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TORONTO 2024 Centrepiece

Recensione: The Swedish Torpedo

di 

- Frida Kempff realizza un affettuoso biopic sulla vita acquatica di Sally Bauer, che ha nuotato per uscire dalle ristrettezze degli anni Trenta

Recensione: The Swedish Torpedo
Josefin Neldén in The Swedish Torpedo

Già nel suo cortometraggio Bathing Mickey del 2010, premiato a Cannes, la regista Frida Kempff (Knocking [+leggi anche:
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) aveva mostrato un evidente affetto per le donne volitive in costume da bagno. Aveva già in mente un biopic su Sally Bauer? Potrebbe essere. In ogni caso, 14 anni dopo, ha realizzato The Swedish Torpedo [+leggi anche:
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, in anteprima mondiale nella sezione Centrepiece del Toronto International Film Festival.

L'appellativo di "siluro" è molto appropriato quando si parla di Sally Bauer (1908-2001), la sensazionale nuotatrice svedese che si è cimentata con successo in numerose sfide di lunga distanza. Senza medaglie olimpiche o titoli mondiali - la guerra mondiale potrebbe aver giocato un ruolo importante - è stata gradualmente confinata in una relativa oscurità, anche a livello nazionale. Ai suoi tempi, però, è stata un tipo molto tosto e la sua traversata della Manica del 1939 (quarta donna a riuscirci; ha ripetuto l'impresa anche nel 1951) l'ha resa quasi una Charles Lindbergh al femminile delle acque, almeno a livello nazionale. C'è una scuola e un treno che portano il suo nome, un romanzo e un'opera teatrale scritti su di lei e ora questo film.

Basando la narrazione su un mix di eventi e personaggi autentici e di fantasia, Kempff e la co-sceneggiatrice Marietta von Hausswolff von Baumgarten (Beyond [+leggi anche:
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) riservano alle imprese e alle battaglie di Bauer il classico trattamento da underdog. Siamo negli anni Trenta, quando le donne che non sapevano stare al loro posto - come brave anzi bravissime casalinghe - venivano immediatamente considerate delle pecore nere. Il fatto che Sally sia madre single di un bambino di sette anni non aiuta. Ancora peggio è questa assurdità del nuoto egoista. Sally cerca di adeguarsi frequentando una scuola di economia domestica (rappresentata quasi come una prigione femminile o una versione luterana di quelle lavanderie irlandesi per ragazze perdute) ma si sente letteralmente un pesce fuor d'acqua. Si ritira con discrezione e va a fare una nuotata attraverso il Kattegat [lo stretto che separa la Svezia meridionale dalla Danimarca, ndt], stabilendo un nuovo record di 17 ore e cinque minuti, battendo il vecchio di 12 ore. E stiamo parlando di ore.

Con Josefin Neldén (The Restaurant, Border [+leggi anche:
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), Kempff ha trovato la persona giusta, quella più versatile per interpretare Bauer, ritraendo la madre amorevole, anche se non proprio ideale, l'amante del padre, sposato, del figlio (un Mikkel Boe Følsgaard in versione ragazzo), e la temeraria acquatica steampunk, imbrattata di grasso, con i suoi robusti occhialoni - una donna emancipata degli anni Trenta che ha davvero perfezionato le sue abilità speciali nella vita. Lisa Carlehed dà un sostegno ammirevole nel ruolo della estenuata ma devota collega di Sally, e l'esordiente Arthur Sörbring è davvero meraviglioso nel ruolo del piccolo Lars, diviso tra un 49% di rabbia per la negligenza della madre e un 51% di orgoglio ed eccitazione per la sua gloriosa avventura. Hannes Krantz (della Crazy Pictures) fa un ottimo lavoro alla macchina da presa, che comprende, ovviamente, alcuni momenti acquatici davvero notevoli, sia sopra che sotto la superficie.

The Swedish Torpedo è una coproduzione svedese-estone-finlandese-belga di Momento Film con Amrion, Velvet Films, Inland Film Company, Film i Väst, TV4, SVT, RTBF e Proximus. Le vendite mondiali sono curate da Urban Sales.

(Tradotto dall'inglese)

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