Titolo originale | Rambo |
Anno | 2008 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA, Germania |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Sylvester Stallone |
Attori | Sylvester Stallone, Julie Benz, Paul Schulze, Matthew Marsden, Graham McTavish Ken Howard, Rey Gallegos, Tim Kang, Jake La Botz, Reynaldo Gallegos, Maung Maung Khin, Cameron Pearson, Thomas Peterson, Tony Skarberg, Kasikorn Niyompattana, Shaliew 'Lek' Bamrungbun. |
Uscita | venerdì 22 febbraio 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Buena Vista International Italia |
MYmonetro | 2,96 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 aprile 2017
Argomenti: Rambo
Il reduce del Vietnam John Rambo è ora costretto a difendere, sotto richiesta di alcuni missionari, alcune isole minacciate dall'invasione di pirati senza scrupoli. In Italia al Box Office John Rambo ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 3,7 milioni di euro e 1,8 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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John Rambo non è più tornato a casa. L'ex reduce del Vietnam vive al confine tra la Tailandia e la Birmania e risale il fiume Salween per cacciare serpenti velenosi. L'ozio catartico del guerriero è turbato da un gruppo di missionari laici, guidati dalla bionda e idealista Sarah Miller, che vorrebbe raggiungere e soccorrere alcuni villaggi birmani vessati da un sadico regime militare. La missione di pace verrà duramente interrotta dai soldati di Burma. Messo insieme un esercito di mercenari, Rambo e compagni si imbarcheranno in un'impresa (apparentemente) suicida.
"Non si può vivere tutta la vita sopra una sella, bisogna fermarsi da qualche parte..." e così anche John Rambo ha trovato un luogo fisico e una condizione dell'anima dove cominciare progressivamente a invecchiare. Ma poi Stallone lo ha stanato e lo ha motivato con nuovi sviluppi narrativi. Così Rambo è tornato, sempre più stanco, sempre più in crisi, sempre più incazzato. Con la chiamata alle armi ritorna pure l'incubo della rimozione esplicitata dall'attore-regista attraverso l'evidenza del flashback, che rinnova al giovane spettatore come al vecchio e nostalgico, le vite precedenti del reduce belligerante del cinema americano anni Ottanta.
Ri-vediamo il Rambo di Ted Kotcheff, veterano in cerca di un pacifico reinserimento, avversato ed emarginato dalla società, il reduce John del secondo episodio, disadattata macchina bellica che torna nuovamente utile al governo e all'esercito, e l'implacabile Rambo III di Peter MacDonald, in ritardo ideologico sugli avvenimenti della politica internazionale (la Perestojka), che convertiva in "amico" il nemico russo.
Il John Rambo ritrovato del titolo è una maschera (di dolorose metamorfosi) la cui referenza deve essere cercata all'interno del genere (quello dei "soldati in azione" dell'action movie degli anni Ottanta) e non rispetto alla società che la produce. L'eroe in action di Stallone, lanciato contro l'esercito militare birmano che da sessant'anni uccide, tortura, stupra, umilia e mutila la popolazione Karen, è fuori tempo massimo ma proprio per questo commovente, patetico e patibile: un corpo votato a tutte le esperienze del dolore e a ragione di questo capace di suscitare un sentimento di malinconica compassione. John Rambo è "il nostro che arriva" da un passato leggendario in un presente ordinario che non prevede la possibilità di esistenza dell'eroe. Soddisfatto il desiderio di catarsi dello spettatore con l'orribile punizione che occorrerà al perfido antagonista, Rambo lascia il passo alla modernizzazione incipiente, imboccando solitario la strada di casa, meta e figura fondamentale del cinema americano. Come Rocky, anche Rambo esce di scena recuperando (nel titolo) nome e identità.
Sicuramente al di sotto del primo capitolo e alla pari dell'ingiustamente sottovalutato secondo film della saga first blood ma questo rambo è veramente un film violento in pieno stile stallone che risolleva la saga dopo un orrendo terzo episodio macchiettistico e ridicolo...tutta la forza sopita di john rambo si assapora qui nonostante abbia perso la sua figura di integrità fuori [...] Vai alla recensione »
E purtroppo si chiude qui anche la saga di Rambo con un dei film meglio riusciti a Sly. La trama è simile agli altri film di Rambo, ma questo a qualcosa di più. Sarà forse l'inaudita violenza di alcune scene, sarà l'età ormai, ahime, non più giovane di Stallone, ma in questo film compare una cosa mai vista nei precedenti: un sentimento.
Torna Rambo, ma quello del mitico First Blood, non quello dei mediocri parte 2 e parte 3. Stallone adotta una stile di regia personale, virulento; ricalcando quell'approccio sanguinolento tanto caro al cinema d'exploitation anni Settanta. Per mezzo di una visione prevalentemente in soggettiva,attraverso gli occhi dell'ex reduce del Vietnam, lo spettatore vive, con sdegno, le stesse emozioni che animano [...] Vai alla recensione »
Eccellente film d'azione, crudissimo e molto realistico, senza alcuno spazio né alle malinconie del primo ottimo film, né tantomeno (per fortuna) agli orridi messaggi guerrafondai e patriottistici (nazionalistici direi) dei tremendi sequel. Qui c'è una trama scarna ed essenziale trattata con l'accetta del naturalista stufo di rivedere sempre le stesse scene; ne consegue [...] Vai alla recensione »
finalmente sly torna con un film davvero convincente! dopo rocky 6 stallone riprende un po di forma persa e tira fuori un ottimo film di guerra! davvero malinconico ma pieno di emozioni solo nei suoi sguardi! fantastica colonna sonora nella scena finale del film con sly che dopo aver fatto piazza pulita se ne va e torna a casa!
Dopo "Rocky Balboa" Stallone riprende il secondo personaggio che lo ha immortalato nel cinema.E se come nel film precente si deve stare al gioco per le puntuali tamarrate e stereotipi nonchè accettare il fatto che il protagonista sia già aldilà dell'età pensionabile,il film è soprendentemente sentito nel suo messaggio di pace.
Iniziare un discorso su Sylvester Stallone può risultare più impervio di quanto ci si possa attendere, in quanto è innegabile una certa affezione nei confronti dell’ attore italo-americano derivante, superfluo dirlo, dalla miriade di action-movie da lui interpretati soprattutto negli anni ottanta. Girarci intorno è un esercizio inutile come è scontato affermare [...] Vai alla recensione »
Annunciato da pochi giorni il sequel Rambo:last blood,questo quarto film si conferma un ottimo sequel,molto al di sopra del 3 (quasi caricaturale) e secondo me a pari merito del secondo....ovviamente quellii erano gli anni 80 e i tempi sono cambiati:Rambo non è piu un supereore che ammazza tutti da solo con una pistoletta ma questa volta è aiutato da alcuni mercenari.
John Rambo vive frugalmente in Thailandia dove ormai si è ricostruito una "vita". Un gruppo di missionari cercano di convincere Rambo ad accompagnarli in Birmania per portare aiuto alla popolazione locale. Lui rifiuta ma venuto a sapere che la missione è stata violentemente interrotta, Rambo insieme ad un gruppo di mercenari decide di andare a fare giustizia.
Per me è il miglior rambo dopo il primo, indibenticabile ed insuperabile First Blood
E' verissimo dopo il primo, john rambo, si guadagna meritevolmente il secondo posto,il 4 episodio torni ai toni più seri del primo risollevando la saga scesa con il 3,un rambo ancora più violento ed arrabbiato,una dura critica ai massacri in Birmania.
LA MITRAGLIATRICE CALIBRO 50 - USATA ABBONDANTEMENTE NEL FILM - NELLA REALTA' FA DANNI ANCHE PEGGIORI DI QUELLI CHE IL FILM MOSTRA. SI VEDEVA TALE E QUALE ANCHE SUL 'SOLDATO RYAN' dI SPILBERG, MA SE E' STALLONE A FARLO, TUTTI LO PRENDONO IN GIRO. John Rambo è un film realistico e violentissimo, ma la verità è che in Italia, siamo un pase di perdenti. Sen [...] Vai alla recensione »
Si, ottimo video game, ma grande fotografia e apprezzabile regia, tutto molto bello, fatto bene certo, ma è un film per amanti di eroi e lieto fine che credono a tutto. STALLONE, a mio avviso è un grande attore, e lo dico perchè riesce quasi a convincermi delle gesta di rocky o rambo, anche se la cosa che apprezzo di più del personaggio, è il carattere e l'idiolog [...] Vai alla recensione »
Peccato, certe scene non sono girate male, tuttavia l'insieme - una carnevalata con sangue a fiumi - è sgradevole. Prevale un sadismo infantile, molto stupido, che rovina tutto. Stallone con la solita smorfia è insopportabile.
Rambo ora vive al confine con la Birmania, in un piccolo villaggio, dove fa quello che sa fare: pesca, lavora il metallo e caccia serpenti, che rivende agli snake-show-makers. Proprio durante uno di questi, gli si avvicina un americano, a capo di una piccola comitiva umanitaria diretta in Birmania, devastata questa dalle violenze di un regime dittatoriale che trucida migliaia di civili innocenti, [...] Vai alla recensione »
Ho rimandato sempre la visione di questo nuovo episodio,immaginando la rovina del mito...invece sono rimasto incredibilmente di stucco nell'essermelo gustato pienamente!!ti lascia attaccato allo schermo dall'inizio alla fine!Grande!
Impressionante il numero di morti nei quattro film del genere. Anche quest'ultimo non si risparmia certo per spargimento di sangue. Tuttosommato un film guardabile naturalmente mi riferisco agli amanti dello spappolamento cervelli e altro.
un Sylvester Stallone grasso e mollo con lo sguardo spento ed alienato, scorrazza tutto il tempo in un film molto scontato e dalle improbabili soluzioni gore, nel complesso intrattiene più o meno come una puntata di baywatch
Rieccolo quel combattente delle boscaglie più agguerrito che mai per combattere nonchè ritentare la scalatina solita che lo ha visto nel decennio recente così darsi da fare per ciò, ma se il suo addestramento sembra essere di qualche livello deve comunque confrontarsi contro il gigante perentorio combattente altrettanto un insieme di 26 paesi circa come addestramento e [...] Vai alla recensione »
Non sembra essere il miglior film della saga di Rambo, per i fun forse, lo ha fatto il film, senza quel proselito di tante persone attratte dal filone, e forse quella smorfia tipica americanata sembra forse essere quel che rimangono dello storione d'action, osservando in modo acuto è così, quando è in difficoltà coi tempi o la battuta, visto anche in tv tante [...] Vai alla recensione »
io adoro stallone ,ma tutti sappiamo,che quasi sempre è stato scritturato per film commerciali salvo qualche raro esempio (il primo rocky ma è robba sua e il secondo,taverna paradiso ,fuga x la vittoria e fist) mentre i vari .cobra,tango e cash,e anche i rocky 3-4 e 5. come sopra citato puntavano solo al botteghino ma dico che con questo ultimo capitolo sly ha fatto un gran bel film di [...] Vai alla recensione »
Niente di male da dire a questo film di azione con la regia di Stallone. Il film è girato benissimo con un'ottima sceneggiatura, co alcune scene di combattimento che ricordano i video giochi di guerra. Stallone si conferma un grande regista, peccato che nella sua carriera cinematografica ne abbia girati veramente pochi. Il film è divertente e appassiona sin dalle prime immagini. Vera [...] Vai alla recensione »
Un'ottimo intreccio fra realtà e violenza che si muta in un film vietato ai minori,privo di smancerie varie,ma colmo di proiettili intenti ad uccidere il nemico! John Rambo è,a mio parere,è un film non poi così tanto semplice per Stallone: non accade ogni giorno che un attore/regista decida di creare un sequel di una saga veramente travolgente che,di sentimenti,ne [...] Vai alla recensione »
Alla venerande età di 62 anni, Sylvester Stallone rispolvera dopo un ventennio il mitico Rambo. Il viso e il fisico ostentano gli anni trascorsi, ma l'energia e la voglia di fare sono ancora gli stessi. Il film denuncia i soprusi subiti dalla piccola e inerme comunità dei Cariani per opera del regime comunista birmano. In questo quarto episodio, Rambo che si dedica alla caccia di [...] Vai alla recensione »
Rambo, una delle figure action più famose di tutti i tempi fa il suo ritorno, in film che tra azione meno esagerata dei precedenti ha un animo quasi malinconico. Dopo tutte le missioni affrontate, John non ha più fatto ritorno in patria, ed ora è solo un ex guerriero che si arrangia come può per sopravvivere in Birmania (certo sempre luoghi accoglienti eh.
Il ritorno di John Rambo (tra gloria e sangue) non poteva essere migliore di questo, l'apogeo di un eroe sempre più stanco e diffidente, che non si fida più di nessuno, neanche di un gruppo di pacifici missionari che gli chiedono aiuto, ma ben presto capisce che aiutandoli farà la cosa giusta, forse l'unica della sua vita, l'unica per cui combattere e morire, ma più [...] Vai alla recensione »
Vivere per niente o morire per nulla? Bella domanda...sta di fatto che a prendere il simpaticone io non ci sarei andato, ma ovviamente non sono Rambo. E meno male mi verrebbe da dire? Ma l'avete visto in faccia il povero Sly? Tutto bombato e rifatto è davvero ridicolo e patetico! Ridicolo e patetico come il film, di cui non c'era affatto bisogno e di cui concordo con chi ha scritto che [...] Vai alla recensione »
Che noia! Forse perchè non sono un'amante del genere, ma il film non mi ha trasmesso nulla.
Un film che non mi è dispiaciuto, certo non posso dire che mi piaccia veramente ma comunque soddisfa il desiderio di vedere sangue e violenza sullo schermo XD sicuramente è meglio del terzo ma non è al livello dei primi due rambo. Onestamente lo ritengo anche meglio di the expendables tuttavia non riesco a capire coloro che lodano film come questo e rocky 6 dal momento che, nonostante siano scelte [...] Vai alla recensione »
l'eroe e' ancora vivo e ha ancora tanto da dire
SEGUE LE TRACCE DEI PRECEDENTI E PER CI APPREZZA SANGUE E SPARATORIE INVEROSIMILI E' SICURAMENTE BEN FATTO. IN QUESTE VESTI STALLONE NON DELUDE MAI.
Sicuramente adesso sarò assediato da commenti accaniti di fans di Rambo, allibiti per una recensione negativa. Sto solo esprimento la mia opinione, eh. Insomma, io non vedo quale sia la bellezza e l'essenza del cinema in un film in cui ci sono solo sparatorie e morti. Ritengo Stallone un bravo attore, molto carismatico, ma non basta lui o il nome "Rambo" per fare di questo film un buon film.
Sylvester Stallone sembra aver preso coscienza che il suo contributo alla società occidentale si concentra nei personaggi di Rocky Balboa e John Rambo. E il suo nuovo film non è altro che il prodotto di questa presa di coscienza. Un action movie puro che fa sembrare la prima sequenza di Salvate il soldato Ryan il filmino di una festa di debuttanti. Novanta minuti di voli, gambe e braccia smembrate, [...] Vai alla recensione »
Nel 1982 Rambo mostrava muscoli, disillusioni e frustrazioni, rispondendo con la violenza fisica a quella psicologica di un'epoca balorda che non amava i suoi martiri. Ventisei anni dopo John Rambo vive in Thailandia, al confine con la Birmania, dove una guerra invisibile miete più vittime di quella dei cent'anni. Un gruppo di missionari lo cerca per aprirsi un varco tra i sentieri minati.
Il ritorno di Rocky è stato un trionfo. Ora tocca all'altra grande icona dello Stallone anni '80: John Rambo. Tutto più difficile. Personaggio vero solo nel primo capitolo del 1982, la macchina da guerra afasica diventa ridicolo simbolo revisionista in Rambo 2, dove cancella da solo la disfatta in Vietnam, e retorico strumento espansionista in Rambo 3, dove massacra i sovietici in Afghanistan con l'aiuto [...] Vai alla recensione »
Avevamo lasciato il 61enne Sly nelle vesti di un Rocky sul viale del tramonto, e lo ritroviamo nel mood machista e tenebroso di Rambo. Torna la macchina da guerra dal cuore d'oro, cacciatore di serpenti in Thailandia, tormentato dai fantasmi del passato ma incapace di non commuoversi di fronte all'idealismo di una bella missionaria che vuole lenire il genocidio in Birmania.
Since drawing "First Blood" in 1982, John Rambo, a taciturn, nihilistic Vietnam vet who favors a bow and arrow and knife over modern weaponry (but can pretty much wipe out an entire regiment single-handedly with anything in reach), became the ultimate symbol of action-movie excess. A walking, grunting, monolith with massive, vein-rippled forearms, Sylvester's Stallone's army of one represented a video-game [...] Vai alla recensione »
Has it really been 20 years? Last time we saw John Rambo, in 1988, he was involved in some cold war endgame stuff in Afghanistan, and his action-movie franchise, begun in 1982 with “First Blood,” seemed to be sputtering toward self-parody. Since then Rambo has faded into semi-obscurity, though his name is sometimes still used, perhaps a bit unfairly, as a synonym for revanchist, go-it-alone militarism. Whe [...] Vai alla recensione »
Quando il fine non giustifica i mezzi. Dopo vent'anni, Sylvester Stallone riporta sullo schermo per la quarta volta John Rambo. Lo fa con intenti nobili perché torna guerriero per combattere le ingiustizie in Birmania. Un Paese da sessanta anni dilaniato da una guerra civile e oppresso da una dittatura feroce, che Sly ha definito un «inferno dimenticato».
Tre morti al minuto. Non stiamo parlando di Bush o degli imprenditori italiani, ma di John Rambo. Nei suoi quattro film, questa è la sua invidiabile media di nemici (ma anche presunti amici) fatti fuori in punta di fucile, mitra, pistola, machete, mani nude. Ma come il gemello buono Rocky, il reduce spesso è stato impallinato dalla critica. Dopo il primo, un capolavoro (un Cacciatore più rozzo e cattivo), [...] Vai alla recensione »
Sono passati vent'anni dall'ultima avventura di Rambo (terza della serie) e ventisei dall'apparizione di questo eroe dell'era reaganiana - inventato da Stallone dopo che con Rocky aveva già creato un'altra icona - all'epoca liquidato come simbolo della destra guerrafondaia. In realtà la prima storia del veterano della guerra vietnamita non era così violenta e il personaggio non era aggressivo, lo [...] Vai alla recensione »
Alcuni stalloni invecchiano bene. Con dignità. Nell'ultimo Rocky, il venoso e taurino Sly riusciva a mandare ko il tempo lavorandoci ai fianchi con la malinconia (sua e nostra), rendendoci gli occhi tumefatti di commozione, esibendo la cervicale e giunture stridule. "Gonna Fly Now" forever. Altri stalloni non sanno invecchiare, non vogliono, si rendono ridicoli: appesantiti loro, pesantissimi per noi. [...] Vai alla recensione »
Ricordate il tormentone di una volta: «Rambo 2, la vendetta»? Oggi è Rambo 4, ma sempre vendetta è. Quell'esercito di un uomo solo, è tornato e ci chiama al confronto con la nostra coscienza di cinefili teoricamente illuminati: gli americani, maestri di sintesi, definiscono i film che provocano questo tormento interiore guilty pleasure. 26 anni dopo la prima carneficina e 20 dopo l'ultima, Stallone [...] Vai alla recensione »