liuk!
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domenica 8 gennaio 2017
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doppiaggio scandaloso
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La coppia Franco-Hudson poteva essere potenzialmente esplosiva ma la pellicola non sfrutta nè la poliedricità del primo nè la simpatia della seconda.
La trama debole e già vista, buone le location e discreto il ritmo e la tensione, purtroppo la versione italiana è distrutta da uno dei peggiori doppiaggi mai sentiti (ai due protagonisti è data una improbabile voce da teenager!).
Non lo consiglio, ma a chi proprio non può farne a meno suggerisco la versione originale, eventualmente sottotitolata.
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filippo catani
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sabato 7 gennaio 2017
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un film sprecato
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Una giovane e indebitata coppia si impossessa di una valigetta di soldi appartenente a un criminale a cui avevano affittato una stanza. I due si ritroveranno presto invischiati in un pericoloso regolamento di colpi.
A parte il dispiacere che si prova quando davanti a un più che discreto cast si assiste a uno spettacolo del genere, è proprio il genere di pellicola che non riesce davvero ad essere credibile. Insomma due persone comuni alle prese con un dilemma morale (e fin quì tutto bene) che poi si trasformano riuscendo a sopravvivere agli assalti di vari gruppi di malviventi. La risoluzione finale e l'ultima sequenza fanno letteralmente ridere in quanto a credibilità e resa.
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Una giovane e indebitata coppia si impossessa di una valigetta di soldi appartenente a un criminale a cui avevano affittato una stanza. I due si ritroveranno presto invischiati in un pericoloso regolamento di colpi.
A parte il dispiacere che si prova quando davanti a un più che discreto cast si assiste a uno spettacolo del genere, è proprio il genere di pellicola che non riesce davvero ad essere credibile. Insomma due persone comuni alle prese con un dilemma morale (e fin quì tutto bene) che poi si trasformano riuscendo a sopravvivere agli assalti di vari gruppi di malviventi. La risoluzione finale e l'ultima sequenza fanno letteralmente ridere in quanto a credibilità e resa. Insomma l'unico pregio del film è che dura poco e poi uno può tornare a fare qualcosa di decisamente più interessante.
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felicity
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domenica 11 agosto 2024
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anonimo e scontato
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In Good People la mancata denuncia alla polizia da parte dei due protagonisti dà il via a una suspense narrativa che si affida ai tipici espedienti del filone, con dubbi morali di sorta, appostamenti, intrighi tra le forze dell'ordine e l'inevitabile resa dei conti finale, senza mai mostrare personalità alcuna all'interno dei novanta minuti di visione, procedenti per inerzia verso un epilogo già scritto. Figure secondarie e villain di cartapesta, con background troppo approssimativi per infondere la giusta enfasi alle azioni dei relativi personaggi, e una messa in scena lineare in cui solo la grigiastra fotografia londinese si distacca parzialmente dai toni spesso più accesi del genere, fanno da contorno alla tormentata storia di questa coppia in profonda crisi economica, ma lo stesso disagio sociale aperto a più metafore sulla situazione odierna risulta spento e privo di sussulti drammatici.
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In Good People la mancata denuncia alla polizia da parte dei due protagonisti dà il via a una suspense narrativa che si affida ai tipici espedienti del filone, con dubbi morali di sorta, appostamenti, intrighi tra le forze dell'ordine e l'inevitabile resa dei conti finale, senza mai mostrare personalità alcuna all'interno dei novanta minuti di visione, procedenti per inerzia verso un epilogo già scritto. Figure secondarie e villain di cartapesta, con background troppo approssimativi per infondere la giusta enfasi alle azioni dei relativi personaggi, e una messa in scena lineare in cui solo la grigiastra fotografia londinese si distacca parzialmente dai toni spesso più accesi del genere, fanno da contorno alla tormentata storia di questa coppia in profonda crisi economica, ma lo stesso disagio sociale aperto a più metafore sulla situazione odierna risulta spento e privo di sussulti drammatici. Il cast delle grandi occasioni, da James Franco e Kate Hudson a Tom Wilkinson e Omar Sy, prova a salvare il salvabile ma poco può nel tracciare figure incisive in caratterizzazioni originate con lo stampino.
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elgatoloco
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lunedì 14 agosto 2017
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non disprezzabile, tra il thriller e il"drammatico
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Nel nostro mondo, "moderno"/post-moderno, una dimensione definibile(e dunque anche un genere corrispondente)è, come noto, il drammatico, mentre il"tragico", come già teorizzato nell'Ottocento(cfr.Kleist tra gli altri ma anche Hoelderlin, con altri accenti Hugo)non esiste più. Qui, in questo "Good people"di Ruben Genz sitamo al crocicchio, diciamo così, tra film drammatico(il dramma della coppia in cirsi economica e di "fecondità", cosa invero incomprenisibile per chi scrive ma attuale per parecchie persone, ma anche quello dell'anziano detective che deve far valere, anzi meglio rivalersi rispetto agli spacciatori colpevoli della morte della figlia, anni prima)e il thriller, dove il continuo oscilllare tra i due generi(e le relative dimension)non distruba, anzi a tratti arricchisce il film e(per chi lo vuole comunque individuare)lo"specifico filmico"; ciò, se escludiamo alcuni siprarietti che appaiono francamente pletorici, usati per alleggerire la tensione(all'inizio, le discussioni tra donne sul problema accennato sopra, appaiono francamente inutili, un mero marchingegno da"commedia"in un film che poi segue tuttt'altre vie, quelle appunto accennate):La tensione, per i due novelli sposi, protagonisti di scelte difficili e di una quasi"emigrazione interna"(due Americani o meglio Statunintensi trasferitisi a Londra)è tra tre fuochi: i criminali che vogliono recuperare il bottino di cui i due si sono impossessati solo quale"risarcimento"per torti subiti, il criminale che invece fuore da sé, l'anziano detective che"sa"e il"play"risulta oltremodo intrigante e foriero di una suspense non banale, anche se(ma solo a tratti, brevemente)un po'forzata e "aritificiale"(sia detto in un'arte, quella del cinema, che vive di artifici).
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Nel nostro mondo, "moderno"/post-moderno, una dimensione definibile(e dunque anche un genere corrispondente)è, come noto, il drammatico, mentre il"tragico", come già teorizzato nell'Ottocento(cfr.Kleist tra gli altri ma anche Hoelderlin, con altri accenti Hugo)non esiste più. Qui, in questo "Good people"di Ruben Genz sitamo al crocicchio, diciamo così, tra film drammatico(il dramma della coppia in cirsi economica e di "fecondità", cosa invero incomprenisibile per chi scrive ma attuale per parecchie persone, ma anche quello dell'anziano detective che deve far valere, anzi meglio rivalersi rispetto agli spacciatori colpevoli della morte della figlia, anni prima)e il thriller, dove il continuo oscilllare tra i due generi(e le relative dimension)non distruba, anzi a tratti arricchisce il film e(per chi lo vuole comunque individuare)lo"specifico filmico"; ciò, se escludiamo alcuni siprarietti che appaiono francamente pletorici, usati per alleggerire la tensione(all'inizio, le discussioni tra donne sul problema accennato sopra, appaiono francamente inutili, un mero marchingegno da"commedia"in un film che poi segue tuttt'altre vie, quelle appunto accennate):La tensione, per i due novelli sposi, protagonisti di scelte difficili e di una quasi"emigrazione interna"(due Americani o meglio Statunintensi trasferitisi a Londra)è tra tre fuochi: i criminali che vogliono recuperare il bottino di cui i due si sono impossessati solo quale"risarcimento"per torti subiti, il criminale che invece fuore da sé, l'anziano detective che"sa"e il"play"risulta oltremodo intrigante e foriero di una suspense non banale, anche se(ma solo a tratti, brevemente)un po'forzata e "aritificiale"(sia detto in un'arte, quella del cinema, che vive di artifici). Gli interpreti, da James Franco a Kate Hudson a Tom Wilkinson a Sam Spruell(un gangster), che trovo efficacissimo, già a livello di mimica facciale spontanea, a natural gift, a Omar Shy, l'alter-criminale, detto"Gengis Khan", che in pochi tratti di una breve apparizione risulta efficacissimo... El Gato
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elgatoloco
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venerdì 30 ottobre 2020
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complessivamente da salvare per suspense e ambient
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"Good People"(Henrik Ruben Genz, dal romanzo omonimo di Markus Sakey, sceneggiatura di Kelly Masterson, 2014)è un film che per tensione soprattutto"interstiziale"(ossia non solo nei momenti clou.culminanti, ma anche negli"spazi vuoti", cioè quando non si è arrivati al"picco"della tensione, insomma nei "tempi preparatori")riserva qualche sorpresa, foriera di novità, di rinnovata suspense e di rinnovate sorprese, come quando l'arredatore(architetto arredatore)riceve una telefonata che lo incarica di recarsi, per un nuovo lavoro, presso un nuovo"incaricante"che si rivela essere un terribile ras della criminalità legata allo spacchio di droga, tale Khan(Omar Sy, come attore, quasi non ha bisogno di articolare parola per incutere timore).
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"Good People"(Henrik Ruben Genz, dal romanzo omonimo di Markus Sakey, sceneggiatura di Kelly Masterson, 2014)è un film che per tensione soprattutto"interstiziale"(ossia non solo nei momenti clou.culminanti, ma anche negli"spazi vuoti", cioè quando non si è arrivati al"picco"della tensione, insomma nei "tempi preparatori")riserva qualche sorpresa, foriera di novità, di rinnovata suspense e di rinnovate sorprese, come quando l'arredatore(architetto arredatore)riceve una telefonata che lo incarica di recarsi, per un nuovo lavoro, presso un nuovo"incaricante"che si rivela essere un terribile ras della criminalità legata allo spacchio di droga, tale Khan(Omar Sy, come attore, quasi non ha bisogno di articolare parola per incutere timore). Si aggiunga un detective non proprio giovane che indaga con pervicacia sulla vicenda in quanto lo spacciatore "colpevole"della morte di sua figlia, "tossica", avversario di Khan, è colui che ha ucciso un suo"dipendente", precisamente in affitto nella catapecchia della coppia americana di"good people"(intenso Tom Wilkinson nella parte), ma anche proprio la storia della coppia, trasferita a London in seguito a delusioni lavorative del giovane architetto e della giovane moglie, da tempo in cura per problmei di feritlità(la volontà "familista"della coppia è legata al desiderio di maternità-paternità dei due made in the USA, che si trovano in una Gran Bretagna notoriamente ex.madre patria, non sempre tenera con gli yankees, non fosse che per motivi linguistici...). Vari elementi ben"armonizzati"non contribuiscono, certo, a creare un chef d'oeuvre(sarebbe ingeneroso quanto eccessivo affermare che"Good People"lo sia, anzi è un film "di normale amministrazione") ma certamente un film, thriller drammatico che comunque si situa a un livello cui molti prodotti analoghi non arrivano. James Franco e Kate Hudson, nei ruoli dlela coppia protagonista, sono complessivamente"in parte"senza strafare ma non deludendo, dando corpo a quello"spaesamento"che devono avere coloro che si sentono"trasportati"quasis violentemente in una realtà decisamente diversa dalla propria, dovendo in qualche modo dimostrare di sapersi affemrare comunque... Bene anche in vari momenti"interlopes"(intercorrenti), le pause che in qualche modo si creano all'interno dlela vicenda, convincenti le msucihe di Neil Devidge come"tappeto sonoro". El Gato
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