Titolo originale | The Empire Strikes Back |
Anno | 1980 |
Genere | Fantastico |
Produzione | USA |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Irvin Kershner |
Attori | Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Mark Hamill, Frank Oz, Alec Guinness Julian Glover, Clive Revill, Bruce Boa, Anthony Daniels, Kenny Baker (II), Kenneth Colley, Jeremy Bulloch, Mark Jones, Peter Mayhew, Michael Culver, John Ratzenberger, Norman Chancer, Richard Oldfield, Burnell Tucker, John Morton, Jack Purvis, Christopher Malcolm, Milton Johns, Des Webb, Michael Sheard, John Dicks, Denis Lawson, Ray Hassett, Oliver Maguire, Robin Scobby, Ian Liston, Jack McKenzie, Jerry Marte, Norwich Duff, Brigitte Kahn. |
Tag | Da vedere 1980 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,93 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 aprile 2017
Argomenti: Star Wars
L'Alleanza ribelle si è rifugiata sul pianeta di ghiaccio Hoth, ma la loro base segreta viene individuata dalle truppe imperiali di Darth Vader. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, Al Box Office Usa Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora ha incassato 65,2 milioni di dollari .
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Dopo la distruzione della Morte Nera i ribelli stanno compattando le fila per combattere l'Impero che ha in mente di ricominciare la costruzione della sua arma segreta. Luke Skywalker, scampato ad un attacco sul pianeta Hoth, si sposta nel sistema Dagobah per essere addestrato dal maestro Yoda e finalmente diventare un vero Jedi. Parallelamente Han Solo e la principessa Leia sono braccati da Darth Vader, il quale ha capito che solo in questa maniera potrà trovare il giovane Skywalker a cui è tanto interessato.
Quando i due si rifugiano da un vecchio amico di Han Solo, Lando Carlissian, un cacciatore di taglie avverte Darth Vader che, piombato in loco, fa prigioniero Han Solo in una lastra di carbonio e poi affronta Luke Skywalker quando questi arriva a salvare i suoi amici.
Al secondo episodio Guerre stellari prende la forma della saga, conclude il film con un finale sospeso che rimanda all'episodio seguente e incastra le vicende dei singoli personaggi all'interno di un equilibrio più ampio, uno in cui i rapporti di forza e le relazioni iniziano a intrecciare nodi che non possono essere risolti in un solo film.
Scritto da Lawrence Kasdan e Leigh Brackett, il secondo capitolo non è una fase interlocutoria ma di fatto un nuovo inizio dopo che il precedente concludeva la propria storia. Inizia la mitologia della lotta all'impero, i protagonisti si separano e di fatto parte un secondo "viaggio dell'eroe". George Lucas rimane la mente dietro tutto il progetto ma cede sia la sedia di sceneggiatore che quella di regista (a Irvin Keshner). Il risultato è un film per certi versi più solido e meno debitore dal punto di vista visivo ad altre fonti, ma inevitabilmente anche meno iconico e più al servizio di una grande strategia.
Centrato non tanto sulla narrazione di una storia ma sulla creazione delle basi per il finale che si svolgerà nell'opera successiva, L'impero colpisce ancora riesce ancora ad introdurre uno dei personaggi basilari di tutta la saga (Yoda) e a rafforzare il personaggio della principessa Leia, il cui carattere forte emerge con ancora più prepotenza, segnando una differenza abissale con gli standard dell'epoca anche nel campo delle figure femminili complesse.
Kershner inoltre riesce ad ampliare lo spettro visivo della saga senza replicare quasi mai le ambientazioni già viste. Luke Skywalker e gli altri personaggi si spostano in un campionario di ambienti estratti dalla Terra che il film trasporta in pianeti remoti. Paludi, luoghi innevati e un'impossibile città nel cielo, tra le nuvole, tutte creazioni narrative e soprattutto visive innovative per gli stessi standard impostati dalla saga oltre che per quelli dell'epoca. L'impero colpisce ancora, nel lavorare sulla complessità narrativa dell'universo di Guerre stellari, ne conferma la caratteristica fondamentale, ovvero quella di epopea visiva in cui raccontare personaggi a partire dai luoghi che abitano. Ogni carattere un posto, ogni posto una palette di colori e una personalità diversa. In questo modo Luke Skywalker continua la sua formazione nella misura del viaggio attraversando tutti i luoghi e assorbendone le caratteristiche.
In un finale all'interno di una struttura tecnologica ci sarà il grande svelamento della saga, che con i suoi ambienti tecnologici profetizza quello che accadrà di lì a poco e racconta sia il presente di Darth Vader (che per metà è robotico), sia l'immediato futuro di chi gli si oppone.
Negli anni '90 lo stesso George Lucas ha rilasciato una nuova versione con qualche scena aggiunta ed effetti speciali migliorati, che in questo caso funziona più del solito.
Star Wars è una saga fantascientifica formata da sei film, che compongono due trilogie. La trilogia classica comprende gli episodi IV, V e VI. Le vicende narrate nella trilogia classica sono cronologicamente posteriori rispetto a quelle narrate nella nuova trilogia. Le due trilogie sono tra loro speculari. Vediamo le corrispondenze tra l’episodio V e l’episodio II. Nell’episodio V e nell’episodio II: la principessa (V: Leia; II: Amidala) è ancora in pericolo, si rifugia su un pianeta sicuro con un ragazzo (V: Han Solo; II: Anakin Skywalker), e i due si innamorano. In parallelo, si segue la storia di un altro personaggio su altri pianeti (V: Luke Skywalker; II: Obi-Wan Kenobi). Il giovane Jedi arriva a un duello finale (V: Luke contro Darth Vader; II: Anakin contro il Conte Dooku) in cui perde un arto (V: una mano; II: un braccio), e si ha così lo sparagmos (lo strazio del corpo dell’eroe). L’arto viene ricostruito artificialmente. Il giovane Jedi ha scoperto la propria metà oscura (V: Luke apprende di essere figlio di Darth Vader; II: Anakin comincia ad abbandonarsi al Lato Oscuro). Emerge un rapporto profondo tra l’allievo e il maestro-padre putativo (V: Luke e Yoda; II: Anakin e Obi-Wan). Ognuna delle due trilogie segue un percorso di formazione. La trilogia classica segue il percorso di Luke Skywalker. Anche per il percorso di formazione, troviamo riscontri tra le coppie di episodi delle due trilogie. Nell’episodio V e nell’episodio II, il ragazzo, con l’aiuto di un maestro-padre putativo, impara a conoscere la propria identità naturale, scopre che tale identità è in sé neutra (la Forza può essere usata sia per il Bene che per il Male) e che deve essere incanalata in un’identità morale, attraverso la scelta morale, l’atto morale; il ragazzo scopre anche la propria metà oscura, che insinua dubbi. Sia Luke che Anakin si relazionano con diverse figure di padri-docenti: nell’episodio V e nell’episodio II, c’è il padre-docente che li segue da vicino nel percorso educativo (V: Yoda per Luke; II: Obi-Wan per Anakin). Seguendo le indicazioni sulle forme letterarie date da Northrop Frye in Anatomia della critica, si può dire che – se la nuova trilogia è una tragedia – la trilogia classica è un romance. Anche nel romance, come nella tragedia, c’è lo sparagmos, visto come morte rituale, come prezzo da pagare per raggiungere un più alto livello di saggezza e forza: in questo episodio, Luke perde la mano, e diventa così più saggio e potente. Come il mythos del romance, la trilogia classica si può dividere in sei fasi. Nell’episodio V, abbiamo la 3ª e la 4ª. La 3ª fase è il tema centrale del romance, la Ricerca, il viaggio, e occupa gran parte della trilogia classica, in cui Luke si sposta di continuo, cerca la Forza in sé, la vera storia e la vera identità del padre: qui cerca anche Yoda. La 4ª fase è la difesa estrema del mondo dell’innocenza dagli attacchi del mondo dell’esperienza, ovvero lo scontro edipico diretto tra Luke e Darth Vader.
L'Alleanza ribelle, guidata dalla principessa Leila, si è rifugiata sul pianeta di ghiaccio Hoth; ma la loro base segreta viene individuata dalle truppe imperiali di Darth Vader, che sferrano un terribile attacco contro i ribelli. Così, mentre la principessa Leila fugge insieme ad Han Solo a bordo del Millennium Falcon, Luke si reca sul pianeta Dagobah, dove viene iniziato dal maestro Yoda ai segreti della Forza.
Secondo, straordinario episodio della mitica saga fantascientifica creata da George Lucas, L'Impero colpisce ancora è stato realizzato a tre anni di distanza dall'enorme successo di Guerre stellari, con Irvin Kershner alla regia sotto la supervisione dello stesso Lucas e un budget di ben 35 milioni di dollari (lievitato a causa delle numerose difficoltà produttive incontrate durante le riprese). Sceneggiato da Leigh Brackett e dal futuro regista Lawrence Kasdan e accompagnato dalle bellissime musiche di John Williams, il film ha riportato risultati da record ai botteghini di tutto il mondo, con 530 milioni di dollari d'incasso e 180 milioni di spettatori (di cui quasi 100 milioni nei soli Stati Uniti), oltre ad aver ottenuto il premio Oscar per il miglior sonoro. Diventata un vero e proprio cult quanto l'originale, la pellicola di Kershner è stata seguita nel 1983 dal capitolo conclusivo della trilogia, Il ritorno dello Jedi.
Anche in questo episodio, Lucas recupera i personaggi di Guerre stellari e i medesimi ingredienti stilistici e narrativi del primo film, avvalendosi però di effetti speciali ancora più complessi e stupefacenti: magnifiche le scene della battaglia tra i ribelli e l'esercito imperiale sul pianeta ghiacciato Hoth e la ricostruzione di Bespin, la suggestiva città fra le nuvole di Lando Calrissian (Billy Dee Williams). Dopo una prima parte assai movimentata e ricca d'azione, Lucas attenua lo spirito squisitamente avventuroso caratteristico dell'opera precedente a favore di un tono più cupo e solenne, che si rispecchia negli eventi principali dell'intreccio: in particolare, il difficile apprendistato di Luke Skywalker (Mark Hamill) presso il bizzarro e simpatico maestro Yoda (Frank Oz), durante il quale vengono approfonditi il concetto di Forza e le sue implicazioni filosofiche. Non manca neppure l'elemento romantico, con l'inizio della storia d'amore tra Han Solo (Harrison Ford) e la principessa Leila (Carrie Fisher).
Ma il tema portante dell'intera pellicola è costituito senza dubbio dal misterioso legame tra Luke e il suo temibile rivale Darth Vader (David Prowse). Alla classica lotta manichea tra Bene e Male del primo capitolo si sostituisce dunque un confronto molto più ambiguo, in cui Luke si ritroverà ad intraprendere un pericoloso viaggio attraverso se stesso e ad affrontare per la prima volta il proprio Lato Oscuro. Il momento in assoluto più emozionante del film resta comunque il fantastico duello finale a colpi di spade laser tra Luke e il suo arcinemico, che terminerà con la sconfitta del giovane Skywalker e la sorprendente rivelazione della vera identità di Darth Vader, un colpo di scena a dir poco geniale che è entrato da subito nella storia del cinema ed ha completamente spiazzato il pubblico dell'epoca, tenendolo col fiato sospeso fino all'uscita del film successivo.
Seconda puntata della saga di Guerre stellari. Assistiamo al proseguimento delle straordinarie avventure di Luke Skywalker, Ian Solo e Leila Organa, nemici del malvagio Impero.