L'attore dirige il gruppo teatrale di un istituto penitenziario nel nuovo film di Riccardo Milani Grazie ragazzi. Dal 12 gennaio al cinema.
di Fabio Secchi Frau
È stato il gentile Epifanio, l'aggressivo Alex Drastico, il telecronista-ballerino Frengo, il giardiniere gay di casa Berlusconi Pier Piero. Tutti questi personaggi per un unico attore. La luminosa carriera di Antonio Albanese, celebrata da televisione, cinema e teatro, è quanto di meglio un artista italiano potrebbe chiedere. Ma il merito va tutto allo straordinario sodalizio con la comicità che sembra aver scelto il suo volto per esprimersi in tutta la sua allegria.
In Grazie ragazzi di Riccardo Milani, dal 12 gennaio al cinema, sarà il direttore del gruppo teatrale di un istituto penitenziario.
Di origine siciliana, si iscrive alla Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano, diplomandosi nel 1991. Debutta come attore di cabaret al teatro Zelig di Milano, lavorando come comico nel piccolo schermo al "Maurizio Costanzo Show" (1992), "Su la testa...!" (1992) e soprattutto con "Mai dire gol" (1993) condotto dalla Gialappa's Band, che gli fa rapidamente avere una notorietà incredibile.
Il suo esordio cinematografico avviene nel 1993, sotto la direzione di Silvio Soldini ne Un'anima divisa in due, accanto a Fabrizio Bentivoglio e Renato Scarpa. Proseguirà con una carriera che alterna il piccolo al grande schermo e questo al teatro.