Anno | 1985 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Marco Risi |
Attori | Jerry Calà, Valeria D'Obici, Bettina Giovannini, Ricky Tognazzi, Vanessa Gravina Francesco Scali, Franca Scagnetti, Luca Di Fulvo, Raimondo Penne, Isabella Amadeo, Simona Di Domenica, Paola Vassarotti. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,34 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 aprile 2024
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CONSIGLIATO NÌ
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Il colpo di fulmine a sorpresa scatta tra Carlo, trentenne fallito nel lavoro e nell'amore, e Giulia, undici anni, la figlia dell'amico che lo ha ospitato a Venezia per fargli dimenticare i guai. Un amore puerile che si conclude ancor più puerilmente.
Bertram Potts è un professore di glottologia impegnato, insieme ad altri sei colleghi studiosi, nella stesura di una monumentale enciclopedia. Mentre è occupato a compiere una ricerca sullo slang dei giovani, il professor Potts si imbatte per caso in Sugarpuss O'Shea, un'attraente ballerina amante di un gangster; la donna, ricercata dalla polizia, decide così di rifugiarsi a casa dei sette professori. Howard Hawks, uno dei maestri induscussi della screwball-comedy americana (Susanna!, La signora del venerdì), nel 1941 ha diretto una delle commedie più divertenti e riuscite della sua fortunata produzione: Colpo di fulmine. Il film, sceneggiato da Billy Wilder, Charles Brackett e Thomas Monroe, è tratto da un soggetto scritto anni prima dallo stesso Wilder ed ispirato alla fiaba Biancaneve e i sette nani: in questo caso, però, i nani sono sette professori isolati dal resto del mondo per completare una gigantesca enciclopedia, mentre Biancaneve è una vivace spogliarellista che perdipiù è anche la pupa di un gangster e si sta nascondendo dalla polizia. Protagonisti del film di Hawks sono due dei maggiori divi del cinema classico americano: Gary Cooper, nell'atipico ruolo dell'impacciato professor Bertram Potts, e Barbara Stanwyck, esplosiva nei panni della ballerina Sugarpuss O'Shea, che piomba nella vita dei sette professorsi movimentando la loro monotona routine (nello stesso anno, Cooper e la Stanwyck avevano recitato insieme anche in un'altra famosa pellicola, Arriva John Doe di Frank Capra). La pungente sceneggiatura di Wilder, dunque, rovescia con maliziosa ironia la struttura narrativa della storia di Biancaneve, senza farsi mancare l'inevitabile "colpo di fulmine" fra i due personaggi principali, nonostante le rispettive differenze. Il risultato complessivo è un'irresistibile commedia sentimentale che trabocca di gag e di situazioni spassose: imperdibile la scena in cui la Stanwyck insegna a ballare il conga (una danza latino-americana molto in voga all'epoca) ai sette professori, ma è da tenere d'occhio anche la sequenza in cui il batterista jazz Gene Krupa batte il ritmo con una scatola di fiammiferi. Barbara Stanwyck, candidata all'Oscar come miglior attrice, ci regala una strepitosa interpretazione e, dopo Lady Eva, si conferma una star di punta nel genere della commedia brillante. Nel 1948 lo stesso Howard Hawks ne ha realizzato un remake musicale, Venere e il professore.
Un film che almeno ha il merito di non essere volgare, di non indulgere al doppio senso e alla parolaccia, che, comunque, affronta un tema"serio"in chiave di commedia ma, appunto, non di volgarità ridanciana. Bene anche Tognazzi(ricky, ovviamente), l'esordiente Vanessa Gravina(allora veramente undicenne), altri Anche Jerry Calà, che un grande attore non [...] Vai alla recensione »