Anno | 2002 |
Genere | Fantascienza |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | John McTiernan |
Attori | Jean Reno, Chris Klein, LL Cool J, Rebecca Romijn, Naveen Andrews, Oleg Taktarov David Hemblen, Janet Wright, Andrew Bryniarski, Kata Dobó. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,76 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 settembre 2014
Il Rolleball è un insieme di pattinaggio, di football americano, di hockey e motociclismo. I professionisti si affrontano come gladiatori e molti ci lasciano la pelle. Al Box Office Usa Rollerball ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 18,9 milioni di dollari e 9 milioni di dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il Rolleball è un insieme di pattinaggio, di football americano, di hockey e motociclismo. I "campioni" si affrontano come gladiatori, ogni colpo è permesso, molti ci lasciano la pelle. Siamo in un futuro in cui gli uomini sono riusciti a risolvere i loro problemi: non c'è più la fame, non ci sono più le guerre. Dunque occorre gestire, in un modo o nell'altro, l'aggressività. Remake di un film del 1975.
Come quasi sempre accade, alla base di un'idea forte e «futuristica», c'è un romanzo. Era così, per esempio, per 2001 (tutti ricordano Kubrick, pochi lo scrittore Clarke). è così per Rollerball, diretto nel 1975 dall'allora emergente Norman Jewison (Jesus Christ superstar, Il caso Thomas Crown), scritto da William Harrison e pubblicato a suo tempo in una sede prestigiosissima, il famoso "Esquire". Ma il successo non fu inferiore alla polemica per via della solita chiave di lettura alternativa: il film non era un deterrente ma un'istigazione alla violenza. Infatti le statistiche registrarono, in quel periodo, un incremento degli incidenti in moto. Ed ecco il momento di dire cos'è questo Rollerball: un insieme di pattinaggio, di football americano, di hockey e motociclismo. I «campioni» si affrontano come gladiatori, ogni colpo è permesso, molti ci lasciano la pelle. Poi c'è l'altra premessa decisiva, che muove da un futuro in cui gli uomini, alla fine, sono riusciti a risolvere i loro problemi: non c'è più la fame, non ci sono le differenze e nemmeno le guerre. Ma siccome l'animo umano contiene la sua naturale dotazione di violenza, occorre esorcizzarla e risolverla, renderla circoscritta a una categoria. La maggior parte degli umani, animati da rabbie minori non saranno coinvolti. Anche il nostro cinema presenta un precedente del genere, La decima vittima tratto da un romanzo di Robert Sheckley, diretto da Elio Petri uscito nel '65 con Marcello Mastroianni. In quel caso, si parlava dell'anno 2000, si ipotizzava un club i cui iscritti si affrontavano in un duello mortale. Chi uccideva dieci avversari aveva diritto al trionfo e , si presume, aveva smaltito la voglia di violenza.
Dunque riecco Rollerball. Naturalmente in tanti anni il cinema si è evoluto specialmente in chiave di violenza. E la vecchia edizione sembra davvero un tranquillo giochino rispetto a questa. James Caan, il campione degli anni settanta non potrebbe proprio competere con Chris Klein (il nuovo Jonathan Cross), che è davvero estremo e poi trova il tempo, fra un duello mortale e l'altro di essere estremo anche nel divertirsi. Il valore aggiunto rispetto alla vecchia edizione è il denaro. Milioni di dollari prodotti dal grande rischio. Ed ecco l'intervento del personaggio di Jean Reno, una sorta di «manager globale e multimediale» che ha capito che il pericolo alza l'attenzione e la morte in diretta è proprio irresistibile. E tutto si traduce, appunto, in altro denaro. Il film è stato distribuito dalla Eagle già «delusa» da Tomb Raider, che era stato un successo ma non un successone. Rollerball è forse «troppo-tutto-americano» per piacere anche da noi senza riserve. Staremo a vedere.
Che senso ha proporsi di fare un remake, se poi ne se ne fa un film completamente diverso? Che non lo si chiami remake, si cambi il titolo, ci si inventi un gioco cruento qualsiasi e non gli si affibbi, come genere, la fantascienza. Un nonsense dall'inizio alla fine. Del classico è stata rifatta la parte meno importante, quella esclusivamente strumentale alla natura della distopia sociale, [...] Vai alla recensione »
vidi il film (originale) nel 1976 ottima impressione, movimento, suspense e genialità, veramente un buon prodotto, nel 2005 ho visto il remake, molto deluso, tutta un altra cosa, tempo sprecato per i miei gusti.
Questo Rollerball a mio parere ha veramente ben poco in comune con la precedente e infinitamente migliore versione del 1975. Qui infatti è tutto solo all'insegna di esasperazioni, effetti speciali ed eccessiva violenza. Una vera americanata, insomma. La trama è veramente esile e annega in un mare d'azione. Due sole cose salvano questo film: il buon ritmo e un bravo Jean Reno più cattivo che mai.
Il futuro è oggi, e non è uno slogan. Se la fantapolitica la fanno già le trasmissioni del prime time Tv, ecco tornare di moda il sano vecchio sport, misto tra football, hockey a rotelle e lotta da arena romana. Si gioca in mondovisione dall’Asia centrale, ex Urss, sotto il controllo di un consiglio di amministrazione (e tra i membri, anche nella versione in lingua originale, c’è un certo Enzo Molinari [...] Vai alla recensione »
Non si sa se sia più spericolato o incosciente Jonathan Cross (Chris Klein): si lancia, sdraiato sul suo skateboard lungo le discese di San Francisco, rischiando la pelle a ogni corsa, pronto a tutto pur di vincere la gara e farsi notare. Per questo quando l’amico Marcus (LL Cool J) gli propone di seguirlo nei paesi dell’Est per far parte di una squadra di rollerball, sport estremo e pericoloso disputato [...] Vai alla recensione »