Il buio si avvicina Kathryn Bigelow passa ad esplorare quella di un molto più realistico 'vampiro' metropolitano. Con Jamie Lee Curtis, Ron Silver, Clancy Brown, Louise Fletcher, Philip Bosco, Kevin Dunn. Poliziesco, USA, 1989. Durata 102 min."/>
Titolo originale | Blue Steel |
Anno | 1989 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Kathryn Bigelow |
Attori | Jamie Lee Curtis, Ron Silver, Clancy Brown, Louise Fletcher, Philip Bosco, Kevin Dunn Richard Jenkins, Markus Flanagan, Mary Mara, Skipp Lynch, Mike Hodge, Mike Starr, Chris Walker, Tom Sizemore, Elizabeth Peña. |
MYmonetro | 2,96 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 26 ottobre 2010
Dopo il successo di Point Break i distributori si sono decisi a mettere in campo anche la pellicola precedente della regista americana. Il sic...
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CONSIGLIATO SÌ
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Megan Turner, appena arruolata nella polizia di New York, si trova di fronte a un evento che le cambierà la vita. Al suo primo turno di pattuglia notturna vede un rapinatore armato di pistola in azione alla cassa di un supermarket. Megan gli intima di gettare l'arma e poi, dinanzi alla reazione violenta dell'uomo, lo uccide. La pistola del rapinatore è però intanto finita a terra e un cliente del supermarket, non visto, se ne impadronisce. Megan viene temporaneamente sospesa dal servizio per eccesso di difesa e incontra Eugene Hunt, un operatore di Borsa, che è proprio colui che aveva rubato la pistola. Eugene, mentre cerca di sedurla, ha avviato un'attività di serial killer utilizzando proiettili su cui ha inciso il nome "Megan Turner". Il 'gioco' di Hunt proseguirà fino al punto di rivelare alla donna il suo comportamento e,al contempo, impedendole qualsiasi azione perché mancano prove a suo carico. Su Megan e su chi le sta vicino incombe ormai il rischio di morire.
Dopo la realtà liminare dei 'non morti' erranti di Il buio si avvicina Kathryn Bigelow passa ad esplorare quella di un molto più realistico 'vampiro' metropolitano. Una persona 'normale' come l'agente di Borsa Eugene Hunt che, dinanzi alla possibilità inattesa data dal possesso di un'arma, sente scatenare in sé le pulsioni omicide covate probabilmente da sempre. Ma questo alla Bigelow non è sufficiente. Ha bisogno di metterlo a confronto con qualcuno (una donna) che ha fortemente 'voluto' essere dalla parte della Legge per superare traumi che la sua famiglia ancora vive dolorosamente (suo padre percuote la madre che non si ribella). L'attrazione tra Megan e Eugene è forte. L'uno la desidera sadicamente, l'altra non ha superato quell''ingenuità' che nella splendida sequenza iniziale le ha fatto mettere a repentaglio la vita. È un mondo in cui nulla è come appare quello che interessa alla regista. Un mondo che finisce con il coincidere con l'ambiguità del reale che, proprio in quanto tale, merita di essere esplorata e narrata.
Dopo il successo di Point Break i distributori si sono decisi a mettere in campo anche la pellicola precedente della regista americana. Il sicuro mestiere le permette anche stavolta di creare un buon film di sicura presa. Nel ruolo principale, una poliziotta molto attiva alla maniera delle nuove donne con pistola da Nikita a Thelma e Louise, una brava Jamie Lee Curtis. Lei lavora a New York e instaura un rapporto molto ambiguo con un agente di borsa che viene colto da istinti omicidi dopo averla vista alle prese con alcuni rapinatori. Della stessa regista è da ricordare Il buio si avvicina prodotto da Oliver Stone.
K.Bigelow anche qui"metabolizza"il solito retroterra da"psicologismo semplificato"made in USA(papà"vilain"della poliziotta che picchia la moglie, ma anche "ordinaria"follia in Borsa e nella società"gringa") e ci "descrive"(o "rappresenta", come si vuole, in questo caso, meglio la seconda opzione, penso)la "realt&ag [...] Vai alla recensione »
K.Bigelow anche qui"metabolizza"il solito retroterra da"psicologismo semplificato"made in USA(papà"vilain"della poliziotta che picchia la moglie, ma anche "ordinaria"follia in Borsa e nella società"gringa") e ci "descrive"(o "rappresenta", come si vuole, in questo caso, meglio la seconda opzione, penso)la "realt&ag [...] Vai alla recensione »
Due stelle e mezzo. Nonostante alcuni punti superficiali, il film è carino. In effetti vorrei capire due cose che saltano all'occhio. La prima: come fa a sparire una pistola dalla scena di una rapina in cui c'è scappato un morto? La seconda: come può il poliziotto che ha sparato e ucciso un uomo nel contesto di cui sopra non riconoscere un paio di giorni dopo dei suddetti [...] Vai alla recensione »
Due asterischi per la Curtis. Thriller a tavolino, senza capo nè coda. Scena finale esagerata, assurda, insopportabile. Regia promettente.
Il film è veramente bello, tuttavia c'è un errore enorme: il bossoli che vengono ritrovati. E' impossibile che vengano ritrovati dei bossoli in quanto l'assassino usa una pistola a tamburo e non una semiautomatica. Ed è noto che le pistole a tamburo non espellono il bossolo. Sarebbe stato possibile evitare l'errore facendo vedere almeno per una volta, una soltanto, [...] Vai alla recensione »
Le donne poliziotto sono sempre un po’ più interessanti dei loro colleghi maschi, una delle categorie più affollate dello schermo, se non altro perché è interessante la contraddizione tra l’ipotetica tenerezza del sesso debole e lo strumento della violenza, che è parte integrante del mantenimento dell’ordine. Spettacoloso, ambiguo, elegantissimo è l’incipit di Blue Steel - Bersaglio mortale.