni di un camion, stipati in un container. Quando, invece, c'è dinanzi una «manica» d'acqua gelida da attraversare e le scogliere dall'altra parte non sono bianche, ma grigie, inospitali e minacciose, il pericolo si fa ancora più pressante, l'ansia più atroce. Bilial (Firat Ayeverdi) è un diciassettenne curdo in fuga dall'Iraq. [...] Vai alla recensione »
Welcome, benvenuto. Un augurio di una calorosa ospitalità suona sarcastico in mezzo a tanta gente che plaude ai "respingimenti" e che nei confronti dell'immigrazione ha un atteggiamento chiuso e riluttante, se non addirittura ostile. Non si può non pensare a Mosella di Decimo Ausonio di fronte al film di Philippe Lioret e a quanto il poeta latino scriveva sulla cecità distino per raggiungere l'Inghilterra, [...] Vai alla recensione »
Presentato con successo al Festival di Berlino, «Welcome» del francese Philippe Lioret in patria ha incassato dieci milioni di euro e ha scatenato roventi polemiche. Il film è un atto d'accusa contro le leggi che colpiscono non solo i «sans papier», ma anche quei cittadini che aiutano un clandestino con pene fino a cinque anni di galera. Argomento di drammatica attualità dunque, affrontato con un film [...] Vai alla recensione »
Nel bla-bla sui diritti dell'uomo, a contare sono sempre e solo i diritti dei popoli: essenzialmente quelli che al singolo derivano dal suo passaporto. Oggi gli italiani si beano che il loro rechi il marchio Unione europea, ma non ci vuole una memoria di ferro per aver presente quando il libretto verde della Repubblica italiana era associato alle miniere di Marcinelle più che alle spiagge delle Maldive. Co [...] Vai alla recensione »