ITUD20120094A1

ITUD20120094A1 - Provetta con dispositivo di identificazione e relativo procedimento di realizzazione

Info

Publication number: ITUD20120094A1
Application number: IT000094A
Authority: IT
Inventors: Dominique Dutscher; Martino Marcolin; Francesco Tamiazzo; Valter Veronese
Original assignee: Biosigma Srl
Priority date: 2012-05-23
Filing date: 2012-05-23
Publication date: 2013-11-24
Also published as: US20150157011A1; EP2852462A1; EP2852462B1; WO2013175293A1; US10154665B2

Description

Descrizione

"PROVETTA CON DISPOSITIVO DI IDENTIFICAZIONE E RELATIVO PROCEDIMENTO DI REALIZZAZIONE"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad una provetta provvista di un dispositivo di identificazione ed utilizzabile per analisi in vitro, per uso ricerca, per stoccaggio e per campionatura. Forma anche parte del presente trovato il connesso procedimento di realizzazione .

Dette provette possono essere altresÃ¬ utilizzate in sistemi criogenici e/o in bio-banche e possono presentare una pluralitÃ di forme sia in quanto tali che in relazione ai sistemi di tappatura o sigillatura.

Il trovato si riferisce in particolar modo alle provette che riportano sulla parte inferiore, cioÃ ̈ nel fondello, il dispositivo di identificazione, costituito da un codice di identificazione associato ad un elemento di supporto.

STATO DELLA TECNICA

Ãˆ noto che le strutture che si servono di provette per gli scopi sopra elencati utilizzano un codice cromatico per distinguere diverse tipologie di contenuto, o diverse destinazioni di utilizzo o di trattamento delle provette. Sono note provette che a tale scopo sono dotate di mezzi di chiusura aventi colori predefiniti, che ne agevolano la catalogazione ed il riconoscimento.

Sono anche note provette, in particolare quelle destinate a trattamenti criogenici in azoto, alle quali viene associato un codice di identificazione, ottenuto direttamente, oppure su un dischetto, che funge da elemento di supporto per il codice, applicato sul fondo delle provette. Detto codice consente di individuare, a mezzo di sistemi automatici, facilmente e puntualmente il contenuto o la destinazione d'uso specifici per quella provetta, ciÃ² essendo essenziale per evitare errori che possono portare con sÃ© anche gravi conseguenze.

Nel caso di applicazione del dischetto, ovvero per la realizzazione del fondello in modo che possa riportare il codice, i sistemi sono diversi e comprendono coestrusione, oppure applicazione o incollatura.

Nel caso di applicazione, viene richiesta una notevole precisione costruttiva ed inoltre Ã ̈ necessario realizzare anche una notevole precisione applicativa. Infatti, l'incollaggio, o l'applicazione a pressione, devono essere tali da far aderire perfettamente le superfici del dischetto ove viene applicato il codice di identificazione e della provetta che sono in contatto reciproco. CiÃ² Ã ̈ necessario onde evitare che quando la provetta viene introdotta nel bagno criogenico si venga ad introdurre tra dischetto e provetta l'azoto liquido. Se ciÃ² avviene, Ã ̈ possibile che, una volta estratta la provetta, l'azoto esploda anche eliminando il dischetto, privandola, di fatto, del proprio dispositivo di identificazione.

Infatti, la spinta esercitata assialmente sul dischetto Ã ̈ notevole, a causa della violenta reazione che interessa l'azoto nel passaggio da liquido a gassoso, a contatto con l'aria, il quale passaggio Ã ̈ caratterizzato da un fattore di espansione volumetrica circa pari a 1:700.

A causa della natura delle lavorazioni necessarie a realizzare detta precisione di accoppiamento, nonchÃ© la soliditÃ dell'accoppiamento, dette provette risultano costose.

Ãˆ quindi uno scopo del presente trovato realizzare una provetta che consenta di velocizzare il processo produttivo e di applicazione, sulla provetta stessa, dell'elemento di supporto ove viene applicato il codice di identificazione, riducendo cosÃ¬ i costi ed i tempi di produzione.

Ãˆ un ulteriore scopo del presente trovato realizzare una provetta che possa essere identificata e catalogata facilmente e velocemente mediante un elemento di supporto, su cui viene applicato il codice di identificazione, affidabile e resistente ai passaggi dalle basse temperature tipiche della criogenia alla temperatura ambiente .

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato Ã ̈ espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, una provetta secondo il presente trovato, adatta ad essere immersa in un fluido criogenico, comprende un corpo di contenimento avente una parete perimetrale che definisce un vano di contenimento. Comprende altresÃ¬ una parete di fondo, disposta internamente al suddetto vano di contenimento per chiuderlo inferiormente, ed una sede di alloggiamento. Detta sede di alloggiamento Ã ̈ interna alla suddetta parete perimetrale ed esterna al suddetto vano di contenimento, ed Ã ̈ adatta ad accogliere un elemento di supporto, quale ad esempio un disco di materiale plastico. Quest'ultimo funge da supporto per un codice identificativo, con il quale definisce un dispositivo di identificazione per la provetta, ed ha almeno una superficie libera rivolta verso l'esterno della suddetta sede di alloggiamento, dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo.

Secondo una caratteristica principale del presente trovato, in corrispondenza della sede di alloggiamento per l'elemento di supporto, mezzi di vincolo meccanico sono previsti, in cooperazione con la parete perimetrale del corpo di contenimento e con almeno una porzione periferica della suddetta superficie libera dell'elemento di supporto, per vincolare quest'ultimo in una definita posizione assiale rispetto al suddetto corpo di contenimento .

Il presente trovato consente quindi un posizionamento dell'elemento di supporto, corretto, sicuro, stabile ed affidabile, garantito dai suddetti mezzi di vincolo meccanico. Inoltre, non sono necessari particolari accorgimenti produttivi in termini di precisione o di tolleranze delle lavorazioni. In questo modo, Ã ̈ possibile, vantaggiosamente, utilizzare lavorazioni del corpo di contenimento e dell'elemento di supporto meno precise, ma piÃ¹ veloci ed economiche da realizzare, con indubbio beneficio sulla convenienza e sulla produttivitÃ , ferme restando la praticitÃ e l'efficienza.

Un ulteriore vantaggio del presente trovato risiede nella riduzione anche delle tempistiche di inserimento ed applicazione dell'elemento di supporto alla provetta da identificare. Tale applicazione non richiede, per essere efficace, un'adesione perfetta tra le superfici dell'elemento di supporto stesso e della sua sede di alloggiamento, tanto che le procedure di incollaggio o di applicazione per interferenza possono anche essere completamente evitate.

Secondo una caratteristica del presente trovato, la parete perimetrale del corpo di contenimento, in corrispondenza della suddetta sede di alloggiamento, puÃ² essere continua in senso circonferenziale , oppure discontinua. Se discontinua, definisce una o piÃ¹ aperture passanti, che mettono in comunicazione lateralmente l'interno della suddetta sede di alloggiamento con l'esterno .

In alcune forme realizzative del presente trovato, i summenzionati mezzi di vincolo meccanico comprendono almeno un aggetto, ricavato, mediante ricalcatura, che puÃ² essere ad esempio effettuata a caldo, oppure ad ultrasuoni, della parete perimetrale del corpo di contenimento, nella parte interna di quest'ultima rispetto alla sede di alloggiamento del suddetto elemento di supporto per il codice di identificazione.

In varianti diverse della provetta di cui si discute, tale aggetto puÃ² interessare l'intero perimetro della parete perimetrale, oppure soltanto porzioni di esso.

L'aggetto, entrando a contatto con la porzione periferica della superficie libera dell'elemento di supporto quando questo Ã ̈ all'interno della propria sede di alloggiamento, lo mantiene in posizione, impedendone il movimento assiale che lo porterebbe ad uscire dalla sede di alloggiamento stessa.

Ulteriori varianti di realizzazione del trovato prevedono che i suddetti mezzi di vincolo comprendano almeno un lembo di tenuta, ottenuto mediante piegatura del bordo d'estremitÃ della parete perimetrale verso l'interno della sede di alloggiamento per l'elemento di supporto. Ãˆ nello spirito del trovato prevedere un solo lembo di tenuta che interessa per intero il perimetro della parete perimetrale, oppure una pluralitÃ di lembi che interessano soltanto parte del perimetro della parete perimetrale, in modo discontinuo.

Ãˆ pure nello spirito del trovato prevedere che una provetta comprenda combinazioni delle summenzionate forme di realizzazione, ossia che i mezzi di vincolo meccanico siano definiti da aggetti e lembi di tenuta, combinati secondo specifiche esigenze di utilizzo.

Secondo una caratteristica di variante del presente trovato, primi mezzi di evacuazione del suddetto fluido criogenico sono interposti tra la suddetta parete di fondo e l'elemento di supporto e cooperano con la sede di alloggiamento per mettere in collegamento quest'ultima con l'esterno della provetta.

In questo modo, quando la provetta viene estratta dal contenitore in cui Ã ̈ immersa nel fluido criogenico, il fluido criogenico eventualmente presente tra l'elemento di supporto e le pareti della sede di alloggiamento viene evacuato verso l'esterno della sede di alloggiamento. Si evita pertanto che la reazione di espansione del fluido criogenico provochi la fuoriuscita dell'elemento di supporto del codice di identificazione dalla propria sede di alloggiamento.

I sopraccitati mezzi di evacuazione, in una forma realizzativa del trovato, comprendono almeno una cavitÃ intermedia, interna alla sede di alloggiamento e comunicante con una o piÃ¹ aperture passanti realizzate nella parete perimetrale del corpo di contenimento.

In alcune forme realizzative del trovato, i suddetti mezzi di evacuazione comprendono almeno un primo canale di sfogo, aperto verso la sopraccitata sede di alloggiamento, ricavato nella suddetta parete di fondo e comunicante con una corrispondente apertura passante ricavata nella parete perimetrale del suddetto corpo di contenimento.

Ãˆ una variante del presente trovato prevedere che una pluralitÃ di primi canali di sfogo diverga da una camera centrale, anch'essa aperta verso la sede di alloggiamento per il suddetto elemento di supporto, verso corrispondenti aperture passanti realizzate nella suddetta parete perimetrale .

Ulteriori forme di realizzazione prevedono che secondi canali di sfogo siano ricavati almeno in una parete periferica dell'elemento di supporto e che siano, almeno parzialmente, aperti verso la sede di alloggiamento ed in comunicazione con l'esterno del corpo di contenimento. E' nello spirito di una variante prevedere che i suddetti secondi canali di sfogo siano aperti verso la parete periferica dell'elemento di supporto rivolta verso la suddetta parete di fondo e che attraversino in modo passante lo stesso elemento di supporto.

Un'ulteriore variante prevede che i suddetti secondi canali di sfogo siano realizzati sulla parete periferica dell'elemento di supporto rivolta verso la suddetta parete di fondo e che siano posizionati in comunicazione con corrispondenti aperture passanti ricavate nella parete perimetrale del corpo di contenimento.

In un'altra variante del trovato, i suddetti secondi canali di sfogo sono realizzati sia sulla parete periferica dell'elemento di supporto rivolta verso la suddetta parete di fondo, sia sulla parete periferica laterale dell'elemento di supporto stesso.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 Ã ̈ una vista assonometrica di una prima forma di realizzazione di una provetta secondo il presente trovato;

- la fig. 2 Ã ̈ una vista assonometrica del particolare A di fig. 1;

le figg. da 3 a 8 illustrano ulteriori forme di realizzazione del particolare A di fig. 2;

le figg. da 9 a 12 illustrano forme diverse di realizzazione di un componente di fig. 1;

- la fig. 13 Ã ̈ una vista assonometrica in esploso di una ulteriore forma di realizzazione della provetta di fig. 1.

la fig. 14 Ã ̈ una vista in sezione di una forma realizzativa del dettaglio A di fig. 1;

- la fig. 15 Ã ̈ una variante di fig. 14.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni .

DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE

Con riferimento alle figure allegate, una provetta 10 realizzata secondo il presente trovato comprende un corpo di contenimento 11, avente, nella fattispecie e a titolo esemplificativo, una forma tubolare allungata lungo un asse longitudinale X, definita da una parete perimetrale 12, che delimita lateralmente un vano di contenimento 14. Il fondo del vano di contenimento 14 Ã ̈ definito da una parete di fondo 13, trasversale rispetto all'asse longitudinale X ed associata alla parete perimetrale 12 ad una determinata distanza da un'estremitÃ 15 di quest'ultima .

Lo spazio, interno alla parete perimetrale 12 ed esterno alla parete di fondo 13, compreso tra l'estremitÃ 15 della parete perimetrale 12 e la parete di fondo 13, definisce una sede di alloggiamento 16, in cui Ã ̈ adatto ad essere inserito con gioco un elemento discoidale 17, che funge da elemento di supporto per un codice di identificazione della provetta 10, non riportato nelle figure.

La parete di fondo 13 puÃ² avere forme diverse, a seconda delle diverse esigenze produttive, e, ad esempio, puÃ² essere convessa (figg. da 1 a 6) e di forma troncoconica, oppure piana e di forma discoidale (figg. 7, 8, 13).

In uso, quando l'elemento discoidale 17 Ã ̈ posizionato all'interno della sede di alloggiamento 16, una sua prima superficie periferica 20 ed una superficie esterna 21 della parete di fondo 13 sono tra loro in contatto. Tale accoppiamento permette all'elemento discoidale 17 di rimanere sostanzialmente ortogonale all'asse longitudinale X.

Una superficie libera 22 dell'elemento discoidale 17, opposta alla prima superficie periferica 20, e quindi rivolta verso l'esterno della sede di alloggiamento 16, ha una porzione periferica 23, che puÃ² interessare solamente parte, oppure l'intera estensione della superficie libera 22, che poggia su una superficie di appoggio 24 di un aggetto 25, ricavato in prossimitÃ dell'estremitÃ 15 della parete perimetrale 12 e rivolto verso l'asse longitudinale X.

In una forma di realizzazione (fig. 14), si puÃ² prevedere che nella parte dell'elemento discoidale 17 rivolta verso l'esterno della sede di alloggiamento 16 sia ricavato uno spallamento che definisce la suddetta porzione periferica 23, disposta parallela alla superficie libera 22.

In una variante (fig. 15), almeno la parte dell'elemento discoidale 17 rivolta verso l'esterno della sede di alloggiamento 16 Ã ̈ troncoconica, in modo da definire la porzione periferica 23, che risulta inclinata rispetto alla superficie libera 22.

L'aggetto 25, ottenuto mediante deformazione plastica della parete perimetrale 12, e che vantaggiosamente puÃ² essere ottenuto mediante ricalcatura a caldo o ad ultrasuoni, ha la funzione di vincolare meccanicamente l'elemento discoidale 17 all'interno della sede di alloggiamento 16, impedendone la traslazione lungo l'asse longitudinale X.

Tale vincolo meccanico Ã ̈ efficace sia contro la gravitÃ , sia contro la spinta operata dall'espansione del fluido criogenico. Infatti, la gravitÃ potrebbe causare la fuoriuscita dell'elemento discoidale 17 dalla sede di alloggiamento 16 qualora l'estremitÃ 15 fosse posizionata inferiormente alla parete perimetrale 12. Inoltre, il fluido criogenico, che puÃ² essere ad esempio azoto, se presente nella sede di alloggiamento 16, quando passa dallo stato liquido a quello gassoso, si espande in maniera violenta e puÃ² espellere l'elemento discoidale 17 .

Nella fattispecie, l'estremitÃ 15 della parete perimetrale 12 del corpo di contenimento 11 Ã ̈ discontinua in senso circonferenziale ed Ã ̈ sagomata in modo da definire tre aperture passanti 26, che mettono in comunicazione la sede di alloggiamento 16 con l'esterno della provetta 10. In questo modo, le aperture passanti 26 fungono da mezzo di evacuazione dell'azoto, consentendo a quest'ultimo di fuoriuscire dalla sede di alloggiamento 16.

La fig. 2 illustra una seconda forma di realizzazione della provetta 10 e differisce dalla precedente per i mezzi di vincolo meccanico dell'elemento discoidale 17, i quali, in questa forma di realizzazione, sono costituiti da lembi 31 ripiegati sulla porzione periferica 23 della superficie libera 22 dell'elemento discoidale 17. Tali lembi sono ottenuti, nella fattispecie, mediante piegatura a caldo, o ad ultrasuoni, della parte centrale della porzione di parete perimetrale 12 che, in corrispondenza dell'estremitÃ 15, Ã ̈ compresa tra due aperture passanti 26.

Varianti di tale forma realizzativa (figg. 3 e 4) prevedono che sia ripiegato l'intero perimetro, oppure solo le parti laterali, della porzione di parete perimetrale 12 compresa tra due aperture passanti 26.

In un'ulteriore variante (fig· 5), la parete perimetrale 12, alla propria estremitÃ 15, ha uno sviluppo circonferenziale continuo ed Ã ̈ completamente ripiegata verso la porzione periferica 23 della superficie libera 22 dell'elemento discoidale 17, a definire un unico lembo 31. In questa variante, le aperture passanti 26 sono sostituite da feritoie 126, che hanno la medesima funzione di consentire l'evacuazione del gas dall'interno della sede di alloggiamento 16 verso l'esterno.

Una forma di realizzazione della provetta 10, rappresentata in fig. 6 e frutto della combinazione di forme realizzative sopra descritte, comprende sia aggetti 25, sia un lembo 31.

In un'ulteriore forma di realizzazione della provetta 10 (fig. 7) nella parete di fondo 13 sono ricavati primi canali di sfogo 33, aperti verso la sede di alloggiamento 16 e comunicanti tra loro in corrispondenza dell'asse longitudinale X del corpo di contenimento 11. Inoltre, ciascun primo canale di sfogo 33 comunica con una corrispondente apertura passante 226 ricavata nella parete periferica 12 del corpo di contenimento 11, per espellere all'esterno il fluido criogenico.

In una variante della precedente forma di realizzazione (fig. 8), in corrispondenza dell'asse longitudinale X, Ã ̈ presente una camera centrale 34, adatta a raccogliere il fluido criogenico e dalla quale i primi canali di sfogo 33 divergono dal centro della parete di fondo 13 verso l'esterno, ove sono comunicanti con le aperture passanti 226 summenzionate.

Con riferimento alle figg. 9 e 10, diverse forme di realizzazione dell'elemento discoidale 17 comprendono secondi canali di sfogo 35, ricavati nella sua parete superiore 36 e aperti verso la sede di alloggiamento 16. Tali secondi canali di sfogo 35 possono essere comunicanti tra loro e divergenti dall'asse longitudinale X verso l'esterno (fig· 9), oppure essere tutti comunicanti con una camera centrale 37, anch'essa ricavata nella parete superiore 36 dell'elemento discoidale 17 e divergere da essa radialmente verso l'esterno (fig. 10).

In uso, i secondi canali di sfogo 35 sono comunicanti ciascuno con una corrispondente apertura passante 26, 226, o con una feritoia 126.

La forma di realizzazione di fig. 10 differisce dalle precedenti per il fatto che i secondi canali di sfogo 35 sono ricavati sia nella parete superiore 36 dell'elemento discoidale 17, sia nella sua parete laterale 38, per comunicare direttamente verso l'esterno della provetta 10

In fig. 11, i secondi canali di sfogo 35 sono ricavati passanti nell'elemento discoidale 17, sostanzialmente paralleli all'asse longitudinale X.

Ãˆ possibile prevedere una qualsiasi combinazione delle forme di realizzazione e delle varianti fin qui descritte, come indicato esemplificativamente in fig. 13. Ãˆ chiaro che alla provetta fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.

Ãˆ anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrÃ senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di provetta, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito .

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Provetta, adatta ad essere immersa in un fluido criogenico, comprendente un corpo di contenimento (11) avente una parete perimetrale (12) che definisce un vano di contenimento (14), una parete di fondo (13), disposta internamente a detto vano di contenimento (14) per chiuderlo inferiormente, ed una sede di alloggiamento (16), interna a detta parete perimetrale (12) ed esterna a detto vano di contenimento (14), nella quale sede di alloggiamento (16) Ã ̈ adatto ad essere inserito un elemento di supporto (17) per un codice di identificazione, detto elemento di supporto (17) avendo almeno una superficie libera (22) rivolta verso l'esterno di detta sede di alloggiamento (16) dalla parte opposta rispetto a detta parete di fondo (13), caratterizzata dal fatto che, in corrispondenza di detta sede di alloggiamento (16) per detto elemento di supporto (17), mezzi di vincolo meccanico (25, 31) sono previsti, in cooperazione con detta parete perimetrale (12) di detto corpo di contenimento (11) e con una porzione periferica (23) di detta superficie libera (22) di detto elemento di supporto (17), per vincolare quest'ultimo in una definita posizione assiale rispetto a detto corpo di contenimento (11).
2. Provetta come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di vincolo meccanico comprendono almeno un aggetto (25), ricavato nella parte interna di detta parete perimetrale (12) rispetto a detta sede di alloggiamento (16).
3. Provetta come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto almeno un aggetto (25) ha almeno una superficie di appoggio (24) atta a cooperare con detta porzione periferica (23) di detta superficie libera (22) di detto elemento di supporto (17), per vincolarlo assialmente all'interno di detta sede di alloggiamento (16).
4. Provetta come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto almeno un aggetto (25) Ã ̈ ottenuto tramite ricalcatura di una estremitÃ (15) di detta parete perimetrale (12).
5. Provetta come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di vincolo comprendono almeno un lembo (31) di tenuta, ricavato nel bordo d'estremitÃ inferiore di detta parete perimetrale (12), protruso verso l'interno di detta sede di alloggiamento (16), e posto, almeno parzialmente, a contatto con detta porzione periferica (23) di detta superficie libera (22) di detto elemento di supporto (17), per vincolarlo assialmente all'interno di detta sede di alloggiamento (16).
6. Provetta come nella rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto almeno un lembo (31) Ã ̈ ricavato mediante piegatura di almeno parte di una estremitÃ (15) di detta parete perimetrale (12).
7. Provetta come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che primi mezzi di evacuazione (33) di detto fluido criogenico sono interposti tra detta parete di fondo (13) e detto elemento di supporto (17) e cooperano con detta sede di alloggiamento (16) per collegare quest'ultima con l'esterno di detta provetta (10) e espellere detto fluido criogenico da detta sede di alloggiamento (16).
8. Provetta come nella rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detta parete perimetrale (12), in corrispondenza di detta sede di alloggiamento (16), Ã ̈ discontinua, a definire una o piÃ¹ aperture passanti (26, 126, 226), trasversali, che mettono in comunicazione lateralmente l'interno di detta sede di alloggiamento (16) con l'esterno, e che detti primi mezzi di evacuazione comprendono almeno un primo canale di sfogo (33), aperto verso detta sede di alloggiamento (16), ricavato in detta parete di fondo (13) e comunicante con una corrispondente apertura passante (26, 126, 226).
9. Provetta come nella rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che una pluralitÃ di primi canali di sfogo (33), ricavati in detta parete di fondo (13), diverge da una camera centrale (34), anch'essa ricavata in detta parete di fondo (13) ed aperta verso detta sede di alloggiamento (16) per detto elemento di supporto (17), verso corrispondenti aperture passanti (26, 126, 226).
10. Provetta come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che secondi mezzi di evacuazione (35) di detto fluido criogenico sono ricavati in almeno una parete periferica (36, 38) di detto elemento di supporto (17) e cooperano con detta sede di alloggiamento (16) per collegare quest 'ultima con l'esterno di detta provetta (10) e espellere detto fluido criogenico da detta sede di alloggiamento (16).
11. Provetta nella rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di evacuazione comprendono secondi canali di sfogo (35) ricavati in una parete superiore (36) di detto elemento di supporto (17), rivolta verso detta parete di fondo (13), detti secondi canali di sfogo (35) essendo almeno parzialmente aperti verso detta sede di alloggiamento (16).
12. Provetta nella rivendicazione 10 o 11, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di evacuazione comprendono secondi canali di sfogo (35) ricavati in una parete laterale (38) di detto elemento di supporto (17), rivolta verso detta parete perimetrale (12), detti secondi canali di sfogo (35) essendo almeno parzialmente aperti verso detta sede di alloggiamento (16) e verso l'esterno di detta provetta (10).
13. Provetta come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 12, caratterizzata dal fatto che detti secondi canali di sfogo (35) sono ricavati passanti in detto elemento di supporto (17), per mettere in comunicazione detta sede di alloggiamento (16) con l'esterno di detta provetta (10).
14. Metodo per la realizzazione di una provetta (10) adatta ad essere immersa in un fluido criogenico, comprendente una prima fase in cui viene realizzato un corpo di contenimento (11) avente una parete perimetrale (12) che definisce un vano di contenimento (14), una parete di fondo (13), disposta internamente a detto vano di contenimento (14) per chiuderlo inferiormente, ed una sede di alloggiamento (16), interna a detta parete perimetrale (12) ed esterna a detto vano di contenimento (14), una seconda fase, nella quale viene realizzato un elemento di supporto (17) per un codice di identificazione, una terza fase, successiva a detta prima fase e a detta seconda fase, in cui detto elemento di supporto (17) viene inserito in detta sede di alloggiamento in modo che almeno una porzione periferica (23) di una superficie libera (22) di detto elemento di supporto (17) sia rivolta verso l'esterno di detta sede di alloggiamento (16) dalla parte opposta rispetto a detta parete di fondo (13), caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una quarta fase, successiva a detta terza fase, nella quale, in corrispondenza di detta sede di alloggiamento (16) per detto elemento di supporto (17), vengono realizzati mezzi di vincolo meccanico (25, 31), posti in cooperazione con detta parete perimetrale (12) di detto corpo di contenimento (11) e con almeno parte di detta porzione periferica (23) di detta superficie libera (22) di detto elemento di supporto (17), per vincolare quest'ultimo in una definita posizione assiale rispetto a detto corpo di contenimento (11).
15. Metodo come nella rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che durante detta quarta fase viene effettuata una deformazione di detta parete perimetrale (12), per ottenere detti mezzi di vincolo meccanico (25, 31).
16. Metodo come nella rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detta deformazione effettuata durante detta quarta fase viene realizzata piegando almeno una porzione di un'estremitÃ (15) di detta parete perimetrale (12).
17. Metodo come nella rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detta deformazione effettuata durante detta quarta fase viene ottenuta per ricalcatura di almeno una porzione di una estremitÃ (15) di detta parete perimetrale (12).