La fase quattro della Marvel continua ancora a non trovare la propria identità. Film di chiusura della Festa del Cinema di Roma e da mercoledì 3 novembre al cinema.
di Andrea Fornasiero
Rimescolando pesantemente l'omonimo fumetto di Jack Kirby, la Marvel cinematografica si affida alla premio Oscar Chloé Zhao per lanciare una nuova supersquadra, composta da eroi tormentati e purtroppo schiacciati da una ingombrante mitologia...
Per spiegare gli assunti narrativi di Eternals si inizia con un prologo di scritte a scorrimento, più o meno come in Guerre Stellari, poi si passa al tempo dei primi sumeri e si riprende il celebre stacco millenario di Kubrick dall'osso in volo all'astronave di 2001: Odissea nello spazio. Anche qui si sceglie un'arma, un coltello dorato, che vediamo prima in mano a un ragazzo della remota antichità e poi, sette millenni dopo, sullo schermo gigante di Piccadilly Circus, nella Londra dei "giorni nostri". Le virgolette sono d'obbligo perché si tratta del mondo Marvel cinque anni dopo il blip, ossia la sparizione (e il successivo ritorno) di metà della popolazione terrestre per effetto dello schiocco di dita di Thanos in Avengers: Infinity War. Evento che ha un peso anche in questo film, soprattutto per quanto concerne il personaggio di Ajak, interpretata da Salma Hayek.
A Eternals fin dal principio non mancano le ambizioni e costruire dal niente ben dieci protagonisti o quasi non è cosa da poco, soprattutto se ci si mette la loro lunghissima storia, caricata dei piani dei Celestiali. Per spiegare tutto questo, come è facile intuire, servono molte parole e la Marvel-Disney punta comunque al pubblico più ampio possibile, così non si è avuto il coraggio di lasciare zone d'ombra.