Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Gianni Di Gregorio |
Attori | Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano Gianfelice Imparato, Marco Messeri, Camilla Filippi, Anna Bonaiuto, Valentina Gebbia, Michele Di Mauro, Giovanna Cau, Ugo Gregoretti, Barbara Chiesa, Jean Michel Danquin, Andrea Davì, Samantha Fantauzzi, Maurizio Lombardi, Miriam Masi, Robin Mugnaini, Paola Sotgiu, Eugenia Tempesta. |
Uscita | giovedì 23 ottobre 2014 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,80 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 novembre 2017
Dopo Pranzo di ferragosto e Gianni e le donne, la nuova commedia di Gianni Di Gregorio. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Globi d'oro, In Italia al Box Office Buoni a nulla ha incassato 250 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Ancora sei mesi e Gianni andrà in pensione. Nell'attesa, passeggia o legge il giornale in ufficio, turbato solo da una mosca fastidiosa. Ma poi qualcosa accade e Gianni viene convocato dal direttore. Circolari, leggi, articoli, tutto sembra congiurare contro di lui, che scopre all'improvviso di dover lavorare altri tre anni e di doversi trasferire in un ufficio decentrato. La sua vita intanto va a rotoli, tra attacchi di panico, ansie, mancamenti, un'ex moglie assillante, una figlia che cerca casa ma in fondo vuole la sua, le automobili che impediscono il passo sulle strisce pedonali, un Suv parcheggiato in un vicolo angusto che ostacola il transito, le riunioni condominiali e una vicina anziana e indisponente. In suo aiuto arrivano Raffaele, dentista, compagno della moglie e all'occorrenza precettore spirituale, e Marco, collega disciplinato, accogliente e disponibile col prossimo, sempre troppo ingrato con lui. I consigli di Raffaele aiutano Gianni a liberarsi dalle tribolazioni accumulate e ad affrancare Marco dalle proprie insicurezze. Perché Gianni e Marco sono allo stesso modo gentili, tolleranti e decisamente inclini alla mitezza.
Facciamo un passo indietro. Gianni Di Gregorio esordisce a sessant'anni con Pranzo di Ferragosto e svecchia il cinema italiano. A colpire più del soggetto, quattro 'nonne' e un nipote âgée, è il trattamento. Libera, autobiografica e abitata da attrici amatoriali, la commedia festiva rimanda a un tempo che è quello delle sue protagoniste, quattro novantenni che si contendono il televisore e si fanno beffa delle prescrizioni mediche e dei regimi alimentari. Tra i capricci delle une e i protagonismi delle altre, si accomoda Gianni Di Gregorio, uomo di gusto e di (grande) pazienza che, alla maniera di Nanni Moretti, assume il nome proprio come regista/personaggio e satura il suo cinema di vicende personali. Nel 2011 poi, sulla scia del successo di Pranzo di Ferragosto, gira Gianni e le donne, una commedia motivata dalla personale urgenza di esorcizzare di fronte agli spettatori la paura di invecchiare. Gianni e le donne ribadisce il 'primo piano' ed esibisce fin dal titolo una radicalità maggiore nel mettere in gioco il suo autore. Buoni a nulla, tre anni dopo, propone una variazione, una discontinuità nella continuità. L'appartamento di Gianni, luogo concentrazionario di azione e narrazione, ma pure spazio di riflessione sofferta e a volte involuta sulla vecchiaia, prende aria e svincola l'attore, che questa volta co-interpreta il suo film e disloca letteralmente il suo personaggio. Condiviso con Marco Marzocca, Buoni a nulla racconta il piccolo quotidiano di Gianni e lo misura coi giorni ordinari di Marco, un collega remissivo che non si fa valere e su cui il mondo si rivale. Per abitudine, per idiozia o magari perché ha una madre malata a casa, un bambino da gestire e il posto da preservare. Marco è in fondo il doppio, soltanto più giovane, di Gianni che come lui non apre mai il fuoco e se lo aprono gli altri si lascia bruciare. Nel modo di Gianni, Marco si sente incompreso, mantiene il nome del suo interprete e prova disilluso a fare fronte ai soprusi. Se fino a ieri l'essenziale nel cinema di Di Gregorio 'dimorava' tra porte e corridoi, oggi è in azione nelle relazioni amicali, condominiali, lavorative, sociali. E là fuori, fuori anche dal raccordo, è davvero dura per chi ha una qualità inafferrabile come la mitezza. Perché in Buoni a nulla Gianni dimostra e ci dimostra che non è un superstite e che non ha rinunciato alla lotta. Trascinatore che trascina, Gianni impara a dire no e a praticare l'urto frontale con chi non pensa mai di essere garbato con lui. Lo stesso accadrà al suo doppio, ottenendo il medesimo e comico risultato: ripiombare nella propria disposizione e dentro un'angolazione dall'alto, che indica la riacquistata condizione di soggezione del protagonista. Raddoppiato elogio della mitezza e quieto incontro con l'uguale, Buoni a nulla smarrisce per strada lo stupore e il disorientamento di Pranzo di Ferragosto. L'artificio narrativo dell'altro da sé, un altro in fondo troppo uguale a sé e 'in ansia di adeguamento', non trova poi una motivazione efficace. Nondimeno, il Gianni duplicato di Marco Marzocca è credibile e ispirato al pari dei comprimari, che riconfermano la sensibilità di Di Gregorio per gli attori (non) professionisti.
Film in cui si racconta di un uomo di mezza età a cui viene prorogata l'età della pensione e pertanto viene costretto dall'ufficio presso cui lavora di continuare a lavorare per qualche anno. A questo proposito egli viene trasferito in un'altra sede della compagnia lavorativa e per giunta dal centro della capitale in un dislocamento situato in una periferia remota.
Altro film azzeccato per Gianni Di Gregorio e per i suoi personaggi. In questo caso Gianni e la sua mitezza si scontrano con l'attualità del mondo del lavoro e dei suoi imprevisti. Nello specifico gli viene comunicato dal suo direttore che la sua andata in pensione è stata prolungata in base a varie leggi e leggiucole di 3 anni e per di più che il suo ufficio è stato spostato dalla parte opposta di [...] Vai alla recensione »
Il biglietto d’acquistare per “Buoni a nulla” è: 3)Di pomeriggio 4)R “Buoni a Nulla” è un film del 2014 di Gianni di Gregorio, scritto da Gianni di Gregorio, prodotto da Bibi film e Rai cinema con :Gianni di Gregorio, Marco Marzocca,Valentina Lodovini, GianFelice Imparato, Marco Messeri, Anna Bonaiuto.
Gianni vive in una grande casa nel centro di Roma. È un dipendente statale e raggiunge il posto di lavoro, dove non fa niente, a piedi. Aspetta di andare in pensione entro 6 mesi, ma una nuova legge sposta la data di 3 anni e viene trasferito in nuovi uffici di periferia, dove apparentemente si lavora sul serio. Gianni, che è un uomo mite e abitudinario, non prende bene il cambiamento; [...] Vai alla recensione »
C'è molto garbo in questa commedia di De Gregorio. Egli stesso e Marco Marzocca hanno modi e fisionomie gentili,ed interpretano al meglio due persone fin troppo buone con il prossimo,che una volta fatta amicizia,cercheranno di dire no agli arrivisti,ai prepotenti,agli sgarbati vicini o colleghi di turno ,con alterne fortune. La sceneggiatura non tocca vette epiche,diciamolo subito,con [...] Vai alla recensione »
Miimalismo non compiaciuto, ma divertito sull'onda di piccole manie e grandi concessioni involontarie al mondo, agli altri: per dovere e per accidia, però anche per comprensione bonaria. Gianni di Gregorio rifà centro con la sua intrigante e simpatica ironia, un rimedio contro tutto e tutti.
film garbato, che ci fa riflettere.Godibile,e insieme pensoso. Mai sopra le righe.Va visto e ripensato. Bravo de Gregorio.
Terza opera non all'altezza dei due precedenti. Con ironia ci dipinge un mondo cattivo, di precarietà e decadenza. Valori zero. Analizzandolo bene si vedono le nostre frustrazioni e paure di un futuro incerto. Non escludo che ne vedremo un plagio dal cinemercato oltreoceano. Il nostro vituperato cinema italico resta sorgente di idee e visto che ci copiano gli alimenti non escudo che ci copino [...] Vai alla recensione »
I film di Di Gregorio raccontano sempre con garbo e delicatezza la quotidianita'. In quest'opera la sua attenzione e' rivolta alle vite di quelle persone perbene che ogni giorno con generosita' e disinteresse sostengono, aiutano, supportano compagni di lavoro o congiunti i quali dopo avere usufruito della disponibilita' e competenza di questi angeli senza ali, frequentemente si dimostrano arroganti, [...] Vai alla recensione »
Commedia divertente e garbata che offre alcune scene molto divertenti... La storia all'inizio parte forte poi si abbassa ,con buon finale ....ma offre alcuni momenti divertenti...si ride senza volgarità ma con la quodianità...con intelligenza...Il punto forte del film sono la storia non banale e i 2 protagonisti Di Gregorio - Mazzocca bravi entrambi a dipingere una strana coppia azzeccata alla Lemmon [...] Vai alla recensione »
Terzo film di de Gregorio e terzo film riuscito, bella la sua pacatezza nell'affrontare situazioni e problemi, molto simpatico tutto il film
Non è un capolavoro ma mi è piaciuto molto. Gianni e Marco sono due personaggi veramente simpatici e umili,il secondo,a differenza del primo è anche molto capace nel suo lavoro. La storia è semplice ma ben congeniata al fine di far identificare molti spettatori con i due ragazzotti non più in tenera età e con problematiche che possono capitare facilmente [...] Vai alla recensione »
Avercene di commedie così in questo paese cafone. Gianni Di Gregorio è lieve, delicato, mai volgare mai. Finalmente sfrutta buoni attori - ad eccezione della Lodovini, imbarazzante - e si butta nella commedia a corpo morto. Unico peccato la malinconia perduta, cioè presente ma un po' forzatamente repressa. Marco Marzocca non può essere protagonista, Marco Messeri impeccabile. [...] Vai alla recensione »
una storia inesistente, una serie di gags unite con un collante fiacco quello del viso da buono e gentile di gianni di gregorio, il protagonista. Avrebbe fatto meglio a lasciarci il bel ricordo di "pranzo di ferragosto" piuttosto che questo film melenso ed inutile, in sala nessuno ha riso se non qualche buontempone. foffola40
Dalla commedia "giovanile" (vedi sopra) a quella "senile". Fosse l'età dei personaggi a definire i generi, Gianni Di Gregorio sarebbe il padre di un filone che prende allegramente a schiaffi l'impasto letale di gerontocrazia e giovanilismo che affligge l'Italia. Lo ha fatto con Pranzo di Ferragosto. Lo ha ripetuto nel delizioso Gianni e le donne, sempre in prima persona come un incrocio tra Nanni Moretti [...] Vai alla recensione »
Gianni fa il conto alla rovescia per la pensione, nel frattempo si gode la sua casetta in centro e al lavoro ci va camminando, più o meno col sorriso. Ma forse ha Saturno contro e non lo sa, tanto che il capo gli comunica un imprevisto: pensione rinviata e trasferimento fuori Raccordo. Prenderla con filosofia non basta, bisogna reagire. Diventa cattivo e rinsavisce, e tenta di portare il nuovo amico-collega [...] Vai alla recensione »
Simpatica, ultraleggera commedia, la terza di Gianni Di Gregorio. Con il suo stile garbato, racconta la minirivolta dei deboli. A sei mesi dalla pensione, il remissivo impiegato Gianni si sente dire che dovrà lavorare altri tre anni, all'estrema periferia di Roma. Per fortuna in ufficio c'è il cordiale, efficientissimo Marco (Marca Marzocca), incapace a dire no.
Con quella sua aria un po' così, Gianni Di Gregorio - regista tardivo - ha messo a punto in tre film un personaggio di lunare esemplarità in un mondo dove educazione e tolleranza sono in via di rottamazione. Cittadino borghese nel cuore di una Roma di altri tempi abitata da anziani e gente del popolo, l'ultrasessantenne Gianni attraversa la vita con garbo, accettando senza far storie il trasferimento [...] Vai alla recensione »