Titolo originale | '71 |
Anno | 2014 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Yann Demange |
Attori | Jack O'Connell (II), Sam Reid, Paul Anderson (II), Sean Harris, Richard Dormer Denise Gough, Charlie Murphy, Sam Hazeldine, Valene Kane, David Wilmot, Martin McCann, Babou Ceesay, Barry Keoghan, Jack Lowden, Paul Popplewell, Adam Nagaitis, Joshua Hill, Ben Williams-Lee, Jonah Russell, Harry Verity, Peter McNeil O'Connor, James McArdle, Ben Peel, Andy Moore (II), Amy Molloy, Aaron Lynch, Tom Cowling, Gerard Jordan (II), Killian Scott, Liam McMahon, Aaron Monaghan, Dawn Bradfield, Eabha MacCabe, Corey McKinley, Paul Kennedy, Emmet Kirwan, Barry Barnes, Chris Patrick-Simpson, Terence Keeley, Jim Sturgeon, Cathy White (II). |
Uscita | giovedì 9 luglio 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Good Films |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,29 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 giugno 2017
Un soldato britannico deve muoversi tra le pericolose strade di Belfast, dopo essere stato lasciato accidentalmente indietro dalla sua unità. Il film ha ottenuto 2 candidature a BAFTA, Al Box Office Usa '71 ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,2 milioni di dollari e 60,1 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Inghilterra 1971. La recluta Gary Hook viene inviato in Irlanda del Nord. La situazione sarebbe apparentemente semplice (i Protestanti 'amici' da una parte e i Cattolici 'nemici' dall'altra) se non fosse che all'interno dell'IRA ci sono due fazioni in lotta tra loro. L'accoglienza non è ovviamente delle migliori ma le cose si aggravano per il soldato quando scopre casualmente che alcuni ufficiali dell'esercito sono coinvolti nella fabbricazione di ordigni per gli attentati.
Il cinema britannico non è certo nuovo a narrazioni che consentano di ripensare il lungo conflitto che insanguinò l'Irlanda del Nord tenendo l'Europa e il mondo intero in ansia. Da Jim Sheridan a Ken Loach è lunga la lista dei registi importanti che hanno affrontato la spinosa questione. In questo caso siamo invece dinanzi a un esordio nel lungometraggio di un regista acclamato per la serie Top Boy il quale non è tanto interessato ad indagare su torti e ragioni degli uni e degli altri o alla ricostruzione storica. Ciò che lo coinvolge e lo spinge a realizzare un film in cui la macchina da presa è in costante movimento non è neppure l'azione finalizzata a se stessa. Gli interessa invece proporre una riflessione (non dimenticando lo spettacolo) sul ruolo assegnato a giovani, ragazzi e bambini in qualsiasi conflitto e ancor più in quelli che lacerano al proprio interno una nazione. A partire dalla recluta Hook (non dimentichiamo che in inglese il termine significa gancio/uncino) '71 è un susseguirsi di speranze, fragilità, possibilità di futuro che vengono infrante da una logica demolitrice di qualsiasi ideale che non sia portatore di morte per il 'nemico' del momento. Chi sembra voler combattere per un futuro migliore da consegnare alle nuove generazioni in realtà ne sta bruciando, giorno dopo giorno, idealmente e materialmente le esistenze. È un film questo in cui lo sguardo e il corpo sempre più segnati del protagonista si aggirano inizialmente interroganti e poi in cerca di salvezza in un inferno in cui anche la luce è sporca e ragazzini e coetanei ne hanno interiorizzato l'ammorbante pervasività che sembra non lasciare scampo.
Il tema e' dei piu' sfruttati della cinematografia recente: l'eterno conflitto tra cattoli e protestanti, nello specifico a Belfast, in Irlanda (del Nord).Film come "Michael Collins", "Nel nome del padre", "Bloody Sunday", "Hunger", solo per citare i piu' recenti, hanno tutti raccontato la stessa tematica, anche se in forme e modi diversi.
Belfast 1971. Durante una perquisizione, un soldato britannico non riesce a ricongiungersi con i propri compagni e dovrà cercare di passare indenne la notte nel quartiere cattolico. Un buon film sulla lotta che per anni ha insanguinato l'Irlanda del Nord. Diciamo che il valore della storia sta sia nella parte chiamiamola così di azione in cui il giovane soldato cerca di sopravvivere [...] Vai alla recensione »
Yann Demange gira un war movie atipico,in quanto,giudicando il plot poteva venirne fuori decisamente un videogiocone,con scene d'azione esagerate e una trama sviluppata in malomodo,invece il regista decide invece di puntare su una regia emotional ma mai troppo esasperata o sopra le righe,si concede infatti a delle inquadrature suggestive,evocative e che valorizzano i personaggi,che appaiono sempre [...] Vai alla recensione »
Estremamente realistico, e giustamente "sporco", nell'aspro sonoro dei dialoghi così come nel mosso dell'immagine, per una rappresentazione della guerra lontana da ogni schieramento ideologico e da ogni retorica, di tutte le guerre, ma soprattutto di quelle inestricabilmente intrecciate al terrorismo. Come accadde nell'Irlanda del Nord, come continua ad accadere.
Belfast, 1971. La lotta per la sopravvivenza di un soldato inglese durante una lunga notte di violenza. Bello, compatto, estremamente violento, con un ritmo incalzante, a tratti allucinato e allucinante e con momenti di grandissima tensione. Uno dei migliori film ambientati in uno scenario al limite della guerra civile, nel solco della già consistente produzione cinematografica [...] Vai alla recensione »
Non c'è speranza, nessuna, e non c'è salvezza se non nel tuo intimo, privato mondo di affetti. E anche quella è una salvezza provvisoria, illusoria. Guardatelo, se vi capita, '71' del regista franco-inglese Yann Demange, uscito nelle sale nel 2014 e disponibile in questi giorni su Sky Cinema.Un film duro, ruvido, sporco. È ambientato a Belfast, nel 1971 appunto.
L'esordio sul grande schermo di Yann Demange è un film dalle molteplici chiavi di lettura: si può inquadrare come cinema a sfondo bellico, Thriller metropolitano, oppure saggio storico-sociale sulla guerra civile nell'Ulster. Piani differenti che si fondono alla perfezione senza che un aspetto prevarichi gli altri. I meriti vanno condivisi tra una sceneggiatura calibratissima, [...] Vai alla recensione »
Buon film, ben costruito, con un bel ritmo. La regia è sempre un po' ovvia, ma la costruzione è incalzante e il film è di sicuro tra le cose migliori di fine stagione. Tre stellette e mezza se le merita tutte, peccato non se ne stia accorgendo quasi nessuno, forse è mal distribuito, chissà: ma merita.
Il 1971 è l'anno che precede il "bloody sunday", la domenica di sangue in cui l'esercito inglese aprì il fuoco contro un corteo di manifestanti irlandesi. La situazione, però, è già al punto di rottura; e ne fa le spese, tra gli altri, la recluta dell'esercito britannico Gary Hook. Dopo un severo addestramento il ragazzo è inviato a Belfast assieme al suo reggimento.
Avvincente dramma sulla sopravvivenza, ambientato, come fa intendere l'ermetico titolo, in un periodo contrassegnato da una odiosa guerra fratricida. A Belfast, dei due soldati inglesi rimasti isolati dopo la fuga del reparto, Thompson viene subito ammazzato, Gary Hook riesce a svignarsela. Ma è ferito e spaventato. Come si riconoscono i nemici? Le troppe scene buie e le facce tutte uguali, cadenzate [...] Vai alla recensione »
Nella Belfast martoriata dagli scontri tra l'IRA e l'esercito britannico un giovane soldato semplice si trova invischiato in una situazione d'indecifrabile pericolo. Ma Gary, questo è il suo nome, non è il solo a non capire cosa stia accadendo: il Caos regna sovrano, tutti combattono contro tutti tra militanti ufficiali, provvisori, lealisti protestanti e nazionalisti cattolici, senza contare le spie, [...] Vai alla recensione »
Film d'esordio molto interessante sia per qualità formale che per ottica di approccio, '71 ci introduce nel cuore dell'Irlanda del Nord del 1971, già da qualche anno lacerata dalla guerra civile (i cosiddetti Troubles), sullo sguardo di Gary: un soldatino inglese (incarnato con trepidante sensibilità da Jack O'Connell) che, alla sua prima missione a Belfast, finisce intrappolato per un'interminabile [...] Vai alla recensione »