Io non sono qui, porta sullo schermo il dolore della guerra conosciuta direttamente per 4 anni. Con Ben Foster, Woody Harrelson, Samantha Morton, Jena Malone, Steve Buscemi, Eamonn Walker. Drammatico, USA, 2009. Durata 105 min."/>
Titolo originale | The Messenger |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Oren Moverman |
Attori | Ben Foster, Woody Harrelson, Samantha Morton, Jena Malone, Steve Buscemi, Eamonn Walker Steve Antonucci, Angel Caban, Gaius Charles, Michael Chernus, J.D. Daniels, Paul Diomede, Fiona Dourif, Lisa Emery, Halley Feiffer, Peter Friedman, Kevin Hagan, Peter Francis James, Jenny Kirlin, Sam Kitchin, J. Salome Martinez, Lindsay Michelle Nader, Armand Schultz, Adam Trese, Merritt Wever, Yaya DaCosta, Portia, Lisa Joyce, Jahmir Duran-Abreau, Brendan Sexton III, Brian Adam DeJesus. |
Uscita | venerdì 16 aprile 2010 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,15 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 gennaio 2017
Il sergente William Montgomery soffre ancora dei postumi di una ferita vicino a un occhio riportata in Iraq. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office Oltre le regole - The Messenger ha incassato 57,7 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il sergente William Montgomery soffre ancora dei postumi di una ferita vicino a un occhio riportata in Iraq. Rientrato in patria riceve un nuovo incarico: insieme al Capitano Tony Stone dovrà occuparsi delle visite che vengono assegnate al Casualty Notification Office. Sono i graduati che debbono recarsi presso le famiglie tempestivamente per fare in modo che ricevano la comunicazione del decesso di un congiunto in guerra prima che questo divenga di pubblico dominio. I due iniziano la loro attività trovandosi dinanzi alle reazioni più diverse: c'è chi esplode in crisi di pianto e chi li aggredisce accusandoli di vigliaccheria. Mentre tra loro il rapporto si dimostra difficile Will, che ha una relazione viziata da troppe reticenze, si trova ad annunciare la morte del marito ad Olivia Pitterson e coglie nella donna i tratti di un sentire di cui ha profondamente bisogno.
L'Iraq, ancor più del Vietnam, deve avvalersi del cinema per cauterizzare ferite profonde. La guerra nel Sudest asiatico aveva radici profonde ed era figlia di una progressione a cui neppure il 'mito' Kennedy risulta estraneo. In Iraq non è andata allo stesso modo: si è deliberatamente scelto un obiettivo, si sono costruite false prove e si è proceduto all'arruolamento di giovani della parte più bisognosa del Paese che poteva trovare nell'esercito una fonte di sostentamento e di speranza nell'edificazione di un futuro.
Questa opera prima dello sceneggiatore di Io non sono qui si inscrive a buon diritto nel filone aperto da Francis Ford Coppola con Giardini di pietra . All'epoca per la prima volta un regista liberal ci consentiva di leggere la 'sporca guerra' dal punto di vista di chi addestrava i giovani soldati per vederli poi tornare in una bara avvolta dalla bandiera a stelle e strisce. Oggi l'israeliano Moverman, che ha conosciuto direttamente per 4 anni la vita militare nel suo paese d'origine, porta sullo schermo il dolore della perdita priva di senso di una vita vista dal punto di vista di chi deve seguire un rigido protocollo per portare l'annuncio.
Will e Tony sono affini (la divisa dovrebbe renderli tali) e al contempo distanti. Mentre il primo si porta dentro le ferite aperte della campagna irachena l'altro si trincera dietro un cinismo irrigidito dalle regole da rispettare sempre e comunque. Ma Will ha forse guadagnato dall'esperienza recente il barlume di una ricerca di umanità nel contatto con il prossimo che l'altro sembra (forse solo sembra) aver sepolto nel profondo di se stesso. L'incontro con una donna che conosce la responsabilità di edificare il futuro per una nuova innocente generazione fungerà da punto di non ritorno.
In anticipo di tre mesi, torna dall'Iraq il sergente William Montgomery, per una brutta ferita a un occhio. L'esercito americano, perciò, gli propone di saldare il suo debito contrattuale occupando il tempo residuo in una missione delicata e difficile: notificare di persona ai congiunti dei soldati uccisi durante la guerra irachena l'avvenuto decesso del loro familiare, con una breve comunicazione, [...] Vai alla recensione »
Il sergente Will (Ben Foster), tornato da poco dall'Iraq, ed il capitano Tony (Woody Harrelson) hanno il gravoso compito di comunicare la caduta dei soldati al fronte alle rispettive famiglie. All'apparenza incompatibili, i due stringono una sincera amicizia che li aiuta a confrontarsi con le proprie difficoltà personali: l'alcolismo di Tony e la sofferta relazione con l'ex-fidanzata Kelly (Jena Malone) [...] Vai alla recensione »
Risveglio del cinema americano, quello vivo, pulsante e sotterraneo, lontano dagli stereotipi del dolore di hollywood (alla 7 anime per intenderci) che offre allo spettatore, per ora solo pochi fortunati, il dolente e allusivo spaccato di Oltre le regole- the messenger.Il compito dei due militari protagonisti, il giovane reduce Ben Foster, segnato nel fiisco e nella psiche, e il veterano Woody Harrelson, [...] Vai alla recensione »
Un gran bel film con una tensione e nervosismo che si taglia con il coltello, con un esercito, dei reduci, gli stati uniti che fanno finta che sia tutto sotto controllo, che una guerra è poi un affare come un altro. Poi tutto si dirime ed anche gli uomini in divisa piangono. Non servono tante parole per capire che merda può essere una guerra, sugli effetti devastanti che può creare [...] Vai alla recensione »
Il film dell'esordiente regista illustra un aspetto inedito della guerra,quello di chi ha lo sgradito compito di comunicare la morte dei soldati a chi aspetta a casa,e nel modo più inumano possibile secondo una procedura che non tiene minimamente conto dell'individuo(tra le altre cose,si deve evitare qualsiasi contatto con i civili,e non si deve rispondere a certe doimande).
Reduce da un terribile incidente in Iraq e ormai prossimo al congedo, un militare viene affidato al servizio notifiche; dovrà andare dalle famiglie dei caduti per annunciarne la morte. Il ragazzo farà allora conoscenza con il suo socio e superiore. Moverman riflette con intelligenza sul dramma della guerra sia essa in Iraq o in qualsiasi altra parte del mondo e lo fa puntando l'attenzione [...] Vai alla recensione »
Tony è un reduce della guerra in Kuwait, Will è un reduce un poco più giovane della guerra in Iraq, con ancora i postumi delle ferite, dovrebbe congedarsi dopo tre mesi. Viene incaricato di accompagnare Tony nello sgradevole compito di “notificazione vittime” o angeli della morte come il più esperto li chiama: dire al parente di cui hanno il nome, e solo [...] Vai alla recensione »
La tecnologia, sin dal mito di Prometeo, è potere sottratto agli dei. Conseguenza del progresso tecnico-scientifico è quindi l’eclissi del sacro, da cui la rimozione della morte e del morire. Scrive Ferdinando Camon, padre di Alessandro, cosceneggiatore di The Messenger insieme a Oren Moverman, che un tempo “la morte aveva le sue ragioni, era accettabile e accettata, c’erano [...] Vai alla recensione »
all'inizio è molto interessante immergersi in delicate situazioni, si assiste con partecipazione ad alcune possibili varianti ma dopo un pò lo spettatore purtroppo si stanca i dialoghi tra i due protagonisti sono troppo noiosi mi dispiace, poteva essere molto bello
La mia considerazione aveva un seguito che è il seguente: "Sarò incompetente ma... a me il titolo italiano non solo non dispiace ma direi che calza a pennello perché punta dritto sulla sostanza: il rispetto dell'etichetta e cioè della forma per preservarsi dall'emotività. E' un titolo poi che non getta alcun seme di patetismo o pietismo; davvero, mi domando come Cabona l'avrebbe tradotto, "The messanger" [...] Vai alla recensione »
TEMA DIFFICILE, SITUAZIONI COINVOLGENTI E PERSONAGGI VERI. SE CI FOSSE STATO UN PO' DI RITMO IN PIU' SAREBBE STATO UN CAPOLAVORO. INVECE ALLA FINE SI LASCIA IL CINEMA CON UN RESPIRO DI SOLLIEVO; TROPPE PAUSE E DIALOGHI APPESI AD UN FILO. DIFFICILMENTE SAREBBE STATO POSSIBILE FARE QUALCOSA DI PIU' SENZA BANALIZZARE UNA ARGOMENTO POCO NOTO DAI RISVOLTI COSI' INTERIORI.
Il PEGGIORE della compagnia chi è? Indovinate... CABONA! La considerazione CRETINA non si è fatta attendere come al solito comparendo già nella prima riga: la parola "menopausa" la applicasse a qualche sua congiunta piuttosto! Come si fa!
Film di guerra senza guerra combattuta, senza spettacolari scene di combattimento, senza effetti speciali. Ma estremamente efficace nel porsi come condanna irrevocabile di tutte le guerre, ed in particolare delle più pretestuose e sporche, dove povera carne da macello viene immolata, lasciandosi dietro il dolore dei famigliari e degli amici che si sentono bussare alla porta da "agenti notificatori" [...] Vai alla recensione »
Il film dell'esordiente regista illustra un aspetto inedito della guerra,quello di chi ha lo sgradito compito di comunicare la morte dei soldati a chi aspetta a casa,e nel modo più inumano possibile secondo una procedura che non tiene minimamente conto dell'individuo(tra le altre cose,si deve evitare qualsiasi contatto con i civili,e non si deve rispondere a certe doimande).
Il film dell'esordiente regista illustra un aspetto inedito della guerra,quello di chi ha lo sgradito compito di comunicare la morte dei soldati a chi aspetta a casa,e nel modo più inumano possibile secondo una procedura che non tiene minimamente conto dell'individuo(tra le altre cose,si deve evitare qualsiasi contatto con i civili,e non si deve rispondere a certe doimande).
Il film dell'esordiente regista illustra un aspetto inedito della guerra,quello di chi ha lo sgradito compito di comunicare la morte dei soldati a chi aspetta a casa,e nel modo più inumano possibile secondo una procedura che non tiene minimamente conto dell'individuo(tra le altre cose,si deve evitare qualsiasi contatto con i civili,e non si deve rispondere a certe doimande).
Un mestiere molto difficile, la comunicazione ai parenti delle vittime del decesso dei propri cari è il tema di fondo di questo film di Oren Moverman. La guerra è ora ed è qui, anche se spesso la lontananza dei palcoscenici sui quali tutti i giorni si combatte e si muore sono lontani dalla nostra quotidianità. Un soldato decorato per il coraggio dimostrato in Iraq [...] Vai alla recensione »
CAPOLAVORO ancora più perfetto di "Brothers" perché più risolto nelle dinamiche interiori, le quali vengono estrinsecate da dialoghi STREPITOSI e da facce in linea con l'idea stessa del soldato: tirate e pensose, con un peso da trascinare o una colpa da espiare ma sempre e comunque in bilico tra presente e passato. Senza dire chi abbia accusato di più e chi di meno dei due i colpi della guerra (anche [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, 15 minuti in meno lo avrebbero reso un capolavoro: la tensione che percorre la vicenda si sfalda verso la metà (per intenderci quando i due soldati partono per la meritata vacanza) per riprendersi prima della fine. Una sceneggiatura da far studiare agli autori italiani, ottime interpretazioni dei tre attori protagonisti, uno su tutti Ben Foster, regia da manuale.
[... La vita civile è per gente che non ha visto la m****, tu la m**** l'hai gia' vista non ti è possibile non vederla piu'...] Su questa affermazione del capitano Tony Stone interpretato da un Woody Harrelson, al suo splendore ( e giustamente candidato all'oscar), per fulgido esempio di cinismo, causticità e freddezza col giovane sergente William Montgmery (Ben Foster) è incentrato il nuovo film [...] Vai alla recensione »
Mi piacerebbe scrivere un commento ad uno dei miglior film dell'anno. Purtroppo per qualche bizzarra e incomprensibile regola di programmazione, il film a Milano e provincia è programmato solo in un sala e in orario pomeridiano.... Incredibile! Per vederlo dovrò prendere un treno. Complimenti ai distributori e hai gestori delle programmazioni nelle sale (di solito sono le stesse persone).
CAPOLAVORO ancora più perfetto di "Brothers" perché più risolto nelle dinamiche interiori, le quali vengono estrinsecate da dialoghi STREPITOSI e da facce in linea con l'idea stessa del soldato: tirate e pensose, con un peso da trascinare o una colpa da espiare ma sempre e comunque in bilico tra presente e passato. Senza dire chi abbia accusato di più e chi meno dei due i colpi della guerra (anche [...] Vai alla recensione »
Visto "oltre le regole" con Woody Harrelson...se amate l'attore lo seguirete nel suo ultimo film drammatico e grottesco...che potrebbe avere come titolo six feet war...nel primo commento troverete cosa penso del film... Six feet war... Un altro Oscar meritato e non assegnato. Una cosa e' certa. Per "darsi un tono" l'Academy ha voluto premiare la tecnica e non il pubblico.
L'idea si esaurisce presto in stanchi stereotipi intorno ai quali la sceneggiatura gira a vuoto, cercando vanamente un senso costruttivo di quel che viene denunciato. Discorso complesso che si risolve in una serie di scenette di maniera, con tante lacrime finte, teatrali, e reazioni abbondantemente scontate. Qualcosa viene salvato dalla ottima Samantha Morton, esemplare nel delineare la sofferenza [...] Vai alla recensione »
Ancora un film sulla guerra in Iraq, ma non ci sono bombe, carri armati, sparatorie, stragi e kamikaze. Anzi, pressoché tutte le sequenze cruciali si svolgono nel bel mezzo di tranquille giornate di tranquilli quartieri periferici della profonda America; quando due militari in impeccabile uniforme, sorti dal nulla come lugubri alieni, bussano alla porta di un lindo villino, s'avvicinano a una donna [...] Vai alla recensione »
A proposito di Oltre le regole-The messenger torna utile la divisione di comodo tra film interessante, o anche importante, e film propriamente riuscito e bello. Una certa distanza tra la forza del soggetto e l' insieme del risultato inibisce l' accesso ai pieni voti. Ecco di che si tratta. Il giovane sergente William Montgomery (Ben Foster) si è distinto per atti eroici in Iraq ma - sembra quasi una [...] Vai alla recensione »
ONE day early last year Oren Moverman, an Israeli-American screenwriter directing his first film, “The Messenger,” met his two lead actors, Woody Harrelson and Ben Foster, outside T.G.I. Friday’s at Penn Station in New York for a field trip to Washington. With visits to the Walter Reed Army Medical Center and Arlington National Cemetery, it was to be a sobering journey, a preproduction reality check [...] Vai alla recensione »
If anyone asks you where the best and brightest new directors are coming from, point to Oren Moverman, whose vividly touching and vital debut feature signals the arrival of a filmmaker — he wrote the script with Alessandro Camon — who can bare the soul of a character with precision and healing compassion. The Messenger, showing humanity under siege, opens wounds inflicted by the Iraq War — not on the [...] Vai alla recensione »
At one point in "The Messenger" a soldier, just back from an overseas tour of duty, is telling a story during a welcome-home party with some friends. It starts out as a funny reminiscence of a local character he knew in Iraq, but when the anecdote takes a gruesome turn, the laughter is replaced by uncomfortable silence. Nobody gets the point of what he's saying, or maybe nobody wants to hear it, and [...] Vai alla recensione »
In “The Messenger,” Captain Tony Stone (Woody Harrelson), an Army lifer with a shaved head and a face like a cement block, and Staff Sergeant Will Montgomery (Ben Foster), a coiled, secretive Iraq-war hero, work together in one of the most difficult jobs in the armed services: informing parents and spouses that a loved one has been killed. They tell them immediately, hard upon the death, before the [...] Vai alla recensione »
For too long, life for Army Staff Sgt. Will Montgomery has been all about death. On the Iraqi frontline where he's been, he and his buddies just wanted to cheat it and survive. Now he's back home with only a few months left in his tour of duty, only to find himself surrounded by it once again. And so begins "The Messenger," starring Ben Foster as Will in a moving drama that takes a home-front look [...] Vai alla recensione »
It is a lazy summer day in a quiet New Jersey neighborhood decorated with yellow ribbons and American flags in Oren Moverman's "The Messenger." At an adjacent Army post Capt. Tony Stone (Woody Harrelson) and Sgt. Will Montgomery (Ben Foster) work as a team for the Army's casualty notification service, bringing the news to families when a loved one has died in Iraq.
Oltre le regole di Oren Moverman non meritava un titolo italiano più idoneo a una storia di menopausa che di lutto. Era meglio allora lasciare The Messenger, titolo originale col quale il film apparve al Festival di Berlino del 2009, valendo il premio per la sceneggiatura allo stesso regista e ad Alessandro Camon. The Messenger indica infatti sùbito il personaggio principale della vicenda.
Dopo tanti film inutili o malriusciti, eccone uno che abborda la guerra in Iraq da un angolo nuovo, Oltre le regole (in originale era The Messenger, "Il messaggero"). Esordio alla regia dello sceneggiatore israeliano Oren Moverman, che lo ha scritto con l'italiano Alessandro Camon (entrambi candidati all'Oscar), è un tuffo nell'America profonda di oggi vista con gli occhi di due militari addetti a [...] Vai alla recensione »
Due militari americani si dividono un compito ingrato: annunciare ai familiari delle vittime di guerra la dipartita del loro caro. Tony (Harrelson) lo fa per scelta, Will (Foster) per dovere. Entrambi cercano di eseguire il compito con una certa misura di grazia, ma è Will a provare la maggiore empatia e il maggior disagio. Al punto che fa quello che i superiori gli hanno ordinato di non fare: rimane [...] Vai alla recensione »
Un argomento nuovo, quello delle notifiche dei caduti, durante la guerra in Irak, fatte personalmente ai loro congiunti, in sostituzione dei telegrammi ufficiali di una volta. Naturalmente con regole precise per i militari incaricati di quelle missioni: molto riserbo, un distacco attento per evitare coinvolgimenti e atti di compassione cui potrebbero seguire momenti, sul piano umano, troppo dolorosi. [...] Vai alla recensione »
La guerra produce orrore, sempre. E l’America è in guerra. Non per tutti, ma per ancora troppi americani queste sono notizie. Istintivamente il cinema se ne fa carico, e persiste a raccontare il conflitto Usa-Iraq da ogni angolazione possibile. Tra le più originali quella scelta dal deb Oren Moverman in Oltre le regole — The Messenger, che affonda nel lutto più privato.
La premessa del film di Oren Moverman è inquietante. Will Montgomery (Ben Foster) torna dall’Iraq come un eroe, ma è costretto ad accettare un impiego nell’ufficio notifiche. Il suo incarico è di andare a dire a mogli, madri e fidanzate che i loro cari sono morti in guerra. Quello che rende il film davvero bello è la particolare prospettiva dei messaggeri: osservano le reazioni sempre diverse della [...] Vai alla recensione »
Quante sono le facce della guerra? The Messenger ne mostra le devastanti conseguenze quando la sua piena distruttiva irrompe in uno scenario di pace; quando nella tranquilla America, a migliaia di chilometri di distanza da un qualsivoglia fronte mediorientale, bussano alla porta di un genitore o di una moglie una coppia di ufficiali dell'esercito in perfetta uniforme.
Il titolo originale, The Messenger, spiega in cosa consista il compito che devono svolge re. Ognuno di loro è un messaggero, un “notificatore’’ secondo il linguaggio burocratico dell’Esercito, un portatore di notizie. Che sono della peggior specie, perché annunciano la morte di un marito o di un figlio. Scritto da Alessandro Camon (figlio dello scrittore Ferdinando) e diretto dall’esordiente Oren [...] Vai alla recensione »