Anno | 1997 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Paolo Virzì |
Attori | Nicoletta Braschi, Edoardo Gabbriellini, Claudia Pandolfi, Regina Orioli, Marco Cocci Paolo Ruffini, Malcolm Lunghi, Matteo Campus, Gianna Giachetti, Giorgio Algranti, Barbara Scoppa, Raffaele Vannoli, Piero Gremigni, Daniela Morozzi, Isabella Cecchi, Ginevra Colonna, Pietro Fornaciari. |
Uscita | venerdì 12 settembre 1997 |
Tag | Da vedere 1997 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 febbraio 2012
Si chiama Piero, lo chiamano Ovosodo perché è nato nell'omonimo quartiere di Livorno. È curioso, bonario, un po' debole. Aderisce alle varie esperienz... Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Ovosodo ha incassato 6,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Si chiama Piero, lo chiamano Ovosodo perché è nato nell'omonimo quartiere di Livorno. È curioso, bonario, un po' debole. Aderisce alle varie esperienze che gli propongono gli amici. Viene affascinato da un tipo bizzarro che è in realtà figlio di un ricco industriale. Comincia a legare con le donne, si fa una cultura e cerca di interpretare la politica. Il tutto è narrato con voce fuori campo, in idioma toscano: ormai il testo fuori campo è una moda ben precisa, ed è efficace nei diversi profili (da Jane Austen a Pieraccioni). Virzì vorrebbe porsi come il Pieraccioni più intelligente. La qualità delle battute e della "letteratura" generale della sceneggiatura percorrerebbe quella strada. Il film è comunque corretto e si sorride spesso, anche se la sensazione è quella di un progetto forse troppo organizzato e furbesco. Comunque Virzì funziona, e non è poco nel nostro panorama.
"Ovosodo" opera prima di Virzì narra della formazione di un ragazzo, Piero, nato in un quartiere popolare di Livorno. Un ragazzo sicuramente sfortunato, che ad un certo punto della sua adolescenza incontra Tommaso, un compagno e da lì in avanti la sua vita cambierà, almeno un pochino. La trama è semplicissima, è quella del solito racconto di formazione, [...] Vai alla recensione »
Rimaneggiato il film dopo una visione adolescenziale si capisce qualcosa in più. Se al cinema italiano l'eredità del periodo neorealista pesa tutt'ora e lascia segni vividi nella produzione nazionale questo film, che pur ne fa parte a tutti gli effetti, è una piacevole eccezione. Virzì confeziona un film godibile, non trascendale ma che si presenta come un ora e mezzo di intrattenimento leggero con [...] Vai alla recensione »
Gran parte degli interpreti utilizzati da Paolo Virzì per dare voce e corpo ai suoi personaggi sono alla prima esperienza davanti alla macchina da presa. Per alcuni di loro, scovati dal regista anche nelle vie e nelle strade che fanno da sfondo alla vicenda filmica, resterà anche l’unica. Per altri, invece, segna l’inizio di una fortunata carriera nel mondo dello spettacolo. [...] Vai alla recensione »
Un racconto gradevole e autentico sulla scoperta della vita di un giovane nato nel quartiere popolare di Livorno detto Ovosodo e che vede un 'ancora di salvezza nella famiglia.Una famiglia allargata per la prematura morte della madre che pur tra difficoltà economiche e condizioni disagiate per la presenza in casa di un disabile psichico ed un padre pregiudicato garantisce la sussistenza [...] Vai alla recensione »
Siamo nella Livorno degli anni '80 - inizio '90, e la vediamo attraverso gli occhi di Piero, un ragazzo adolescente alle prese coi vari problemi della vita. La sua esistenza riceverà una violenta scossa quando conoscerà Tommaso. I due diventano grandi amici e, a causa dell'influenza di Tommaso, il brillante studente Piero avrà contatto diretto col mondo della perdizione [...] Vai alla recensione »
Piero, detto Ovosodo, è un adolescente del rione omonimo di Livorno, cresciuto in un famiglia umile con padre carcerato e un fratello maggiore con problemi mentali. Giovanna, sua professoressa di lettere delle scuole medie, lo incoraggerà alla scrittura diventando sua amica e confidente. Sarà però l’incontro con Tommaso, conosciuto all’inizio dell’ultimo [...] Vai alla recensione »
La storia raccontata è realisctica per questo avvincente,perchè lo spettatore può rispecchiarsi in essa,Piero è un ragazzo con i suoi problemi e le sue esperienze,bello vedere lo svolgersi della sua gioventù.
come lo conosco quell'uovo sodo...che non va nè su nè giù...
Riesce a conciliare la leggerezza di una commedia con la cruda realtà. Il racconto di una vita vera, senza favoritismi, tra gioie e disgrazie ma raccontata con la spensieratezza di un ragazzo.
La scena nella quale Piero entra nel negozio di alimentari di mamma Luana, la donna dal seno prosperoso interpretata da Daniela Morozzi, è una citazione esplicita di “Amarcord”, il capolavoro di Federico Fellini. La scena citata è quella nella quale Titta, il giovane protagonista della pellicola felliniana resta incollato con lo sguardo alla larga scollatura della tabaccaia [...] Vai alla recensione »
tratto dalla storia vera e non autorizzata di un batterista bop che come hobby finirà per recitare in film hard, il risultato è la solita italianata insipida e un po sfigata
Resta ancora il mio preferito. Dopo più di 20 anni e tanti ottimi film girati, questo è quello che tocca il vertice poetico più alto. Va da se' che lo consiglio a tutti.
Commedia molto leggera ma non per questo vuota o stupida, anzi! Mi ha molto sorpreso come dalla semplicità di Livorno e di attori quasi "inesperti", da una regia apparentemente "amatoriale", spunti fuori un messaggio molto profondo e impegnativo... Mi aspettavo la classica commedia da ridere, e invece mi sono trovato faccia a faccia ocn una realtà nuda e cruda, ingenuamente [...] Vai alla recensione »
Godibile; storia simpatica e divertente immersa in una Livorno garbata; anche troppo: Livorno è un po' più sguaiata (anche in senso buono) di come è dipinta. Bella prova di Nicoletta Braschi, Gabbriellini non è malvagio, anzi! Tutto sommato un film molto vedibile.
Una brutta copia di quelli di Pieraccioni. Perché bisogna sempre far vedere il peggio dell'italianità, o meglio della toscanità?
Ovosodo di Paolo Virzì è caruccio, facile, piacerà (è già piaciuto al Lido: applausi e risate non soltanto di claque sin dalla prima proiezione destinata a giornalisti e critici). Girata senza stile né ricerca, raccontata dalla voce fuori campo del protagonista, interpretata perlopiù da non professionisti, è la storia d'un ragazzo livornese popolano dall'infanzia al matrimonio, con le tappe prevedibili: [...] Vai alla recensione »