Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Daniele Vicari |
Attori | Valerio Mastandrea, Gwenaëlle Simon, Francesca Inaudi, Giorgio Colangeli, Lulzim Zeqja . |
Uscita | venerdì 20 maggio 2005 |
MYmonetro | 2,48 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Una storia di truffe, progresso e arcaicità. È L'orizzonte degli eventi, l'opera seconda con cui Daniele Vicari punta al festival di Cannes. In Italia al Box Office L'orizzonte degli eventi ha incassato 185 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Il film racconta di due mondi, diversi e paralleli, che convivono nello stesso territorio: il Gran Sasso d'Italia. Il contatto tra le due realtà avviene attraverso i personaggi di Max (Mastandrea), ricercatore di fisica nucleare che lavora senza sosta nel laboratorio situato nel ventre della montagna, e del pastore Bajram (Lulzim Zeqja). Di fatto il pastore cammina sulla testa del fisico ma nessuno dei due lo sa. Dentro il laboratorio si sviluppa il mestiere più avanzato dell'umanità, sopra la montagna invece ci sono gli immigrati poveri che fanno il lavoro più antico del mondo. IL Gran sasso è, secondo il regista, l'immagine sintetica della globalizzazione.
Sembra un film complesso, per non dire aspro, è stato paragonato al principio di indeterminazione di Heisenberg, ambientato tra i fisici del laboratorio sotterraneo del Gran Sasso: «L'orizzonte degli eventi» di Daniele Vicari prodotto da Fandango interpretato da Valerio Mastandrea sarà a Cannes, alla Semaine de la critique. «Era nell'aria, però la certezza l'abbiamo avuta solo in questi ultimissimi [...] Vai alla recensione »
Max 35 anni, e un fisico nucleare. lavora in un grande laboratorio situato dentro il gran sasso ed è concentrato su un importante esperimento denominato Helios. È un uomo solo, tre persone intorno a lui gli sembrano già una festa, non ha buoni rapporti con la famiglia, ogni tanto s’infila nel letto di una collega, ma non vuole legami, non vuole domande, non vuole impegni.
Dell'opera seconda (dopo "Velocità massima") di Daniele Vicari abbiamo parlato dal festival di Cannes dove partecipava alla "Semaine de la critique". Il film - L'orizzonte degli eventi - ha ispirato più diffidenze che consensi, ma noi gli davamo il benvenuto. Che confermiamo sapendo quanto a partire dal titolo impervio (rubato al linguaggio della sperimentazione scientifica con valenza metaforico-morale) [...] Vai alla recensione »
Max Flamini, fisico nucleare, vive dividendosi tra l’università e il laboratorio incastonato dentro il Gran Sasso. Nell’incipit di questo film dai silenzi assordanti, il montaggio sottolinea subito la duplicità dei confronti, degli scontri, degli eventi (appunto): l’entrata nella camera ardente per il funerale del padre non passa inosservata all’ingresso nella montagna per tentare di chiudere il prima [...] Vai alla recensione »
Alla base dell'«Orizzonte degli eventi», primo film italiano in cartellone oggi al Festival, nella «Settimana della critica», (in arrivo sui nostri schermi il 20, con il marchio Medusa, in 80 copie) c'è un documentario. Un reportage che il regista Daniele Vicari, esordiente di successo con «Velocità massima», aveva girato «sulla condizione dei pastori macedoni che abitano tra le montagne dell'Abbruzzo». [...] Vai alla recensione »
L’Italia di oggi e l’America di ieri; un film di finzione nato da un documentario e un pugno di film di serie C e Z che non stavano né in cielo né in terra ma divennero autentici “cult”; L’orizzonte degli eventi di Daniele Vicari (Semaine de la critique) e un documentario sui Midnight Movies o “film di mezzanotte”, da El Topo a Eraserhead , dalla N otte dei morti viventi a Pink Flamingos , firmato [...] Vai alla recensione »
Daniele Vicari, giustamente celebrato per il folgorante esordio («Velocità massima»), si arena nelle secche di un'opera seconda pretenziosa e sconnessa. «L'orizzonte degli eventi», presentato ieri nella sezione Settimana della critica, spezza in due movimenti l'itinerario di un eroe negativo, il fisico nucleare Max incarnato con evidenti impacci fisiognomici e verbali dal bravo ancorché ruspante Valerio [...] Vai alla recensione »