Titolo originale | The Boys Presents: Diabolical |
Anno | 2022 |
Genere | Animazione |
Produzione | USA |
Regia di | Giancarlo Volpe, Steve Ahn, Matthew Bordenave, Crystal Chesney, Madeleine Flores, Naz Ghodrati-Azadi, Jae H. Kim, Parker Simmons, Derek Lee Thompson |
Attori | Grey DeLisle, Ben Schwartz, Antony Starr, Chris Diamantopoulos, Awkwafina Seth Rogen, Elisabeth Shue, Jason Isaacs, Kumail Nanjiani. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 marzo 2022
Una serie antologica con stile di animazione e autori diversi tra loro.
CONSIGLIATO SÌ
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Una bambina, quando starnutisce, devasta ogni cosa con i suoi micidiali laser oculari; freaks maledetti da grotteschi "superpoteri", scappano dall'orfanotrofio per vendicarsi dei genitori; un anziano si affida al supersiero della Vought per salvare la moglie malata; una coppia, grazie a un prodotto Vought, trova la celebrità a buon mercato dei social network; una spacciatore viene ricattato da Butcher per rovinare un evento dei Seven; una ragazza senza amici, grazie al siero Vought, dà vita a una super-cacca; una bambina cerca di riavvicinare i suoi super genitori, prossimi al divorzio; la prima missione del giovane Homelander, affiancato dal sinistro Black Noir.
Otto episodi, otto diversi stili d'animazione, per un'antologia ambientata nel mondo di The Boys, che però trova gli episodi migliori solo quando si allontana dai veri e propri supereroi.
Puntate come quella sul passato di Homelander sanno vagamente di fan-fiction, mentre altre come quello sullo spacciatore ricattato da Butcher sono poco più di un divertissement splatter - anche se firmato da Garth Ennis, lo sceneggiatore del fumetto da cui The Boys è tratta. I capitoli migliori sono invece quelli più libere e lontane dalla serie originale a partire dallo stile. Spicca per esempio la prima dell'antologia: nel taglio dei Looney Tunes e dell'animazione di Hanna e Barbera, è interamente muta ed è firmata dai produttori Seth Rogen ed Evan Goldberg.
Pur mantenendo il tono dissacrante e iperviolento di The Boys, reso ancora più oltraggioso da un pargolo come protagonista (ripreso da una scena della prima stagione), è nella sua musicalità, ironia e paradossale tenerezza che funziona egregiamente. E la distanza dal modello aiuta anche a renderla meno scontata, come accade pure all'episodio coreano, realizzato con uno stile vicino agli anime dal character design realistico di Katsuhiro Otomo e Mamoru Oshii.
Guarda invece al versante comico degli anime, con parentesi "super-deformed" e "kawaii", l'episodio firmato da Awkwafina e dedicato alla ragazzina con la sua super-cacca. Trionfo di cattivo gusto, reso a malapena tollerabile dallo stile semplificato e "carino", non sarà un capolavoro ma di certo non è nemmeno un capitolo banale. È poi una parodia nerissima e insanguinata di Braccialetti rossi la puntata realizzata nello stile delle tipiche animated sit-com americane. Mentre ha una taglio vicino all'animazione che oggi giorno si ispira ai graphic novel l'episodio dedicato alla coppia che spopola sui social. In ogni caso anche le puntate che alla fine si rivelano più superflue, o basate su un'idea che si esaurisce in fretta, non hanno davvero il tempo di annoiare, grazie a una durata limitata a una dozzina di minuti.
Realizzato dallo studio Titmouse, che per Amazon collabora anche a The Legend of Vox Machina, The Boys Presents: Diabolical è un progetto affine a Star Wars: Visions, ma meno coraggioso nello staccarsi dal canone. Il che non dà comunque un risultato inferiore, anzi a ben vedere qui le puntate buone sono circa il 50% della serie, mentre in Star Wars: Visions gli episodi di routine erano percentualmente di più. L'antologia ispirata a Guerre Stellari aveva però dalla sua una eccelsa qualità tecnica, invece The Boys Presents: Diabolical sfoggia alcuni episodi dall'animazione tutt'altro che entusiasmante, in linea con la stentata fluidità dello standard televisivo americano. In particolare quello dedicato alla coppia prossima al divorzio ha più o meno i notevoli limiti di Invincible, e lo stesso vale per quello sullo spacciatore.
La puntata dedicata a Homelander è invece uno strano ibrido tra Oriente e Occidente, con flashback impressionistici in una tecnica diversa e davvero notevoli. Al di là della valutazione individuale delle puntate, entrambe le antologie sono comunque nel complesso operazioni meritorie, perché portano al grande pubblico la varietà tecnica dell'animazione che ancora oggi - nel 2022 - è bisognosa di spazi mainstream.
The Boys, da cui scaturisce questa serie animata antologica, già di per sé potrebbe essere considerata un esercizio di stile con messaggio. L'originale creato da Erik Kripke (Supernatural) a partire dall'omonimo fumetto di Garth Ennis (Preacher), ribalta gli archetipi della narrazione supereroica - con (tra le altre cose) un'abbondante spruzzata di gore - per raccontare una storia che, attraverso la [...] Vai alla recensione »