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Controcorrente -
Le soleil assassiné

di 

- Un film coraggioso per raccontare la drammatica storia di un poeta franco-algerino ucciso dai servizi di sicurezza

La MACT Productions di Martine De Clermont-Tonnere è a Venezia con due film, la Pornographie [+leggi anche:
trailer
scheda film
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del polacco Kolski e questo Le soleil assassiné, regista Abdelkrim Bahloul. "Un piccolo budget per un film coraggioso" commenta De Clermont-Tonnere. La storia del poeta franco-algerino Jean Senac, rimasto in Algeria dopo l'indipendenza proclamata nel 1962 e ucciso dai servizi di sicurezza per le sue battaglie per la libertà d'espressione, era un modo ideale per rivisitare "un pezzo di storia comune ai due Paesi e comprendere i mali dell'integralismo di oggi. Avevamo timore che il film fosse eccessivamente impegnato ma abbiamo trovato il modo di lanciarlo".

Interpretato da un bravo Charles Berling, attorniato da straordinari attori giovanissimi di origine algerina, il film non può che far pensare a Pier Paolo Pasolini. "Avevo nella mia mente anche lui quando ho scritto il film - racconta il regista algerino -, le vicende sono molto simili e storicamente vicinissime. Ma almeno per il delitto Pasolini è stato trovato un esecutore materiale". Bahloul ammette di non aver trovato difficoltà in patria: "In Francia mi consigliavano di cambiare la sceneggiatura, ma il governo algerino attuale desidera rimettere in discussione la nostra storia, quella guerra civile che ha fatto 200mila morti e ha dissanguato il Paese. Il mio film è stato accettato. Ora sarebbe importante chiedersi chi sono i responsabili di quell'omicidio". Citiamo una frase del film: "La poesia deve avere come scopo la verità praticata".

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