Anno | 1954 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Luchino Visconti |
Attori | Massimo Girotti, Rina Morelli, Farley Granger, Alida Valli, Christian Marquand Tino Bianchi, Ivy Nicholson, Sergio Fantoni, Mimmo Palmara, Marcella Mariani, Tonio Selwart, Franco Arcalli, Nando Cicero, Goliarda Sapienza, Heinz Moog, Ernst Nadherny, Aldo Bajocchi, Ottone Candiani, Anita Cerquetti, Claudio Coppetti, Cristoforo De Hartungen, Tony Di Mitri, Eugenio Incisivo, Marianne Leibl, Jean-Pierre Mocky, Spartaco Nale, Gino Penno, Renato Terra, Winni Riva, Mario Valente. |
Tag | Da vedere 1954 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,89 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 giugno 2016
La contessa Livia Serpieri, moglie di un aristocratico filoaustriaco, parteggia segretamente per i patrioti italiani. L'incontro con un giovane ufficiale è fatale. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Senso ha incassato 10,4 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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La contessa Livia Serpieri, moglie di un aristocratico filoaustriaco, parteggia segretamente per i patrioti italiani. L'incontro con un giovane ufficiale austriaco, Franz Mahler, è fatale. La contessa si innamora perdutamente del giovane, che sembra ricambiarla. In realtà l'uomo cerca di ottenere del denaro per comprare il suo esonero. È la vigilia della battaglia di Custoza. Avuto il denaro il giovane scompare. Accecata dalla gelosia, Livia, dopo un drammatico confronto con l'ex amante, lo denuncia. L'uomo viene fucilato sotto gli occhi della donna, ormai preda di una follia senza speranza. Senso è un film che rasenta la perfezione. Frutto di tutte le belle qualità del regista, messe assieme, la pellicola ha una carica espressiva di inestinguibile bellezza. L'inizio nel teatro, davvero travolgente, sembra dire che la realtà di quel momento storico non poteva che essere rappresentata con enfasi lirica. In questo caso con una grande intuizione che unisce il melodramma rappresentato sul palcoscenico alle vicende vissute dai protagonisti, con la medesima apprensione romantica. L'impeto del tenore, che intona il celebre Di quella pira, le uniformi bianche degli ufficiali austriaci e la pioggia di volantini tricolori dipingono con rapidi e magistrali tocchi il momento storico. Sequenza da incorniciare. Come i rumori delle battaglie e lo slancio passionale di Alida Valli. Franz Mahler, autentico angelo del male, doveva in un primo tempo essere interpretato da Marlon Brando. Per quanto Farley Granger sia bravo non possiamo che rimpiangere questa assenza. Unico punto debole, facilmente individuabile, è la collaborazione ai dialoghi di Tennessee Williams e Paul Bowles. Così lontani dalla materia che compone il film. La loro influenza si evidenzia soprattutto nella sequenza nella quale la contessa Serpieri scova il suo amante con una giovane prostituta. La violenza dei dialoghi sembra condurre il film nelle paludi tenebrose del sud degli Stati Uniti. L'uso del colore è strepitoso. Sorprendente l'omogeneità, nonostante la collaborazione di tre diversi direttori della fotografia. Morto in un incidente durante le riprese G. R. Aldo, fu sostituito da Robert Krasker. Mentre la fulminante sequenza della fucilazione è opera del quasi esordiente Giuseppe Rotunno. Senso, tratto da un racconto breve di Camillo Boito, può essere considerato il film più viscontiano del suo autore e vanta una perfetta aderenza al clima storico che rappresenta. La chiacchierata maniacalità del regista per i dettagli ha in realtà tutta l'aria di essere una lezione per il cinema italiano tutto, così incline negli ultimi trent'anni a una sciatteria di stampo politico, che rinnega i valori espressivi e culturali a vantaggio di contenuti evaporati per mancanza di un contenitore.
Ispirandosi al racconto scritto da Camillo Boito nel 1883(chiamato proprio"senso")il regista Luchino Visconti e la sceneggiatrice Suso Cecchi D'amico riescono a coniugare sapientemente tra loro tre elementi:la vicenda storica(si parla della battaglia tra gli italiani e gli austriaci),l'omaggio agli ideali del patriottismo(non solo italiano)e il romanticismo letterario di cui si sono [...] Vai alla recensione »
L’ottimo regista Luchino Visconti,vanto del nostro Cinema.nelle sue numerose regie ha rivolto la sua attenzione al ceto nobile, dirigendo almeno tre film,ambientati nella Storia o nel periodo del nostro Risorgimento,che hanno segnato la storia del nostro cinema,per la cronaca: Nel 1954 “Senso” che si svolge nel 1866 durante la seconda guerra d’indipendenza Nel 1963 “Il Gattopardo” che si svolge [...] Vai alla recensione »
Il film ambientato nel 1866 al tempo della terza guerra d'indipendenza quando malgrado la sconfitta a Custoza dell'esercito e a Lissa della flotta l'Austria diede il Veneto all'Italia perche sconfitta dalla Prussia nostra alleata. Il film soffre la retorica risorgimentalista, che era stata ulteriormente "pompata" dal fascismo, nel caso l'invenzione che il popolo [...] Vai alla recensione »
Con "Senso" del 1954 Visconti, (assieme a Suso Cecchi D'Amico per la sceneggiatura) si inoltra nel dramma a sfondo storico. Siamo nel 1866, alla vigilia della Terza guerra d'indipendenza che assegnerà il Veneto al Regno d'Italia, nonostante la sconfitta italiana a Custoza, forte dell'alleanza con la Prussia. La contessa Livia Serpieri è un'aristocratica [...] Vai alla recensione »
Intravisti oggi in tivù (Raimovie, 12:15) alcuni passaggi di “Senso” di Luchino Visconti, uno dei film del regista aristocratico milanese da me più amati e stravisti. Visione di alto rango melodrammatico della storia intesa come plot (un amore di una dama italiana per un ufficiale austriaco, questo il coraggioso intreccio di una delle novelle più belle [...] Vai alla recensione »
Ispirato al racconto di Camillo Boito, Visconti vuole rappresentare la crisi politica ed ideologica durante la Terza Guerra D’Indipendenza (la sconfitta dell’esercito italiano a Custoza) attraverso la storia d’amore dei due protagonisti: la contessa Livia Serpieri (Alida Valli) e il tenente austriaco Franz Mahler (Farley Granger), che all’epoca suscitò varie reazione, molte di critica e di censura. [...] Vai alla recensione »
SENSO (IT, 1954) diretto da LUCHINO VISCONTI. Interpretato da ALIDA VALLI, FARLEY GRANGER, MASSIMO GIROTTI, HEINZ MOOG, RINA MORELLI, SERGIO FANTONI, CHRISTIAN MARQUAND, TINO BIANCHI Venezia, 1866. Il Veneto non è ancora annesso al neonato Regno d’Italia e le truppe austriache sono di stanza nel capoluogo di regione per combattere i patrioti che tentano di respingerli, e con Garibaldi [...] Vai alla recensione »
Venezia, metà '800. In un'Italia assoggettata all'Austria che sta insorgendo, una contessa veneta s'invaghisce per un ufficiale austriaco. La donna si trasforma così da attivista nazionalista a marionetta nelle mani del suo amante. Ma il loro amore è reso impossibile dalle vicende politiche e belliche, tanto che lui è costretto a corrompere dei medici per [...] Vai alla recensione »
Il termine "Senso", in Italiano, rachhiude e il richiamo a termini come "Sentire" e "Sensazioni", attinenti quindi la sfera delle emozioni, sia la sfumatura di "Logica": diciamo non a caso "senso compiuto", oppure "Non ha senso". Ma in questo film il termine potrebbe anche racchiudere quello di senso "Privato (L'amore, provato [...] Vai alla recensione »
Da un racconto (1989) di Camillo Boito: sullo sfondo della guerra del 1989 una contessa veneta , per amore di un vile ufficiale austriaco, la causa della liberazione nazionale. Uno dei capolavori di L. Visconti che vi riesce a conciliare visione critica della storia e gusto del melodramma, passione estetica e chiarezza razionale, Verdi e Bruckner, innata vocazione decadentistica e ideali progressisti. [...] Vai alla recensione »
Se mi fosse chiesto di dare il mio parere a riguardo di tale opera artisticamente impeccabile, esso sarebbe sicuramente "pregiata come un abito serale e romanticamente ripugnante come un obbrobrio interminabile".Con ciò non voglio condannare la pellicola di sè e per sè, ma quantomeno ribadire come il significato a fondo della proiezione si identifichi pienamente sia col [...] Vai alla recensione »
[...] Visconti [...] non s'è lasciato prendere finora nelle panie della traduzione cinematografica d'un mondo poetico altrui. Se dietro il suo film c'e Verga oppure Cain, lui si guarda dal dichiararlo, cerca di farlo dimenticare. Il suo dato di partenza è una scoperta della realtà che egli sviluppa in racconto organizzando suggerimenti letterari e figurativi nella creazione di un linguaggio.
Ho per Senso una grande ammirazione. L'unica riserva che formulo si riferisce piuttosto alle qualità di Visconti in generale, o meglio al suo temperamento: una certa freddezza nello splendore dello stile mi impedisce di sentirmi commosso anche col cuore oltre che con la mente: più che partecipare, ammiro. Tuttavia questa riserva non mi porterà fino a seguire Chiarini quando nega a Senso il diritto [...] Vai alla recensione »
Per chi segue il cinema da vicino la «prima» di Senso a questa Mostra veneziana è giunta, un po', come una piccola liberazione da tutto un prolungato affastellarsi di dicerie e di indiscrezioni che in questi ultimi giorni, scirocco aiutando, erano diventate piuttosto pesanti. Quante se ne sono dette, pro e contro il film; quante, si mormorava, ne erano state fatte; e tutto perché il regista è iscritto [...] Vai alla recensione »
[...] Il film Senso, nonostante certe disuguaglianze (dovute a non so quali ragioni, probabilmente pratiche) e molto bello; mi sembra una delle migliori realizzazioni del Visconti. C'è dissenso tra l'assunto e la visione personale dell'autore, ma questa riesce - mi pare - a svincolarsi e ad emergere, secondo la forma "eccezionale" e anche non priva di estetismo, del Visconti (e questo si vede specialmente [...] Vai alla recensione »
Nel 1866 una contessa veneziana, Livia Serpieri, si innamora di un ufficialetto austriaco e gli dà del denaro perché si faccia riformare. Gli italiani sono intanto sconfitti a Custoza: fra essi, combatte un marchese parente stretto di Livia. L’austriaco si stanca dell’amante, urlandole in viso il suo disprezzo. Smascherato e accusato di diserzione, viene fucilato.
[...] A più di un mese dalla sua presentazione, Senso continua a essere al centro del dibattito culturale della nostra città [Pisa], L'ultimo film di Visconti ci sembra la conseguenza più coerente delle premesse del neorealismo. Se il nostro cinema del dopoguerra è nato dalla Resistenza - come resistenza soprattutto al fascismo - era inevitabile che, dopo aver volto lo sguardo al presente, cercasse [...] Vai alla recensione »