Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Gran Bretagna |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Luca Lucini |
Attori | Luca Argentero, Alessandro Gassmann, Stefania Sandrelli, Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli Sonia Bergamasco, Lella Costa, Gaia Bermani Amaral, Franco Branciaroli. |
Uscita | venerdì 26 novembre 2010 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,60 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 settembre 2012
L'equilibrio tra i fratelli Giorgio e Leonardo si spezza quando il primo scopre che la nuova fidanzata dell'altro è la stessa donna con cui ha avuto una delle sue turbolenti relazioni extraconiugali. In Italia al Box Office La donna della mia vita ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 2,8 milioni di euro e 965 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Mamma Alba ha due figli maschi: Giorgio, il grande, professionista sul lavoro e con le donne, con una moglie a Roma e almeno un'amante a Milano, e Leonardino, il secondogenito, quello sensibile, depresso, che per una donna ha persino tentato il suicidio. L'arrivo di Sara rivoluziona la vita di Leonardo, portando in essa l'insperata felicità, ma anche quella di Giorgio, poiché Sara è una delle donne a cui lui ha mentito spudoratamente, fingendo persino l'esistenza di un figlio.
Ideata da Cristina Comencini e sceneggiata da Giulia Calenda e Teresa Ciabatta, questa commedia di attori lascia sullo sfondo il regista, Lucini, che si mette totalmente al loro servizio, un po' per scelta e un po' per forza, vista la natura teatrale del copione.
In omaggio a Gassman padre ci sono una casa, una famiglia e Stefania Sandrelli, ma l'interno è tutt'altro che claustrofobico: figli e mariti escono e rientrano (chi dalla porta e chi dal televisore), fingendo smania di vivere, mentre la madre raccoglie confidenze in cucina per poi ordire senza scrupolo i destini di ognuno.
Nella figura di questa mamma italiana chioccia e al contempo falsa, che si è sostituita alla natura e alla verità in nome del presunto bene di tutti, c'è l'unico scoppiettante centro d'interesse del film, oltre che la sola idea di regia. Protesa sulla culla dell'ultimo maschio arrivato, ma anche sulla platea in sala che la guarda dal basso in alto, la Sandrelli, con la sua voce morbida e il suo sorriso tenero, inaccusabile, s'illumina di diabolico per qualche secondo, salvo poi rientrare tra i felici e i contenti. Incentrato sui corpi e sulle prove attoriali dei tre protagonisti giovani, il film non dà mai peso a questo aspetto, lo adombra e lo nega all'istante, relegandolo ad un'interpretazione possibile, un pensiero collaterale.
Simile, solo e soltanto nella trama, ad un titolo della coppia Izzo-Tognazzi (Io no), La donna della mia vita conferma le capacità di Argentero e di Gassman, notevoli, mentre contiene lo spazio d'azione della Lodovini, che parla più con gli occhi che con la bocca. È un peccato. Il regista dice di essersi ispirato alla grande commedia americana alla Cukor, ma là era esattamente la donna il motore sempre acceso di ogni scena. Oppure forse dobbiamo dare maggior credito agli autori e contemplare un ribaltone non solo nel rapporto tra i fratelli ma anche, più sottilmente, nella struttura stessa del film: non sono i genitori a far da spalla e da sfondo alla vicenda sentimentale dei figli ma avviene il contrario, e la donna della vita, di tutti quanti, nel bene e nel male, è proprio la mamma.
Come nella migliore tradizione italica (da Plauto in giù) il racconto si basa sugli equivoci e sui segreti, per cui ogni “disvelamento” coincide con un momento divertente e allegro; qua e là ci si concedono anche brevi incursioni nel serio su cui riflettere. Quasi da subito è chiaro che, al di là dei bei fusti, a tirare le fila del racconto in positivo e in negativo [...] Vai alla recensione »
La storia è ambientata tra Milano e Roma e racconta di un'infinita serie di tradimenti affettivi fatti con leggerezza e superficialità dai componenti di una famiglia milanese. Gassman si salva nel ruolo dello sciupafemmine, ma è poco credibile come ravveduto innamorato. Luca Argentero si presenta nella peggior recitazione della sua vita.
All'uscita dalla sala, magari riosservando con piglio più critico la locandina de "La donna della mia vita", ci si rende conto di quanto essa proponga una visione semplicistica e alquanto riduttiva del film di Luca Lucini. Confinare infatti l'ultima fatica del regista di "Solo un padre" e "Oggi sposi" entro gli occlusivi e spigolosi margini di una 'storia [...] Vai alla recensione »
Lucini è bravo (ha fatto di meglio comunque) e confeziona una commedia accettabile, carina complessivamente ma a tratti piatta e monotona. Brillano le protagoniste femminili, bravissime la Sandrelli assoluta primadonna e la Lodovini defilata quasi ma sempre al centro dell'attenzione in un ruolo fondamentale. Molto ben congegnati però sono tutti i personaggi, assolutamente funzionali [...] Vai alla recensione »
Luca Lucini consolidato bravo regista, tecnicamente e nel far recitare gli attori. Nel mettere insieme situazioni comiche e intricate. Purtroppo la commedia si trascina troppo in tradimenti e disastri famigliari in versione tragicomica. Bravi tutti ma il film poteva essere un pò più elaborato e convincente. Scarso.
Il regista Luca Lucini, già famoso per film premiati dal botteghino come Tre metri sopra il cielo e Amore, bugie e calcetto, propone per l’anno 2010 la divertente commedia sentimentale La donna della mia vita. Il film racconta la storia di due fratelli molto diversi tra loro, Leonardo (Luca Argentero) e Giorgio (Alessandro Gassman).
La donna della mia vita è un film dove molti (secondo mè si sono fatti ingannare dal Trailer) avevano pregiudizi, o per gli attori o per il regista,la vicenda, il titolo... Stefania Sandrelli in una ottima interpretazione, bello il trucco, bravi i quattro protagonisti, poi il ruolo della mamma è fantastico, il regista fa solo film belli il più bello è Oggi Sposi,è [...] Vai alla recensione »
Le figure fondamentali del film, la mamma e l'amante ( la Sandrelli e la Lodovini ) sono poco valorizzate, quasi delle macchiette. Tutto il film ruota attorno ad esse, ma loro ci sono poco, e quando ci sono sembrano quasi figure marginali. Il film finisce per basarsi sulle irrequiete vicessitudini amorose dei figli, alle quali fanno un po da sfondo quelle dei genitori, solo accennate.
Ancora una volta una commedia italiana assai deludente. Il film è troppo parlato, basato su equvoci ,fraintendimenti,segreti e scoperte è senz'altro più adatto ad una trasposizione teatrale piuttosto che cinematografica. Forse a teatro sarebbe stato più convincente ma al cinema no, questo discorso non regge. Non è servito neanche la presenza di due bei [...] Vai alla recensione »
andate VOI a recitare, andate. Vi vorrei proprio vedere almeno una volta nella vita e il ruolo lo scegliete voi: comico, tragico, grottesco, surreale, scegliete pure. Sempre IN MEZZO ALLE..... state, mamma mia. Ci sarà pure qualcosa che vi piace un po' o no?
Esilarante e divertente. Comico ma riflessivo. La donna della mia vita e' tutto questo. Gli attori sono tutti nella parte, dai protagonisti ai co-protagonisti, alle comparse. Sopra tutti un meraviglioso Luca Argentero, che interpreta Leonardo, irriconoscibile all'inizio del film, quando goffo e curvo nelle spalle, gira timido e indifeso tra la folla urlante di una festa.
Un film senza sostanza. Qualsiasi commento è superfluo, la cosa che mi ha sorpreso (negativamente) sono le interpretazioni degli attori, pessime, si salvano in parte Colangeli e Gassman, il resto del cast insufficiente: troppe "mossette" da rivista paesana. Questo doveva essere un grande film italiano?????????... Ma fetemi il piacere!!!!!!!! ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO
LICENZIATO! IMMEDIATAMENTE.
Una storiella raccontata con superficialità. Gli attori recitano senza brio, tutto sembra rallentato. E poi la Sandrelli è veramente patetica, ha solo una faccia, recita sempre con quella vocina impostata ... insopportabile.
"La donna della mia vita?" Preferiamo rimanere single Gassman e Argentero i due belli del cinema italiano....uno dottore sciupafemmine, l'altro mammone, una donna da condividere...e intorno tante, troppe parole,parole,parole,parole canterebbe Mina.. solo che la musica e' diversa e nel film di Lucini a volte anche ripetitiva.. La donna della mia vita e' un film troppo scritto, troppi [...] Vai alla recensione »
Senza andare troppo indietro mi imbatto nella seguente assegnazione: 2 stelle a "Maschi contro femmine" e 2 e 1/2 a questo e mi dico: "Ma CHI SI E' OCCUPATO DI DARE LE STELLE ha dato i numeri o davvero il livello intellettivo si è trasformato tanto da non trovare praticamente differenze? Insomma, è possibile che siano sembrati la stessa cosa? GRAVISSIMO...
Veramente io ho detto "CONSIGLIEREI SOLO OLTRE A QUESTO", non ho fatto una classifica (e nemmeno assegnato i posti). In italiano questa si chiama al massimo dritta per non sbagliare sala dopodiché, e lo ribadisco, L'HO CONSIGLIATO perché si tratta di un film che ha una signora recitazione da parte di TUTTI e uno sguardo d'insieme DA COMMEDIA come non se ne facevano più [...] Vai alla recensione »
secondo me è un film da non perdere per passare una serata in allegria e per niente scontata. Bravi gli attori, carina e intricata la storia, battute calibrate, pieno di spunti di riflessione non banali, comunque molto divertente.
Peccato...perché le possibilitá erano davvero tante... a me ha colpito la svolta di argentero, troppo veloce per diventare credibile. Bella anche l'idea della "donna della mia vita", come se fosse possibile sapere chi lo può essere... stupenda l'idea della mamma che crea e disfá, poco visibile e poco irretita nel film.
UNA COMMEDIA, CARINA, PIUTTOSTO DIVERTENTE... E SECONDO ME ANCHE PIUTTOSTO VERITIERA, PERCHè RICORDIAMOCI CHE NELLA VITA REALE, PURTROPPO , QUESTI INTRECCI AMOROSI / TRADIMENTI ESISTONO ECCOME!E IL FILM GIUSTAMENTE DA COMMEDIA,NON RISULTA PER NULLA PESANTE, MA NEMMENO TROPPO SCONTATO--- ARGENTERO E GASSMANN BRAVI- COSI COME LA SANDRELLI E LA LODOVINI E COLANGELI.
molto molto carino!!!! vi è un susseguirsi di equivoci e colpi di scena che porterà lo spettatore ad amare il film. gli attori sono bravissimi ,soprattutto Gassman ruolo azzeccato per lui, tutti interpretano molto bene la storia, per passare 1 oretta o 2 senza molti pensieri e anzi con il sorriso sulle labbra... consiglio questa commedia brillante!!
Quanto ci piace a noi italiani il filone dei film che parlano di uomini che tradiscono??? Tanto, visto il quantitativo di film che parlano di questo argomento nel passato. Bisogna però rendere atto che il film è girato bene, con attori di rilievo, ed un Luca Argentero che divente sempre più bravo come attore. Tradire è insito negli uomini sembra dire questo film, ma [...] Vai alla recensione »
un film dove tutti fanno sesso con tutti,non proprio esilarante, tolta la recitazione abbastanza buona,il resto è stucchevole,archiviamolo.........
Condivido con te nella classifica dei migliori film di questa stagione " la solitudine dei numeri primi" e "una sconfinata giovinezza",gli altri due non li ho visti.....ma questo proprio noooo,non lo metterei tra i primi posti,mi deludi se la pensi così......
Film gracile e banale,forse un occasione mancata. Si regge su una scrittura agile e ritmata,ma la regia risulta sciatta. La sceneggiatura é approssimativa,e non asseconda la frizzantezza dei dialoghi,per la verità,a volte,un po' grevi. Argentero ha un bel sorriso,ma per gran parte del film mostra espressioni stucchevoli,monocorde.
Le sue 2 stelle e 1/2 sono INGENEROSE e forse frutto di una forte prevenzione che l'ha portata a non sentire PERFETTAMENTE il parlato del film che non ha come centro SOSTANZIALE la figura ingombrante della Sandrelli ma una serie di altre tematiche che comprendono il rapporto madre-figlio ma non si esauriscono in esso. La Cappi non ha nemmeno visto, forse, le immagini con la voglia di capire ma [...] Vai alla recensione »
Aggiungo che QUESTO è un film che MERITEREBBE ben più di quello che ha incassato perché HA UN SENSO, UN'IDEA E UN PERCHE'. Ci si può TRANQUILLAMENTE immedesimare (a patto però di abbandonare per un attimo l'ipocrisia) perché TUTTI ci siamo passati e SE SI E' INTELLIGENTI anche ridere di se stessi anche perché è solo un film.
Le ultime commedie italiane mi sembrano stiano cercando una caratterizzazione e mi pare la stiano trovando. Anche questa commedia risulta piacevole, bravi gli attori, curata la regia. Alla fine un pezzettino di società italiana viene descritta con sagacia: e cosa deve fare di più una commedia che non pretende di essere un capolavoro? La Sandrelli mi è parsa sfuggente, ma probabilmente la mamma de [...] Vai alla recensione »
(Versione CORRETTA) VERA commedia che IN MODO INTELLIGENTE mette a nudo quella che è l'evoluzione spirituale verso il vero amore e cioè un percorso accidentato dominato dalla casualità e dal raggiro, spesso, di donne manipolatrici. Madri, fidanzate, non si può MAI sapere perché la donna ideale non esiste e, se esiste, sbuca e non sempre la riconosci in tempo... [...] Vai alla recensione »
Sinceramente questo film mi ha deluso molto, non che le aspettative fossero alte, pero' immaginavo di divertirmi. Invece mi sono annoiata a morte. La Sandrelli forse nell'interpretazione peggiore della sua vita, per non parlare di Luca Argentero e Alessandro Gassmann, talmente poco credibili che persino il loro naturale sex appeal ne resta inficiato.
Film di ottima fattura....una commedia che eslora tecniche e stile diversi...un regista che si conferma film dopo film...attori bravissimi....tutto a favore della nostra commedia che continua a vivere !!!
Film privo di interesse. La Sandrelli non convince. Gassman, Argentero e la Lodovini solo a tratti hanno avuto la possibilità di esprimere le loro capacità mimiche ed espressive. Non posso omettere che ho anche riso, ma il racconto non mi ha "preso", anche perchè a mio parere la trama era mal congegnata e anche confusa.
Per quello che ho visto consiglierei SOLO OLTRE A QUESTO: "La solitudine dei numeri primi", "Una sconfinata giovinezza", "21 sigarette" e "Noi credevamo". Il resto è NOIA.
BEL FILM! SCORREVOLE, VIVACE E BEN INTERPRETATO. LA SANDRELLI CREDO ABBIA TROVATO IL SUO RUOLO. MI HA AFFASCINATO COME NON ERA MAI RIUSCITA A FARE. LA STORIA E' SEMPLICE E RICALCA FEDELMENTE IL SOLITO COPIONE DELLA COMMEDIA ITALIANA: EQUIVOCI, TRADIMENTI E CASUOLITA'. LA DIFFERENZA CON ALTRI FILM DEL GENERE E LA TOTALE MANCANZA DI VOLGARITA', DI SESSO AD OGNI COSTO E BANALITA' ECCESSIVE. [...] Vai alla recensione »
(Versione ANCORA PIU' CORRETTA) VERA commedia che IN MODO INTELLIGENTE mette a nudo quella che è l'evoluzione spirituale verso il vero amore e cioè un percorso accidentato dominato dalla casualità e dal raggiro, spesso, di donne manipolatrici. Madri, fidanzate, non si può MAI sapere, perché la donna ideale non esiste e, se esiste, sbuca e non sempre la [...] Vai alla recensione »
ma voi CHE COSA SIETE? "Non basta Gassman anche qui il solito bello che deve rincorrere come nel penultimo film di Brizzi la sua "Ex", Argentero qui troppo sfigato e senza spessore recitativo quasi noioso,"... Ma se questi due piacciono anche ai gay? In Italia solo voi disdegnereste, vi rendete conto? La Lodovini non sfigura affatto quindi CHE COSA VOLETE? "Maschi [...] Vai alla recensione »
Uscirà il 26 novembre, su 250 schermi italiani, la nuova commedia di Luca Lucini, tratta da un soggetto di Cristina Comencini, sceneggiata dalla figlia della regista, Giulia Calenda, con Teresa Ciabatti e prodotta da Cattleya con la Universal Pictures International. La donna della vita, che dà il titolo al film, è contesa tra due uomini, in questo caso due fratelli, Leonardo (Luca Argentero) e Giorgio (Alessandro Gassman), ma in fondo è anch'essa sdoppiabile in due figure, la giovane Sara (Valentina Lodovini) e la mamma Alba (Stefania Sandrelli), entrambe burattinaie dei destini maschili, in modo [...]
Fratellastri innamorati e ingannati dalla stessa donna: la mamma. Quando è quella strega svagata di Stefania Sandrelli, tutto torna. E torna pure il cinema lounge di Luca Lucini, sofisticato e non agitato, che con La donna della mia vita recupera il tocco del suo gioiello L'uomo perfetto. Due coppie in crisi: i fratellastri Leonardo e Giorgio (uno timido e fragile, l'altro estroverso e aggressivo) [...] Vai alla recensione »
Qualcosa si muove nel panorama della commedia italiana. Il genere portante del nostro cinema sta arruolando delle nuove leve. Da due-tre anni non ci sono più solo i fratelli Vanzina, Giovanni Veronesi e i cine-panettoni di Neri Parenti. La ditta Brizzi-Martani, l'Umberto Carteni di Diverso da chi?, Massimo Venier e il Luca Miniero di Benvenuti al Sud (film che si avvia a battere il record di incassi [...] Vai alla recensione »
Piacevole, spiritosa commedia sentimentale del collaudato Luca Lucini, su un copione visibilmente al femminile, non per nulla scritto da Cristina Comencini. A Milano il timido Luca Argentero s'innamora della bella violoncellista Valentina Lodovini, ignorando che è stata per due anni l'amante segreta dell'indimenticato fratellastro, sposato e playboy Alessandro Gassman.
Da un soggetto di Cristina Comencini, una commedia degli equivoci basata sulla coppia - un tantino risaputa - dei due fratelli diversi come il giorno e la notte. Leonardo è timido e insicuro quanto il suo fratellastro Giorgio è, invece, incostante e acchiappasottane. Fato vuole che il primo scelga come fidanzata Sara, la ragazza con cui il secondo ha avuto una delle sue relazioni extraconiugali.
Come qualche sabato fa abbiamo tessuto le lodi della sophisticated comedy francese Potiche, oggi vogliamo fare lo stesso per una commedia italiana, La donna della mia vita, nata da un soggetto di Cristina Comencini e sceneggiata da Giulia Calenda (figlia di Cristina) e Teresa Ciabatti. È evidente che dietro questa storia c'è un team al femminile, non solo nell'ironia e l'arguzia con cui sono scritte [...] Vai alla recensione »
La commedia brillante è un oggettino da adoperare con cura. E Luca Lucini non è mai stato Paolo Virzì, ma nemmeno Umberto Carteni (Diverso da chi?). Ergo La donna della mia vita è una commedia svuotata di vita e vitalità, che si puntella abilmente nel rispecchiarsi in abbacinanti bianchi e grigi d'interni modello Abitare, nonché in un fascinoso guardaroba haute couture che sfiora l'aristocratico.