Titolo originale | Silk |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Canada, Francia, Italia, Gran Bretagna, Giappone |
Durata | 110 minuti |
Regia di | François Girard |
Attori | Michael Pitt, Keira Knightley, Alfred Molina, Kôji Yakusho, Sei Ashina, Miki Nakatani Jun Kunimura, Mark Rendall, Kenneth Welsh. |
Uscita | venerdì 26 ottobre 2007 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,10 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 27 maggio 2010
Francia meridionale, 1861. Herve Joncour è un allevatore di bachi da seta; quando l'epidemia attacca prima gli allevamenti europei, poi quelli del vicino Oriente, Herve si spinge fino in Giappone per procurarsene di contrabbando. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Seta ha incassato 1 milioni di euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Francia, seconda metà dell'800. Hervè Joncour (Michael Pitt), figlio del sindaco di Lavilledieu, una cittadina francese, si innamora e sposa la bella Hèléne Fouquet (Keira Knightley). Abbandonata la carriera militare, per fare rifiorire le fabbriche da seta del paese, si deve recare in luoghi lontani per cercare uova di bachi da seta non affette dalla Pebrina. In questi viaggi continui, conoscerà un paese dai mille segreti, il Giappone.
La trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Alessandro Baricco, è messa in scena da François Girard (Il violino rosso) con grande attenzione alle immagini, alla ricostruzione storica, alla musica, di cui il regista è grande appassionato. Lo sviluppo è quasi completamente lasciato alla forma, tralasciando l'approfondimento dei rapporti tra i personaggi, che vivono singolarmente una relazione indipendente coi colori, sensazioni e ambienti, arricchiti dalla colonna sonora di Sakamoto, ponte fra Oriente e Occidente. Michael Pitt (The Dreamers) osserva monoespressivo il mondo che lo circonda, e anche la buona interpretazione di Keira Knightley (il ruolo è nelle sue corde), non riesce a distaccarlo da un'emozione senza sfaccettature.
Un progetto complesso come Seta si risolve in un "Feuilletton" fra l'amore quotidiano e il fascino per l'ignoto (la seta è un veicolo che conduce il protagonista verso ciò che è sconosciuto) che vorrebbe innalzarsi attraverso le emozioni sospese di un patinato formalismo, e che ricade invece su se stesso, fagocitato dal Giappone, protagonista chiave della storia, rigoroso nei rituali e lirico nelle immagini.
Trasporre sul grande schermo un romanzo sentimentale è sempre un’operazione piuttosto pericolosa. C’era davvero bisogno di correre il rischio per un romanzetto come Seta di Alessandro Baricco? La storia è semplice e piuttosto scontata, anche se non priva di elaborazioni e sottigliezze di discreto interesse. Un giovane ragazzo francese (Michael Pitt) si innamora [...] Vai alla recensione »
Non ho letto il romanzo al quale si e' ispirato il film. E ho sentito solo critiche negative riguardo al medesimo: lento, peso, stanchante, senza senso, dal finale inconcludente....La verita' e' che il film e' delicato ma poetico e la poesia e' un arte che non tutti sanno e possono apprezzare. La storia e' basata sulla tragicita' della vita, sul egoismo e la ciecita' sentimentale di una persona, il [...] Vai alla recensione »
Meraviglioso, per la storia, la fotografia, i dialoghi, la colonna sonora per gli attori protagonisti e non. Ho passato una serata stupenda, meno male che ci siete voi ! Grazie. Mi piacerebbe sapere se c'è una versione in DVD home per rivederlo con mia moglie.
Credo che quando si fa una recensione occorra valutare integralmente la pellicola sotto ogni profilo e non soffermarci esclusivamente su alcuni aspetti, per di più solo soggettivamente vissuti. Al recensore non piace Michael Pitt e ne accusa la recitazione monoespressiva. Si tratta in realtà di una scelta dell'attore che meritava di essere approfondita.
Credo che il soggeto di "Seta" sarebbe dovuto finire in mano ad un regista orientale, tipo Kar Wai, che avesse saputo restituire la narrazione eterea e lieve del libro di Baricco. Invece ne è uscito fuori un film appesantito, farraginoso, che non riesce a giustificare l'intensità e l'innocenza dei sentimenti raccontati.
Una pellicola delicata e raffinata come la seta ma allo stesso tempo lunga e un po' monotona così come la lavorazione di questo tessuto. L'analisa introspettiva dei personaggi è poco approfondita e curata, le vicende scorrono, scivolano via un po' troppo semplicemente e il viaggio sulle vie della seta non è molto elaborato limitandosi troppo ad una breve disamina della [...] Vai alla recensione »
film bello, commovente, sentimentale con splendide inquadrature sceniche. bravi gli interpreti.
Quanto dura oggi un regista? Quanto tempo resta originale un talento sul mercato internazionale? Poco, pochissimo. A meno che non si garantisca una totale indipendenza, oggi anche il cineasta più dotato sposa rapidamente le leggi e i gusti di un mercato sempre più globalizzato (e omologato). E non succede solo a Hollywood. Succede anche in film apparentemente "d'autore" che puntando alle grandi platee [...] Vai alla recensione »
Per molti anni diversi registi hanno cercato di tessere la storia di Seta per tradurla cinematograficamente (tra cui John Madden e Mike Figgis). Il romanzo di Alessandro Baricco, bestseller internazionale (ora riedito da Fandango in una nuova edizione) sembrava rifiutare ogni adattamento. Poi è arrivato François Girard, regista canadese (32 piccoli film su Glen Gould, Il violino rosso) e il progetto [...] Vai alla recensione »
Domenica doppia dose d'anteprime, come se non fosse già palese che al FilmFest i titoli del fantomatico concorso sono pregati d'accomodarsi in un angolo del programma. Il clou è stato inoltre riservato a «Seta», il film che dopo cinque anni di vani tentativi è riuscito nell'improcrastinabile missione di trasporre sullo schermo l'omonimo best-seller di Alessandro Baricco: in casi consimili sembrerebbe [...] Vai alla recensione »
François Girard è quello d Il violino rosso, come dire, una garanzia capovolta. Dal romanzo di Baricco trae una patacca neanche tanto lunga, però così fallimentare nelle sue velleità intimistico-esistenziali da mettere un po’ di tenerezza. Michael Pitt nel ruolo del contrabbandiere di bachi è forse uno dei più grandi miscasting degli ultimi anni; e Yakusho Koji che parla in inglese (perlomeno nella [...] Vai alla recensione »
Dopo la noia musical-transatlantica de La leggenda del pianista sull'oceano di Giuseppe Tornatore, ecco la noia estetizzante-transcontinentale di Seta, coproduzione diretta dal canadese François Girard. Per le opere di Alessandro Baricco - se ne conclude - il cinema non è lo sbocco migliore. Oppure la loro pretenziosità va separata da sceneggiatori e registi che l'amplifichino, come se fossero convinti [...] Vai alla recensione »