Titolo originale | Le plus beau jour de ma vie |
Anno | 2004 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Julie Lipinski |
Attori | Hélène De Fougerolles, Jonathan Zaccaï, François Berléand, Marisa Berenson, Michel Duchaussoy Eva Darlan, Alexandre Brasseur, Elise Larnicol, Annelise Hesme, Valérie Donzelli, Stéphane Metzger, Laurent Bateau, Vanessa Valence. |
Uscita | venerdì 22 giugno 2007 |
MYmonetro | 2,26 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 febbraio 2017
Una galleria di personaggi avvincenti e situazioni tragicomiche, che rendono questa commedia una deliziosa riflessione su temi intimi e universali. In Italia al Box Office Finchè nozze non ci separino ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 31,5 mila euro e 8,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Dopo l'ennesimo matrimonio da ospite, Lola, una giovane farmacista, implora il suo fidanzato di sposarla. Arthur, giornalista con velleità da scrittore, frena i suoi entusiasmi e i suoi sogni in bianco. La decisione della ragazza di abbandonarlo lo costringe però a ripensare la loro relazione e a chiederle la mano. Come tutti gli sposi, anche Lola e Arthur vogliono un matrimonio diverso e originale. Niente abiti vaporosi e navate da attraversare, niente foto in posa e parenti da far posare, basterà una spiaggia bianca, il mare azzurro e qualche amico a testimoniare l'evento. Ma il budget previsto lievita come il numero degli invitati e i due fidanzati si vedranno costretti a ripiegare sulla tradizione, almeno fino al sì...
Ormai è certo, e le prove sono sullo schermo, che la commedia matrimoniale sia diventata un vero e proprio genere, così Finchè nozze non ci separino della francese Julie Lipinski è soltanto l'ennesima e svagata variazione sul tema. Non è difficile allora prevedere gli sviluppi, perché l'impianto è convenzionale, con qualche gag divertente, una parata di comprimari simpatici, la necessaria (e indispensabile) parentesi sentimentale e un gran finale quasi bianco. Eppure qualche piccola differenza si può ravvisare, siamo di fatto in terra francese, distanti dal maquillage hollywoodiano e dall'aura divistica della Roberts, pretty sposa sempre in fuga e regina indiscussa della commedia matrimoniale. Hélène De Fougerolles, che dell'attrice americana condivide corpo e sguardo da cerbiatta, giungerà all'altare col volto segnato da una notte illecita e il vestito imbrattato da un addio alcolico al suo nubilato. Niente incanto contemplativo dello sguardo insomma, piuttosto una sposa buffa che produce effusioni e scenate, che si dichiara e inveisce, che prende e lascia. Il processo di demistificazione delle nozze e della sposa, già tentato con grandi incassi dal Mio grosso grasso matrimonio greco, potrebbe contribuire al successo di questa nuova operetta che filma l'amore come edificazione di una nuova unità sociale e insieme come sua disgregazione. Si astenga lo spettatore che ama esporsi alla vertigine delle grandi passioni. Tutto questo non c'è. C'è soltanto la quiete del moderno cinema sentimentale.
Adesso anche i francesi si danno alla commedia nuziale, categoria ampiamente battuta dal cinema anglosassone contemporaneo, e bisogna dire che ci si buttano con garbo, brillantezza e un pizzico di cinismo tutto europeo. La giovane Julie Lipinski, trentacinquenne di Nizza al suo esordio nel lungometraggio, ci racconta in Finché nozze non ci separino la tragicomica epopea di Lola e Arthur.
Un'opera prima francese. Realizzata da una regista, Julie Lipinski, che ha però già alle sue spalle dei documentari, dei film pubblicitari e varia televisione. Naturalmente (il titolo italiano ce lo fa capire, ma anche quello originale, "Le plus beau jour de ma vie"), siamo sul versante della commedia, in linea con le tante che hanno preso le nozze e i promessi sposi come occasioni per far sorridere. [...] Vai alla recensione »
Incline a raccontare l'adulterio fino al logorio, il cinema francese scopre ora perfino il matrimonio. Poiché una coppia sola pareva poco per emozionare il pubblico, la regista Julie Lipinski schiera in Finché nozze non ci separino (in originale Le plus beau jour de ma vie, «Il più bel giorno della vita») non solo Hélène de Fougerolles e Jonathan Zaccai, ma anche due coppie di amici.
Quando i tuoi amici e i tuoi nemici si trovano d'accordo, solitamente hanno ragione. Vale per le persone, e anche per i film. Abbiamo vagato alla ricerca di recensioni favorevoli a "Finché nozze non ci separino". Capita raramente che una commedia matrimoniale sia così insipida, solitamente non serve neppure un grasso fidanzato greco, o due single incalliti che si intrufolano nei banchetti altrui per [...] Vai alla recensione »
Fidanzati di tutto il mondo, attenti! Ci vuole un fisico bestiale per affrontare un matrimonio. In questa commedia con le bollicine della nizzarda Julie Lipinski (in possesso di applaudita gavetta tra tv e corti) a scontare lo stress da preparativi di nozze sino alla devastazione sono Lola (Hélène de Fougerolles) e Arthur (Jonathan Zaccai) che, come se non bastassero le titubanze personali, devono [...] Vai alla recensione »
Lola e Arthur stanno insieme da quel tanto per cui l'idea di sposarsi diventa più un obbligo che un desiderio. Quando lei riesce finalmente a convincere il ritroso compagno al passo, famiglie e amici si mettono in mezzo a complicare in ogni modo quella che i due vorrebbero una cerimonia "semplicissima": dalla madre lanciata in carriera politica che intravede nelle nozze il vantaggio personale alla [...] Vai alla recensione »