Anno | 2009 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Richard Kelly |
Attori | Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebhorn, Holmes Osborne Sam Oz Stone, Gillian Jacobs, Michael Zegen, Celia Weston, Deborah Rush, Lisa K. Wyatt, Andrew Levitas, Basil Hoffman, Michele Durrett, Jenna Lamia, Ian Kahn, John Magaro, Frank Ridley, Kevin DeCoste, Ryan Woodle, Allyssa Maurice, Sal Lizard, Evelina Turen, Scott Winters, Sam Blumenfeld, Mark S. Cartier, Kevin Robertson. |
Uscita | mercoledì 21 luglio 2010 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 2,55 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 febbraio 2016
Norma ed Arthur Lewis sono una coppia dei sobborghi con un giovane figlio, che riceve un semplice contenitore di legno per regalo, ma questo comporterà fatali e irrevocabili conseguenze. In Italia al Box Office The Box ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 378 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Richard Kelly aveva stupito al suo esordio con un film affascinante e inafferrabile come Donnie Darko. Poi si era un po' perso con un'opera ambiziosa e in parte irrisolta, Southland Tales. Dopo il flop commerciale di Southland Tales, The Box sembra essere un run for cover, una ricerca di qualcosa di familiare e affine, ma nello stesso tempo accattivante per il pubblico, basato su un'idea forte e di sicura presa. Lo spunto viene da un fulminante racconto di Richard Matheson, maestro dell'horror e dell'insolito, capace di creare incubi apocalittici come Io sono leggenda e sottili parabole paranoiche in innumerevoli racconti che talvolta hanno dato origine a indimenticabili episodi della serie televisiva Ai confini della realtà.
Per noi italiani, l'idea di partenza è familiare per la commedia musicale "Un mandarino per Teo" (diventata anche un film di Mario Mattoli del 1960), ma ha origini ancora più antiche, tra rimandi letterari vari. Resta il fatto che lo spunto è brillante e si presta a più di qualche osservazione sul rapporto che lega la natura umana al desiderio di ricchezza.
Arlington Steward è misteriosamente resuscitato in ospedale dopo essere stato colpito da un fulmine e, costruito un apparecchio dallo scopo ignoto, se n'è andato. Virginia, 1976. Prima dell'alba il campanello di casa Lewis suona svegliando i coniugi Norma e Arthur. Aperta la porta, Norma trova un pacchetto. Si sveglia anche il figlioletto Walter, incuriosito. Nel pacchetto c'è una strana scatola e un biglietto: il signor Steward chiamerà alle cinque del pomeriggio. Arthur lavora a un progetto della Nasa - il Viking è atterrato su Marte - ed è totalmente preso dal lavoro. Norma, insegnante, è alle prese con altri problemi ed è sola in casa quando arriva puntuale il signor Steward, con il volto in parte sfigurato dal suo incontro ravvicinato con il fulmine. Spiega a Norma che se preme il pulsante che sovrasta la scatola provocherà la morte di uno sconosciuto e guadagnerà un milione di dollari. Se invece rinuncerà a premerlo, riceverà cento dollari per il disturbo. Ventiquattro ore per decidere. Norma ha un problema a un piede causato da quello che oggi si definirebbe un caso di malasanità, mentre Arthur viene rifiutato come astronauta. Entrambi hanno quindi motivi per avercela con la sorte. Davanti a loro una decisione assurda che però prendono sempre più sul serio, tentati dal denaro e dalla voglia di scoprire la verità. Dopo tanto parlare, Norma preme il pulsante quasi d'impulso. Ma questo è solo l'inizio.
Inquietanti bizzarrie e suggestive stranezze sono disseminate per tutto il film a dare un tono singolare alla vicenda. Frank Langella, con il volto mezzo mangiato, è una presenza sinistramente toccante resa ancora più significativa dalla recitazione urbana e contenuta dell'attore. Il dilemma e il problema etico sono però affrontati dal film con un tono banale che non aiuta a valorizzarne la portata e non ne accresce la drammaticità. Il miraggio della ricchezza può corrompere chiunque, ma questa non è una novità. Una famiglia tutto sommato benestante - con qualche problema, ma chi non ne ha? - cede alle lusinghe dei soldi per soddisfare bisogni che potrebbe affrontare diversamente, come il plantare speciale ideato da Arthur per Norma dimostra. Ed è proprio questo il punto del film, che si allarga verso una riflessione più ampia. Quella che sembrava una "semplice" questione morale individuale - prendere la vita di uno sconosciuto in cambio di molti soldi - si rivela qualcosa di più complesso. Il clima si fa progressivamente sempre più angoscioso. Indizi e trabocchetti si moltiplicano in una situazione nella quale anche la solidarietà tra i coniugi sembra incrinarsi.
La paranoia tipicamente mathesoniana prende possesso del film, con i protagonisti circondati da allusioni, minacce, inquietudini che invadono improvvisamente il tranquillo contesto in cui sono abituati a vivere. Tutti sembrano nascondere qualcosa, la città sembra percorsa da una cospirazione globale. Fidati solo di te stesso, è la filosofia, ma a volte nemmeno quello è sufficiente. Il tutto immerso in un periodo storico preciso, che ci sembra lontano, con le sue speranze e le sue pulsioni verso lo spazio esterno.
Però il dramma non riesce a superare la barriera di un'esteriorità schematica e a far sentire il problema morale come vero e vivo. Qualche spunto metafisico cade un po' piatto nel calderone di sottintesi e sottotesti a cercare di complicare qualcosa che resta nella sostanza sin troppo lineare. Il clima narrativo sa di artificioso e la vicenda non propone soluzioni finali di particolare inventiva. Questo è in fondo il difetto principale di un film che mette molta carne al fuoco e crea un clima di angoscioso mistero, ma poi non sa risolverlo se non nel modo più semplice.
Dal regista che aveva sfornato Donnie Darko, il suo ultimo "The Box" non sembra esserne minimamente all'altezza. Una sorta di psico-thriller che dal fortunato film del regista americano cerca di trarre, senza alcun successo, le atmosfere cupe ed ansiogene e le situazioni in bilico tra realtà e prodotto della mente. SI lascia guardare per la prima mezzora dove l'idea di premere [...] Vai alla recensione »
Boh, questo film è di una bruttezza quasi unica...l'idea non è male, se non fosse che ricorda molto Ultimatum Alla Terra. Alieni che vengono sulla terra sottoponendo i terrestri a un test per vedere se sono in grado di proteggere la propria razza e il proprio pianeta, oppure no. Già visto. Già da metà film si capisce come finisce con un minimo di intuito.
Nel momento in cui le idee stanno a zero vai di remake, oppure un tuffo nel passato. Gli angosciosi anni 70, il Wietnam , il Waterghate , il periodo storico nel quale gli USA hanno toccato il fondo quanto a credibilità, come fiaccola della democrazia. Il colpo di stato in Cile etc. Ma vi era anche presente la corsa nello spazio, la tecnologia informatica che stava per essere distribuita a [...] Vai alla recensione »
Il suo nome è Richard Kelly, giovane e talentuoso regista che all'età di 26 anni ha fatto il botto con Donnie Darko, cult movie generazionale grazie in particolare a un determinante passaparola dopo che l'uscita nelle sale era stata oscurata dalla tragedia dell'11 Settembre. Qualche anno dopo Kelly sforna il visionario Southland Tales, ovvero lo “scult”, il flop che ha rischiato di mettere già fine [...] Vai alla recensione »
Dopo le critiche fin troppo lusinghiere di Donny Darko e dopo il flop al botteghino di Southland Tales, Richard Kelly - regista e sceneggiatore statunitense - fa il suo ritorno sul grande schermo con The Box, un altrettanto pretenzioso lungometraggio dai contorni immancabilmente soprannaturali. Una mattina come tante, sulla porta di casa di Norma (Cameron Diaz) e Arthur Lewis (James Marsden) [...] Vai alla recensione »
Un film imperfetto che però ha il grande pregio di avvincere e meravigliare. Speculazioni metafisiche, scientifiche e filosofiche si fondono in un tutt'uno disomogeneo eppure ordinato, rimandando in parte alle tematiche di Donnie Darko ma perdendo un po' del carattere personale che contraddistingueva l'opera prima del regista. Tuttavia, secondo me il grande pregio di Kelly sta nel saper rappresentare [...] Vai alla recensione »
Un inizio da manuale, una ricostruzione bellissima di ieri e dialoghi che rispettano nel profondo il Matheson pensiero. Ma è proprio questo il limite del film, ossia il film stesso. Portare sullo schermo gli schizzi di genialità di uno dei più grandi scrittori triller mai esistiti, significa affidarsi ad un breve film oppure ad un regista straordinario.
The box non passa inosservato perchè è volutamente enigmatico con un finale che lascia a mille interpretazioni. Ho apprezzato l'originalità e il messaggio del film, l'inquitudine che traspare e la buona recitazione degli attori; è un film che lascia piuttosto basiti, perchè nonostante la trama non sia lineare e abbia ambigue interpretazioni, alcune scene sono davvero forti ed evidenziano il messaggio [...] Vai alla recensione »
Una giovane coppia americana è alle prese con la quotidiana quadratura dei conti. Un giorno improvvisamente si presentano alla loro porta un misterioso pacco con all'interno un pulsante e un vecchio sfigurato. Il vecchio spiega alla coppia che qualora decidessero di spingere il bottone riceverebbero immediatamente la somma di un milione di dollari ma non potranno mai sapere che cosa succeder&agra [...] Vai alla recensione »
Questo "The Box"del 2009 scritto per lo schermo e diretto da Richard Kelly(dalla short story di quasi quaranta anni prima"Button, button"di Richard Matheson")ha il difetto di voler risolvere quanto indicato in modo polisemico ed"enigmatico"dallo scrittore in un quadro di soluzioni a loro volto quanto meno"aperte"e"problematiche"(come l'accenno, [...] Vai alla recensione »
La splendida Cameron Diaz veste i panni di Norma, una donna "storpia" per aver perso da piccola gran parte delle dita del piede per colpa di un dottore distratto che l'ha lasciata sotto la macchina delle lastre. Suo marito Arthur, alle prese con il sogno di diventare astronauta per la Nasa, si dimostra un personaggio poco incisivo e in secondo piano rispetto a lei.
è un film interessante ma che non mostra tutto il talento di kelly a parer mio. ci sono problemi di sceneggiatura e di plot in particolare lungo in alcuni parti centrali e manca di alcuni approfondimenti all'inizio. ma alcune scene sono davvero notevoli e mostrano la mano di un regista assai talentuoso che ama spesso complicarsi il lavoro. un film che richiama a volte un po lo stile kubrickiano [...] Vai alla recensione »
...tra mondano e spirituale-religioso. Tutti gli ingredienti di un buon thriller ci sono, commisti con una dose di fantascienza che ben si integra col realismo della prima parte. E gli elementi che innalzano il film ad un'opera di valore simbolico ci sono tutti: è l'allegoria di tutto il messaggio cristiano. Una donna compie il peccato originale con la complicità del compagno sotto l'ingegno malefico [...] Vai alla recensione »
The Box è un film ben fatto, esteticamente bello e studiato. Il regista sancisce tempi e momenti in perfetto equilibrio con la narrazione, il tutto sottolineato da un'accurata fotografia in sintonia con l'epoca degli anni '70. Anche la musica gioca un ruolo positivo ai fini dell'atmosfera che avvolge la pellicola. Tuttavia c'è qualcosa che "ottenebra" e preclude la possibilità di affermare la buona [...] Vai alla recensione »
Richard Kelly, il papà di Donnie Darko, è sempre criptico nelle sua sceneggiature, The Box non fa eccezione e divide magistralmente il pubblico seduto in poltrona, sempre più scomodo e sempre più dentro il film. The Box è un thriller molto ben diretto e ben interpretato da Cameron Diaz e sopratutto da Frank Langella nella parte del "committente".
Il film "the box" presentato nel cinema italiano a partire dal 21 luglio, tratta di un esperimento effettuato mediante una scatola. Un emissario porta la suddetta scatola a varie famiglie facenti parte della NASA, suscitando un dilemma: premere il pulsante della scatola e incassare un milione di dollari provocando la morte di una persona o non farlo e continuare la vita di tutti i giorni L'aver [...] Vai alla recensione »
La problematica di adattamento cinematografico di un opera letteraria ha sempre portato dei problemi agli sceneggiatori dei film. Alcune volte i linguaggi autoriali sono più compatibili con i ritimi di uno script per il grande schermo, si veda ad esempio i legal-thriller ripresi dai racconti di John Ghrisham. Alcune volte richedono uno "stravolgimento" [...] Vai alla recensione »
Frank Langella, che una didascalia in apertura ci dà come resuscitato di fresco, si presenta a casa di Cameron Diaz & signore con una scatola di legno sormontata da un bottone, una valigetta contenente un milione di dollari, e mezza faccia perché l’altra metà gliel’ha tirata via un fulmine. Se entro ventiquattr’ore uno dei due premerà il bottone una persona che non conoscono morirà e loro potranno [...] Vai alla recensione »
veramente tosto!..sicuramente da vedere, ma sappiate che vi lascerà mille dubbi, perchè il film si evolve sempre in qualcosa di non scontato,e finisce in modo del tutto credo volutamente incompleto..non so... credo sia un film da riguardarsi piu volte per notare sempre nuovi indizi,e nuove parti di un film che ha l'aspetto di un puzzle.
Film inutile, contorto, con una storia improponibile.....decisamente brutto!! Noioso ed ambiguo.... Da evitare!!
Già, un bel pacco di film senza ne capo ne coda privo di inventive a parte la catena di san Antonio.
Primo tempo interessantissimo, bello lo spunto, sarebbe un interessantissimo esperimento sociologico. Brava la Diaz nel rendere credibile il suo personaggio. Purtroppo il film scade nel banale nel secondo tempo con una spiegazione della scatola che cadendo nel paranormale rende inutile tutto il bellissimo lavoro svolto nel primo tempo.
una trama davvero avvincente, una storia nuova, un thriller chepoteva diventare qualcosa di importante.....ma l'occasione è stata davvero sprecata!!! il film è pieno di buchi!! insomma, non viene spiegato nulla e restano eterni dubbi, all'inizio pensi che sia uno di quei film da seguire attentamente perchè i più piccoli dettagli ti servono per capire il fnale d'impat [...] Vai alla recensione »
Inizialmente accanisce, "una trama che può tirare su un bel film" pensi.. ma poi quando capisci che la Diaz non cambierà mai espressione qualsiasi cosa succeda, quando senti dire "Dannazione Eterna" e cominci anche a ridere per la banalità e l'inveromilità dei riscontri che sta prendendo la storia, ti sembra quasi di aver cambiato film, SPERI di aver cambiato film per sbaglio.
c'è chi guarda i film cosi tanto per vedere, per passatempo ect.. e non riesce mai a trarne nulla perchè non gli frega niente trarre un senso da un film...finito il film finito tutto... a prescindere che il film sia fatto bene o meno, che sia piaciuto oppure no... solo chi guarda i film in profondità e al di là dell'apparenza riesce a percepire il profondo significato [...] Vai alla recensione »
Il messaggio che il film vuole darci è proprio che noi umani siamo egoisti e faremmo qualsiasi cosa, anche far del male agli altri, pur di ottenere ciò che ci serve. E' questo ciò che ho appreso da questo film e credo che il messaggio sia molto realistico. Di gente egoista se ne trova tanta in giro.
l'inizio del film si annuncia, seppur lento, abbastanza interessante, con il ragazzino che umilia la povera Norma. Quel ragazzino e' inquietante come anche la scatola con il pulsante che hanno ricevuto quella stessa mattina. Dopo di che il film diventa un rocambolesco racconto di fatti senza nesso logico. E' stata dura arrivare fino alla fine del film, perche' di una noia assurda [...] Vai alla recensione »
Bello. Siamo sinceri. C'è chi più, c'è chi meno, ma un piccolo pensiero sul fatto di premere quel bottone o meno, ce l'hanno fatto tutti. Se all'inizio del film pensavi "Potrei anche premerlo quel bottone.. Ne muoiono di persone ogni giorno, anche senza che nessuno prema nessun bottone! Una persona in più o una in meno non cambierà nulla.
Sinceramente il film non l'ho capito... Nel senso che non ho proprio capito la trama. Lo sconsiglio!
Allora...mi è piaciuta tantissimo la parte più lynchana della faccenda. Tutta la prima parte è buona: si inizia con storia lineare, poi succede qualcosa di assurdo (la scatola...va beh, vedasi mullholand drive) e si parte con il casino: personaggi inquietanti piazzati lì a dare indicazioni che i protagonisti non riescono a comprendere, accenno ad un disegno (complotto) [...] Vai alla recensione »
Partenza fulminante e accattivante. Sviluppo non all'altezza per la solita invenzione extra-terrestre. Un'occasione sprecata di cui il regista si rende conto strada facendo, cercando di stare con i piedi per terra e concludere degnamente la tesi di fondo. Ottima l'interpretazione, specialmente del sempre splendido Langella (qui un autentico gigante).
...perchè alla fine nessuno l'ha capito. Alieni? Dio? CIA? Già perchè per identificare chi sono i fantomatici "datori di lavoro" di Langella-Arlington Steward si parla indifferentemente di Lui, Loro o si vede un manuale nel quale l'unica cosa certa è che il test non può essere fatto sui dipendenti della CIA. Allora da un lato la ricostruzione del periodo storico è curata all'inverosimile, più che una [...] Vai alla recensione »
Bisogna dire che la pellicola tiene davanti lo schermo fino alla fine, forse + x vedere come diavolo può andar a finire un film del genere. L'idea di partenza era molto buona, ma gli sviluppi, li abbiamo trovati alquanto farragginosi e soprattutto nebulosi, con stranezze disseminate x tutta la sua durata, ma che non portano a chiarire nulla: è un prodotto sull'ego umano? o è [...] Vai alla recensione »
Inutile dire che forse avevo troppe aspettative riguardo a questo film. Per il regista, per i trailer, per il soggetto, sicuramente accattivante. Dopo venti minuti di visione sento i primi segni di stanchezza, ma mi costringo a guardarlo fino in fondo, perché penso che sia uno di quei film che, come molti buoni libri, necessita di superare una parte iniziale un po' lenta per poi entrare [...] Vai alla recensione »
visionario quanto basta (non certo quanto il suo famoso "predecessore" Donnie Darko), il film è un'affascinante riflessione etica sull'egoismo e il desiderio di ricchezza della razza umana che non manca di inquietare. Troppo facile forse il ripiego sugli alieni per spiegare il tutto ma tant'è. Buoni gli interpreti (Langella, complice anche il formidabile trucco, risulta credibilissimo.
Visto "the box"...si può vedere se amate il genere.....un pacco misterioso arriva a casa di una coppia (lei e' cameron diaz. p.s. Ma da chi e' doppiata???!!) .....dentro la scatola c'e' un bottone dal congegno misterioso...suona la porta e un uomo (perfetto frank langella nel ruolo) proporrà' uno scambio.
Andiamo per ordine: il film non è fedele al racconto ma ne è vagamente ispirato. Partendo, quindi, dall'idea del bottone Kelly si disperde in deliri extraterrestri, in un complesso intrigo di test sull'umanità e di minacce al genere umano. Per certi versi l'idea di fondo è più simile all' "Invasione degli Ultracorpi" piuttosto che al racconto "Button, Button", ma gli autori hanno qui cercato un colpo [...] Vai alla recensione »
i racconti di matheson sono sicuramente meglio della mancanza di costrutto del film, recitato male da una algida Diaz ... se aveste scritto horror fantascientifico avrei evitato di perdere due ore, credendo si trattasse di un thiller !!!
Bel film che però raccoglie moralmente l'umanità in uno stereotipo quasi scontato. Comunque l'ho trovato molto più che un semplice fantascientifico e molto meno di un drammatico morale e, devo dire la verita, il tutto è risultato piacevole (cosa che guardando certi film di fantascienza di oggi e una buona cosa). *** Film più che discreto - consigliato [...] Vai alla recensione »
The Box è la storia di una normale famiglia americana del '76, che è in difficoltà economica. Gli viene fatta una proposta: se loro premono il bottone di una speciale scatola, una persona che non conoscono muore, e in più ricevono un milione di dollari. Ovviamente il bottone viene premuto, ed anche se la famiglia riceve il milione, le [...] Vai alla recensione »
...a chi non farebbe comodo un milioncino? Davvero folle nella sua insensata semplicità, non mi è piaciuto proprio. Lento, confuso e bizzarro e molto molto inconcludente. Mi ha colpito l'interpretazione di langella, sfigurato e mostruoso, con la faccia mangiata dal fulmine, gelido e quadrato con quella calma ossessiva riesce ad essere persino rassicurante nonostante il suo scomodo [...] Vai alla recensione »
non me lo aspettavo cosi' insignificante..dal traieler sembrava interessante ma lo sconsiglio al 100 %
Ho visto The Box quasi con prevenzione, vista la pletora di critiche che ho letto su questo sito... ma siccome ho anche visto che molte delle stesse persone lodavano un film sciagurato e inguardabile come Solomon Kane... alla fine sono andato. Per fortuna. Forse 35 anni e piu' (molto piu'?) di 2000 film non sono sufficienti a fare il Morandini, ma credo bastino a capire se un film ha quel qualcosa [...] Vai alla recensione »
Mah...che dire,all'inizio sembrava un buon thriller, ma in seguito si è rivelato un film con una trama abbastanza strampalata,e anche incomprensibile. Questo film personalmente non mi è piaciuto affatto....
Non ho letto il racconto da cui è tratto quindi mi aspettavo un film meno fantascientifico. La storia è interessante per i primi venti minuti, poi la svolta "surreale" fa perdere un pò di fascino alla trama. C'è qualcosa di Lynch ma eviterei paragoni con il maestro. Bravo james Marsden, Langella poco "sfruttato". Per capire tutti i passaggi è un film da rivedere più volte, la trama poi si presta alle [...] Vai alla recensione »
"È solo una scatola". Dopo questa frase si scatena il vero thriller di cui è composto il film.
Una pellicola spettacolare dove la storia, si fonde perfettamente con la realtà effettiva della vita terrestre: l'utilizzo, da parte dei misteriosi "Datori di lavoro", dell' essere umano o meglio dell' "uomo macchina" di gurdjeffiana memoria, inconsapevole di sè e di ciò che stà accadendo alle proprie spalle (salvo brevissimi squarci di verità), per una sperimentazione non - sense.
Film che ricorda gli episodi de " Ai confini della realtà", ma che non ne ha assorbito in alcun modo l'essenza, non riuscendo a trasmettere alcun senso di inquietudine allo spettatore. Tutto dovrebbe coinvolgere chi guarda, ed invece risulta solo una gran confusione di eventi mal concepiti...ad esempio sul finale del film (molto banale), la Diaz viene stordita col cloroformio e nella scena successiva [...] Vai alla recensione »
La trama è interessante e l'inizio del film promette bene, ovviamente nessuno si aspetterebbe una storia verosimile ma qui si sconfina nella fatascienza pura. Ottima l'ambientazione anni '70 con massima cura dei dettagli compresa la qualità della "pellicola".
Attraverso un ritmo incalzante, battuto da un attento metronomo opportunamente tarato sulla più morbida cadenza anni settanta che agevola la percezione costante di una trama psicologica di sfondo (felicemente sottolineata da un impeccabile e quanto mai calzante Langella), Kelly apre allo spettatore un palcoscenico su cui attori e colpi di scena si muovono con abilità, incalzando un epilogo per nulla [...] Vai alla recensione »
In comune c'è la scatola di cartone avvolta in carta da pacchi e chiusa da un nastro adesivo. Button, Button, il racconto breve di Richard Matheson (1970), diventerà un episodio della serie tv Twilight Zone (Ai confini della realtà) nel 1985. E poi un film diretto da Richard Kelly, autore del cult Donnie Darko (2001), atteso al varco dopo l'insuccesso di Southland Tales, uscito solo in dvd.
Have you ever actually tried watching paint dry? A sloth walk? Grass grow? You can have all the "thrills" with none of the chills courtesy of "The Box," the painfully sluggish new sci-fi morality play from "Donnie Darko" creator Richard Kelly. It's as if its stars, Cameron Diaz and James Marsden as the financially strapped yuppie couple Norma and Arthur, were on a continuous, prime time-mandated 10-second [...] Vai alla recensione »
C'est le troisième long métrage du jeune réalisateur Richard Kelly. L'univers particulier et étrange de son premier film, Donnie Darko (2001), avait suscité une curiosité amplifiée par le second, Southland Tales (2006), qui avait été présenté en compétition au Festival de Cannes et, après s'être heurté à un scepticisme public et critique, n'avait pas été distribué en salles en France.
I'm not ready to give up on Richard Kelly and his questing intelligence as a filmmaker. Memories of Donnie Darko stay strong, no matter how much Kelly's focus came unglued in 2006's Southland Tales and now, to a lesser extent, in The Box. The premise, drawn from a 1980's Twilight Zone episode itself drawn from Richard Matheson's short story Button, Button, is creepily delicious.
Richard Kelly, the writer and director of the much-loved “Donnie Darko” and much-loathed “Southland Tales,” has a thing for the apocalypse. Like those films, his latest, “The Box,” is sincere and sinister and inevitably ambitious, a serious work that insists on its own seriousness even when it edges toward the preposterous. As in his earlier films, he is again using genre (and pretty actors) as a vehicle [...] Vai alla recensione »
West Hollywood AT the beginning of Richard Kelly’s new film, “The Box,” a mysterious parcel is delivered to a suburban family’s doorstep. Inside is a device with a button, which Norma ( Cameron Diaz ) and Arthur Lewis ( James Marsden ) soon learn will earn them $1 million if pressed. It will also cause the death of someone they don’t know. The Lewises take the risk and push the button, plunging themselves [...] Vai alla recensione »
In 2001, the writer-director Richard Kelly, who was only twenty-six at the time, created “Donnie Darko,” a near-masterpiece of psychological suspense and apocalyptic mystification, which has since become one of the most popular cult films of the past decade. For all its talk of tangent universes and the end of the world and its time funnels swirling through living rooms, the movie also gave us an acute, [...] Vai alla recensione »