L'adolescente e la reporter quella coppia esplosiva che ricorda Harold e Maude
di Roberto Nepoti La Repubblica
Un adolescente orfano di madre, Sam, vive male nella propria pelle e si mette di continuo nei guai, facendosi espellere dal collegio in cui il padre lo aveva spedito. Il genitore se lo riporta a casa; ma qui il ragazzo deve vedersela con un'ingombrante ospite: Ruth, leggendaria fotografa di guerra con una gamba rotta e innamorata del gin. Una vecchia signora indegna con tanto di assistente-infermiera al seguito che insulta i preti e lancia bicchieri addosso alla gente.
Va da sé che la nonna non è entusiasta della convivenza più di quanto lo sia il nipote; però ci vuol poco a capire che i due poli opposti finiranno per intendersi e volersi bene, dando agio allo spettatore di prevedere con largo anticipo ogni catarsi emotiva. Primo lungometraggio di un regista neozelandese, Matthew Saville, Juniper Un bicchiere di gin rispetta i codici di un genere piuttosto fuori moda (lo potremmo accostare a Harold e Maude di Al Ashby, che lo supera di oltre mezzo secolo, e comunque era migliore).
Non ci va piano col sentimentalismo; tuttavia racchiude qualche piccola sorpresa: un tanto di humour nero che mitiga le sdolcinatezze; dei personaggi capaci di svilupparsi nel tempo; due o tre trovate meno prudenti di quel che ti aspetti. Però il "segreto" del film è Charlotte Rampling: non sarà ricordato come uno dei momenti salienti della sua carriera, quando il suo nome rimava con "anticonformismo" e "trasgressione": ma provate a immaginare un'altra attrice odierna al posto della sarcastica e irresistibile Ruth cui dà vita qui, poi riparliamone.
Da La Repubblica, 3 ottobre 2024
di Roberto Nepoti, 3 ottobre 2024