felicity
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venerdì 8 settembre 2023
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film ambiguo e dalle emozioni trattenute
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Disobedience fin dal titolo manda un chiaro messaggio di ribellione alle regole morali imposte, salvo poi affacciarsi a un finale ambiguo che lascia più domande che risposte.
Lo straniante accompagnamento sonoro, un tono fotografico tendente a colori cupi che ben si adatta all'uggioso clima londinese e una narrazione compassata, che adatta con fedeltà l'omonimo romanzo, fanno di Disobedience un film ambiguo e dalle emozioni trattenute, tutto abilmente giocato sulle magistrali performance del cast, Rachel Weisz e Rachel McAdams su tutti.
Un'opera permeata dalle attese e da un senso per l'erotismo vibrante, ma mai realmente esposto, con solo una sequenza torrida (ma non troppo) tra le due belle e brave protagoniste, laddove si fa interessante la tematica relativa all'interpretazione dei testi sacri, con due discorsi complementari che segnano il prologo e il finale della visione e aprono a nuove sfumature il senso di un racconto nella tortuosa gestione dell'ambiguo menage a trois.
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stefano capasso
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mercoledì 21 giugno 2023
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quando l''ortodossia diventa un pretesto
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Alla morte del padre, rabbino capo della comunità ebraico ortodossa di Londra, Ronit torna da New York per i suoi funerali. L’unica figlia del rabbino era letteralmente scappata 7 anni prima quando la sua storia d’amore con Esti aveva fatto scandalo, in quanto omosessuale. Per fuggire dalla situazione oppressiva Ronit aveva lasciato tutto e non aveva più dato notizie di sé, e al suo arrivo tutti rimangono meravigliati, anche Dovid, prediletto del Rabbino e in procinto di prenderne il posto, che nel frattempo è diventato il marito di Esti. Ben preso l’antica passione tra le due donne esplode di nuovo e si troveranno a fare i conti con la comunità e la necessità di fare una scelta.
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Alla morte del padre, rabbino capo della comunità ebraico ortodossa di Londra, Ronit torna da New York per i suoi funerali. L’unica figlia del rabbino era letteralmente scappata 7 anni prima quando la sua storia d’amore con Esti aveva fatto scandalo, in quanto omosessuale. Per fuggire dalla situazione oppressiva Ronit aveva lasciato tutto e non aveva più dato notizie di sé, e al suo arrivo tutti rimangono meravigliati, anche Dovid, prediletto del Rabbino e in procinto di prenderne il posto, che nel frattempo è diventato il marito di Esti. Ben preso l’antica passione tra le due donne esplode di nuovo e si troveranno a fare i conti con la comunità e la necessità di fare una scelta.
Sebastián Lelio racconta una storia di oppressione, dove i precetti religiosi predominano su tutto e tutti, e nella fattispecie sull’amore di due donne. Il film è diviso in due parti: la prima nelle quali viene esplorata parte della ritualità e della cultura ebraica, introducendo spunti di riflessione, una parte interessante. Quando esplode la passione tra le due, a mio avviso il film diventa un film davvero come tanti già visti, una storia di amore conflittuale e ostacolata, dove l’ortodossia religiosa sembra quasi non essere più la causa caratterizzante. Dando spazio a molti luoghi comuni il film si avvia verso un finale tutto sommato atteso, che comunque porta i protagonisti ad un livello diverso di consapevolezza e maturazione. Come dire, solo dopo aver veramente attraversato l’inferno dl giudizio altrui e dei propri confini è possibile ritrovare un nuovo equilibrio, più consapevole e maturo.
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luca scialo
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lunedì 11 ottobre 2021
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un triangolo amoroso in una comunità pronta a condannare
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Ronit torna a Londra perché suo padre, il rabbino della comunità, è morto. Ormai vive a New York, lontana dalla rigida vita condotta dalla comunità ebraica da cui è praticamente scappata. Qui ritrova due grandi amici, Dovid ed Esti, che a sua insaputa si sono sposati. Ma tra Ronit ed Esti c'è qualcosa di più di una storica amicizia e dovranno vivere questo loro segreto in un contesto subito pronto a condannare. Tutti e tre sceglieranno la coerenza, pur perdendo qualcosa. Trasponendo un romanzo di Naomi Alderman, coadiuvato dalla sceneggiatura di Rebecca Lenkiewicz, Sebastian Lelio parla ancora di amori difficili e dei tormenti dell'universo femminile. La storia è toccante, raccontata in modo delicato, seppur con qualche pecca.
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Ronit torna a Londra perché suo padre, il rabbino della comunità, è morto. Ormai vive a New York, lontana dalla rigida vita condotta dalla comunità ebraica da cui è praticamente scappata. Qui ritrova due grandi amici, Dovid ed Esti, che a sua insaputa si sono sposati. Ma tra Ronit ed Esti c'è qualcosa di più di una storica amicizia e dovranno vivere questo loro segreto in un contesto subito pronto a condannare. Tutti e tre sceglieranno la coerenza, pur perdendo qualcosa. Trasponendo un romanzo di Naomi Alderman, coadiuvato dalla sceneggiatura di Rebecca Lenkiewicz, Sebastian Lelio parla ancora di amori difficili e dei tormenti dell'universo femminile. La storia è toccante, raccontata in modo delicato, seppur con qualche pecca. Le due Rachel, Weisz e McAdams, rendono a pieno la sofferenza interiore e l'infelicità dei due personaggi protagonisti che interpretano. Mentre Alessandro Nivola interpreta altrettanto egregiamente il religioso terzo incomodo, che se ne sta sullo sfondo, deluso ma indulgente.
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domenica 1 marzo 2020
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commento a recensione di g.zappoli
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Bella recensione. Cose che ho pensato, ma che non avrei saputo "tradurre" in parole. Grazie.
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fabio
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martedì 23 aprile 2019
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finale infinito....
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il film in se, non e' niente male , magari un po' lento ma del resto con una trama del genere era inevitabile, unico vero neo e' che il finale non arriva mai... quando credi che sia finito in realta' non finisce, cercando (il regista) di ottenere un' effetto sorpresa che alla fine non c'e'... diamogli cmq 3 stelle piene e non di piu!!!
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alaflai
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domenica 20 gennaio 2019
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è un film che non predica e non giudica
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Disobedience ti s'impiglia dentro , lo analizzi e mentre lo riguardi nella tua mente trovi sempre più elementi che lo rivelano come il capolavoro che é.
Tre protagonisti ,2 donne amiche ed amanti ed il marito di una di loro; il triangolo affettivo descritto con una delicatezza commovente.
Il tema del padre assente, il rammarico della figlia per non avergli dichiarato il suo amore, il padre che disereda la figlia perché ha contravvenuto agli insegnamenti della Torah, la fuga di Ronit a New York e gli amori consumati nei bagni dei bar. Poi il suo 'arrivo a Hendon per la morte del padre e ritrovare tutto immobile ,nulla è cambiato , Esti ha sposato Dovid, reprimendo la sua natura (ama le donne) e Ronit è guardata con ripulsa e sospetto dalla comunità .
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Disobedience ti s'impiglia dentro , lo analizzi e mentre lo riguardi nella tua mente trovi sempre più elementi che lo rivelano come il capolavoro che é.
Tre protagonisti ,2 donne amiche ed amanti ed il marito di una di loro; il triangolo affettivo descritto con una delicatezza commovente.
Il tema del padre assente, il rammarico della figlia per non avergli dichiarato il suo amore, il padre che disereda la figlia perché ha contravvenuto agli insegnamenti della Torah, la fuga di Ronit a New York e gli amori consumati nei bagni dei bar. Poi il suo 'arrivo a Hendon per la morte del padre e ritrovare tutto immobile ,nulla è cambiato , Esti ha sposato Dovid, reprimendo la sua natura (ama le donne) e Ronit è guardata con ripulsa e sospetto dalla comunità .
Dal suo arrivo in poi , lentamente si mette in moto una forza dirompente: i sentimenti tra le due donne riemergono perché mai sopiti e tutto viene rimesso in gioco.
La forza di questo film è nella capacità dei 3 attori, i dialoghi sono al minimo ,in certi momenti quasi nulli; la forza delle immagini è potente, la scena d'amore tra le due donne è straordinaria, non c'è nudità ma l'eros è alle stelle.
Grandissimo film ,il finale ,al contrario del giudizio di alcuni, non è scontato....è perfetto come tutto il film .........
Possa tu vivere una lunga vita.......
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michelino
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domenica 23 dicembre 2018
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michelino va al cinema
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Quasi un capolavoro, consiglierei di vederlo
senza sapere nulla della trama, così per un
terzo del film la sapiente sceneggiatura vi
porterà verso direzioni consuete per poi
stupirvi con una scena nella quale il vero
tema del film emerge inaspettatamente.
Ma purtroppo se siete su questa pagina,
avrete già letto qualche recensione che vi
dice di cosa parla il film...io odio tutti quei
coglioni che mentre scrivono recensioni
raccontano le trame dei film.
Idioti, limitatevi a dire le vostre impressioni
senza rovinare agli spettatori il piacere della
sorpresa che in questo caso è parte
fondamentale di almeno un terzo della
sceneggiatura del film.
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Quasi un capolavoro, consiglierei di vederlo
senza sapere nulla della trama, così per un
terzo del film la sapiente sceneggiatura vi
porterà verso direzioni consuete per poi
stupirvi con una scena nella quale il vero
tema del film emerge inaspettatamente.
Ma purtroppo se siete su questa pagina,
avrete già letto qualche recensione che vi
dice di cosa parla il film...io odio tutti quei
coglioni che mentre scrivono recensioni
raccontano le trame dei film.
Idioti, limitatevi a dire le vostre impressioni
senza rovinare agli spettatori il piacere della
sorpresa che in questo caso è parte
fondamentale di almeno un terzo della
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fausto bianchi
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mercoledì 21 novembre 2018
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il verbo leliano nella sua massima espressione.
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Sebastiàn Lelio è un cineamatore che ha sempre avuto particolarmente a cuore il tema della libertà personale e, in particolare, per quanto concerne la sfera sessuale. Ciò è attestato dai suoi film precedenti, opere semi-sconosciute di fattura decisamente bassa le cui maturità si concentrano in quella che è la forma di Disobedience. Dramma del 2017 presentato in anteprima a Toronto per il quale vi è stato sicuro impegno da parte di ogni elemento messo in gioco, dietro e davanti la cinepresa, ma una tendenza a cadere vittima del gioco impervio del tempo, sia reale che della narrazione. La sceneggiatura, stesa dallo stesso Lelio, punta forte sulle interazioni dei tre personaggi principali, oltre che sulle prove dei rispettivi interpreti, portando a casa un ammirabile affresco di emozioni contrastanti.
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Sebastiàn Lelio è un cineamatore che ha sempre avuto particolarmente a cuore il tema della libertà personale e, in particolare, per quanto concerne la sfera sessuale. Ciò è attestato dai suoi film precedenti, opere semi-sconosciute di fattura decisamente bassa le cui maturità si concentrano in quella che è la forma di Disobedience. Dramma del 2017 presentato in anteprima a Toronto per il quale vi è stato sicuro impegno da parte di ogni elemento messo in gioco, dietro e davanti la cinepresa, ma una tendenza a cadere vittima del gioco impervio del tempo, sia reale che della narrazione. La sceneggiatura, stesa dallo stesso Lelio, punta forte sulle interazioni dei tre personaggi principali, oltre che sulle prove dei rispettivi interpreti, portando a casa un ammirabile affresco di emozioni contrastanti. Tale meccanismo cade, tuttavia, vittima di sè stesso a causa di una gestione delle tempistiche troppo ancorata ad una dimensione da tesistica ricercata, pur parlando di tematiche già sentite e ivi affrontate senza nuove motivazioni accattivanti, sostenuta comunque da un cast dotato, poliedrico e ben amalgamato ed una fotografia pulita e quasi manieristica in certi punti. Pecca più grave il finale, che non meriterebbe neanche fiati per quanto stonato, ma più in generale la tanto ricercata Disobbedienza del verbo Leliano finisce per adattarsi a quelli che ad oggi altro non sono che canoni precisi di una società che fa della disobbedienza il proprio verbo personale, risolvendo dunque il tutto in un semplice compito ben eseguito.
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chiara
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martedì 20 novembre 2018
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in parziale risposta a "maransimo"
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Ricordo che Ronit dice ad Esti: "Sarai una madre fantastica...mi farai sapere dove sarai? Ti amo"
[+] a chiara e a me stessa
(di maransimo)
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maransimo
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mercoledì 14 novembre 2018
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finale senza coraggio
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condivido l'opinione d Vera.
E' davvero un capolavoro mancato.
Finale pavido e deludente, Pur di riportare Esti "nelle regole sociali", dopo anni di matrimonio, arriva un' inaspettata (da Esti e dal pubblico) gravidanza
Sarebbe stato meglio fare decidere Esti per Ronit o per David senza alcun condizionamento.
Una domanda: in auto,nel finale, cosa dice Ronit a Esti salutandola ?
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