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Eric Busidan • Delegato generale aggiunto dell’ARP

TIDE: favorire il ricambio di talenti

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- Eric Busidan parla del progetto TIDE, sperimentazione europea di uscita di film "day-and-date" nelle sale e in VoD, guidata dall’ARP

 Dieci paesi europei parteciperanno la prossima primavera al nuovo The TIDE Experiment (articolo). Questa sperimentazione paneuropea di uscita  "day-and-date" nelle sale e in VoD, che comincerà con Viramundo: a journey with Gilberto Gil [+leggi anche:
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, si annuncia tanto appassionante quanto controversa. Ce la spiega il delegato generale aggiunto dell'ARP (Società civile degli Autori, Registi, Produttori), che guida il progetto sostenuto dal Programma Media dell’Unione Europea.

Cineuropa: Perché l’ARP si è lanciata in The TIDE Experiment?
Eric Busidan: Sono due anni che difendiamo la possibilità di deroga alla cronologia dei media in Francia per quei film che soffrono di una difficile esposizione nelle sale: abbiamo proposto un'uscita VoD ravvicinata per i film distribuiti in meno di 15 copie. Quando abbiamo saputo che l'Europa intendeva sperimentare delle uscite sale-VoD concomitanti o quasi, abbiamo aderito a questo progetto con degli attori che avevano voglia di riflettere sulla questione: Europa Distribution, l’aggregatore di VoD Under the Milky Way, l'agenzia di marketing The Film Agency e alcuni venditori (Urban Distribution International, Fandango Portobello, Goldcrest Films International e Wide Management), i quali sottolineano come sia sempre più difficile vendere film d'essai e sperimentali sui mercati esteri. Siamo partiti dalla constatazione che il mercato paneuropeo è saturo: tranne che in Francia, i parchi sale diminuiscono, in alcuni casi drasticamente. Ora, la produzione europea resta a 1300-1400 film all'anno. Mentre diminuisce lo spazio nelle sale, bisogna pur permettere agli autori di emergere, per un ricambio di talenti. Non vogliamo assolutamente "bypassare" la sala, ma associarla a uno sviluppo che consenta agli autori di avere maggior riconoscimento e ai film una copertura geografica un po' più ampia. Per l'esercizio dei film, la sala deve restare il riferimento principale del cinema, ma non l'unico. Questo, a sua volta, porta a una volontà di condividere una certa forma di esclusività.

Come procederete con i paesi che hanno una cronologia dei media molto rigida?
La sperimentazione non intende violare le regole degli Stati relative alla cronologia dei media. I termini "simultaneo o quasi simultaneo" fanno parte delle specifiche della Commissione europea. In Francia, ad esempio, la cronologia dei media parte dal momento dell'uscita del film nelle sale. Quello che succede prima è lasciato alla libera iniziativa. Quindi si può tentare il VoD premium fino all'uscita in sala, e se ci si ferma all'uscita in sala. E' una quasi simultaneità, o comunque un adattarsi alle regolamentazioni per cercare di accorciare la distanza tra le finestre, o al limite invertirle, come nel caso della Francia. Vorremmo anche provare a far uscire i film in un tempo ristretto nei diversi territori. Per il primo film TIDE, le uscite si spalmeranno tra maggio e luglio, contro i soliti 18 mesi in Europa. E' un esperimento interessante per vedere se si può creare un passaparola paneuropeo.

Che cosa pensa della levata di scudi suscitata da TIDE presso i tanti professionisti (sale, TV…)?
Conoscono le nostre intenzioni. Ora hanno semplicemente un'eco più forte, con questa sperimentazione europea e in Francia con la missione Lescure, giacché un emendamento alla cronologia dei media che apra la porta a possibili deroghe (per film che escono in poche copie e non pre-finanziati da canali tv) è stato già indirizzato al CNC e trasmesso ai professionisti. Il clima è un po' teso, ma il dibattito si apre sempre di più.

Che cosa può dirci invece delle uscite "day-and-date" nelle sale e in VoD, al di là dei film deboli?
Questa logica deve difendereil cinema indipendente e la diversità delle opere. Siamo legati alla cronologia dei media perchè struttura il finanziamento dei film e concede esclusive a ciascuno dei partecipanti. Se inondiamo le sale con i blockbuster, ci sarà una deregolamentazione totale. Anche negli Stati Uniti, dove non esiste il pre-finanziamento e la cronologia è stabilita per contratto, gli Studios hanno interesse a massimizzare i profitti di ciascuna finestra: la sala, il VoD, il DVD, la  "pay-TV"… Per i grandi film, applicare il "day-and-date" significherebbe distruggerne il valore.

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