Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Claude Desrosiers |
Attori | Roxanne McKee, Steve Lund, Tim Rozon, Stacey Farber, Mark Walker, Jonathan Koensgen David Gow, Rebecca Croll, Susan Almgren, Max Walker, George R. Robertson. |
MYmonetro | 2,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 gennaio 2017
CONSIGLIATO NÌ
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Samantha, soldato della Guardia Nazionale, fa ritorno nella sua città natale dopo una missione in Iraq e soffre ancora per le tensioni vissute al fronte. In particolare un caporale dell'esercito, suo concittadino, l'ha denunciata al tribunale militare perché la ritiene colpevole dell'uccisione di due suoi uomini in un'azione di fuoco amico. Samantha ha dei ricordi confusi di quell'azione ma inizia a temere per la propria vita quando uno dei suoi commilitoni presente all'azione viene trovato morto.
Abbiamo conosciuto Roxanne McKee nella serie Il trono di spade in cui interpretava il ruolo di Doreah. In seguito non le sono mancati ruoli anche di rilievo ma questo potrebbe essere definito come il più complesso. Il suo compito infatti è quello di incarnare i disturbi psichici e di comportamento che affliggono molti reduci dalle guerre in Medio Oriente e l'impresa le riesce in modo piuttosto efficace.
Incontriamo Samantha in un bagno a una festa mentre scatta nervosa ad ogni rumore e scopriamo quanto il ricordo del conflitto la perseguiti insieme ad un'accusa nei confronti della quale non sa se doversi ritenere o meno colpevole. Le problematiche dei reduci sono uno dei temi portati spessi sullo schermo con esiti alterni.
Qui il quadro potrebbe funzionare se non fosse raccontato con una fotografia che fa della piattezza il proprio leit motiv e, soprattutto, se non fosse contestualizzato in un'atmosfera che vorrebbe essere da thriller ma che in realtà induce già a metà film a comprendere chi ha fatto cosa e perché. Il 'cattivo ' di turno è troppo cattivo per essere il vero cattivo e così si procede verso un finale che mortifica, va ripetuto, una prestazione di attrice e un tema che avrebbe meritato ben altra attenzione. Resta poi tutto 'made in Usa' il rapporto non proprio amichevole e di reciproco rispetto tra i membri dell'esercito e quelli della Guardia Nazionale.