Titolo originale | La Fille Coupée En Deux |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Claude Chabrol |
Attori | Ludivine Sagnier, François Berléand, Benoît Magimel, Mathilda May, Caroline Sihol Etienne Chicot, Marie Bunel, Valeria Cavalli, Thomas Chabrol, Jean-Marie Winling, Didier Bénureau, Edouard Baer, Clémence Bretécher, Charley Fouquet, Hubert Saint-Macary. |
Uscita | venerdì 8 febbraio 2008 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 2,60 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 giugno 2009
Una giovane e ambiziosa conduttrice televisiva viene sedotta da un maturo ed egocentrico scrittore sposato che ne fa un'amante esperta e focosa e la introduce ai giochini viziosi del jet set parigino. In Italia al Box Office L'innocenza del peccato ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 156 mila euro e 54,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Una giovane e ambiziosa conduttrice televisiva viene sedotta da un maturo scrittore sposato. Egocentrico e sensibile alle belle donne, l'uomo ne fa un'amante esperta e focosa e la introduce ai giochini viziosi del jet set parigino. Ma la passione, si sa, è volubile. Specie se la differenza d'età è abissale, lui è accecato dal narcisismo e dall'egoismo e lei è infantile e in preda agli slanci totalizzanti del primo grande amore. Quando viene abbandonata dall'anziano amante, la ragazza si consola tra le braccia di un giovane miliardario psicologicamente instabile da tempo innamorato di lei e arriva addirittura a sposarlo. E a questo punto il solito stucchevole triangolo altoborghese sfocia in tragedia...
L'innocenza del peccato, presente nel 2007 al Festival di Venezia nella sezione Fuori Concorso, segna una flessione nella meravigliosa e prolifica carriera di Chabrol, che continua a sfornare un film all'anno mantenendosi a livelli qualitativi finora sopraffini. Qui l'acume nell'inquadrare i molti vizi e le poche virtù dell'alta borghesia risulta annacquato e impoverito da un calligrafismo stucchevole e superficiale. Il maestro francese non riesce a inserire il dito nella piaga del vuoto di valori e a vivificare il connubio amore-morte, limitandosi a un ritratto d'ambiente patinato, formalmente impeccabile e benissimo recitato ma mai incisivo o inquietante.
La deriva etica che guida le azioni dei protagonisti resta sullo sfondo e il finale simbolico, di cui naturalmente non anticipiamo nulla, è di un didascalismo imbarazzante. Un'opera di maniera che fa rimpiangere la lucida e sottile cattiveria non solo dei capolavori degli anni Settanta, ma anche dei recenti La damigella d'onore e La commedia del potere.
Nella prima inquadratura,il protagonista si dirige verso una casa ascoltando musica in macchina:purtroppo le afinità con lo splendido"Buio nella mente"(95) si firmano qui(A parte che lì la scena era la seconda).La mano del regista nel tratteggiare i suoi personaggi qui è inspiegabilmente fiacca, basti vedere come qua i dialoghi tra la ragazza e la madre siano scontati mentre lì ogni scena di questo [...] Vai alla recensione »
Quanto avrebbe ottenuto Gabrielle con un po' più di accortezza e meno impazienza? Non si sa, certo avrebbe dovuto spegnere la fiamma della giovinezza e forse non sarebbe stata felice lo stesso... Questa volta Chabrol sceglie Lione come sfondo a questa strana storia di passioni e perversioni. E riesce ancora a colpire l'alta borghesia, degna qua di cinismo e ipocrisia ai massimi livelli.
Trama banale e decisamente scontata, recitazione appena al di sopra del compitino fatto bene, dialoghi imbarazzanti, fotografia didascalica, colonna sonora inesistente. E poi, su tutto, Capucine....oh, mon Dieu!! A questo punto evviva Bisio e Teocoli!!!
Decisamente noioso. Non il più noioso che abbia visto (Lost in Translation rimane insuperato), ma si difende bene. L'unico sentimente che mi ha suscitato è stato il desiderio che finisse il più presto possibile: e questo dopo meno di 20 minuti di visione.
Amo la maggior parte dei film di Chabrol ed amavo anche questo prima di scoprire che è totalmente copiato da un film passato ieri sera (12 dicembre 2009) su Iris che già alle prime battute mi ha fatto pensare al film in questione. Il titolo è: L'altalena di velluto rosso, di Richard Fleischer, USA 1955. Lo scrittore è un architetto, la giovane presentatrice è una giovane ballerina e l'arrogante delizioso [...] Vai alla recensione »
Un certo disincanto salva qualcosa di un film noioso e non poco presuntuoso. La storia, zoppicante, ha, per dire, uno sviluppo orizzontale ed è di una supericialità sconsolante. Manca una logica, è un eserciazio virtuosistico che di virtuoso ha solo le intenzioni. Più che attori, maschere, più che stile calligrafia fatta di sole maiuscole elaborate da un intellettualismo [...] Vai alla recensione »
Film commedia drammatica ben interpretata che prende sin dall'inizio.La trama e' buona come la recitazione e tutto il contesto.Nel complesso simpatico ed interessante film.Voto 7
È tagliata in due, Gabrielle, alla fine di L’innocenza del peccato (La fille coupée en deux, Francia e Germania, 2007, 115'). Dentro la "macchina" dello zio Denis (Etienne Chicot), una lama le attraversa la vita. Con gli occhi densi di pianto, la dolce Gabrielle guarda verso di noi. Si tratta però di un gioco teatrale con cui Denis intrattiene il suo pubblico.
Ne «L'innocenza del peccato» («La fille coupée en deux») del veterano Claude Chabrol la ragazza di Lione Gabrielle Deneige, interpretata da una sempre più sexy Ludivine Sagnier, «usa» senza apparente malizia il proprio corpo per fare perdere la testa tutti gli uomini che incontra. Fino a quando non s'innamora di un famoso scrittore sporcaccione che la svezza ai piaceri della sottomissione, ma poi sposa [...] Vai alla recensione »
Claude Chabrol partecipava fuori concorso all'ultima Mostra di Venezia con il brioso L'innocenza del peccato, ma nessuno gli aveva garantito il Leone d'oro se avesse accettato il concorso, come invece era capitato a Woody Allen, col noioso Sogni e delitti... Chabrol mette in scena un alter ego nel maturo scrittore di Lione (François Berléand) che fa innamorare la ventenne annunciatrice tv (Ludivine [...] Vai alla recensione »
Da quando il cinema ha compiuto un secolo l'enfasi critica e promozionale si è concentrata sempre più decisamente sui debutti. Non passa giorno senza che festival e inchieste celebrino gli esordi, l'energia della prima volta, l'audacia di chi si getta nella mischia con la pretesa di cambiare tutto. Eppure ci sono film che si fanno solo dopo i 70 anni, come se solo dopo aver accumulato una certa mole [...] Vai alla recensione »
In modo irriverente, si potrebbe dire che il vero film chabroliano della Mostra è La ragazza del lago di Molaiol, se non fosse un po' dispettoso verso La ragazza tagliata in due che Claude Chabrol ha portato «Fuori concorso» nella sezione Maestri. Una provocazione per dire che l'ultima fatica del regista francese (grande maestro di cerimonie cinematografiche raffinate e raggelanti) non è forse tra [...] Vai alla recensione »
Un'aria della Turandot da un'autoradio, spenta all'entrata in scena dei personaggi: per il prolifico maestro Claude Chabrol la realtà manca di romanticismo, ma anche lui - ne L'innocenza del peccato - si sente entomologo di relazioni in ambiente scarno e mira alla testa più che al cuore. Nonostante ad ispirarlo sia un famoso caso passional-giudiziario d'inizio '900 già tradotto da letteratura e cinema. [...] Vai alla recensione »
Un altro venerato maestro, il francese Claude Chabrol, ha onorato il fuori concorso della Mostra, ma anche in questo caso non si può dire che l'attesa sia stata coronata da un successo senza sbavature. Ne «La fille coupée en deux» la torbida ragazza di provincia Gabrielle (interpretata da una sempre più allettante Ludivine Sagnier) usa il proprio corpo per sedurre tutti gli uomini che incontra.
L'innocenza del peccato si potrebbe definire genericamente (diffidate delle generalizzazioni) uno "Chabrol minore". È una storia di provincia ai confini tra studio piscologico e sociologico, con una buona dose di umorismo, crudeltà e senso morale. Tra i film "minori" di Chabrol si annoverano dei veri capolavori. Non sembra questo il caso. Sembra invece un divertito contributo del regista al dibattito [...] Vai alla recensione »
La fille coupée en deux (La ragazza tagliata in due) di Claude Chabrol racconta di una ragazza (Ludivine Sagnier) divisa tra due uomini: innocente arrivista accecata dal mondo delle apparenze, manipolata da un anziano scrittore erotomane, lacerata tra questi (François Berléand) e un giovane psicopatico di ricchissima famiglia (Benoit Magimel) che diventa suo marito.
Una ragazza, volto meteo della tv locale, molto carina e troppo desiderata. Un ricco figlio dell'alta borghesia industriale. Uno scrittore famoso che ama poco la luce della notorietà, preferendo vivere in campagna nell'immagine di un matrimonio perfetto. Claude Chabrol è regista che con rara grazia sa esercitare un perfetto controllo sugli incastri di personaggi, sfumature emozionali, luoghi dei suoi [...] Vai alla recensione »
Un torbido triangolo amoroso. Lo racconta Claude Chabrol ne L'nnocenza del peccato, con cui il vecchio maestro francese ci regala una metafora della lotta di classe. Gabriella (Ludivine Sagnier) è giovane, bella, intrigante. Si innamora di un celebre e perverso scrittore sessantenne (Francois Berléand), ma fa anche perdere la testa al rampollo (Benoit Magimel), mentalmente instabile, di una ricchissima [...] Vai alla recensione »
Although the Marquis de Sade earns a passing wink, with its cool surfaces, threatening heat and hapless female heroine, “A Girl Cut in Two” plays out more like a bold coda to Pauline Réage’s “Story of O.” It is, in truth, a rich, textured divertissement from Claude Chabrol, a sinister master of the art, who, after a series of vague if invariably entertaining cinematic sketches, has returned to elegant [...] Vai alla recensione »
Impeccably made and uncompromisingly adult, Claude Chabrol's " A Girl Cut in Two" is unquestionably the work of a master. As well it should be, given that the celebrated French filmmaker has produced more than 50 features in a full half-century of directing. If you don't believe all that experience can come in handy, this involving and intelligent film will change your mind.
Al cinema, il peccato tira sempre, figurarsi quando fa rima con innocenza. Dunque L'innocenza del peccato è un titolo accettabile per un film di Claude Chabrol, cineasta notoriamente sensibile ai capricci (e ai crimini) del sesso. Ma volete mettere l'originale La fille coupée en deux? Da non prendere alla lettera, giacché la fanciulla in questione, la stuzzicante Ludivine Sagnier, è solo metaforicamente [...] Vai alla recensione »
Come dimostrava Nicole Kidman in "Da morire", gli uomini vanno matti per le presentatrici del meteo in tv. Anche a Lione, dove la bionda ventenne Gabrielle si spartisce tra uno scrittore cinquantenne incline alle perversioni, che la pianterà, e un giovane aristocratico dandy, ma ultranevrotico e rosicchiatore d'unghie, che farà anche di peggio. Il veterano Chabrol continua a prendersela con la borghesia [...] Vai alla recensione »
Una ragazza ha molto successo sugli schermi di una televisione. È attratto da lei un ragazzo di ottima famiglia, viziato e protetto fino all’ossessione dai parenti. Ma uno scrittore di successo pare interessarsi molto a lei. Solo che l’uomo ha più di un segreto, e la ragazza pare non spaventarsi affatto per le sue richieste. Il gioco si fa sempre più duro e la tragedia è dietro l’angolo: nessuno ne [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Chabrol, molto bello, si chiama nell'originale La ragazza tagliata in due, con un titolo che rispecchia esattamente la vicenda dandole insieme qualcosa di fantastico da gioco di prestigio. Il regista ha raccontato di essersi ispirato a uno scandalo famoso nell'alta società di New York all'inizio del Novecento, che coinvolse sino alla tragedia una giovane bellezza, il famoso architetto [...] Vai alla recensione »