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Georges Méliès

Georges Méliès (Marie-Georges-Jean Méliès) è un attore francese, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, montatore, è nato il 8 dicembre 1861 a Parigi (Francia) ed è morto il 21 gennaio 1938 all'età di 76 anni a Parigi (Francia).

L'invenzione del fantastico

A cura di a cura della redazione

"Per opera di Lumière la fotografia era diventata un mezzo di riproduzione. Georges Méliès ne fece un mezzo di espressione" (Georges Sadoul). Figlio di un fabbricante di calzature di lusso, Méliès, dopo aver terminato gli studi lavorò come caricaturista e come illusionista e costruttore di automi per il teatro " Robert Houdin", fondato dal prestidigiatore omonimo, teatro di cui nel 1889 divenne proprietario e direttore. Nel 1896, dopo aver assistito a uno dei primissimi spettacoli di Lumière, gli chiese di acquistare il cinématographe, ma ne ottenne un rifiuto. Acquistò allora un apparecchio da ripresa e pellicola per 25.000 franchi incominciando a " girare in proprio: Une partie de cartes, il suo primo film, del 1896, ha gli stessi caratteri delle prime pellicole di Lumière. Alla fine dello stesso anno Méliès scopre il trucco cinematografico: sta girando una scena in Piace de l'Opéra quando l'apparecchio si inceppa; per aggiustano ci vuole un minuto buono, trascorso il quale la scena inquadrata dall'obiettivo, omnibus, passanti, carrozze, è completamente cambiata. " Quando proiettai la pellicola, giuntata nel punto in cui era avvenuta la rottura - racconta Méliès - vidi improvvisamente un omnibus della linea Madeleine-Bastille trasformarsi in un carro funebre e gli uomini in donne. Avevo trovato il trucco per sostituzione, detto trucco con metamorfosi". Méliès si rende subito conto che negli studi di Montreuil, i primi veri studi cinematografici della storia, con attori e scenari, può girare il repertorio del " Robert Houdin" senza i macchinari teatrali. Un banale guasto meccanico gli ha appreso le possibilità del nuovo mezzo tecnico e gli consente di contrapporre un cinema fatto di invenzione personale alla semplice registrazione della " realtà colta sul vivo" di Lumière. Il primo film in cui applica la nuova tecnica è La sparizione di una signora al" Robert Houdin". Ma mentre porta a termine le sue scoperte di " apprendista stregone" in una serie interminabile di opere (Le manoir du diable, Le cabinet de Méphistophélès, Faust et Marguerite, Magie diabolique, La caverne maudite), Méliès non dimentica la realtà e, nel 1899 il suo primo lungometraggio è impegnato nella ricostruzione del più famoso scandalo della società Franciase di quegli anni, l'affare Dreyfus (L'affaire Dreyfus). Dal 1902 ha inizio la produzione dei più celebri film di Méliès; sono naturalmente opere primitive, ma sono anche gli unici esempi di cinema primitivo che abbiano retto ai tempo. Di questa enorme produzione i due filoni più importanti sono: da una parte le féeries, rappresentazioni cinematografiche di fiabe famose come Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Barbablu, La lanterna magica, e, dall'altra, i film ispinati parodisticamente alla letteratura avveniristica di Giulio Verne (La conquista del Polo, 20.000 leghe sotto i mari, Viaggio attraverso l'impossibile). Nel 1902, appunto, realizza la sua opera più importante, Le voyage dans la lune; gli costa 30.000 franchi, ma il successo delle trovate e dei trucchi è straordinario. Mentre il pubblico, che ha ormai superato la meraviglia per la nuova invenzione, corre ad applaudire la grandiosa spettacolarità di Voyage dans la lune, tutto il mondo viene invaso da esemplari apocrifi del film. L'uomo che ha messo in moto, con la sua intraprendenza, la macchina dell'industria cinematografica dovrà da ora subire la concorrenza spietata di uomini d'affari, epigoni più ricchi e, forse, più abili di lui; le dimensioni dell'azienda di Montreuil appaiono sempre più modeste di fronte ai nuovi grandi monopoli. Il catalogo di Méliès continua fino al 1913, a proporre titoli al pubblico: cioè, praticamente, tutta la letteratura, il teatro, la favolistica internazionale. Alcune opere sono molto interessanti, in particolare La civilisation à travers les dges, 1908, ma Méliès è ormai in decadenza e finirà, nel primo dopoguerra, gestore di un chiosco di giocattoli alla stazione di Montparnasse. Solo pochi anni prima di morire sarà ritrovato da alcuni appassionati di cinema in una casa di riposo.

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