Respiro è assai più di uno scorcio esistenziale di una realtà arretrata (quale Lampedusa non credo che sia). La vita dei pescatori, i giochi violenti dei ragazzi, i rituali vendicativi, la solidarietà impotente del paese sono la ferrea legge del branco. La telecamera amplifica con cura la materialità dei gesti comuni, i contatti fra i corpi e la roccia, mani e piedi nel mare, a descrivere la realtà faticosa e fatale degli animali del branco. Grazia, pur fisicamente partecipe agli eventi, non appartiene al branco, è spirito che trasforma gli eventi: il mare è liberazione dalla schiavitù della pesca, la scomparsa del cane scatena la liberazione di tutti i randagi, la fuga di Grazia diventa il "miracolo" del suo ritrovamento in cui tutto il paese si lascia alle spalle le pire rituali e nuota verso di lei.
Tutto nel volgere di un intenso, metafisico respiro trattenuto nel mare.
[+] lascia un commento a giulio palazzo »
[ - ] lascia un commento a giulio palazzo »
|