giovanni_b_southern
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mercoledì 16 luglio 2025
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delizioso
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Film delizioso. Da vedere. Molto consigliato
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cardclau
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venerdì 4 luglio 2025
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amicizia,amore: irrisolti
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Ai Francesi solitamente viene assegnata la palma nell’affrontare un tema come questo, come racconta una storiella (ovviamente di stereotipi) che li paragona con gli inglesi, i tedeschi, gli italiani: tema difficilissimo ma stemperato con discreta freschezza e delicatezza. Il tema è l’Amore che ha messo in difficoltà l’essere umano da sempre, e pure il regista, col rischio di banalizzarlo come amore fisico (poco), o come rimedio alla solitudine (abbastanza), o come opportunità per una soddisfacente sistemazione (molto). Di una forza incredibile, l’Amore, interazione tra due esseri umani, supera di gran lunga tutte le umane passioni. Come dice Dante nel 5° Canto dell’Inferno: “Intesi ch’a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion [razionalità] sommettono al talento [irrazionalità] ”.
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Ai Francesi solitamente viene assegnata la palma nell’affrontare un tema come questo, come racconta una storiella (ovviamente di stereotipi) che li paragona con gli inglesi, i tedeschi, gli italiani: tema difficilissimo ma stemperato con discreta freschezza e delicatezza. Il tema è l’Amore che ha messo in difficoltà l’essere umano da sempre, e pure il regista, col rischio di banalizzarlo come amore fisico (poco), o come rimedio alla solitudine (abbastanza), o come opportunità per una soddisfacente sistemazione (molto). Di una forza incredibile, l’Amore, interazione tra due esseri umani, supera di gran lunga tutte le umane passioni. Come dice Dante nel 5° Canto dell’Inferno: “Intesi ch’a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion [razionalità] sommettono al talento [irrazionalità] ”. Il film racconta, variamente intrecciate, tre storie tra tre donne e tre uomini; il regista ambienta le storie nel mondo attuale, dove la frigidità la fa da padrone e l’imperativo è mantenere la posizione nel ceto medio-alto borghese. Quello che a mio parere manca è una riflessione sul desiderio e sulla seduzione (che non sia narcisistica, come pare muove Joan Belair), e da dove parte il sentimento che porta a volere guastare una relazione amorosa altrui, anziché proteggerla e difenderla. Insomma un film inconcludente malgrado un cast di tutto rispetto. È assente l’entusiasmo proprio della gioventù. E poi, di che razza di amicizia si tratta?
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ralphscott
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sabato 21 giugno 2025
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abbiamo diritto a sbagliare
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La candida Joan - una sensibile India Hair - combina guai per eccessi di onest? intellettuale o, forse, perch? pretende troppo, osando cercare la felicit?, degli altri prima ancora della sua. O forse ? la pi? egoista tra le tre amiche ? Il bello sta proprio nelle tante sfaccettature del gineceo, assoluto protagonista, che Mouret ci racconta bene senza giudicare. Di Rebecca emerge un'essenza manipolatrice sinch? i fatti non ci smentiscono o, anche in questo caso, lasciano dubbi. Alice scoprir? nuovamente la passione, mentre gli incastri del destino la sfiorano senza travolgerla. Sceneggiatura calibratissima, fotografia di classe ed innegabile impronta stilistica di un regista che dichiara debiti verso Allen.
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La candida Joan - una sensibile India Hair - combina guai per eccessi di onest? intellettuale o, forse, perch? pretende troppo, osando cercare la felicit?, degli altri prima ancora della sua. O forse ? la pi? egoista tra le tre amiche ? Il bello sta proprio nelle tante sfaccettature del gineceo, assoluto protagonista, che Mouret ci racconta bene senza giudicare. Di Rebecca emerge un'essenza manipolatrice sinch? i fatti non ci smentiscono o, anche in questo caso, lasciano dubbi. Alice scoprir? nuovamente la passione, mentre gli incastri del destino la sfiorano senza travolgerla. Sceneggiatura calibratissima, fotografia di classe ed innegabile impronta stilistica di un regista che dichiara debiti verso Allen. Abbiamo diritto di sbagliare, sentiremo dire verso l'epilogo, e il tocco lieve con cui anche le pi? drammatiche conseguenze vengono messe in scena non pu? non lasciare negli spettatori la voglia di buttarsi, di credere nell'amore. Musica sincrona alle immagini di una fulgida Lione.
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athos
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sabato 21 giugno 2025
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delicato
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Nell'estate calda ci si rifugia in un cinema dall'aria condizionata altissima per vedere questo film delicato, dove l'amore e tutte le sue difficoltà, diramazioni e angolature ci vengono riflesse. Qualche passaggio a vuoto, qualche intreccio troppo intrecciato, rimane comunque un film che si fa piacere, perchè i francesi hanno un tocco particolare che a noi italiani spesso manca. Effetti collaterali: una sottile malinconia all'uscita, mitigata dalla luce di un torrido pomeriggio.
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peer gynt
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lunedì 2 settembre 2024
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il girotondo delle coppie in amore
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Mettete tre amiche e il loro concetto dell'amore: la prima, A, non ama più il suo compagno e, sentendosi ipocrita e non volendo continuare a mentire, lo lascia; la seconda, B, non ama più il suo compagno ma gli fa credere di amarlo ancora, perché sta troppo bene così, e a tal punto non ha rimorsi per il fatto di fingere amore che si fa un amante; la terza, C, è grande amica di B ma questo non le impedisce di avere una relazione proprio con il compagno di B, e vive amore e sesso in modo allegro e (apparentemente) senza pensieri. Sono tre concetti di amore che il regista e sceneggiatore Emmanuel Mouret mette in scena, quasi a ricordarci che l'amore è una danza, un modo di essere e di confrontarsi con l'altro che cambia moltissimo da persona a persona.
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Mettete tre amiche e il loro concetto dell'amore: la prima, A, non ama più il suo compagno e, sentendosi ipocrita e non volendo continuare a mentire, lo lascia; la seconda, B, non ama più il suo compagno ma gli fa credere di amarlo ancora, perché sta troppo bene così, e a tal punto non ha rimorsi per il fatto di fingere amore che si fa un amante; la terza, C, è grande amica di B ma questo non le impedisce di avere una relazione proprio con il compagno di B, e vive amore e sesso in modo allegro e (apparentemente) senza pensieri. Sono tre concetti di amore che il regista e sceneggiatore Emmanuel Mouret mette in scena, quasi a ricordarci che l'amore è una danza, un modo di essere e di confrontarsi con l'altro che cambia moltissimo da persona a persona. La girandola degli amori, così come viene mostrata, ricorda molto chiaramente sia i film di Rohmer che quelli di Woody Allen, ma anche (e questo è tipicamente francese) certa letteratura, che va da Marivaux a Schnitzler: è un sottogenere della commedia sentimentale, il girotondo delle coppie innamorate che si fanno e si disfano e si intrecciano, che se fatto con intelligenza e con garbo diverte e fa pensare. E a Mouret non si possono negare una scrittura intelligente e un modo di fare cinema piacevole e garbato. E che la storia sia già vista e rivista in questo caso non guasta: è una bella variazione sul tema.
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