Anno | 1981 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Francesco Rosi |
Attori | Michele Placido, Philippe Noiret, Vittorio Mezzogiorno, Charles Vanel, Tino Schirinzi Ferdinando Murolo, Simonetta Stefanelli, Pietro Biondi, Maddalena Crippa, Andréa Ferréol, Sara Tafuri, Marta Zoffoli, Gina Pontrelli, Ferdinando Greco, Cosimo Milone, Accursio Di Leo, Tino Scirinzi, Luigi Infantino, Girolamo Marzano. |
Tag | Da vedere 1981 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,52 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Tre fratelli (un magistrato, un maestro di scuola, un operaio) dopo molti anni si trovano in occasione del funerale della madre. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto 3 Nastri d'Argento, ha vinto 5 David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
|
Tre fratelli (un magistrato, un maestro di scuola, un operaio) dopo molti anni si trovano in occasione del funerale della madre. L'incontro-scontro degli italiani di quattro generazioni (di settanta, di cinquanta, di quaranta e di trent'anni) serve a Rosi per un'analisi asciutta, non convenzionale sul malessere dell'Italia negli anni di piombo.
Al funerale della civiltà contadina in Italia, metaforicamente incarnata dalla madre defunta, si presentano, all’inizio degli anni ’80, in un piccolo borgo della Puglia ancora rurale, i tre fratelli orfani, ormai adottati dall’industrializzato nord alle prese con il terrorismo delle opposte fazioni nella logica della strategia della tensione, la classe operaia, Michele Placido, il ceto medio della [...] Vai alla recensione »
Rivisto oggi, con gli occhi di chi sà come è andata la Storia del nostro Paese, il film può apparire sospeso, incompleto. Quello che so è che in quegli anni, serviva molto coraggio per parlare apertamente di terrorismo, Rosi ci è riuscito egregiamente, mostrandoci uno spaccato di realtà, proprio mentre gli eventi accadevano e non erano ancora Passato.
Ho rivisto alcuni giorni fa il film che mi ha emozionato. A mio avviso le parti più belle sono quelle in cui si descrive la civiltà contadina. Il volto di Charles Vanel che prende dallo stipo un pezzo di formaggio e ne taglia un pezzetto con il coltellino che tiene in tasca, sintetizzano secoli di una civiltà che si contrappone ad una società moderna in cui si ammazza in nome del popolo .
Rosi fa uno sforzo che in precedenza non aveva mai operato con tanta convinzione: il recupero del privato, l’acquisto di una gamma di emozioni che negli anni passati pareva interessassero a Rosi solo parzialmente o di sfuggita. In Tre fratelli la corda della commozione vibra con una insolita intensità, sia nel complesso che nel dettaglio (l’apparizione del fantasma della moglie scomparsa, i tre fratelli [...] Vai alla recensione »
La morte di una madre, la Morte della Madre. “Come occasione, e addirittura come fatto scatenante, che ci conduce ad una revisione totale delle nostre vite”. Così a me l’altro giorno Francesco Rosi. La Morte della Madre, però, in un “paese che muore”: per “ascoltarsi”, ma anche per ascoltare questo Paese: per capire dove va, per scoprire come poterlo tener legato alla vita, per dargli la vita, e non [...] Vai alla recensione »