Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Marco Tullio Giordana |
Attori | Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni Luigi Lo Cascio, Giorgio Colangeli, Omero Antonutti, Thomas Trabacchi, Giorgio Tirabassi, Fausto Russo Alesi, Denis Fasolo, Giorgio Marchesi, Andreapietro Anselmi, Sergio Solli, Antonio Pennarella, Stefano Scandaletti, Giacinto Ferro, Giulia Lazzarini, Benedetta Buccellato, Corrado Invernizzi, Giovanni Anzaldo. |
Uscita | venerdì 30 marzo 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,07 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 febbraio 2019
Il 12 dicembre 1969, Piazza Fontana diventava teatro di un drammatico attentato terroristico rimasto fino ad oggi impunito. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, 16 candidature e vinto 4 David di Donatello, In Italia al Box Office Romanzo di una strage ha incassato 2,1 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Milano, dicembre 1969. Giuseppe Pinelli è un ferroviere milanese. Marito, padre e anarchico anima e ispira il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Luigi Calabresi è vice-responsabile della Polizia Politica della Questura di Milano. Marito, padre e commissario segue e sorveglia le opinioni politiche della sinistra extraparlamentare. Impegnati con intelligenza e rigore su fronti opposti, si incontrano e scontrano tra un corteo e una convocazione. L'esplosione alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana, in cui muoiono diciassette persone e ne restano ferite ottantotto, provoca un collasso alla nazione e una tensione in quella 'corrispondenza cordiale'. Convocato la sera dell'attentato e interrogato per tre giorni, Pinelli muore in circostanze misteriose, precipitando dalla finestra dell'Ufficio di Calabresi. Assente al momento del tragico evento, il commissario finisce per diventarne responsabile e vittima. Perseguitato con implacabile risolutezza dagli esponenti di Lotta Continua, 'implicato' dalla Questura e abbandonato dai 'dirigenti', continuerà a indagare sulla strage, scoprendo il coinvolgimento della destra neofascista veneta e la responsabilità di apparati dello Stato. Una promozione e un trasferimento rifiutati confermeranno la sua integrità, determinandone il destino.
È un film secco e pudico quello di Marco Tullio Giordana che mette mano (e cuore) su una delle pagine più tragiche della nostra storia recente. Come e insieme a Pasolini. Un delitto italiano, Romanzo di una strage è un film sulla morte, sulla morte al lavoro.
Il regista milanese affronta una delle stragi più devastanti e destabilizzanti della nazione e vi cerca dentro il 'senso' della vita di Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi, assieme ai segni e alle tracce della nostra prematura morte civile. Perché in Piazza Fontana, sull'asfalto della questura di Milano e in Largo Cherubini non sono morti solo loro. In quella terra di nessuno della coscienza e della memoria sono caduti anche i sogni e le speranze degli anni Settanta.
Nella notte di Giordana, come in quella di Bellocchio, si muove la generazione che ha ucciso due padri e non è riuscita ad assumere e a fare propria la loro storia. Potenzialmente popolare, il cinema di Giordana prova ancora una volta a superare le rigidità ideologiche e a recuperare l'umanità del gesto, ricostruendo l'Italia di allora con scrupolo filologico (e giuridico) di grande rigore.
Asciutto come un giallo ed essenziale come un courtroom drama, Romanzo di una strage dimostra con l'eloquenza dei fatti che non c'è stata giustizia e che la Legge dei tribunali si risolve troppo spesso in un'opera di rimozione.
Pronto a reinventare per il grande schermo paure e passioni, Giordana ribadisce la sua assoluta predilezione per il melodramma (lirico), di cui elude l'emotività iperbolica ma assume i 'movimenti' musicali. L'opera, che accompagna la narrazione 'in atti' e viene dichiarata 'in scena' da un burocrate, è l' "Anna Bolena" di Gaetano Donizetti.
Come la regina inglese, consorte ripudiata e 'spinta' alla morte da Enrico VIII, Pinelli e Calabresi sono figure autenticamente tragiche, profondamente maltrattate, profondamente dolenti eppure sempre dignitose e nobili. Abile a scardinare l'omertà e a rompere pesanti silenzi, il regista 'esplora' la materia drammatica di una nazione, guidando lo spettatore con assoluta empatia nella sofferenza di due uomini ostinati e contrari.
Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi hanno rispettivamente il volto di Pierfrancesco Favino e Valerio Mastandrea, sorprendenti nel sottrarsi al rischio corso da un attore chiamato a interpretare un personaggio reale. Nessuna mimesi o impudica spavalderia nelle loro performance, piuttosto frammenti, intuizioni, visioni parziali di quei corpi nel teatro di un delitto senza castigo. 'Romanzato' da Rulli e Petraglia e agito in pomeriggi declinanti e in interni da cui si esce in qualcosa che non sembra il mondo ma solo un altro interno, Romanzo di una strage semplifica, 'interpreta' e agevola (la comprensione di) una strage impunita.
Nell'assurda e crudele immodificabilità delle cose, a due mogli-madri (Licia Pinelli e Gemma Calabresi nell'interpretazione misurata e composta di Michela Cescon e Laura Chiatti) appartiene altrimenti lo smottamento di tenerezza, restituito con una sciarpa calda e una cravatta bianca.
"Romanzo di una strage" è un ottimo film. Questo risultato non era per nulla scontato, il rischio di produrre un lavoro documentaristico o, peggio, un "film a tesi" era elevato e, in qualche modo, contenuto nella materia trattata: la strage di piazza Fontana del Dicembre del '69 che dette avvio alla "strategia della tensione" e a un diluvio di attentati coperti dalle istituzioni e dai servizi di sicurezza [...] Vai alla recensione »
Il 12 dicembre 1969 una bomba ad altissimo potenziale esplode alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Il commissario Calabresi indaga seguendo la pista anarchica ma presto si rende conto che in realtà sono gli stessi servizi segreti e interi pezzi di stato sostenuti dalla CIA a manovrare la destra eversiva ansiosa di tornare ad un regime fascista.
Normal 0 0 1 426 2430 20 4 2984 11.1539 0 14 0 0 Chi ha l'età giusta e una buona memoria potrà affrontare la visione di questo film come se fosse un gioco. E divertirsi a riconoscere, dietro le maschere degli attori, i grandi protagonisti e i comprimari della storia narrata: da Saragat a Moro, da Dell [...] Vai alla recensione »
Se mai ci fosse stato bisogno di ribadire quanto certe ferite difficilmente possono riemariginarsi completamente, Marco Tullio Giordana ripercorre una delle pagine più dolorose ed oscure della storia italiana del dopoguerra, con la strage di Piazza Fontana. Di fatto, Piazza Fontana segna la fine delle ondate rinnovatrici degli anni ’60, ed inaugura la stagione dei cosiddetti anni di piombo, che per [...] Vai alla recensione »
Il film di Giordana serve a imbastire pezzi di storie di individui, di fatti per ritessere la trama della memoria. Registi coraggiosi come Marco Tullio Giordana o anche Paolo Sorrentino, ci aiutono a ricostruire la storia di quegli anni occultati dai nebbiogeni della dimenticanza, per non dire dell'oblio, resi indecifrabili dai depistaggi, dalle mille piste intersecate o divergenti tra loro, dalla [...] Vai alla recensione »
"Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana ha come proposito ambizioso la ricostruzione della vicenda che va dalla strage di piazza Fontana, 12 dicembre 1969, all’uccisione di Luigi Calabresi, 17 maggio 1972. Il film si ispira al libro "Il segreto di Piazza Fontana" di Paolo Cucchiarelli dal quale tuttavia si discosta per alcuni significativi punti.
Uno dei momenti più tragici della storia italiana del dopoguerra, raccontato con attenzione e misura in un ambientazione fredda e grigia come lo erano quei giorni. La solitudine di tre uomini così diversi tra loro che a breve verranno consegnati alla storia come martiri di quegli anni infami. Moro il politico, Pinelli l'anarchico, Calabresi lo "sbirro", così [...] Vai alla recensione »
Un film che finalmente dimostra un cinema italiano sempre più in ripresa. Un cast eccellente,su tutti Mastrandrea ed anche Favino,la regia di Giordana è esperta nel raccontare quella strage ancora oggi senza colpevoli. Il regista della meglio gioventù racconta la vicenda con occhio storico nel modo migliore possibile,vale la visione ma di certo non è un film per tutti
Per i giovani nati dopo il 1969 può godersi un film storico, eccezionale, interessante e perfino commovente. Buoni sentimenti e la verità storica italiana. Grande regista e bravissimi tutti gli attori.
Romanzo di una strage è un film vero che mette a nudo la politica di quel periodo, [...] Vai alla recensione »
Mi e' sembrato davvero di muovermi nelle sabbie mobili guardando questo film di Giordana. L'impressione di sprofondare in un mare di bugie, egoismi, cinismo e crudeltà e' stata forte e gia' solo per questo potrei dire che "Romanzo di una strage" e' un film riuscito. Regia ed interpretazione si incastrano perfettamente e il risultato e' una pellicola che colpisce [...] Vai alla recensione »
Molta stampa ha accolto “Romanzo di una strage” con giudizi improntati a riserva, se non a stroncatura. La maggior parte delle critiche riguardava il distacco tra la fabula del film e la Storia, cosìcome veniva sottolineato da alcuni che furono coinvolti in quell’oscura vicenda che viene spesso considerata come l’inizio della “strategia della tensione”, destinata [...] Vai alla recensione »
Piazza Fontana, il caso Pinelli, omicidio Calabresi. Tutto ruota intorno alla parola Giustizia, quella invocata da Licia Pinelli davanti al giudice Paolillo e ribadita nei titoli di coda da Marco Tullio Giordana. Dietro c'è una ricostruzione cronologica accurata, a partire dagli eventi dell'Autunno Caldo fino ad arrivare al 1972, inizio degli Anni di Piombo, alternando le voci della [...] Vai alla recensione »
Ci sono delle banalità e certi limiti che purtroppo deve colmare lo spettatore avveduto ma è un film interessante. Le cose notevoli sono che si dice esplicitamente che Saragat sapeva ed era complice e che Moro lo aveva capito (si vuole forse dire che era una parte del memoriale?), che Calabresi è stato ucciso perché cominciava a capire la verità e che quindi non c' entrava Lotta Continua.
E' un film che colpisce, che stona e che lascia una profonda amarezza. Aldilà della querelle nata con le dichiarazioni di Sofri sul fatto che il film non direbbe la piena verità sul fatto, resta la grande qualità di far comprendere il clima di quegli anni a chi non li ha vissuti. E' un film che fa riflettere e fa venire la voglia di saperne di più.
Romanzo di una strage è un film potente, ma allo stesso tempo asciutto, essenziale che non cerca di impressioanre lo spettatore forse perchè la realtà stessa che racconta è già abbastanza impressionante. Gli attori sono bravissimi da Mastrandrea a Favino fino a Gifuni(straordinario) che interpreta un pacato e integro Aldo Moro.
ultimamente è molto difficile trovare un buon film italiano ,romanzo di una strage è proprio un ottimo film, si potrebbero fare più film italiani di buona fattura...questo film fa ben sperare per il futuro del cinema italiano...
Come già aveva descritto nel documentario del 1995 sulla morte di P.P. Pasolini, Giordana stavolta affronta un' altra pagina oscura della storia italiana, la strage di piazza Fontana a Milano nel dicembre 1969. E' un film inchiesta davvero ben narrato, attori mirabili, regia documentaristica controllata ed indagatrice! Per chi, come noi giovani non ha vissuto (fortunatamente) quell'epoca, [...] Vai alla recensione »
Coinvolgente ed affascinante. C'è un ottima tradizione in patria di "film-inchiesta", ovvero di pellicole che attingono direttamente dalla cronaca. Il nuovo lavoro di Marco Tullio Giordana si colloca in questo contesto, cercando di far luce nelle zone d'ombra della nostra Storia, in modo da non dimenticare il pesante bagaglio culturale che ci trasciniamo.
Naturalmente DOPO AVER BLEFFATO emetto la mia sentenza: PROMOSSO! E CON LODE. Una lode che viene dalla forza delle interpretazioni (su tutti Mastandrea, a mio parere) su un impianto ben scandito e convincente. Equilibrio e misura, ma anche passione e morte: TUTTO quello che occorre ad un film ideologico ma non campato in aria COME ALCUNI CRITICI HANNO CHIARAMENTE DETTO; sostanza e forma: IL MASSIMO [...] Vai alla recensione »
Non è un romanzo a dispetto del titolo, è una ricostruzione onesta come tanti lavori di Giordana. Mette in fila i vari capitoli attorno a quel fatto (l’esplosivo, l’interrogatorio ecc.) per dirci quello che sa, che ha raccolto anche dal libro che l’ha ispirato. Non vi si vede nessuna tesi precostituita e portata avanti ad ogni costo.
Questo film ha convinto tutti. Avevo delle riserve, per il fatto che in qualsiasi film Italiano si produca ormai ci siano sempre o Favino o Mastandrea, qui perfetti, soprattutto il secondo. Riserve perchè l'ultimo film Italiano di argomento "civile", Vallanzasca, m'aveva deluso. Cinematograficamente impeccabile, ha il merito di dare una rinfrescata a una pagina chiusa (?) della storia Italiana, e [...] Vai alla recensione »
Meglio cominciare dal film. Che è un bel film. La sceneggiatura di Rulli e Petraglia scorre con buon ritmo (il primo passaggio a vuoto si avverte dopo quasi un’ora e mezza) evitando con abilità i rischi della frammentazione e della superficialità malgrado la narrazione si svolga su un arco temporale di tre anni e sciorini una successione di luoghi, volti e situazioni diverse. [...] Vai alla recensione »
Un film bellissimo. 129 minuti senza cadute di gusto e di tensione. Applausi per Mastandrea e Favino. Una menzione speciale per Omero Antonutti e Fabrizio Gifuni. Grazie al regista per il coraggio dimostrato nel trattare una materia ancora oggi incandescente che troppi in Italia tendono a dimenticare. Alcune critiche ,positive per il film meno per la ricostruzione , mi sono sembrate un po' superficiali. [...] Vai alla recensione »
veramente un gran bel film...ottima la recitazione di Mastandrea.
Veramente un film importante,realizzato un modo eccellente. Giordana mette lo spettatore direttamente dentro una storia che sembra allucinante e che invece è vera,raccontandola come un thriller,sembra un film americano,con tanto di suspense,emozioni,processi,all'interno del quale si muove un cast di attori eccellenti,il meglio degli attori italiani,su tutti mastandrea e Favino,ma anche i ruoli minori,il [...] Vai alla recensione »
Il film di Marco Tullio Giordana, del quale non si contestano le qualità registiche e di sceneggiatore, risente troppo di un' impostazione conformista rispetto alla lettura che la magistratura nel corso dei decenni passati dall'eccidio di Piazza Fontana, ha dato. Più precisamente il lungometraggio ricostruisce nei minimi particolari le indagini che succedettero l'esplosione [...] Vai alla recensione »
Nel dicembre del 1969 l’Italia vive momenti di grande tensione politica. Nelle piazze protestano giovani di destra e di sinistra che si organizzano in organizzazioni che sono al limite dell’eversione. Pinelli è un anarchico, ferroviere che è da tempo sotto osservazione della polizia, e in particolare del commissario Calabresi con il quale viene spesso in contatto per interrogatori [...] Vai alla recensione »
Purtroppo certi fatti non si devono dimenticare! Il film è abbastanza obiettivo e segue parallelamente le vite di quei giorni di Giuseppe Pinelli e di Luigi Calabresi. Pietro Valpreda è invece relegato tra i personaggi secondari! Tremendo il momento in cui la bomba esplode! Con una tale potenza che anche le automobili parcheggiate davanti alla banca (tutte auto d'epoca!) si spostano [...] Vai alla recensione »
ROMANZO DI UNA STRAGE (IT-FR, 2012) diretto da MARCO TULLIO GIORDANA. Interpretato da VALERIO MASTANDREA – PIERFRANCESCO FAVINO – MICHELA CESCON – LAURA CHIATTI – FABRIZIO GIFUNI – GIORGIO COLANGELI – OMERO ANTONUTTI – LUIGI LO CASCIO § A Milano, il 12 dicembre 1969, esplode una bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, provocando 17 morti (a [...] Vai alla recensione »
ROMANZO DI UNA STRAGE (IT-FR, 2012) diretto da MARCO TULLIO GIORDANA. Interpretato da VALERIO MASTANDREA – PIERFRANCESCO FAVINO – MICHELA CESCON – LAURA CHIATTI – FABRIZIO GIFUNI – GIORGIO COLANGELI – OMERO ANTONUTTI – LUIGI LO CASCIO § A Milano, il 12 dicembre 1969, esplode una bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, provocando 17 morti (a [...] Vai alla recensione »
Un film che va a collocarsi tra i migliori del genere. Un cast ottimo, nel quale ogni attore è riuscito a caratterizzare il proprio personaggio. Atmosfera cupa che riesce a rendere l'atmosfera di quegli anni in una maniera a dir poco perfetta. Una penombra che avvolge lo spettatore facendolo calare di colpo in quegli anni. Una penombra probabilmente voluta dal regista, che così ha sottolineato i troppi [...] Vai alla recensione »
Incentrare un film , che vuole ricordare una strage, su due personaggi simbolo come il commissario Calabresi e l'anarchico Pinelli, rischia di creare la favoletta che illumina la scena senza vedere il torbido che ci sta dietro. La storia dei servizi segreti deviati, nell'ipotesi del commissario. sembra preludere alla sua uccisione. Pinelli si trova in mezzo ad un ingranaggio che deve portare [...] Vai alla recensione »
Il film cerca di ricostruire gli eventi che sconvolsero l'Italia tra la fine degli anni '60 e i primissimi anni '70 e che ebbero il loro culmine nella terribile strage di Piazza Fontana. Certo è inutile dire che la cosa che fa più effetto di questa vicenda di casa nostra è che a distanza ormai di ben 43 anni si sia potuta accertare solo una parte della verità. [...] Vai alla recensione »
Per chi, come me, non era ancora nata all'epoca della vicenda raccontata, il film si presenta come un'interessante ed importante ricostruzione storica di vicende sconcertanti della nostra democrazia. Particolare la presentazione delle vicende, con i titoli degli episodi, come se effettivamente si stesse leggendo un libro. L'interpretazione degli attori è ottima: quindi non solo un [...] Vai alla recensione »
Milano, 12 Dicembre 1969 alle ore 16 e 37 una bomba fa saltare in aria la Banca Nazionale dell’Agricoltura, morirono 17 persone e 88 i feriti. Questo triste episodio è meglio conosciuto come “La strage di Piazza Fontana”. Apro così la mia recensione per essere in linea con il film di Marco Tullio Giordana “Romanzo di una Strage”.
Bel cinema, ottima ricostruzione degli ambienti sia esterni che domestici dell'epoca, folli spese per automobili di quegli anni... Si dovrebbe scrivere "cinema d'impegno civile" ma alla fine rimane solo rabbia, rabbia e certezza di non credere più a nessuno in questo Paese dei balocchi e alla sua Costituzione quantomeno disapplicata.
La visione del film propone una lettura poco nota: due piste ambedue colpevoli della strage di innocenti. Ma innocenti sono anche Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi, usati e manovrati, loro malgrado. Pinelli accusato da un Calabresi che non crede, in realtà, affatto alla sua colpevolezza, ma costretto e accerchiato da una ragion di stato a cui non riesce a sottrarsi.
Avendo vissuto il periodo narrato dal film, la sua visione è stata accompagnata da una indicibile depressione e sensazione di impotenza. Ho invocato il Tarantino di Inglorious Basterds il quale ha avuto la grande idea che il cinema può cambiare il corso della storia. I colpevoli sarebbero stati individuati, catturati e condannati dopo aver subito le più efferate torture.
Quello che a fine film si evince è che forse non bastano più di due ore a raccontare una vicenda parecchio complicata. Giordana sfrutta a pieno il tempo a sua disposizione elencando i fatti e presentando gli innumerevoli personaggi di una terribile strage ma non riesce ad approfondire le singole situazioni e a disegnare e collocare meglio tutti i personaggi.
Ho trovato il film molto bello, molto ben porchestrato in una materia scottante che non era facile rendere. Certo, certi personaggi sono immediatamente riconoscibili (un Oscar al truccatore) ma per altri come Rumor presidente del Consiglio, Danilo Restivo, lo stesso Saragat, non perfettamente memorabili, sarebbe servita una spiegazione in più.
Il diario di una strage e di anni difficili che sembrano non finire mai. Morti innocenti, attentati, omicidi e alla fine nessun colpevole. Lo stato, i giudici, gli anarchici, la destra, la sinistra, ognuno con la sua verità, ognuno che si trincera dietro alle proprie ragioni o alla ragion di Stato. Uno Stato debole, incapace di dire la verità, perché come dice nel film la [...] Vai alla recensione »
Romanzo di una strage (2012)-(recensione di Andrea Giostra) Oggi, 21 aprile 2013, giorno importante e molto particolare per le istituzioni e per la politica italiana dopo i fatti di ieri, l’elezione del “nuovo” Presidente della Repubblica, questo film appare più che mai attuale e più che mai da vedere con curiosità e con innocente attenzione. Poco fa, sul Giornale di Sicilia di oggi, ho letto degli [...] Vai alla recensione »
Film bellissimo ed attualissimo. Oggi più che mai attuale. L’Italia era – e lo è tutt’oggi nel 2012! - una giovane democrazia e come tutte le giovani democrazie ha corso seri e terribili rischi di svolte dittatoriali nostalgiche dei periodi più infausti della sua storia. Poteri forti occulti e ben “infiltrati”, giovani rappresentanti delle istituzioni [...] Vai alla recensione »
ricostruzione sulla situazione italiana del 69. L'evento della strage di piazza Fontana,l'evolversi delle indagini e i misteri che lo circondano. Il tutto con un ritmo non noioso, curato in modo freddo,distaccato e assolutamente impeccabile.
Non offende nessuno. Purtroppo nella realtà i colpevoli non sono stati condannati e questo è il vero dramma. Tuttavia nel film – al di là di finzione e suggestione – tre personaggi suscitano il massimo rispetto: Pinelli, Calabresi, Aldo Moro. Tre grandi uomini che hanno pagato un prezzo troppo elevato per la loro onestà intellettuale.
Bravissimi Favino e Mastandrea! Non ricordo il giorno della strage di Piazza Fontana o della morte di Pinelli o di Calabresi, ero troppo piccola, ma questo film ha risvegliato in me la sensazione di angoscia che si provava neglii anni successivi a quegli eventi. Molto commoventi le scene famigliari della famiglia Pinelli e della famiglia Calabresi. Dolcissima l'immagine di Mario Calabresi bambino [...] Vai alla recensione »
Ottimo film...dove il silenzio del Personaggio del Commissario Calabresi,un bravissimo Valerio Mastandrea, richiama con lo sguardo il vuoto di una verità senza fine.... Bel film di Giordana ....senza retoriche...senza colpevoli...solo testimianza di una verità ancora aperta... Gli attori sono tutti lodevoli: Mastandrea sopra a tutti ,con il suo sguardo, esprime tutti i dubbi e la paura di un'indagine [...] Vai alla recensione »
Ottima produzione: film ben girato (magnifica in particolar modo la fotografia) e interpretato ... ma cui prodest? Ovvero a chi giova un film-documentario destinato alla sala, costato a occhio e croce non meno di sette/otto milioni di euro, e immancabilmente destinato al flop commerciale? Non dovrebbe bastare un buon documentario TV di Lucarelli per cercar di far luce sui più [...] Vai alla recensione »
A cosa serve l'arte?A cosa servono i film?Forse a niente diranno i cinici quando non c'è poi vera e rapida giustizia.Comunque ringraziamo Giordana,Rulli e Petraglia,tutti gli attori,i tecnici,le maestranze,etc per averci fatto ricordare e rifletterer magari solo per il tempo della visione di questo importante e bel film che l'Italia e gli italiani sono migliori della classe politica [...] Vai alla recensione »
Il film di Marco Tullio Giordana, dopo 43 anni di abnorme dialettica, chiude, almeno per ora, la traiettoria della comunicazione, delle interpretazioni, delle riletture, della revisioni di quel 12 dicembre 1969. Potendo il cinema sorpassare la verità, che comunque non è mai stata trovata, ecco che possono essere attivate le legittime licenze del cinema. Naturalmente occorre procedere con prudenza, perché, anche se una verità documentata non esiste, esistono comunque milioni di documenti e i margini di invenzione devono essere disegnati con grande attenzione.
La “strage” del titolo è quella che l’esplosione di una bomba alle ore 16.37 del 12 dicembre 1969, a piazza Fontana nella sede della Banca dell’Agricoltura, provocò a Milano 17 morti e 88 feriti. Il “romanzo” è il modo con cui gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, con il regista Marco Tullio Giordana hanno riletto, documentatissimi, quegli avvenimenti terribili e i giorni che li seguirono [...] Vai alla recensione »
La strategia della tensione spiegata a chi non c’era oppure non sa, non ricorda, non seguiva. La madre di tutti i complotti squadernata in bell’ordine, con tutti i suoi interrogativi ancora aperti, a coprire un vuoto - di memoria, di coscienza, di elaborazione storica - che non è l’ultimo fra i tanti mali cronici del nostro paese. La strage di piazza Fontana come un contenitore di trame e sotto- trame [...] Vai alla recensione »
Prima di voltare pagina,bisogna leggerla» dice una didascalia in apertura di Il segreto di Piazza Fontana l’enorme tomo di P. Cucchiarelli (Ponte alle Grazie) dietro a Romanzo di una strage di Giordana. E rimandiamo a quella lettura per approfondire gli intricati aspetti giudiziari e investigativi del tragico evento, di cui il film riepiloga le tappe sull’arco di un triennio e con una scansione a capitoli: [...] Vai alla recensione »
Il film di Marco Tullio Giordana ricostruisce la strage di piazza Fontana intorno alla figura del commissario Luigi Calabresi, e non riesce mai a trovare la giusta distanza rispetto a un argomento ancora così bruciante per la società italiana. Al di là dei dubbi legittimi sull’attendibilità storica della versione fornita da Romanzo di una strage, che ipotizza due bombe piazzate alla Banca dell’agricoltura, [...] Vai alla recensione »
Abbiamo parlato dell’importanza politica di Romanzo di una strage martedì scorso, in occasione della presentazione romana. Oggi che il film esce nelle sale sarebbe bello ritornarci attenendosi ai suoi meriti cinematografici. Prima però occorre dire poche ma sentite parole sulle reazioni che il film sta scatenando. Ci si sta esibendo in uno sport molto italiano, riassumibile nella formula «io c’ero [...] Vai alla recensione »
“Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove”. Marco Tullio Giordana riparte da Pasolini, e l’articolo del ‘74 “Cos’è questo golpe? Il romanzo delle stragi” diventa un film, Romanzo di una strage. Sempre Romanzo criminale è, eppure tra il Calabresi di Mastandrea, il Pinelli di Favino, l’Aldo Moro di Gifuni [...] Vai alla recensione »
Rimando volentieri alla più saggia delle possibili stroncature politiche del film di Marco Thlho Giordana, scritta qualche giorno fa da Corrado Stajano sul «Corriere della sera». Le incongruenze e gli opportunismi che segnano la ricostruzione della strage di piazza Fontana e i suoi retroscena, operata dal regista con i suoi due sceneggiatori (già autori con lui di un film non eccelso ma onesto su [...] Vai alla recensione »
Non si sa se Marco Tullio Giordana sia molto, poco o per nulla lieto della diatriba che il suo film oggi in circuito sta precocemente suscitando sui media. Anche perché, dal nostro punto di vista, è molto più importante verificare “sul campo” la forza d’impatto del film, la sua originalità espressiva e la sua coerenza drammaturgica piuttosto che rinfacciargli l’adesione parziale o totale a questa o [...] Vai alla recensione »
C’è una curiosa simmetria nella struttura narrativa di Romanzo di una strage, il film di Marco Tullio Giordana che affronta la storia d’Italia dalla strage di piazza Fontana all’omicidio di Luigi Calabresi, ed è una struttura che contemporaneamente rassicura e appiattisce, rendendo fortemente simbolica, ma anche fortemente innaturale, la messinscena di uno dei periodi più travagliati del nostro passato. In [...] Vai alla recensione »
Chissà cosa capirà chi ha meno di cinquant’anni. Giordana e soci hanno fatto un gran bel lavoro, ma i troppi personaggi e tutti quei nomi, oggi dimenticati, rischiano di far perdere la bussola. La storia parte dall’autunno caldo del ’69 e si conclude con l’assassinio di Calabresi (maggio’72). Perfetti Mastandrea, Favino, Gifuni (anche se Moro ha eccessivo spazio) e tutti i ruoli minori.