Un'opera che risponde alla necessità di non seppellire nell'oblio quanto accaduto in Brasile negli anni della dittatura. Thriller, Brasile, Francia, Paesi Bassi, Germania2025. Durata 158 Minuti.
Negli anni '70 in Brasile un uomo torna nella propria città di origine essendo ricercato da chi lo vuole morto. Espandi ▽
1977. Il Brasile vive sotto un regime militare dittatoriale. Con il falso nome di Marcello un professore universitario torna con il figlio nel nordest del Paese per cercare notizie sulla madre in attesa di espatriare. Nel passato si è messo di traverso rispetto all’attività di un corrotto imprenditore di origini italiane ed ora due killer sono sulle sue tracce per eliminarlo. Kleber Mendonça Filho torna a Recife, sua città di nascita, per raccontare il clima di violenza che dominava nel Brasile degli anni della dittatura. Il film viene strutturato in capitoli come fosse un romanzo e inserito, da un certo punto in poi, nella ricerca che due giovani studentesse stanno svolgendo nel presente in un archivio al fine di far emergere storie del periodo della dittatura. Questa modalità di narrazione ci rimanda alle origini giornalistiche del regista offrendo anche occasione per un riferimento alla necessità di non seppellire nell’oblio quanto accaduto in quegli anni. Recensione ❯
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Una donna intraprende un viaggio attraverso l'Amazzonia. Espandi ▽
In un futuro prossimo, gli anziani dovranno trasferirsi in remote colonie di pensionati in modo che le generazioni più giovani possano continuare a lavorare indisturbate. La 77enne Tereza rifiuta e invece intraprende un viaggio che le cambierà la vita attraverso l'Amazzonia. Recensione ❯
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Un giovane procuratore cerca, nella Unione Sovietica stalinista, di fare quello che dovrebbe essere il suo dovere: rispondere all'appello di un detenuto. Espandi ▽
URSS 1937. Apogeo della repressione staliniana. Un detenuto incaricato di bruciare tutti gli appelli rivolti al dittatore ne salva uno rivolto a un procuratore: Alexander Kornev, giovane magistrato idealista convinto di vivere nel più legale dei mondi. Si accorgerà, a sue spese, che la realtà è estremamente diversa. Sergei Loznitsa realizza il suo primo lungometraggio di totale fiction parlando del passato per ammonire sul presente. Questo film porta sullo schermo un testo di Georgy Demidov a lungo proibito in Russia perché offriva una testimonianza diretta dei gulag staliniani. Per quanto riguarda la filmografia del documentarista ucraino sembra essere il diretto discendente di Process (2018) in cui si raccontava un processo staliniano del 1930. Il regista ucraino ha ormai raggiunto una filmografia tale da meritare una rassegna dei suoi film. Visti insieme ci aiuterebbero a capire il presente dell’Est Europa forse più e meglio di tanti reportage. Recensione ❯
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Un uomo trova il cadavere di una ragazza nella sua terra. Va alla ricerca della verità. Espandi ▽
Quando scopre il corpo senza vita di una ragazza nella sua terra, Johan, un contadino solitario, è sopraffatto da una strana sensazione. Mentre si prende cura della nipote, parte alla ricerca della verità, determinato a far luce su questa tragedia. Ma a volte il male si nasconde dietro le apparenze più ordinarie... Recensione ❯
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Un criminale è perseguitato dalla sfortuna e dai brutti eventi. Cerca di sistemare le cose. Espandi ▽
La storia di Jos, un criminale stressato proveniente da una famiglia che per generazioni è stata perseguitata dal disastro. Jos è raramente preso sul serio dalla moglie, dalla figlia e dagli amici. Quando un grosso affare di droga va storto, ha molto da sistemare e inizia un viaggio personale: perché il mondo è sempre contro di lui? Soprattutto ora, che sto per diventare nonno, la domanda sembra più importante che mai. Recensione ❯
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Sara Shahverdi, 37 anni, motociclista, proprietaria di terreni, ex ostetrica diventata feroce sostenitrice dei cittadini e recentemente divorziata, ha appena vinto un'elezione locale schiacciante nel suo remoto villaggio iraniano, e tutti hanno un'opinione al riguardo. Recensione ❯
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La vita di una scuola in Ucraina durante la guerra. Espandi ▽
Nonostante la guerra, la vita scolastica continua in Ucraina, con alunni e insegnanti che si sforzano di continuare a imparare anche sotto una minaccia costante. Il film è un mosaico della vita quotidiana di insegnanti e studenti provenienti da diversi angoli dell'Ucraina. Recensione ❯
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Un triangolo amoroso durante i movimenti di resistenza a Giacarta. Espandi ▽
Indonesia, 1946. Dopo la fine dell’occupazione giapponese, il paese è animato da correnti indipendentiste che devono vedersela con le forze olandesi, determinate a riprendere il controllo coloniale che avevano ceduto in passato. Negli scontri tra l’esercito e la resistenza, Fatimah è a sua volta divisa tra il marito Isa e il ribelle Hazil, due uomini molto diversi accomunati dalla missione di assassinare un alto ufficiale olandese. Apertamente e orgogliosamente parte di un filone classico, quello del melodramma romantico che si snoda sinuoso sullo sfondo di un conflitto storico, il quinto film della regista Mouly Surya trova un certo valore culturale nell’adattare i codici di un genere universale alla storia del suo paese. L’uso del racconto popolare diventa quindi veicolo di diffusione verso i canali del mainstream per delle vicende poco note al pubblico internazionale. Uno dei meriti del film è proprio quello di mostrare i rapporti tra forze olandesi, inglesi e indiane di fronte alla popolazione locale dell’Indonesia. Non è poco che Surya riesca a condurre in porto un’operazione del genere, tra sacrifici e compromessi. Recensione ❯
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Una riflessione delicata e profondamente personale sulla perdita, l'invecchiamento e il nostro rapporto con chi ci circonda. Espandi ▽
Il regista Digna Sinke ci presenta Lea, la protagonista di un potenziale lungometraggio che sta realizzando. A Lea viene chiesto di documentare la transizione energetica nell'area portuale di Amsterdam, analizzando la politica e gli interessi locali. Ciò che inizia come un'iniziativa professionale, si trasforma presto in qualcosa di molto più personale quando un'ondata di ricordi e associazioni comincia a ribollire dentro Lea. Lentamente, però, i ricordi di Digna e la storia di Lea iniziano a fondersi e, mentre i confini tra loro diventano sempre più poco chiari, il film si dispiega da un luogo di finzione a un documentario più riflessivo e riflessivo. Recensione ❯
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Un ritratto del clarinettista e compositore Kinan Azmeh. Espandi ▽
Un documentario che segue il virtuoso clarinettista e compositore Kinan Azmeh, un musicista nato a Damasco che vive in esilio, mentre cerca di trovare un significato e uno scopo dopo lo scoppio della guerra in Siria. Un'esplorazione profonda del ruolo che l'arte può svolgere nel forgiare identità e comunità. Recensione ❯
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Immagini desktop, lettere, messaggi di testo, interviste e filmati di telecamere a circuito chiuso, questa raccolta sottolinea la necessità di criticità in tempi di censura e repressione. Espandi ▽
Riflessioni sulle proteste di Gezi Park del 2013, celebrazioni dei luoghi di crociera culturalmente distinti di Istanbul, critiche al sistema penitenziario e l'esumazione delle tracce del genocidio armeno: una miriade di storie sull'attuale panorama politico della Turchia potrebbero e dovrebbero essere raccontate da registi impegnati in modo critico. Ma, in un momento in cui la censura in Turchia sta diventando sempre più severa, artisti e registi si ritrovano sempre più spesso a dover tacere le loro voci. Mentre le cause legali contro i registi dell'opposizione si accumulano, le pratiche di autocensura sono in aumento sotto la minaccia dell'incarcerazione. Recensione ❯
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Mikal ha 12 anni, vive da sempre in una stanza d'albergo malmessa e spera che i genitori smettano di bere. Una storia di fragilità e amore familiare. Espandi ▽
Mikal ha 12 anni e vive da sempre in una stanza d'albergo malmessa con i suoi genitori, entrambi alle prese con problemi di alcol. Il suo più grande desiderio è che smettano di bere. A causa della crisi abitativa negli Stati Uniti, molte famiglie come la sua sono costrette a vivere in hotel economici, spesso in condizioni difficili. Ma tra caos, dolore e precarietà, resistono anche l'amore e la speranza. La regista Monica Strømdahl conosce Mikal da tempo e lo ha seguito per tre anni. Il film racconta la crescita di un bambino in un contesto fragile, mostrando le ferite dell'infanzia, ma anche i legami profondi che uniscono una famiglia. Recensione ❯
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