Titolo originale | The Client |
Anno | 1994 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Joel Schumacher |
Attori | Susan Sarandon, Anthony LaPaglia, Tommy Lee Jones, J.T. Walsh, Brad Renfro, Will Patton . |
Uscita | martedì 9 agosto 1994 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,09 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2019
Un ragazzo di undici anni assiste al suicidio di un avvocato della mafia e poco prima che l'uomo si uccida parla con lui. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a SAG Awards, Al Box Office Usa Il cliente ha incassato 86,4 milioni di dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Un ragazzo di undici anni assiste al suicidio di un avvocato della mafia e poco prima che l'uomo si uccida parla con lui. L'Fbi, così come la mafia, viene a sapere del ragazzo. Un'avvocatessa difenderà il giovane dall'invadenza della polizia federale e dalla mafia, che farà di tutto per eliminare un pericoloso testimone. La spunterà la donna, che otterrà per il ragazzo e per la sua famiglia il cambio di identità e un futuro più sereno. L'ennesimo romanzo di Grisham diventa l'ennesimo film del fortunato e sopravvalutato autore di legal-thriller. Si tratta di una pellicola risibile per le incongruenze comportamentali dei protagonisti, ognuno dei quali compie le proprie azioni in disprezzo del buonsenso e della logica. La sceneggiatura bara vergognosamente permettendo a un ragazzino, tra i più odiosi mai visti sullo schermo, di comportarsi come James Bond e Rambo non potrebbero fare meglio. È una poco nobile gara per chi sia il personaggio più detestabile della vicenda. Inoltre il film denota una insistita ostilità verso le forze dell'ordine, e una ruffiana complicità indirizzata agli spettatori giovanissimi, che potranno gioire nel vedere che la legge è una cosa stupida amministrata da stupidi e che vale come unica regola di sopravvivenza l'individualismo. Sono i frutti della cinematografia americana degli anni Novanta. Un vuoto morale al posto del quale esiste solo il gesto fine a se stesso e un sentimentalismo che culmina con l'ormai indigeribile "ti voglio bene", che sembra voler dire tutto e non dice nulla se non che gli avvenimenti non hanno alcun significato e qualunque cosa accada lo spettatore rimarrà sempre a mani vuote.
un film eccezionale un thriller ponderoso ricco d'azione e dialoghi spraffini. bravi tutti gli attori a cominciare dalla sempre superlativa susan sarandon che ci regala un altra stupenda interpretazione
una susan sarandon da oscar per un film che tiene incollato dall' inizio alla fine , una storia intrigante e una sceneggiatura perfetta
"The Client"(Joel Schumacher, da un romanzo di John Grisham, screenplay di Robert Geschell e Akiva Goldsman, 1994(è un riuscito film di genere, legal thriller, con scene d'aizone variamente inseerite nel film. Un avvocato della mafia si suicida in una zona di campagna.fiume; alla scena assiste un undicenne, che ha parlato con l'0uomo, cercando di evitarne la morte.
"THe Client"(Joel Schumacher, dal romanzo di John Grisham, sceneggiatura di Robert Getchell e Akiva Goldsman, 1994)racconta di un bambino uindicenne, rifugiatosi in un bosco, per caso, a cui un avvocato legato alla mafia racconta un segreto"scottante"su un senatore ucciso. Il bambino si rende conto del pericolo che corre nel caso raccontasse all'FBI quanto [...] Vai alla recensione »
un thriller ben fatto e ben recitato da tutti gli attori in primis susan sarandon da oscar
Onesto cinema di consumo che non bara affatto nei confronti dello spettatore. Come thriller è abbastanza convenzionale e non è certo privo di banalità e incongruenze, ma scivola comunque via piacevolmente senza indignare. A centrare il segno però credo sia più il rapporto tra la tostissima avvocatessa (una strepitosa Sarandon al top della forma) e il ragazzino testardo che la ingaggia per due dollari. [...] Vai alla recensione »
...eh già, invece vuoi mettere la cinematografia italiana dei nani moretti con le loro turbe psico-sessuali, i film-trash foraggiati con i soldi pubblici, quelli sì che sono capolavori, non la "cinematografia americana degli anni '90". Metto "capolavoro" anche se non l'ho ancora visto, per partito preso come fanno i sedicenti recensori.
Sicuramente non sarà un capolavoro, ma ha saputo farmi stare attaccato allo schermo dall'inizio alla fine senza farmi distogliere un attimo, cosa che altri film decantati capolavori dalla critica non hanno saputo fare...a mio parere è un ottimo film, uno dei miei preferiti!!!!!!!!
Adriano De Carlo si deve far curare!!
Irritante leggere certe recensioni moraliste-come quella di redazione che assegna una stella al film-che non tengono conto dell'ottima fattura di un bel thriller dell'epoca, ben scritto, diretto e interpretato. Ormai è un classico e fece un grande successo, meritato. Schumacher ne fece poi uno ancora più bello, Il momento di uccidere. E ha fatto altri film godibilissimi, migliori di tante produzioni [...] Vai alla recensione »
La bravura della Sarandon sprecata in un film credibile quanto le promesse di un politico, una storia d'avventura fumettistica giocata nell'incubo dei due piccoli fratellini malcapitati apposta, è però un lavoro strutturato bene che ha i colori di una favola a lieto fine e per questo piacevole. Saluti.
Non condivido sostanzialmente quanto affermato nella "recensione ufficiale", pur se, certamente, il film pecca di buonismo, di un buonismo che non è, in realtà, del libro. Dietro non c'è Pollack, potremmo dire riassuntivamente, come regista e autore filmico. Ma andando a guardare meglio le cose, c'è comunque un atto di accusa fortissimo contro la mafia [...] Vai alla recensione »
Mark Savey, un ragazzino di 11 anni, dopo aver fumato di nascosto una sigaretta insieme con il suo fratellino Rich, assiste al suicidio di un avvocato, che gli rivela, prima di morire, dei particolari agghiaccianti; Mark sarà cosi perseguitato dagli F.B.I. che cercano di farlo parlare a tutti i costi, e dalla Mafia che vuole levarlo di mezzo. Sarà un'avvocatessa buona d'animo a difendere il ragazzo [...] Vai alla recensione »
Gentile Adriano De Carlo, può capitare, e capita a tutti noi, di trovarsi in una giornata negativa, ma se un critico si trova in questa condizione, dovrebbe astenersi dallo scrivere, ed attendere un momento più propizio. Eviterebbe così una recensione così inutilmente e gratuitamente spregevole per un film che, pur non eccelso, ha il merito per gli amanti dei legal thriller di far trascorrere una [...] Vai alla recensione »
Sono contrario alla recensione e penso che questo film sia molto emozionante e avvincente...brava Susan Sarandon!!!
Di una noia bestiale, dialoghi pessimo e bocche riempite da parolone altisonanti e frasi fatte. Il bambino-fenomeno in canotte coatte rockettare resta davvero antipatico per non parlare dell'avvocato dilettante Sarandon, che si prende gioco di FBI e sistema giudiziario con mezzucci, minacce e pseudo sistemi che non funzionerebbero nemmeno con la ridicola giustizia italia.
Nell'estate rovente di Memphis, Louisiana, un ragazzino, rifugiatosi nel bosco col fratello minore per fumare di nascosto, assiste all'angoscioso, affannoso suicidio d'un avvocato di mafia, ne raccoglie l'estrema confidenza: l'avvocato sa dove il suo cliente ha occultato il cadavere d'un senatore assassinato, teme per questo d'essere ucciso, preferisce ammazzarsi anziché aspettare la morte.